IL FARO DEI SOGNI

IL PIANO ASTRALE: IL SUO SCENARIO, GLI ABITANTI ED I FENOMENI

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(((claudio)))
view post Posted on 6/2/2023, 10:12 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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2. I MORTI
In primo luogo, naturalmente questa parola “morti” è
un'assurda denominazione inappropriata, poiché la
maggioranza delle entità classificate sotto questo titolo sono
piene di vita tanto quanto lo siamo noi stessi; il termine deve
essere inteso col significato di coloro che per il momento sono
staccati da un corpo fisico. Essi possono essere suddivisi in
nove classi principali, come qui di seguito esposto:

1. I Nirmanakaya. Questa classe è menzionata con il
solo scopo di dare una catalogazione completa, ma è
naturalmente molto raro che esseri così elevati manifestino se
stessi su di un piano così basso come questo. Quando per
qualche ragione connessa con il loro sublime lavoro, trovano
desiderabile farlo, essi possono probabilmente creare un corpo
astrale temporaneo per lo scopo, proprio come farebbero gli
Adepti in Mayavirupa, dal momento che il più raffinato
rivestimento sarebbe invisibile alla visione astrale. Ulteriori
informazioni circa la condizione ed il lavoro dei Nirmanakaya
possono essere trovate in Theosophical Glossary e in The
Voice of the Silence di madame Blavatsky.
2. I Chela in attesa di reincarnarsi. E' stato
frequentemente dichiarato nella letteratura Teosofica che
quando l'allievo raggiunge un certo livello è in grado, con
l'assistenza del suo Maestro, di sfuggire all'azione di quella che
sarebbe nei casi normali la legge di natura che porta un essere
umano dopo la morte nella condizione devachanica, lì a
ricevere la dovuta ricompensa nella piena elaborazione di tutte
le forze spirituali che le sue più alte aspirazioni hanno messo in
movimento mentre era sulla terra. Essendo l'allievo, secondo
questa ipotesi, un uomo dalla vita pura e dagli alti pensieri, è
probabile che in questo caso queste forze spirituali saranno di
una energia enorme, e quindi se egli, per usare l'espressione
tecnica, “prendesse il suo Devachanico” è probabile che
sarebbe un periodo estremamente lungo; ma se invece di
prenderlo egli sceglie il Sentiero della Rinuncia (iniziando in
questo modo a seguire, anche al suo basso livello e nella sua
umile strada, i passi del Grande Maestro della Rinuncia,
GAUTAMA IL BUDDHA), egli è in grado di spendere quella riserva
di forze in tutta un'altra direzione - usandola per il bene del
genere umano, e così, per quanto infinitesimale la sua offerta
possa essere, prendere parte nel suo piccolo al grande lavoro
dei Nirmanakayas. Per intraprendere questa via egli non esita a
sacrificare secoli di intensa beatitudine, guadagnando d'altro
canto l'enorme vantaggio di poter continuare la sua vita di
lavoro e di progresso senza interruzione. Quando un allievo
,che ha deciso di fare questo, muore, esce semplicemente dal
suo corpo, come ha spesso fatto prima, e aspetta sul piano
astrale fino a che una incarnazione adatta può essere
predisposta per lui dal suo Maestro. Essendo questa una
partenza notevolmente differente rispetto alle normali
procedure, bisogna ottenere il permesso di una autorità molto
elevata prima che il tentativo possa essere fatto; però, anche
quando questo viene accordato, è così forte la legge naturale,
che si dice che l'allievo deve stare attento a relegarsi all'interno
del Kamaloka mentre la materia viene preparata, per timore che
se egli una volta, anche solo per un momento, tocca il piano
devachanico, possa essere spazzato via da una corrente
inarrestabile dentro le linee dell'evoluzione comune. In alcuni
casi, anche se raramente, gli è consentito di evitare le fatiche di
una nuova nascita, venendo collocato direttamente nel corpo di
un adulto il cui precedente proprietario non ne ha più bisogno,
ma naturalmente non capita così spesso che sia disponibile un
corpo adatto. Più frequentemente, egli deve attendere sul piano
astrale, come detto prima, fino a che non si presenta
l'opportunità di una nascita idonea. Nel frattempo, comunque,
egli non perde tempo, perché egli è pienamente se stesso come
è sempre stato, ed è in grado di andare avanti con il lavoro
assegnatoli dal suo Maestro in modo anche più rapido ed
efficiente di quando è in un corpo fisico, perché non è più
ostacolato dalla possibilità di stancarsi. La sua consapevolezza
è naturalmente completamente conservata ed egli si aggira
liberamente attraverso tutte le divisioni del Kamaloka con
eguale destrezza. I chela in attesa di reincarnazione sono ben
lungi dall'essere presenze comuni del piano astrale, ma tuttavia
possono essere incontrati occasionalmente, e pertanto formano
una delle nostre classi. Non c'è nessun dubbio circa il fatto che
via via che l'evoluzione del genere umano procede, e che una
proporzione sempre maggiore entra nel Sentiero della Santità,
questa classe diventerà sempre più numerosa.
3. Le Persone Comuni dopo la morte. Non c'è bisogno
di dire che questa classe è milioni di volte più grande di quelle
di cui abbiamo appena parlato, e che le caratteristiche e le
condizioni dei suoi membri variano entro limiti estremamente
ampi. Entro limiti altrettanto ampi può variare anche la
lunghezza della loro permanenza sul piano astrale, perché
mentre ci sono quelli che trascorrono lì solo pochi giorni o
poche ore, ce ne sono altri che rimangono su questo piano per
molti anni o addirittura per secoli. Un uomo che abbia
condotto una vita pura e buona, le cui più forti aspirazioni sono
state altruistiche e spirituali, non avrà attrazione per questo
piano. E, se lasciato completamente solo, troverà poco che lo
trattenga lì, o che lo coinvolga in attività anche durante il
periodo relativamente breve della sua permanenza qui. Per ciò
bisogna sapere che dopo la morte l'uomo reale si ritira dentro
sé stesso, e come primo passo del processo si spoglia del corpo
fisico, successivamente del doppio eterico e del Prana, ed è poi
previsto che si spogli il più presto possibile anche del corpo
astrale o kamico, per passare nella condizione devachanica,
dove solo le sue aspirazioni spirituali possono trovare la loro
piena realizzazione. L'uomo nobile dalla mente pura è in grado
di fare questo, perché egli ha sottomesso tutte le passioni
terrene durante la sua vita; la forza della sua volontà sarà stata
diretta verso canali più elevati, e ci sarà perciò solo un poco di
energia dei desideri più bassi che deve essere elaborata nel
Kamaloka. La sua permanenza lì sarà di conseguenza molto
breve, e molto probabilmente egli avrà poco più una sognante
mezza consapevolezza dell'esistenza fino a sprofondare nel
sonno durante il quale i suoi più alti principi libereranno se
stessi dall'involucro kamico ed entreranno nel beato riposo del
Devachanico.
Per la persona che non è ancora entrata nel percorso
della crescita occulta, quello che è stato descritto è lo stato
ideale delle cose, ma esso naturalmente non è raggiunto da
tutti, e nemmeno dalla maggioranza. L'uomo medio è ben lungi
dal liberare se stesso dai bassi desideri prima della morte, e
necessita di un lungo periodo di vita più o meno pienamente
consapevole sul piano astrale prima di permettere alle forze che
ha generato di esaurirsi, liberando così l'Ego superiore. Il corpo
che occupa durante questo periodo è il Kamarupa, che può
essere definito come un riordinamento della materia del suo
corpo astrale; ma è molto meglio definito nei contorni e c'è
anche questa importante differenza tra i due – che mentre il
corpo astrale se sufficientemente risvegliato durante la vita per
funzionare del tutto liberamente, potrà essere in grado di
visitare tutti, o almeno la maggioranza, delle suddivisioni del
suo piano, il Kamarupa non ha questa libertà, ma è strettamente
confinato a quel livello cui le sue affinità lo hanno condotto.
C'è, comunque, un certo grado di progresso connesso con esso,
perché accade generalmente che per esaurire appropriatamente
le forze che un uomo ha messo in movimento durante la vita
terrena egli ha bisogno di soggiornare su più divisioni e non
unicamente su quella del Kamaloka, e quando questo è
necessario si segue un percorso regolare, cominciando dal
livello più basso; cosicché quando il Kamarupa ha esaurito la
sua attrazione per quel livello, la maggior parte delle sue
particelle grossolane si staccano, ed egli sente se stesso affine a
qualche altro stato di esistenza più elevato. Il suo peso
specifico, è come se fosse, in costante decremento e perciò
risale costantemente dagli strati più densi a quelli più leggeri,
fermandosi solo quando è esattamente bilanciato per un po'.
Questa è evidentemente la spiegazione di una osservazione
frequentemente fatta delle entità che appaiono durante le sedute
spiritiche riguardo al fatto che stanno sollevandosi a una sfera
più alta, dalla quale sarà impossibile, o non così facile,
“comunicare” attraverso un medium; e di fatto è vero che per
una persona che si trova sulle più alte suddivisioni di questo
piano è quasi impossibile relazionarsi con un medium
ordinario.





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