| SCENARIO Prima di tutto bisogna sapere che il piano astrale ha sette livelli, ognuno dei quali ha il suo corrispondente piano di materialità e i suoi corrispondenti tipi di materia. Enumerandoli dall'alto verso il basso dal più alto grado di materia al più basso, troviamo che essi ricadono naturalmente in tre classi, i livelli 1,2 e 3 appartengono ad una stessa classe, i 4, 5, e 6 un'altra, mentre il settimo, che è il più basso di tutti, sta da solo. Le differenze tra la materia di una di queste classi e quella vicina potrebbe essere paragonata alla differenza tra un solido e un liquido, mentre la differenza tra la materia delle suddivisioni di una stessa classe potrebbe piuttosto essere paragonata a quella tra due tipi di solidi, come, ad esempio, l'acciaio e la sabbia. Mettendo da parte, per il momento, il settimo, possiamo dire che i livelli 4,5 e 6 del piano astrale hanno per loro sfondo il mondo fisico dove viviamo ed i suoi, per noi familiari, complementi. La vita sul sesto livello è semplicemente la nostra vita comune su questa terra, eccettuato il corpo fisico ed i suoi complementi; mentre come si sale attraverso il quinto ed il quarto livello essa diventa sempre meno materiale, ed è sempre più lontana dal nostro mondo inferiore e dai suoi interessi. Lo scenario di questi livelli inferiori, poi, è quello della terra come noi la conosciamo: ma è anche molto più di questo; poiché quando viene guardato da questa differente posizione, con l'aiuto dei sensi astrali, anche gli oggetti puramente fisici presentano un aspetto molto diverso. Come è già stato detto, essi vengono visti da persone i cui occhi sono completamente aperti, e quindi osservati non da un solo punto di vista come di solito, ma da tutti i lati contemporaneamente - un'idea già di per sé sufficientemente sconcertante; e quando poi aggiungiamo a questo che tutti i particolari, all'interno di un corpo solido, sono altrettanto chiaramente e pienamente visibili, come quelli esterni, è comprensibile che in queste condizioni anche l'oggetto più familiare inizialmente possa apparire totalmente irriconoscibile. Anche una rapida valutazione evidenzierà che una tale visione si avvicina molto più alla vera percezione di quanto possa fare la vista fisica. Guardando sul piano astrale, per esempio, i lati di un cubo di vetro apparirebbero tutti uguali, come realmente sono, mentre sul piano fisico noi vediamo il lato più lontano in prospettiva-cosicché, esso appare più piccolo rispetto al lato più vicino, il che è, ovviamente, una mera illusione. E' questa caratteristica della visione astrale che l'ha portata talvolta ad essere definita come la vista della quarta dimensione- una frase molto espressiva e suggestiva. Ma, in aggiunta a queste possibili fonti di errore, le cose sono ulteriormente complicate dal fatto che le forme della materia conosciute nella visione astrale, per quanto puramente fisiche, sono tuttavia invisibili nelle situazioni comuni. Tali, per esempio, sono le particelle che compongono l'atmosfera, tutte le varie emanazioni che vengono sempre esalate da tutto ciò che ha vita, e anche i quattro gradi di un ordine ancora più sottile della materia fisica che, per quanto si vogliano utilizzare nomi più distintivi, deve tutta essere descritta come eterica. Queste ultime costituiscono già di per se stesse un tipo di sistema, interpenetrando liberamente tutta l'altra materia fisica; e l'investigazione delle loro vibrazioni e del modo nel quale le varie forze più elevate le interessano, costituisce di per se stesso un vasto campo di interessanti e approfondite ricerche per alcuni uomini di scienza che possiedono la vista necessaria per studiarla. Anche quando la nostra immaginazione ha pienamente afferrato tutto quello che è compreso in ciò che è appena stato detto, noi non abbiamo ancora afferrato nemmeno la metà della complessità del problema; per di più dobbiamo ancora occuparci di tutte quelle nuove forme di materia fisica con le loro numerose suddivisioni di materia astrale che ci lasciano perplessi. Dobbiamo per prima cosa renderci conto che ogni oggetto materiale, anche la singola particella, ha la propria controparte astrale; e questa controparte è essa stessa non un corpo semplice, ma una struttura estremamente complessa, essendo composta da vari tipi di materia astrale. Inoltre, ogni creatura vivente è circondata da un'atmosfera sua propria, chiamata aura, e nel caso degli esseri umani quest'aura forma già di per se stessa una branca di studio molto affascinante. Essa è visibile come una massa ovale luminescente di struttura altamente complessa, e a causa della sua forma è stata talvolta chiamata l'uovo aurico. I lettori di Teosofia udranno con piacere che fin dai primi stadi del suo sviluppo l'allievo comincia ad acquisire questa vista astrale, ed egli è in grado di confermare a se stesso, attraverso l'osservazione diretta, la precisione dell'insegnamento datoci dalla nostra grande fondatrice, Madame Blavatsky, riguardo almeno alcuni dei sette corpi dell'uomo. Per quanto riguarda gli esseri umani suoi simili, egli non vede più solo il loro aspetto esteriore; egli ne distingue il doppio eterico come una estensione esatta del corpo fisico; esso in letteratura Teosofica viene chiamato la Linga Sharira: mentre la Jiva, che è sia assorbita che contenuta nel Prana, sia circolante in forma di luce rosa all'interno del corpo, sia irradiata dalle persone sane nella sua forma trasformata, è anch'essa perfettamente evidente. La più brillante e la più facilmente visibile di tutte, forse, per quanto appartenga completamente ad una differente classe di materia – l'astrale - è l'aura kamica, che manifesta attraverso i suoi vividi lampi di colore in continuo cambiamento le differenti passioni che attraversano la mente dell'uomo momento per momento. Questo è il vero corpo astrale. Al di là di questo, e composto da una materia di grado più fine – quella dei livelli rupa del Devachanico- si trova il corpo devachanico o aura del Manas inferiore, i colori del quale, cambiando solo molto gradualmente mentre l'uomo vive la sua vita, rispecchiano la disposizione e il carattere della personalità; mentre ancora più elevata e infinitamente più bella, dove si rivela in tutta la sua chiarezza, è la luce vivente del Karana Sharira, l'aura o il veicolo del Manas superiore, che mostra il grado di sviluppo del vero Sé nei suoi passaggi di nascita in nascita. Ma per vedere queste l'allievo deve aver sviluppato qualche cosa di più della semplice visione astrale. Lo studente si risparmierà molte difficoltà se imparerà da subito a considerare queste aure non come mere emanazioni, ma come la vera manifestazione del Sé nei suoi rispettivi piani – comprendendo che il vero essere umano è l'ovoide aurico, e non il suo corpo fisico, che è solo una sua cristallizzazione in mezzo a questo piano. Considerando che il Sé che sta reincarnandosi rimane sul piano che è la sua vera casa nei livelli arupa del Devachanico, il corpo che egli abita è il Karana Sharira, ma quando egli discende nei livelli rupa egli deve, per poter essere in grado di funzionare, vestire se stesso con la loro materia; e la materia che egli perciò attrae a sé fornisce un corpo devachanico o mentale. Similmente, scendendo nel piano astrale, egli forma il suo corpo astrale o kamico traendolo dalla sua materia, e così via ovviamente ancora costituisce tutti gli altri suoi corpi, nella sua lunga discesa fino a questo piano, che è il più basso di tutti, il corpo fisico è costituito nel centro del ovoide aurico, il quale perciò contiene l'uomo nella sua interezza. Spiegazioni più dettagliate dei corpi aurici potranno essere trovate in Transaction No. 18 del London Lodge, e in uno dei miei recenti articoli su The Theosophist, ma qui è già stato detto abbastanza per dimostrare che tutti essi occupano lo stesso spazio (che incidentalmente essi condividono con l’aura fisica), il più sottile compenetrando il più grossolano, e questo obbliga il neofita ad attenti studi ed a molta pratica, per arrivare ad essere in grado di distinguerli chiaramente l'uno dall'altro. Tuttavia l'aura umana, o più comunemente una parte sola di essa, rappresenta non di rado uno dei primi oggetti astrali visti dalle persone non addestrate, sebbene in questi casi sia naturale che la sua visione venga verosimilmente fraintesa. Nonostante l'aura Kamica, a causa della brillantezza dei suoi lampi colorati, possa essere spesso più cospicua, l'etere nervoso e il doppio eterico sono di un tipo di materia molto più densa, parlando strettamente entro i limiti del piano fisico, anche se invisibili alla vista ordinaria. E' stata abitudine nella letteratura Teosofica descrivere il Linga Sharira come la controparte astrale del corpo umano, dato che la parola “astrale” è stata comunemente adoperata per indicare tutto quello che c'è oltre i nostri sensi fisici. Poiché ricerche più approfondite ci consentono di essere più precisi nella nostra terminologia, ci troviamo obbligati ad ammettere che molta di questa materia invisibile è puramente fisica, e quindi a definire il Linga Sharira non più come il doppio astrale, ma come il doppio eterico. Questo sembra un nome appropriato per esso, poiché è costituito da vari tipi di materia che gli scienziati chiamano “etere”, nonostante questo venga provato non essere una sostanza separata, come è stato generalmente supposto, ma uno stato di suddivisione ancora più sottile del gassoso, al quale qualsiasi tipo di materia fisica può essere ridotto, applicando le forze opportune. Il nome “doppio eterico”sarà perciò usato in futuro negli scritti teosofici al posto di “Linga Sharira”: e questo cambiamento non ci darà solo il vantaggio di avere un nome nella nostra lingua, che è chiaramente esplicativo delle caratteristiche del corpo che definisce, ma anche ci libera dai frequenti fraintendimenti che sorgono dal fatto che in tutti i libri Orientali viene dato un significato completamente differente al nome che abbiamo usato finora. Ciò non deve comunque far supporre che nel realizzare questo cambiamento di nome stiamo proponendo un nuovo significato; stiamo semplicemente correggendo, per amore di una maggiore precisione, l'etichetta precedentemente attaccata a certe realtà naturali. Se noi esaminiamo con le facoltà psichiche il corpo di un bimbo appena nato, lo troveremo permeato non solo dalla materia astrale di ogni grado di densità, ma anche dai diversi gradi di materia eterica; e se ci prendiamo la briga di risalire alle origini di questi corpi segreti, troviamo che è di quest'ultimo alla fine che il doppio eterico, il modello sul quale il corpo fisico è costruito, è formato dagli agenti del Signore del Karma; mentre la materia astrale è aggregata insieme dal Sé discendente – ovviamente non consapevolmente, ma automaticamente- quando egli attraversa il piano astrale. (Manuale No. IV.). Nella composizione del doppio eterico deve entrare una parte di tutti i gradi differenti di materia eterica; ma le proporzioni possono variare grandemente, e sono determinate da parecchi fattori, come la razza, la sotto-razza, il tipo di uomo, come pure il suo karma individuale. Ricordandoci che queste quattro suddivisioni della materia sono fatte di numerose combinazioni, che a loro volta, formano aggregazioni che entrano nella composizione dell'”atomo” dei cosiddetti “elementi” della chimica, sarà evidente che questo secondo corpo dell'uomo è molto complesso, e che il numero delle sue possibili combinazioni è praticamente infinito, cosicché, per quanto complicato e inusuale il Karma di un uomo possa essere, i LIPIKA sono in grado di dare un modello in conformità del quale può essere formato un corpo esattamente appropriato. Un altro punto merita di essere menzionato riguardo all'aspetto della materia fisica quando viene vista dal piano astrale, e cioè che la visone astrale possiede il potere di ingrandire a volontà le più minute particelle fisiche fino alla dimensione desiderata, come attraverso un microscopio, anche se il suo potere di ingrandimento è enormemente più grande di quello di qualsiasi microscopio mai fatto o che si possa fare. L'ipotetica molecola o l'atomo postulati dalla scienza sono quindi realtà visibili allo studente di occultismo, anche se quest'ultimo le riconosce come molto più complesse nella loro natura di quanto l'uomo di scienza abbia ancora scoperto che esse siano. Questo pure è un vasto campo di studio interessantissimo al quale potrebbe essere facilmente dedicato un intero volume; e un ricercatore scientifico che acquisisse perfettamente la vista astrale, non scoprirebbe soltanto che i suoi esperimenti sui fenomeni conosciuti sarebbero da ciò estremamente facilitati, ma vedrebbe anche aprirsi davanti a sé panorami di conoscenza completamente nuovi che richiederebbero più di una vita intera per essere pienamente investigati. Per esempio, una novità curiosa e molto bella portata alla sua attenzione dallo sviluppo di questa visione, sarebbe l'esistenza di altri colori, completamente differenti, oltre i limiti dello spettro comunemente visibile, essendo i raggi infrarossi e ultravioletti, che la scienza ha scoperto con altri mezzi, chiaramente visibili con la vista astrale. Non dobbiamo, tuttavia, permetterci di seguire queste affascinanti deviazioni, ma dobbiamo recuperare il nostro obiettivo di dare una idea generale dell'aspetto del piano astrale. Sarà a questo punto ovvio che. sebbene, come sopra stabilito, gli oggetti ordinari del mondo fisico formino lo sfondo per la vita di certi livelli del piano astrale, il poter vedere molto di più del loro aspetto reale e delle loro caratteristiche farà si che l'effetto generale differisca profondamente da quello che ci è familiare. Per esempio, prendiamo una pietra come modello della classe più semplice di oggetti. Quando la osserviamo con la vista allenata essa non è più una semplice inerte massa di roccia. Prima di tutto, viene vista l'interezza della materia fisica della pietra invece che solo una piccola parte di essa; secondariamente le vibrazioni delle sue particelle fisiche divengono visibili; in terzo luogo diviene visibile la sua controparte astrale formata da vari tipi di materia astrale, le cui particelle sono in continuo movimento; in quarto luogo, si vede la Jiva o vita universale che circola attraverso essa e si irradia da essa; in quinto luogo, si vedrà un'aura che la circonda, sebbene questa, ovviamente, sia meno estesa e variegata rispetto a quella degli appartenenti ai regni superiori; in sesto luogo, la si vede permeata dalla sua appropriata essenza elementale, sempre attiva e sempre fluttuante. I regni vegetale, animale e umano sono naturalmente più complicati. Alcuni lettori potrebbero obiettare che le descrizioni fornite dalla maggior parte delle persone psichiche che occasionalmente percepiscono sprazzi del mondo astrale non sono così complesse, e neppure sono riportate in tal modo dalle entità che si manifestano nelle sedute spiritiche; ma questo è prontamente spiegato. Poche persone non preparate a muoversi su quel piano, durante la vita o la morte, vedono le cose come esse sono realmente se non dopo una pratica molto lunga; anche quelle che vedono pienamente sono spesso troppo stupite e confuse per comprendere o ricordare: e anche in quella piccola minoranza di coloro che riescono sia a vedere che a ricordare, vi è difficilmente qualcuno che possa tradurre i ricordi in un linguaggio sul nostro piano inferiore. Molte persone psichiche non allenate non esaminano affatto in modo scientifico le loro visioni: loro semplicemente ottengono una visione che può essere completamente corretta, ma può anche essere per metà falsa, o anche completamente errata. Quest'ultima ipotesi diventa la più probabile quando prendiamo in considerazione i frequenti scherzi giocati dai gioviali abitanti dell'altro mondo, contro i quali le persone non allenate, abitualmente, sono assolutamente prive di difese. Deve anche essere ricordato che gli abitanti del piano astrale, siano essi umani o elementali, sono in circostanze ordinarie consapevoli solo degli oggetti di quel piano, essendo la materia fisica completamente invisibile a loro, così come la materia astrale lo è per la maggioranza degli esseri umani incarnati. Poiché, come prima sottolineato, ogni oggetto fisico ha la sua controparte astrale, che sarebbe visibile a loro, si potrebbe pensare che la distinzione sia insignificante, eppure è una parte essenziale della concezione simmetrica del soggetto. Se, tuttavia, una entità astrale lavora costantemente attraverso un medium, i suoi più fini sensi astrali possono essere gradualmente persi fino a diventare insensibile ai più alti gradi della materia di quel suo stesso piano, ed includere nella sua vista il mondo fisico come invece noi lo vediamo; ma solo il visitatore preparato proveniente da questa vita, che sia pienamente cosciente di entrambi i piani, può contare sulla chiara visone di entrambi simultaneamente. Si capirà, quindi, che la complessità esiste, e che solo quando essa è pienamente percepita e scientificamente chiarita vi è totale sicurezza contro gli inganni e gli errori. Per la settima o la più bassa suddivisione del piano astrale anche questo nostro mondo fisico potrebbe esserne detto lo sfondo, sebbene ciò che si vede sia solo una visione distorta o parziale dello stesso, poiché tutto quello che è luce, buono e bello sembra invisibile. Esso venne così descritto quattromila anni fa nei papiri egizi dello Scriba Ani: “che tipo di posto è questo dove io sono arrivato? Non vi è acqua, non vi è aria; esso è profondo, insondabile; è nero come la notte più scura, e gli uomini vagano all'interno senza aiuto; in esso un uomo non può vivere nella pace del cuore.” Per le sfortunate entità di quel livello è di fatti vero che “tutta la terra è piena di oscurità e di crudeli dimore,” ma è un'oscurità che irradia da dentro loro stessi e fa sì che la loro esistenza venga trascorsa in una notte perpetua di male e orrore- un inferno molto reale, anche se, come tutti gli altri inferni, interamente creato dall'uomo. La maggior parte degli studenti trova che l'investigazione di questa sezione sia un compito sgradevole, per la sensazione di densità e di materialità grossolana che la riguarda che è di una sgradevolezza indescrivibile per il libero corpo astrale, determinando su di sé la sensazione di essere spinto attraverso un fluido nero e viscoso, mentre gli abitanti e gli influssi che vi si incontrano sono abitualmente assolutamente indesiderabili. La prima, la seconda e la terza suddivisione appaiono molto lontane da questo mondo fisico, e corrispondentemente meno materiali. Le entità che abitano questi livelli hanno perso la capacità di vedere la terra e le cose che le appartengono; esse sono abitualmente molto assorte in se stesse, ed in larga misura impegnate a creare la realtà che le circonda, anche se questa non è unicamente soggettiva, come nel piano Devachanico, ma al contrario abbastanza oggettiva da essere percepita da altre entità e anche da persone chiaroveggenti. Questa regione è senza dubbio la “terra promessa” della quale sentiamo molto parlare nelle sedute spiritiche, e le entità che discendono da questi livelli e li descrivono stanno dicendo la verità limitatamente a quanto sanno. Su questi piani si trova quello che gli “spiriti” chiamano ad esistere temporaneamente: le loro case, le scuole e le città, giacché questi oggetti sono spesso transitoriamente abbastanza reali, anche se ad una visione più chiara esse talvolta sono pietosamente diverse da quello che i loro incantati creatori pensano che siano. Ciononostante, molte delle cose immaginarie che qui prendono forma sono realmente, anche se transitoriamente, belle, e un visitatore che non conosca niente di più elevato potrebbe vagare lì con sufficiente soddisfazione tra foreste e montagne, amabili laghi e piacevoli giardini fioriti, o potrebbe anche costruire taluni ambienti per soddisfare le proprie fantasie. Può essere detto incidentalmente che la comunicazione sul piano astrale è limitata dal sapere delle entità, proprio come qui sulla terra. Una persona in grado di muoversi liberamente su quel piano può comunicare con qualsiasi entità umana più prontamente e più rapidamente che sulla terra, per mezzo della comunicazione mentale, mentre gli abitanti stessi non sembrano abitualmente in grado di esercitare questa capacità, ma appaiono essere condizionati dagli stessi limiti che regnano sulla terra, anche se forse meno rigidi. Il risultato di questo è che essi si trovano associati, come qui, in gruppi riuniti da fattori comuni, quali simpatie, credenze e linguaggio. Un resoconto dello scenario del piano astrale sarebbe incompleto senza menzionare quelli che sono chiamati i Record della Luce Astrale, la rappresentazione fotografica di tutto quello che è mai accaduto. Questi record sono realmente e permanentemente impressi sopra quel mezzo più elevato chiamato l'Akashico, e vengono riflessi in modo più o meno spasmodico nella luce astrale, cosicché una persona la cui capacità di vedere non salga oltre questo piano, sarà in grado verosimilmente di ottenere solo immagini occasionali e discontinue del passato, invece di una narrazione coerente. Ma, ciò nonostante, immagini di tutti i tipi di eventi del passato vengono costantemente riprodotti sul piano astrale e formano una parte importante delle condizioni ambientali in cui si muove l'investigatore.
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