IL FARO DEI SOGNI

Categoria:Gruppi etnici in Finlandia

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Pagine nella categoria "Gruppi etnici in Finlandia"

Questa categoria contiene le 6 pagine indicate di seguito, su un totale di 6.
F

Finlandesi

K

Kaale

S

Sami
Svedesi
Svedesi di Finlandia

T

Tedeschi di Finlandia





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Finlandesi

Con il termine finlandesi (suomalaiset in finlandese, finländare in svedese), si indicano gli individui originari e/o abitanti della Finlandia. A volte è usato impropriamente per indicare il gruppo etnico storicamente associato alla Finlandia o alla Fennoscandia, per il quale in ambito scientifico si privilegia il termine Finni.

La definizione del concetto di finlandesi può variare. Di solito questo termine comprende la popolazione di lingua finlandese della Finlandia, ma può comprendere anche la popolazione di lingua svedese della Finlandia e la popolazione di lingua finlandese della Svezia. Altre popolazioni minori che possono essere incluse nel termine "finlandesi" sono gli kven della Norvegia, i tornedaliani della Svezia e i finlandesi ingriani della Russia.


https://it.wikipedia.org/wiki/Finlandesi
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Kaale


I kaale (anche noti come suomen romanit, letteralmente "rom finlandesi"; in romaní kàlo, in svedese kalé) sono un gruppo etnico rom residente in Finlandia e Svezia, le cui lingue principali sono il finlandese e il romaní finlandese. Il termine kaale deriva dal romaní kaló, che significa nero, termine e colore con il quale i kaale si identificano.[2]

Storia

I kaale finlandesi provengono dalla Svezia, dalla quale vennero espulsi nel XVII secolo. I rom scandinavi provenivano a loro volta dalla Gran Bretagna, dalla quale erano stati espulsi.[3][4] Nel 1637 i rom furono dichiarati illegali e potevano essere impiccati senza processo, pratica che cessò nel 1748.[5] Con la dichiarazione d'indipendenza della Finlandia nel 1917, i kaale ricevettero cittadinanza finlandese e pieni diritti civili. Circa un migliaio di kaale servirono nell'esercito finlandese nella guerra d'inverno e nella guerra di continuazione.[6]
Cultura
Taisto Tammi, popolare musicista kaale, nel 1960

I kaale conservano alcune tradizioni, come lo stile di abbigliamento. Nel XIX secolo gli uomini kaale avevano un abbigliamento simile ai contadini finlandesi, che all'inizio del XX secolo mutò in favore dell'abbigliamento tipico degli autisti di carrozza, con pantaloni jodhpur, camicia bianca, giacca (solitamente in pelle), alti stivali neri e berretto in stile militare. Il berretto in particolare era specifico dei kaale finlandesi e non era comune nell'abbigliamento dei rom in altre aree d'Europa. Il berretto cadde in disuso negli anni 1960 e 1970, i jodhpur e gli stivali vennero sostituiti da pantaloni e scarpe comuni, mentre la giacca rimase un elemento caratteristico. Pantaloni in colori chiari o jeans sono solitamente evitati.

Le donne decidono se seguire la moda kaale tra i quindici e i venti anni, e la scelta è di solito definitiva. L'abbigliamento femminile deriva da quello tradizionale finlandese, e fino agli inizi del XX secolo le donne finlandesi e kaale vestivano pressappoco alla stessa maniera, con blusa, lunga gonna e grembiule alla vita.[7] Col tempo l'abbigliamento kaale divenne più riccamente decorato, e include una lunga e pesante gonna in velluto nero, portata relativamente alta e larga sulla vita, e una blusa con increspature, merletti e lustrini.

La musica riveste un importante ruolo nella cultura kaale e caratterizza la vita di tutti i giorni. I kaale contribuirono significativamente allo sviluppo del tango finlandese e della musica schlager.



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Sami


I sami (sámit o sápmelaš in sami settentrionale), spesso chiamati con l'esoetnonimo lappóni o làpponi,[1] sono una popolazione indigena stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia, in un'area da loro chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia, nella regione della Lapponia. I sami hanno la loro storia, lingua, cultura, attività professionali, modo di vivere e identità. Le stime sul numero totale di sami vanno dalle 50.000 alle 100.000 persone e il Sápmi è diviso dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (oltre 40.000 sami), Svezia (oltre 20.000 sami), Finlandia (circa 7.000 sami) e Russia (circa 2.000 sami)[2]. Una piccola parte di Sami è emigrata tra il XIX e il XX secolo nel nord dell'Islanda e in Alaska.
Etimologia del nome
La bandiera sami
La popolazione sami si estende su una vasta area geografica della calotta polare
Ragazza Sami del sottogruppo Skolt Sami.

Non avendo mai avuto uno status politico indipendente, i nomi dati al popolo sami nelle varie lingue sono stati influenzati dagli stati di cui il Sápmi fa parte, principalmente dal finlandese, norvegese e svedese.

Generalmente sono conosciuti in italiano come lapponi, sebbene il termine sia ambiguo, dato che può identificare tutti gli abitanti della Lapponia o della provincia della Lapponia finlandese, a prescindere dall'etnia. Il termine deriva, attraverso il latino medievale Lappones, dallo svedese Lapp, che in origine era un termine spregiativo[1].
Storia
La Carta marina edita da Olao Magno nel 1539.
Sami del sottogruppo dei Sami meridionali ad Härjedalen, in Svezia.

Le prime notizie attendibili ma frammentarie su questo popolo si ritrovano nella Storia delle guerre di Procopio di Cesarea edito nel 551[3], seguito dall'Inno a Ragnar ("Ragnarsdrápa") composto da Bragi Boddason nel IX secolo. La prima opera in cui si parla estensivamente degli usi e costumi dei popoli nordici è l'Historia de gentibus septentrionalibus pubblicato da Olao Magno a Roma nel 1555.

Negli antichi documenti ufficiali locali, gli antenati dei sami vennero chiamati "lapponi". Un "lappone" significava in Finlandia una persona che praticava le cosiddette "professioni lapponi", cioè l'allevamento di renne, la pesca e la caccia.

Un tempo i sami erano principalmente allevatori di renne, pescatori e cacciatori nomadi, abitavano in capanne coniche trasportabili chiamate kota, o in tende chiamate lavvu. Il modo di vivere nomade finì negli anni cinquanta.
Caratteristiche etniche

I sami hanno caratteristiche genetiche prevalentemente caucasoidi, ma parlano idiomi della famiglia linguistica uralica; è stato ipotizzato dunque che siano frutto di una mescolanza di popolazioni europoidi e mongoloidi, a partire dall'osservazione del minore biondismo e della leggera plica mongolica presente tuttora in molti individui, malgrado il forte mescolamento con i popoli scandinavi avutosi in questi ultimi secoli[4].
Lingua

Le lingue sami appartengono al gruppo linguistico ugro-finnico della famiglia uralica, diffusa nell'Europa settentrionale, Europa orientale e Asia settentrionale,[5] la cui letteratura era una volta esclusivamente orale, sebbene ai giorni nostri molte poesie e canti (lo joik) siano tradotti e pubblicati soprattutto nelle tre lingue sami principali (sami settentrionale, sami di Inari e sami skolt).
Usi e tradizioni
Donna sami in costume tipico
Famiglia Sami in Norvegia, all'incirca nel 1900.
Casa tradizionale Sami sopraelevata utilizzata come deposito. Museo di Skansen, presso Stoccolma.

I sami mantengono una forte identità culturale e, pur usufruendo dei servizi che i diversi contesti statali nei quali sono inseriti forniscono loro, hanno evitato, nel corso degli ultimi decenni, di cadere vittime di un processo di totale assimilazione ai modelli svedesi, norvegesi o finlandesi. Solo dopo il secondo conflitto mondiale, del resto, tali governi hanno messo in atto serie politiche di rispetto dell'identità sami, promuovendo per esempio lo studio e l'insegnamento delle lingue native.

La loro abitazione tradizionale era costituita o da una tenda portatile, costruita con pelle di renna, oppure da una capanna fissa. Il loro mezzo di trasporto tradizionale era la slitta trainata dalle renne, anche se hanno utilizzato sin dall'antichità gli sci, dei quali è stato rintracciato un esemplare datato al 1500 a.C.[6]

Vivono in un ambiente particolarmente inospitale, a causa delle temperature rigide e per l'assenza totale di luce solare durante la stagione invernale, per un periodo che varia da uno a due mesi.

Procopio di Cesarea narra che i bambini non venivano allattati dalla madre perché alla nascita erano avvolti nelle pelli e appesi a un albero con un pezzo di midollo animale da succhiare, mentre il padre e la madre si allontanavano per andare a caccia[3].

Le renne rappresentavano, tradizionalmente, pressoché l'unica risorsa dei sami, visto che da essa ricavavano le pelli per gli abiti e per le dimore, la carne, le bevande, le ossa e le corna per realizzare strumenti e utensili.

Tradizionalmente, i sami trascorrevano l'inverno nelle terre in pianura, trasferendosi nei pascoli montani nei mesi più caldi.
Religione
Lo stesso argomento in dettaglio: Religione sami.

La loro tradizionale forma di religiosità era quella sciamanica. Tra le antiche divinità principali vi è la "Madre-Terra" che governa le nascite e il Dio del tuono. I sami credono all'esistenza di un'anima che al momento del trapasso si stacca dal corpo.[6]

La figura sacerdotale è incarnata dallo sciamano, che effettuava tutta una serie di riti propiziatori per prevedere l'avvenire, utilizzando un tamburo magico. Molti riti propiziatori si riferivano agli animali: quando uno di loro veniva ucciso, un pezzo di carne di ogni parte del corpo veniva inserito in una specie di tomba, per essere seppellito, nella convinzione che la divinità, ingraziata dal sacrificio, facesse rivivere l'animale in un altro mondo.[7] I sami credevano nel potere magico dei sogni, interpretandolo come una via di comunicazione con il mondo dei morti.
I sami contemporanei
Alcuni personaggi famosi sami o di origini sami: Mari Boine, Lars Levi Læstadius, Lisa Thomasson, Helga Pedersen, Renée Zellweger, Samo Statkraft

Al giorno d'oggi, i sami non prevedono al loro interno movimenti richiedenti un'autonomia politica completa. Esistono però i vari "parlamenti sami", fondati in Finlandia nel 1973, in Norvegia nel 1989 e in Svezia nel 1993, i quali difendono i loro interessi e preservano la loro autonomia culturale. Inoltre, dispongono di una propria bandiera e, dal 1986, di un proprio inno.

Attualmente i sami non sono più completamente nomadi, bensì vivono in piccoli paesi, tra i quali annoveriamo Kautokeino, considerata la capitale culturale dei sami, dal momento che il 90% dei suoi abitanti parla la lingua sami. Diverse istituzioni sami sono localizzate in questa città: il teatro "Beaivváš Sami Theatre", un centro scolastico comprendente la Sami University College e il Nordic Sami Research Institute.

Anche Karasjok è un importante centro formato da circa 3000 abitanti, sede del parlamento sami norvegese e di altre istituzioni, quali la radio NRK Sami Radio, il museo Sami Collections, i centri culturali Art Centre e Sami Specialist Library, la struttura ospedaliera Specialist Medical Centre[8].



fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Sami

 
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Svedesi


Gli svedesi sono il gruppo etnico dominante della Svezia. Essi sono i discendenti dell'antica popolazione germanica degli Sueoni (Svear, i moderni svedesi Svenskar) che abitava la Svealand, una regione dell'odierna Svezia, e di altre popolazioni germaniche che vennero assorbite dal regno sueonico-svedese, ossia gli abitanti della Scania (estremo sud dell'odierna Svezia) in precedenza appartenenti alla zona di influenza danese, e dei Goti o Geati della Gotlandia e della Gotalandia. Tra Svedesi e Goti esistono ancora oggi lievi differenze nella cultura e nel dialetto parlato, tanto che fino agli anni '70 del XX secolo il titolo formale del Sovrano di Svezia rimase "Re degli Svedesi e dei Goti", per poi essere semplificato in "Re degli Svedesi". Esistono gruppi religiosi che fanno riferimento a una identità distinta per i Goti, come la Arcidiocesi dei Goti e delle Terre del Nord fondata nel 1994, un ramo della Vera Chiesa Ortodossa Russa con sede in Gotlandia.

Negli Stati Uniti ci sono alcuni milioni di persone con antenati svedesi, a causa dell'emigrazione avvenuta nei secoli XIX e XX.

Comunità di etnia e lingua svedese al di fuori della Svezia
In Finlandia
I finlandesi di lingua svedese sono una minoranza della Finlandia. Mentre alcuni la considerano un gruppo etnico[2] altri la considerano come una semplice minoranza solo linguistica di circa 265.000 persone, ovvero il 5,10% della popolazione della Finlandia, o il 5,50 %[3] se si considerano anche i 26.000 abitanti delle Isole Åland (ci sono anche circa 60.000 finlandesi di lingua svedese residenti in Svezia).



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Svedesi di Finlandia


Gli svedesi di Finlandia (in svedese finlandssvenskar, talvolta soltanto svenskar, in finlandese suomenruotsalaiset) costituiscono una minoranza etnica e linguistica della Finlandia.

Gli svedesi di Finlandia parlano dialetti diversi a seconda della zona nella quale vivono e riconoscono come lingua standard lo svedese di Finlandia.
Svedesi di Finlandia come percentuale della popolazione della Finlandia[1][2][3]
Anno Percentuale
1610 17,5%
1749 16,3%
1815 14,6%
1880 14,3%
1900 12,9%
1920 11,0%
1940 9,5%
1960 7,4%
1980 6,3%
2003 5,6%
2005 5,5%
2019 5,2%

In Finlandia, gli svedesi madrelingua sono circa 275.000 nella Finlandia continentale e circa 25.000 nelle isole Åland rappresentando complessivamente circa il 5,1% della popolazione totale del Paese, secondo un censimento del 2002, percentuale decisamente inferiore rispetto alle stime del 1815 del 15,5%, ma comunque stabile negli ultimi anni.





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Tedeschi di Finlandia


I tedeschi di Finlandia storicamente formarono una minoranza linguistica nel paese. Una colonia più grande tedesca esisteva già prima della Seconda Guerra Mondiale nella città di Vyborg. Nella capitale finlandese di Helsinki esiste ancora oggi una comunità parrocchiale tedesca, una scuola tedesca e una biblioteca tedesca.

Vyborg

I primi tedeschi provenivano dalla Russia e dai Paesi Baltici (soprattutto dall'Estonia) e la maggior parte di loro si insediò nella odierna città russa di Vyborg (allora Viborg). I tedeschi affermarono la loro presenza in Finlandia dal periodo della Lega anseatica fino al XIX secolo. La comunità parrocchiale tedesca di Vyborg venne fondata nel 1636. Nel 1812 vivevano 362 tedeschi (1/8 degli abitanti) a Vyborg, un numero che in seguito non venne mai più raggiunto. La lingua tedesca già nel 1727 divenne lingua ufficiale nella città e quindi un terreno fertile per la cultura tedesca. Anche al ginnasio la lingua tedesca fu quella ufficiale fino al 1841.

Complessivamente nel XVIII e XIX secolo a Vyborg si parlavano 4 lingue, cosa questa che plasmò favorevolmente lo sviluppo culturale della città.
Helsinki

Nel 1947 la Finlandia nella pace di Parigi, dovette cedere la città di Vyborg all'Unione Sovietica ed il 31 dicembre 1950 la comunità parrocchiale tedesca esistente venne sciolta ufficialmente. Fino al 1953, 200 dei suoi 277 membri si iscrisse nella comunità di Helsinki che era stata fondata nel 1858. Dal 1881 a Helsinki esiste anche una scuola ed una biblioteca tedesca.
La Finlandia in generale

Dopo la 1ª guerra mondiale la comunità tedesca vide un improvviso aumento dei suoi membri (ad Helsinki per esempio nel 1913 erano 1.334 e nel 1923 erano 2.414) in seguito alla fuga di molti tedeschi dalla zona di San Pietroburgo a causa della rivoluzione d'ottobre.

Durante il periodo nazista circa 950 adulti si dichiararono tedeschi. Dopo lo scoppio della guerra tra la Finlandia e la Germania, nell'autunno del 1944 circa 500 cittadini tedeschi furono internati e nel 1945 espulsi in Germania.
Bibliografia

Gisbert Jänicke: Deutsche in Finnland. In: Olli Alho (Hrsg.): Kulturlexikon Finnland, Finnische Literaturgesellschaft, Helsinki 1998, S. 62–65.
Geert Sentzke: Deutsche Gemeinde Helsinki – Helsingfors, 1858–1971; Geschichte der ev.-luth. Gemeinde deutscher Sprache in Finnland, Helsinki (Kirchenrat der Gemeinde) 1972
Deutsche Geschichte im Osten Europas, Siedler Verlag, ISBN 3-88680-468-2
Robert Schweitzer : Die Wiborger Deutschen, Veröffentlichungen der Stiftung zur Förderung deutscher Kultur, Nr. 3, Helsinki 1993
Robert Schweitzer, Waltraud Bastman-Bühner: Der Finnische Meerbusen als Brennpunkt. Wandern und Wirken deutschsprachiger Menschen im europäischen Nordosten. Veröffentlichungen der Stiftung zur Förderung deutscher Kultur, Nr. 9, Helsinki 1998.

Voci correlate

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fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Tedeschi_di_Finlandia

 
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