IL FARO DEI SOGNI

IL PIANO ASTRALE: IL SUO SCENARIO, GLI ABITANTI ED I FENOMENI

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(((claudio)))
view post Posted on 8/2/2023, 16:50 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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Forse deve essere qui spiegato che la definizione del
contorno che distingue il Kamarupa dal corpo astrale è di
natura completamente diversa dalla definizione che è stata
descritta come un segno di progresso nel piano astrale
dell'uomo prima della morte. Non può esserci alcuna possibilità
di confusione tra le due entità, perché mentre nel caso
dell'uomo collegato ad un corpo fisico i differenti livelli delle
particelle astrali sono tutte mescolate in modo indivisibile e
cambiano di continuo la loro posizione, dopo la morte la loro
attività è molto più circoscritta, dal momento che infatti si
raggruppano in base al loro grado di materialità, e diventano
come una serie di guaine o gusci che lo circondano, trovandosi
le più grossolane sempre all'esterno e dissolvendosi così prima
delle altre. Questo dissolvimento non è necessariamente
completo, essendo l'estensione al quale esso è portato
governato dal potere del Manas per liberare se stesso dalle sue
connessioni con qualsiasi dato livello; e da questo dipende
anche, come si vedrà dopo, la natura delle “ombre”.
L'idea poetica della morte come una livellatrice universale è
una semplice assurdità generata dall'ignoranza, perché, nella
grande maggioranza dei casi, la perdita del corpo fisico non fa
alcuna differenza nel carattere e nell'intelletto della persona, e
ci sono tuttavia così tanti differenti tipi di intelligenza tra
coloro che chiamiamo morti come ce ne sono tra quelli che
chiamiamo vivi. Il comune insegnamento della religione
nell'occidente riguardo gli accadimenti del post mortem
nell'uomo è stato per tanto tempo cosi ampiamente inaccurato
che anche le persone intelligenti sono spesso terribilmente
confuse quando, dopo essere morte, recuperano la coscienza
nel kamaloka. La condizione nella quale i nuovi arrivati
trovano se stessi differisce così radicalmente da quella che
sono stati portati ad attendersi, che non è raro che inizialmente
essi si rifiutino completamente di credere che hanno
attraversato il portale della morte; in verità, di così piccolo
valore pratico è la nostra presunta fede nella immortalità
dell'anima che la maggior parte della gente ritiene il fatto che
essi siano ancora coscienti una prova assoluta che non sono
morti. Anche l'orribile dottrina della punizione eterna è
grandemente responsabile della maggior parte del deplorevole
e totalmente infondato terrore tra coloro che sono appena
arrivati nel Kamaloka, i quali, in molti casi, trascorrono lunghi
periodi di acute sofferenze mentali prima di potersi liberare
dalla fatale influenza di quell'odiosa bestemmia, e comprendere
che il mondo non è governato secondo il capriccio di qualche
demone che gode degli umani tormenti, bensì secondo la
benevolente e prodigiosamente paziente legge dell'evoluzione.
Molti membri della classe che stiamo prendendo in
considerazione realmente non hanno un apprezzamento
intelligente di questo fatto, ma si lasciano trasportare attraverso
il loro interludio astrale senza alcuno scopo, nello stesso modo
nel quale hanno trascorso la porzione fisica della loro vita. Così
nel Kamaloka, esattamente come sulla terra, ci sono pochi che
capiscono qualcosa della loro condizione e che sanno come
trarne il meglio, e molti che non hanno ancora acquisito questa
consapevolezza; e là, proprio come qua, gli ignoranti sono
raramente pronti a far tesoro degli avvertimenti e degli esempi
dei saggi.
Ma di qualsiasi grado possa essere l'intelligenza
dell'entità, essa è sempre una quantità fluttuante e nel
complesso in graduale diminuzione, perché il Manas inferiore
viene attratto in direzioni opposte dalla Triade superiore che
agisce sopra il suo livello e dal Kama che opera dal basso; e
perciò essa oscilla tra due poli d'attrazione, con una sempre
maggiore tendenza verso la prima giacché le forze kamiche si
esauriscono. E qui arriva nell'inferno di quello che è chiamato
nelle sedute spiritiche lo “sviluppo” di uno spirito attraverso un
medium – un processo il cui obiettivo è di intensificare la
trazione verso il basso esercitata dal Kama, per risvegliare la
parte inferiore dell'entità (essendo ciò tutto quello che può
essere raggiunto) dalla naturale e desiderabile
inconsapevolezza che sta attraversando, e prolungare così in
modo innaturale la sua permanenza nel Kamaloka. Il
particolare pericolo di questo è evidente se pensiamo che
l'uomo reale sta tutto il tempo ritirandosi fortemente dentro se
stesso ed è perciò col passare del tempo sempre meno capace di
influenzare o guidare questa porzione più bassa, che ciò
nonostante, finché la separazione non è completa, ha il potere
di generare karma, e in queste circostanze è altamente più
probabile che aggiunga del male piuttosto che del bene ai suoi
record. Cosicché il danno fatto è triplice: il primo è il ritardo
nella separazione tra Manas e Kama, ed il conseguente spreco
di tempo e il prolungamento dell'intervallo tra due
incarnazioni; il secondo è l'estrema probabilità (per non dire la
certezza) di aver determinato un grosso aumento del karma
negativo dell'individuo, che dovrà essere espiato nelle nascite
future; il terzo è il terribile pericolo che questa anormale
intensificazione delle forze del Kama possa alla fine mettere in
grado queste ultime di ingarbugliare in modo inestricabile
l'intero Manas inferiore, causando così la perdita completa di
un'incarnazione. Tuttavia un risultato come quest'ultimo
menzionato è fortunatamente eccezionale; certo, è una cosa che
è accaduta più di una volta, ma anche se in moltissimi casi il
male non è stato in grado di determinare questa ultima
possibilità, ciò nonostante l'individuo ha perso molto più del
suo Manas inferiore per questo addizionale ingarbugliamento
con il Kama di quanto ne avrebbe perso se fosse stato lasciato
libero di ritirarsi dentro se stesso secondo il percorso naturale.
Non si può negare che una certa quantità di bene può essere
occasionalmente fatta da entità molto degradate, a circoli
spiritualistici; ma l'intenzione della natura ovviamente è che
tale assistenza dovrebbe essere data, come frequentemente lo è,
da studenti di occultismo che sono in grado di visitare il piano
astrale durante la loro vita terrena, e che sono stati addestrati da
insegnanti competenti a trattare con qualunque metodo possa
essere il più utile a seconda dei vari casi che incontrano. Si
vedrà prontamente che un tale schema di aiuto, portando con
sé, come di fatto fa, la possibilità di far immediato riferimento
alle più alte autorità in caso di situazioni dubbie, è
infinitamente più sicuro di qualsiasi assistenza casuale ottenuta
attraverso un medium che può essere (e in genere lo è)
totalmente ignorante delle leggi che governano l'evoluzione
spirituale, e che è soggetto tanto al dominio del male o di
influenze moleste quanto di quelle buone.
Completamente a parte da qualsiasi questione di
sviluppo attraverso un medium, c'è un'altra influenza, molto più
frequentemente esercitata che può seriamente ritardare una
entità disincarnata durante il suo cammino verso il
Devachanico, ed è l'intenso e incontrollato lutto dei suoi amici
o parenti viventi. E' uno tra i molti tristi risultati della
terribilmente inaccurata e perfino irreligiosa visione della morte
che abbiamo avuto per secoli in occidente, che non solo causa a
noi stessi una immensa quantità di dolore completamente
inutile circa questa temporanea separazione dai nostri cari, ma
spesso causa anche seri danni a coloro verso i quali portiamo
un affezione così profonda, per mezzo di questo grande
rimpianto che sentiamo così acutamente. Come ci ha
recentemente detto uno dei nostri più abili scrittori, quando il
nostro fratello trapassato sta immergendosi serenamente e
naturalmente nello stato di incoscienza pre-devachanica “un
risveglio può essere causato dal dolore appassionato e dai
desideri degli amici lasciati sulla terra, e questi, facendo vibrare
violentemente gli elementi kamici nella persona disincarnata,
possono causare vibrazioni nel Kamarupa del disincarnato,
giungendo così e risvegliare il Manas inferiore che non si è
ancora allontanato e riunito con la sua fonte, l'intelligenza
spirituale. Così egli può essere risvegliato dal suo stato
sognante e ricondotto al vivido ricordo della sua vita terrena
appena lasciata





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