Storia Editoriale
Nonostante il nome Thor fosse stato già utilizzato per un personaggio Timely Comics comparso sulle pagine di Venus (vol. 1[1]) n. 12-13 (febbraio-aprile 1951), il personaggio della Marvel Comics esordì nell'antologia fantasy-fantascientifica Journey into Mystery (vol. 1) n. 83, datato agosto 1962.
Dopo il suo esordio le storie del personaggio continuarono a essere pubblicate su Journey into Mystery (vol. 1) in storie da circa 13 pagine l'una che hanno visto alternarsi i testi di Stan Lee, Larry Lieber e Robert Bernstein e i disegni di Jack Kirby, Joe Sinnott, Don Heck e Al Hartley fino a quando, raggiunto il n. 125 nel febbraio 1966 la serie senza cambiare la numerazione venne ribattezzata a Thor (vol. 1).
Inizialmente le storie del personaggio si accompagnavano alla serie di racconti brevi denominati "Tales of Asgard", iniziata sul n. 97 (ottobre 1963), poi divenuta The Mighty Thor dal n. 104 (maggio 1964), poi sostituita da una miniserie sugli Inumani nei n. da 146 a 152 (novembre 1967-maggio 1968)[12], per poi infine scomparire allungando la serie principale da 13 a 20 pagine.
Contemporaneamente, il Tonante diviene comprimario di The Avengers (vol. 1) fin dalla prima pubblicazione (settembre 1963), mentre la sua testata inizia dal n. 101 di Journey into Mystery (vol. 1) fino al n. 179 di Thor (vol. 1) (febbraio 1964-agosto 1970) un lungo ciclo a opera di Lee e Kirby in merito del quale il critico di fumetti Les Daniels ha dichiarato: «le avventure di Thor sono state gradualmente trasformate da storie su uno strano supereroe in una saga spettacolare», mentre il fumettista Chic Stone ha affermato che: «Kirby poteva semplicemente condurti attraverso tutti questi mondi diversi. I lettori lo avrebbero seguito ovunque».
Dopo Kirby, Neal Adams ha illustrato i n. 180 e 181 (settembre-ottobre 1970)[15], venendo in seguito sostituito da John Buscema, che ne diviene l'artista principale fino al n. 278 (dicembre 1978), accompagnato dai testi di Gerry Conway, Len Wein e Roy Thomas, il quale ne diviene poi lo sceneggiatore principale, integrando numerosi aspetti dei miti nordici e dando spesso vita a vere e proprie trasposizioni a fumetti delle leggende norrene.
A metà degli anni settanta la Marvel prende inoltre in considerazione l'idea di dare al personaggio una seconda testata in bianco e nero, ma il progetto fu poi abbandonato e ne rimangono solamente due storie, pubblicate rispettivamente su Thor Annual (vol. 1) n. 5 (1976) e su Marvel Preview (vol. 1) n. 10 (1977).
Dal n. 337 (novembre 1983) fino al n. 382[17] (agosto 1987), le avventure del personaggio vennero curate da Walter Simonson, il cui ciclo di storie, oltre a enfatizzare enormemente le origini mitologiche del personaggio, è stato un grande successo di pubblico e critica.
Dopo W. Simonson, dal numero 383[21] si passò all'allora curatore editoriale della Marvel Tom DeFalco, che ha sceneggiato la testata, spesso in coppia col disegnatore Ron Frenz, fino al n. 459 (febbraio 1993).
In seguito al crossover Heroes Reborn a metà degli anni novanta la serie, dopo il n. 502 (settembre 1996), torna a chiamarsi Journey into Mystery e ospita brevemente le avventure di Shang-Chi, la Vedova Nera e Hannibal King, prima di cessare la pubblicazione col n. 521 (giugno 1998), lasciando spazio al secondo volume di Thor, durato 85 numeri (luglio 1998-dicembre 2004) e sceneggiato da Dan Jurgens per i primi 79 e Michael Avon Oeming (con i disegni dell'italiano Andrea Di Vito) per gli ultimi 6, ovvero il ciclo del Ragnarok, a seguito del quale Thor e gli altri personaggi di Asgard spariscono dall'universo Marvel per tre anni.
Nel luglio 2007, il personaggio e i suoi comprimari fanno ritorno dalla lunga assenza nel terzo volume[1] di Thor sceneggiato da J. Michael Straczynski e disegnato da Olivier Coipel e Marko Đurđević. La testata, dopo i primi 12 numeri, riassume la numerazione originale in occasione del seicentesimo.
A partire dal 604 (febbraio 2010), Kieron Gillen sostituisce Straczynski ai testi fino al n. 614 (novembre 2010), venendo assistito ai disegni da Billy Tan, Richard Elson e Doug Braithwaite, prima che Matt Fraction gli subentri in qualità di sceneggiatore.
In concomitanza con l'uscita del film Thor, diretto da Kenneth Branagh, vengono pubblicati quattro speciali: Thor: The Mighty Avenger, Thor: First Thunder, Thor: For Asgard e Iron Man/Thor. Dal n. 621 di Thor (maggio 2011) la serie riassume per la seconda volta il titolo Journey into Mystery, concentrandosi sulle avventure di Loki sceneggiate da Gillen, mentre a Fraction viene assegnata la gestione di una nuova testata, The Mighty Thor (vol. 1) (ai disegni Olivier Coipel e Pasqual Ferry), cancellata dopo 22 numeri per via del rilancio Marvel NOW! e sostituita da Thor: God of Thunder, serie sceneggiata da Jason Aaron e disegnata da Esad Ribić, che sarebbe durata 25 numeri.
A ottobre 2014, in seguito a Original Sin, inizia un quarto volume di Thor, sempre scritto da Aaron, illustrato da Russell Dauterman, e incentrato su Jane Foster nei panni di una versione femminile del personaggio.
A causa dell'evento Secret Wars la serie viene chiusa dopo 8 numeri, sostituita dalla miniserie di 4 numeri Thors e poi riaperta a evento concluso con lo stesso team creativo e col nome The Mighty Thor (vol. 2).
Nel 2016, dopo diversi mesi di assenza, il Thor originale riottiene una sua testata a cura di Aaron e Coipel intitolata The Unworthy Thor[38], che si concluderà dopo 5 numeri.
Nel 2018, terminata la serie del Thor femminile, è iniziata una nuova testata regolare con protagonista il Figlio di Odino. Essa è sceneggiata ancora da Jason Aaron e disegnata da Mike Del Mundo.
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