| Blood Spinning
Con questo termine è indicata una procedura che ultimamente è rimbalzata in tutte le cronache sportive perchè utilizzata (sembra) da molti campioni dello sport ed addirittura da intere squadre calcistiche. La definizione scientifica corretta della pratica è Platelet-rich plasma conosciuta anche con la sigla PRP. Si tratta di una procedura che avrebbe la proprietà di stimolare e velocizzare la guarigione da lesioni muscolari, tendinee ed ossee. Secondo chi la pratica e la pubblicizza diminuirebbe i tempi di recupero anche fino a 5 volte più velocemente del normale. Detta così sarebbe una vera rivoluzione ed in tempi di "consumismo" sportivo dove un campione deve essere sempre pronto ed efficiente (anche perchè gli sponsor non pagano un campione in rottamazione) si può comprendere come una soluzione del genere sia vista come vantaggiosissima. La procedura consiste nel prelevare un piccolo campione di sangue del soggetto infortunato, procedere alla sua "centrifugazione" che ha lo scopo di dividere le cellule sanguigne dal plasma, ricavarne le piastrine di quel campione sanguigno e con l'utilizzo di additivi come gli anticoagulanti e calcio reiniettarlo all'infortunato. Questa procedura stimolerebbe la guarigione dall'incidente sportivo molto più velocemente di qualsiasi altro rimedio (anche per mezzo della produzione di ormone della crescita il GH). Esisterebbero diverse formulazioni del "gel di piastrine", alcune senza aggiunta di anticoagulanti e calcio. In più questa iniezione è stata utilizzata per molti traumi sportivi (lesioni muscolari, tendinee, ossee) senza distinguerne una dall'altra. Alcune considerazioni: questa pratica sembrerebbe sia stata utilizzata anche negli anni passati da famosi campioni di golf (Woods) e da intere squadre di calcio (Chelsea). La federazione internazionale antidoping deve ancora esprimersi sulla regolarità di tale pratica ma sembra orientata verso una sua proibizione. Ma come stanno le cose? Questa "puntura" migliora realmente le performances atletiche? Secondo quanto si legge dalle ricerche fatte nel mondo no. Un trial (il più importante finora) pubblicato sul JAMA (Journal of American Medical Association) e che riguardava le lesioni tendinee ha mostrato un'efficacia nulla del PRP (confrontato con iniezioni di soluzioni saline come placebo): i tempi di recupero e la percezione del dolore sono praticamente identici al normale. In una rivista di medicina sportiva invece sembra che il PRP abbia mostrato più efficacia del cortisone nel controllo del dolore e dell'infiammazione ma solo nel lungo periodo (dopo 1 anno): visto che però il rimedio è utilizzato per velocizzare i tempi di recupero degli sportivi, a cosa servirebbe un rimedio che funzioni dopo 1 anno? In alcuni studi sembra invece che il miglioramento sull'osso sia più evidente ma anche qui alcuni risultati contrastanti in vari campi (anche in odontoiatria dove la rigenerazione ossea è un problema non indifferente) non fanno giungere a conclusioni univoche. Altre ricerche sono in corso soprattutto per studiarne le applicazioni in malattie degenerative e croniche dell'apparato osteoarticolare. Scientificamente quindi questa possibilità si è dimostrata efficace ma non ai fini per i quali è utilizzata nella pratica sportiva. Esistono inoltre fortissimi dubbi sulla sua innocuità e sugli eventuali pericoli: esiste infatti un forte pericolo di infezione che se sviluppatasi in un muscolo o in un osso di uno sportivo rappresenterebbe un danno gravissimo di fronte ad un beneficio molto dubbio.
Prodotti anticalvizie
Non esiste fino ad oggi un prodotto, farmaco o integratore che sia, capace di far ricrescere i capelli ad un calvo. Il problema è molto sentito, vi è un notevole giro commerciale ed i prodotti in vendita sia nei normali negozi che nelle farmacie non si contano. Esistono due classi fondamentali di prodotti venduti per risolvere la calvizie: i farmaci e gli integratori. Nel primo gruppo sono essenzialmente due le soluzioni.
1) Farmaci antiormonali 2) Vasodilatatori
Nel secondo gruppo, quello degli integratori, esistono centinaia (migliaia?) di sostanze, più o meno attive, che hanno la pretesa di "curare" la calvizie o di almeno migliorarla. Partiamo velocemente dal primo gruppo. Tra i farmaci antiormonali esiste la Finasteride, una molecola che inibisce un enzima che converte il testosterone (l'ormone sessuale maschile) nella sua forma attiva. In questo modo, visto che molte forme di calvizie sono tipicamente esclusiva maschile si prova a rallentare la caduta dei capelli. Il prodotto NON fa ricrescere il capello. E' nato come farmaco contro i problemi della prostata ed ha alcuni effetti collaterali, primo tra tutti il possibile calo del desiderio sessuale e poi una certa tossicità per il fegato. Altra particolarità: cessata la terapia, le cose tornano esattamente come prima di iniziarla. In ogni caso si tratta probabilmente della possibilità migliore fino ad oggi di risolvere almeno parzialmente e temporaneamente il problema. Il farmaco va prescritto da un medico, è importante, non è una vitamina ma una sostanza molto attiva. Nel gruppo dei vasodilatatori (dilatano lievemente i vasi sanguigni) vi sono molte molecole che è possibile trovare in vendita. Sfruttano principalmente la capacità di certe sostanze di aumentare l'afflusso di sangue nel cuoio capelluto. In questo modo sarebbe assicurata una buona ossigenazione della zona e quindi un miglioramento del problema. In realtà non sono riportati risultati molto incoraggianti, anzi, sembra che l'efficacia sia ridotta e molto limitata. Il boom di questi prodotti è avvenuto attorno all'inizio degli anni 80 con l'ultranoto "Minoxidil" che, annunciato come la rivoluzione nella cura della calvizie si è rivelato un mezzo flop. Il secondo gruppo è quello degli integratori alimentari. Gli integratori, già: esiste di tutto: erbe, aminoacidi, vitamine, olii...in realtà sono prodotti che non hanno praticamente nessuna efficacia. Qualcuno di questi integratori (per via topica, cioè locale) ha anche un lieve effetto vasodilatatore e quindi qualcosa potrebbe fare ma non esistono evidenze di miglioramento importante o duraturo. L'elevato costo inoltre ne sconsiglia l'uso. Parliamoci chiaramente: non esiste il prodotto che fa ricrescere i capelli a chi li ha persi. Se una persona soffre pesantemente del suo problema è possibile qualche miglioramento tramite interventi estetici. Anche questi sono molto costosi non sempre efficaci e molto delicati ed è bene quindi, prima di decidere, informarsi bene sui costi, sulle strutture che effettuano questi interventi (non affidatevi mai ad improvvisati o a sedicenti "esperti" (che fanno spesso tutt'altra cosa nella vita!) e chiedete chiarimenti ed informazioni complete. Se non c'è modo di risolvere il vostro problema ricordate sempre che la calvizie è per il 99% un problema per chi ce l'ha non per chi vi guarda che non vi giudica certo per la vostra chioma poco "folta". Ah, non per rompere le uova nel paniere ma la storia che il calvo sarebbe più virile è una bufala, ma naturalmente se vi serve raccontatela pure...
Attivatori energetici
Ne esistono di tutti i tipi e di tutte le forme, braccialetti, magliette, tessuti, collane e soprattutto sole suole per scarpe. La dicitura "attivatore energetico" è volutamente generica e non casualmente "esotica" in quanto questi presunti aggeggi non hanno un meccanismo preciso di funzionamento ma tutti si librano nel limbo dei "flussi energetici", degli ologrammi e dell'"aura corporea" tutti concetti che con la medicina hanno pochissima attinenza. Il loro effetto sarebbe quasi sempre quello di aumentare le performances agonistiche sportive, quelle mentali, la resistenza alla fatica e l'equilibrio. Per questo motivo si rivolgono soprattutto agli sportivi. Andando a studiare i meccanismi che permetterebbero questi effetti si resta colpiti dal linguaggio e dai termini utilizzati. Tipici del linguaggio degli imbonitori. La maggioranza di questi aggeggi funzionerebbero come scritto tramite energie non meglio specificate, flussi, magnetismi, influenze di natura poco scientifica (anzi, per niente scientifica). Uno di questi oggettini che ultimamente sembra spopolare si chiama "Power Balance" ma ne esistono altre decine con nomi differenti. Un anello di gomma con un ologramma al centro. Venduti centinaia di migliaia di pezzi in tutto il mondo. In Spagna c'è una inchiesta del ministero della sanità per frode commerciale e l'associazione di consumatori Facua ha inviato una denuncia allo stesso ministero per pubblicità ingannevole. Come funzionerebbe? L'ologramma emetterebbe delle frequenze che reagiscono con quelle del corpo umano donandogli equilibrio, forza e resistenza. Beh, così dicono, senza però dimostrare come farebbe un ologramma ad emettere frequenze, quali sarebbero queste frequenze e come reagirebbero con il corpo umano. Insomma, un insieme di affermazioni assolutamente indimostrate e pseudoscientifiche. Per capirci, l'ologramma è una sorta di disegno tridimensionale (avete presente la piccola immagine translucida presente nelle carte di credito?). L'oggetto non ha nessuna base scientifica che spieghi il suo funzionamento, non fornisce prove di come "dovrebbe" funzionare ed ha tutte le caratteristiche dell'"oggetto magico" utile solo a far arricchire chi lo vende. Non a caso il motto che lo accompagna negli scaffali dei negozi è "non crederci, compralo!" perchè in effetti non c'è nessun motivo per credere a qualsiasi effetto del bracciale. Si è sviluppato inoltre una sorta di MLM (MultiLevel Marketing), una rete di venditori cioè, che hanno a loro volta altri venditori alle loro dipendenze e che dividono i guadagni in base a provvigioni e percentuali. Non esiste nemmeno nessuna spiegazione plausibile sul funzionamento dell'oggetto e quel poco che si legge nel sito dei produttori o in altri ambiti in internet è un insieme di stupidaggini senza valore.
Queste chincaglierie esistono da decenni. Erano gli oggetti tipici in vendita nei giornali degli anni 70-80, indossa il braccialetto della potenza e diventi velocissimo, vesti con la maglietta del potere e diventi fortissimo. Eppure in Italia esistono sportivi che hanno cominciato ad utilizzare questi gadgets per migliorare le loro capacità. In questo caso abbiamo tre possibilità: 1) Sono pagati per pubblicizzare gli oggettini e quindi si tratta di "semplici" sponsor. 2) Usano questi aggetti per autosuggestionarsi e convincersi di avere superpoteri. 3) Sono convinti seriamente che con un braccialetto si possa diventare più veloce. Non ci sono notizie in merito, si sa però che vi è un braccialetto di questo tipo che si è diffuso soprattutto tra i ciclisti. Naturalmente non è documentato nessun risultato entusiasmante nè nessun record incredibile: i campioni restano campioni ed i brocchi arrivano sempre dietro, ma si sa, il potere della pubblicità fa miracoli ed ora il braccialetto ha fatto il salto di qualità. Si è rivolto a sportivi famosi, piloti di Formula 1 ed infine ai calciatori. L'ultimo ad indossarlo è stato il calciatore del Napoli Lavezzi. Accusato di provare sempre a buttarsi in area avversaria per procurarsi un calcio di rigore a favore, il giocatore azzurro ha confessato di avere qualche problema di equilibrio. Quale migliore occasione quindi per indossare il bracciale dell'equilibrio? Detto fatto. Lavezzi indossa il bracciale e finalmente non avrà più nessun problema di equilibrio e stabilità. Ma non è andata così. Il giocatore del Napoli non solo ha perso la partita contro il Parma che ha visto l'esordio del bracciale magico ma ha regalato una papera fenomenale a tutti i tifosi. Doveva battere un calcio d'angolo e si è esibito in una caduta inspiegabile con attorcigliamento carpiato delle caviglie. In pratica si è sfracellato al suolo senza motivo (qualcosa di simile a questo). Altro che equilibrio... Ma il Power Balance non è l'unico oggettino del genere, ci mancherebbe, il mercato è molto florido. Così c'è anche il tessuto che rende più forti e la piastrina da mettere sulle suole o su una maglietta che fa diventare più resistenti e forti, si chiama Aura Activator. Anche quest'ultimo funzionerebbe mediante strani meccanismi non approfonditi: energie, flussi, onde e raggi infrarossi. Spendi un bel po' di soldi, metti la piastrina sotto le calze e diventi un fulmine! Ma anche no.
Nessuna scientificità quindi per questi oggetti e soprattutto nessuna prova reale del loro effetto. Probabilmente un placebo che aiuta chi fa sport a ricordarsi di impegnarsi al massimo... Diceva mio nonno vecchio saggio, una frase che più che saggia è lampante: per diventare un bravo sportivo ci vogliono fatica, sudore e muscoli. Niente altro. Come dargli torto?
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