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L'albero dalle foglie viola Un sabato come tanti una mattina come tante e come sempre il sole è sorto sopra il duomo senza colori della festa ma riscalda e illumina corpi, cuori ed anime aldilà del calendario senza farsi influenzare dalle festività inventate da noi poveri umani.
Freddy senza guinzaglio danza sull'erba verde chiara umida dalla brina, fra margherite e violette,fiore meraviglioso fra fiori anche se la vecchiaia lo rende instabile nella camminata.
Allungo il passo poi lo aspetto lo guardo e lo aspetto ancora fin su la collina, balcone ove si scopre la città ancora assonnata,il mare dai colori incerti come il cielo nuvoloso di inizio primavera.
Mi siedo non prima di aver asciugato la panchina, auricolari con la mia musica, con gli occhi incollati verso l'infinito che l'orizzonte disegna senza segreti,mi godo il calore dei raggi del sole che riescono a bucare le nuvole,respiro l'aria addolcita insediata al posto del vento gelido del nord, Freddy accovacciato sopra le gambe e non riesco a fare altro che ringraziare per l'abbondanza regalatami dall'universo.
Mi lascio cullare da questa dolce certezza meditando fino a sentirmi aldilà del muro accessibile solo ai senza corpo,al rientro nella realtà alla mia destra la panchina prima vuota è ora occupata da una donna mingherlina coperta da un velo nero sui capelli perciò indecifrabile sia nell'età che la provenienza.
Non riesco a vederne il volto ma noto la sua testa all'indietro e sguardo verso il cielo sembra preghi e cerchi fra le nuvole il suo Dio poi mette mano al velo e ci si asciuga gli occhi e ancora e ancora,non c'è vento che giustifichi una lacrimazione così abbondante se non un dolore o una preghiera inascoltata.
Mi alzo e me vado per non intromettermi in quella sua struggente intimità,gli passo dietro le spalle e la vedo a schiena ricurva dal macigno che la piega su se stessa e in cuor mio sento il suo dolore senza poterlo condividere e farne un po per uno,allungo il passo mi giro ed ancora di spalle la vedo allontanarsi sempre più ricurva con passo incerto e traballante forse con il cuore pieno di speranza ,credo mal riposta se preghiere sono inascoltate.
Ho fatto il pieno di luce,di colori,di odori che il prato dona senza trattenerne l'abbondanza,di calore medicina essenziale per ossa indolenzite dal freddo che dall'est ci tortura per mesi e mesi,scendo al collina, Freddy conosce la strada e mi precede,mi porta verso una fontanella,mi guarda,ho capito ha sete.
Svuota la ciotola e nel frattempo trovo una panchina al sole calda e asciutta,mi sistemo e mi guardo in giro e proprio avanti me un gruppo di ragazzi cantano e ballano.
Quattro ragazze con sincronismo perfetto provano un ballo,ho le cuffie e non sento la loro musica ma avvicinandomi vedo i loro occhi brillare di felicità,sorridono guardandosi l'un l'altra felici della riuscita.
I loro corpi di adolescenti improntano movimenti sexy spia delle future donne e ragazzi che le fotografano e filmano quello che sarà il loro album del passato fra qualche anno.
Bella gioventù di belle speranze se noi adulti non riusciamo a marcirli per renderli come noi,avidi,bugiardi e spietati.
Se ne vanno lasciando nell'aria profumo di integrità e innocenza loro,tanto ignorati quanto sottovalutati e spesso maledetti perchè ci sbattono in faccia quello che noi abbiamo irrimediabilmente perso.
Con il cuore sollevato me ne vado e faccio un percorso diverso mi inerpico su per uno stradone con gradini in legno costruiti da qualche gigante dalla gamba lunga e possente che porta dall'altra parte, mi giro come voler fotografare immagini di scenari irripetibili e l'occhio mi cade su due ragazze con abiti larghi di colore giallo e verde chiaro stessa larghezza dal collo ai piedi con uno scialle sui capelli che gira intorno al collo fino a coprire la bocca lasciando solo gli occhi fiammeggianti alla bella vista ma più che sufficiente per carpire una felicità indomita.
Avevano i cellulari in mano e si stavano fotografando a vicenda,volteggiavano alla ricerca della posa giusta come ballerine su un palcoscenico,i loro abiti sembravano ali di farfalle che aggraziavano due angeli ballerini nonostante i corpi e le ali nascosti nel loro saio magico multicolore.
Invisibili i loro corpi , ma la sinuosità dei loro movimenti lasciavano immaginare una femminilità piena di grazia e il loro danzare era spia di un anima libera fra cielo e terra che assomigliava più ad una preghiera che una danza o un semplice posare per uno scialbo clic da inviare sui social ,il loro avvicinarsi al Divino senza nome creava una magia a cui non riuscivo a staccare lo sguardo,mostrando di loro,pur nascondendo il corpo,la parte che più ci avvicina all'infinito e dolciastro creato.
Sarebbe una bella lezione per le nostre ragazze prese a mostrare il più possibile il corpo senza aver la minima idea di come mostrare un anima riconoscente della vita donata e tutta da vivere e non da bruciare.
Spesso guardiamo senza vedere e queste due farfalline mi hanno fatto vedere e capire chi si salverà dal prossimo diluvio universale,si.....vi salverete,voi vi salverete e non smettete mai di volare e volteggiare a suon di musica composta dalle anime ,non smettete mai di pizzicare con mani delicate l'arpa che l'universo vi ha donato ,non coprite mai i vostri occhi mai abbastanza letti ove maestri divini hanno scritto poesie per tutti gli umani.
Continuo a camminare avvicinandomi all'uscita tanto oramai era impossibile ricevere di piu oramai sazio di bellezza e umanità seppur sofferente ma un tutt'uno con l'universo,chi per una danza o chi per una preghiera.
Freddy era stanco io sazio,si andiamo a casa ancora un centinaio di metri e saremo in macchina e via, a domani parco delle meraviglie.
Camminando a passo di lumaca mi va lo sguardo su un pino stretto stretto ma altissimo...che bello...ci passo tutte le mattine ma non l'avevo mai notato peccato quell'alberello che si è messo in posa avanti coprendolo fino a mezza altezza...
Aspetta....che albero è...ha le foglie viola scuro che bello....si è messo avanti come chi solitamente rimane fuori dalle fotografie e si vendica finalmente mettendosi in mostra nell'unico modo che gli è possibile.
Un albero dalle foglie viola paradiso del pittore che finalmente si può sbizzarrire senza il verde,il giallo o il rosso e creare un dipinto originale forse unico,messo avanti occhi di sa vedere per osannare la maestosità della natura tutta attorno a noi invisibile ad occhi che sanno solo guardare,invisibile a cuori addolorati o ammalati di modernità luccicante ma senza anima.
Grazie universo,grazie per la ricchezza,grazie per l'amore,grazie per la vita. |
