| Nuer
I nuer, che chiamano se stessi nath, sono una confederazione di tribù stanziate nel Sudan del Sud e nella zona occidentale dell'Etiopia e formano uno dei più grandi gruppi etnici dell'Africa orientale, appartenenti al Gruppo dei Nilotici e sono dediti prevalentemente alla pastorizia. Sono stati oggetto delle ricerche sul campo svolte negli anni trenta del secolo scorso dall'antropologo britannico Edward Evan Evans-Pritchard, che operò nelle paludi e nelle savane del Nilo, nella regione di affluenza del Sobat e del Bahr al-Ghazal, per conto del governo del Sudan anglo-egiziano. Vengono soprannominati anche principi sudini o i duzzi.
Vita
I membri di ogni tribù vivono in villaggi rialzati sui tumuli ai lati dei fiumi, strutturati a grappolo, i kraal, durante la stagione delle piogge e si disperdono invece in accampamenti più piccoli durante quella secca, per dedicarsi alla caccia e alla pesca, attività che completano una dieta insufficiente di latte. Le coltivazioni principali sono costituite dal miglio, anche se, nei pressi delle capanne, trovano spazio il mais e i fagioli, insieme al tabacco. I nuer coltivano aree assai piccole nelle steppe lontano dai villaggi, non hanno cognizione della rotazione nelle colture, e sono costretti ad abbandonare i terreni sterili ogni cinque o dieci anni. Ogni tribù è guidata dagli anziani. Non è possibile individuare dei "capi", tra i nuer, anche se i membri del clan di ogni tribù che per prima si è insediata in quel territorio sono i più influenti, e ricevono il titolo onorifico di tut (lett. = tori). Il titolo di tut può anche essere attribuito per merito a chi si è distinto nelle attività belliche o venatorie. Cultura
Il bestiame è sempre stato storicamente molto importante per i nuer, sia dal punto di vista sociale sia economico. Da uno studio pubblicato da Evans-Pritchard nel 1948, la proprietà del bestiame ha un ruolo fondamentale nella stipulazione dei matrimoni. È infatti attraverso il passaggio della proprietà del bestiame dalla famiglia di un uomo alla famiglia della donna che viene assicurata l'appartenenza dei figli alla discendenza dell'uomo.
Questa pratica, tramite quello che viene definito il matrimonio fantasma, si spinge ad assicurare la paternità dei figli di un uomo perfino dopo la sua morte. Infatti, se la donna concepisce con altri, sarà suo il bestiame che i suoi figli, sebbene non biologici, a loro volta porteranno in dote. Il bestiame ricevuto dalla famiglia della sposa sarà successivamente utilizzato come dote per i figli maschi. Una donna non sposata può perfino prendere una moglie. I figli della loro unione, frutto di incontri con uomini fuori dal matrimonio, diverranno membri della sua famiglia, e quindi essa avrà legalmente e culturalmente la loro paternità.
Negli anni '90, Sharon Hutchinson ritornò nella loro terra per aggiornare il resoconto di Evans. Scoprì che i nuer avevano imposto dei limiti severi sulla convertibilità del bestiame in moneta in modo da preservarne il valore per gli scambi matrimoniali. Scoprì anche che per la continua guerra che infieriva nello stato sudanese, le armi da fuoco avevano assunto molta dell'importanza rituale e simbolica precedentemente avuta dal bestiame.
I nuer ricevono delle cicatrici facciali (chiamati goar) come parte della loro iniziazione all'età adulta, all’età di diciotto anni. Il disegno varia a seconda della tribù di appartenenza o al sottogruppo etnico. Il disegno più frequente negli uomini consiste di sei linee orizzontali che attraversano la fronte, con un piccolo avvallamento sopra il naso. Disegni con punti sono comuni nei gruppi bul nuer e tra le donne.
Le tribù nuer si cibano principalmente di manzo, capre, latte di mucca, mango e sorgo, cucinato in tre modi:
kop, finemente tritato e bollito wal wal, tritato e bollito fino a farne un porridge dalla consistenza solida injera, come farina per un pane lievitato con lievito.
Ogni tribù agisce come unità politica indipendente nei confronti delle altre tribù. I villaggi che compongono ogni tribù possono entrare in faida tra loro, ma si riaggregano quando si profila una minaccia esterna. In questa società dilaniata dai conflitti, svolge un ruolo fondamentale la figura del paciere, che agisce da mediatore nei conflitti intertribali e, a garanzia d'imparzialità, non appartiene ai clan dominanti. Religione La religione dei nuer è incentrata sul culto del Kwoth, creatore, dispensatore di morte e guardiano della moralità. Sebbene sia uno ed onnipotente, Kwoth si manifesta in tutte le cose. I nuer venerano anche i loro antenati, sebbene essi non svolgano che un ruolo marginale.
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Oromo
Gli oromo (precedentemente noti anche come galla, termine caduto in disuso in quanto considerato dispregiativo) sono un gruppo etnico africano diffuso in Etiopia e Kenya. In Etiopia rappresentano il 32% della popolazione (circa 24 milioni di persone), e sono il primo gruppo etnico (censimento del 1994). La lingua nativa degli oromo è l'oromonico (noto anche come oromigna, oromiffa, afaan oromoo, galligna o gallinya). Le principali religioni degli oromo sono: islam sunnita, cristianesimo ortodosso etiope, cristianesimo protestante e waaq (la religione tradizionale).
Storia
Sebbene le origini degli oromo non siano ancora state completamente accertate, essi derivano certamente da un'antica popolazione di nomadi pastori etiopi. Hanno convissuto a lungo con gruppi semitici del nord; la loro tradizione orale è ricca di riferimenti a interazioni con questi gruppi, probabilmente risalenti almeno al VI secolo. Fin da tempi antichi gli oromo occuparono numerose zone dell'Etiopia meridionale; secondo alcuni studiosi, la loro terra d'origine sarebbe probabilmente la regione di Borana.
Nel XVI secolo, durante le guerre fra l'Impero d'Etiopia e il Sultanato di Adal, gli oromo si espansero verso nord, nelle zone di Arsi, Shewa, Welega, Gojjam, Hararghe e Wollo. Il monaco etiope Bahrey, nel suo Storia dei galla (1593), attribuì i successi militari degli oromo alla presenza nella loro società di una classe di guerrieri ben addestrati e coordinati (cosa che mancava agli Etiopi); il brano di Bahrey costituisce anche il primo riferimento scritto agli oromo.
Gli oromo iniziarono a integrarsi con i propri vicini di lingua amarica almeno a partire dal XVIII secolo. Molti capi oromo ottennero ruoli di potere all'interno della monarchia etiope, soprattutto durante il regno dell'imperatore Iyoas I, periodo in cui la lingua oromo divenne la lingua ufficiale della corte di Gondar. Questo diede inizio a un'epoca nota in Etiopia come Zemene Mesafint, in cui i capi guerrieri della dinastia oromo di Yejju spesso controllavano, di fatto, la politica degli imperatori etiopi. Questo stato di cose perdurò fino agli inizi del XX secolo. Al fine di integrarsi in modo più intimo con il potere imperiale etiope, molti oromo si convertirono al cristianesimo. Sottogruppi
Oggi esistono 12 diversi gruppi etnici che possono essere definiti sottogruppi degli oromo:
i welega, che vivono nella regione di Oromia, a ovest del fiume Dindessa; i macha, che vivono fra il Dindessa e il fiume Omo, e a sud nella regione di Gibe; i tulama, che vivono in Oromia nella zona di Addis Abeba; i wollo, il gruppo più settentrionale, che vivono soprattutto nella zona Oromia della regione di Amhara, fino al lago Ashenge; gli ittu, che vivono nella regione Oromia dal fiume Auasc a est fino a una zona a sud di Dire Daua; gli ania, che vivono a sud degli Ittu e a ovest del fiume Erer; gli afran qallo, che vivono a ovest della città di Harar e del fiume Erer, e fra gli ittu e gli ania; i nole, che vivono a est di Dire Daua e a nord di Harar; i babille, uno dei gruppi più orientali, a est del fiume Erer, e a sud dell'altro gruppo orientale, i jarso; i jarso, che vivono nell'angolo nordorientale della zona di Misraq Hararghe; gli arsi o arussi, che vivono nell'omonima zona di Arsi; i borana, il gruppo più meridionale, che vivono nel sud della regione Oromia e nel nord del Kenya.
Cultura e religione
La società oromo era tradizionalmente basata sul sistema di classi sociali detto gadaa, oggi in uso soprattutto fra i borana, che prevede una stratificazione dei maschi in classi d'età.
Nella religione tradizionale oromo esiste un dio supremo, detto Waka o Waaq. Waka crea e regola l'esistenza di ogni essere vivente e non vivente, esiste in ogni cosa e mantiene l'ordine cosmico. Il concetto dell'ordine, o dell'equilibrio (fra giovani e vecchi, fra uomini e donne, fra fisico e spirituale) è alla base di gran parte della cultura oromo. Gli oromo chiamano l'equilibro safuu, la cui perdita significherebbe il regno del caos. Gli oromo rappresentano il safuu con un simbolo tricolore detto faajjii walaabuu che potrebbe essere considerato in analogia allo yin yang orientale. Nel faajjii walaabuu, il bianco rappresenta il passato (le ossa degli antenati), il rosso il presente (la carne e il sangue), e il nero il futuro (l'ignoto, l'anima e lo stesso Waka). Il faajjii walaabuu mette i tre colori in relazione, mostrandoli come tre aspetti indivisibili e interconnessi della realtà. Politica
Numerose organizzazioni politiche sono nate con lo scopo di promuovere gli interessi del popolo oromo. La Mecha and Tulama Self-Help Organization, fondata nel gennaio del 1963, fu sciolta nel 1966 dal governo etiope in seguito a numerosi contrasti. Altri gruppi hanno spesso sostenuto posizioni indipendentiste; alcuni esempi sono Oromo Liberation Front (OLF), United Liberation Forces of Oromia (ULFO), Islamic Front for the Liberation of Oromia (IFLO), Oromia Liberation Council (OLC), e Oromo National Congress (ONC). La Oromo People's Democratic Organization (OPDO) è attualmente uno dei quattro partiti politici al governo in Etiopia.
Il primo ministro Abiy Ahmed è il primo Oromo a rivestire tale carica di governo[7], ma ciò non ha impedito ad alcune frazioni di continuare a lamentare la marginalizzazione della loro etnia[8].
fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Oromo
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