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IL PIANO ASTRALE INTRODUZIONE
Riferimenti al piano astrale, o Kamaloka come è chiamato in Sanscrito, vengono frequentemente fatti dagli scrittori Teosofici, e un grande quantitativo di informazioni di questo genere su questo stesso aspetto della natura si può trovare sparso qua e là nei nostri libri; ma non c'è, fino ad oggi, per quanto ne so, un singolo libro nel quale si possa trovare un riepilogo completo dei fatti a noi noti fino ad oggi su questo interessante argomento. L'obiettivo di questo manuale è quello di raccogliere e tentare di organizzare le informazioni disseminate un po' ovunque, ed è anche quello di approfondire i nuovi fatti di cui siamo venuti a conoscenza. Deve essere chiaro che qualunque altra nuova aggiunta è soltanto il risultato delle ricerche di pochi esploratori e non deve pertanto essere presa in nessun modo come autorevole, ma accolta semplicemente per il valore che può avere. D'altra parte abbiamo preso ogni precauzione per assicurarne l'accuratezza, e nessun fatto, vecchio o nuovo, è stato accolto in questo manuale, senza che sia stato prima confermato da più testimoni attendibili, o da almeno due esperti ricercatori indipendenti, e che sia stato inoltre sottoposto a convalida da parte di studiosi più esperti, i quali hanno in questo ambito conoscenze sicuramente superiori alle nostre. Speriamo pertanto che la descrizione del piano astrale, sebbene non possa essere considerata del tutto completa, possa comunque essere ritenuta il più possibile attendibile. Il primo punto che è necessario chiarire nella descrizione del piano astrale è la sua assoluta realtà. Certamente nell'utilizzare questa parola, io non sto parlando dal punto di vista metafisico, per il quale tutto, eccetto l'Uno Non Manifesto, è irreale perché impermanente; sto usando la parola nel suo significato semplice e quotidiano, volendo con questo dire che gli oggetti e gli abitanti del piano astrale sono reali esattamente come sono reali i nostri corpi, i nostri mobili, le nostre case o i nostri monumenti- reali come Charing Cross, per citare un'espressiva osservazione tratta da uno dei nostri primi lavori Teosofici. Essi non sono eterni, più di quanto non lo siano gli oggetti del piano fisico, ma dal nostro punto di vista non sono meno reali; e non possiamo costringerci a far finta che non esistano solo perché la maggior parte dell'umanità è inconsapevole, o solo vagamente consapevole della loro esistenza. Vi è anche un considerevole fraintendimento fra gli studenti di Teosofia sulla questione della realtà dei vari piani dell'universo. Questo può forse essere parzialmente dovuto al fatto che la parola “piano” è stata occasionalmente usata in modo molto inesatto nella nostra letteratura da scrittori che parlavano in modo impreciso del piano mentale, del piano morale e così via; e questa imprecisione ha portato molte persone a supporre che le informazioni sull'argomento, trattato nei libri Teosofici, siano approssimative o congetturali- cioè mere ipotesi non sostenute da prove definitive. Nessuno può giungere ad una chiara comprensione degli insegnamenti della Religione della Saggezza fino a quando non abbia colto a livello intellettuale il fatto che nel nostro sistema solare esistono piani perfettamente definiti, ognuno dei quali è di differenti gradi di densità, e che alcuni di questi piani possono essere visitati e osservati da persone che hanno addestrato se stesse a questo lavoro, esattamente nello stesso modo in cui si può visitare e osservare un paese straniero, e che, grazie al confronto tra coloro che lavorano costantemente su questi piani, la prova della loro esistenza e della loro natura può essere ottenuta in modo altrettanto esauriente come quella che la maggior parte di noi ha riguardo la Groenlandia e Spitzbergen. I nomi usualmente dati a questi piani, elencandoli in ordine di materialità, partendo dal più denso al più sottile, sono il piano fisico, il piano astrale, il piano devachanico, il piano sushuptico e il piano nirvanico. Al di sopra di questi ve ne sono altri due, ma essi sono talmente lontani rispetto le nostre attuali capacità di concepirli che per il momento possiamo non prenderli in considerazione. Ora dovremmo comprendere che la materia di ciascuno di questi piani differisce da quella del piano sottostante nello stesso modo in cui, portato ad un livello di differenza molto più elevato, il vapore differisce dalla materia solida: infatti, gli stati della materia che noi chiamiamo solido, liquido e gassoso sono semplicemente le tre suddivisioni più basse della materia appartenente a questo piano fisico. La regione astrale che sto tentando di descrivere è il secondo di questi grandi piani di natura – quello immediatamente sopra e all'interno di quel piano fisico che ci è familiare. Esso è stato spesso chiamato il regno dell'illusionenon perché esso stesso sia più illusorio del mondo fisico, ma a causa dell'assoluta inattendibilità delle impressioni riportate su di esso da osservatori inesperti. Ciò può essere spiegato principalmente attraverso due importanti caratteristiche del mondo astrale - in primo luogo, molti dei suoi abitanti hanno il meraviglioso potere di mutare il loro aspetto con rapidità proteiforme, e anche di lanciare un numero praticamente illimitato di incantesimi su quelli con i quali decidono di divertirsi; ed in secondo luogo, la vista su questo piano è una facoltà molto diversa e molto più estesa rispetto alla vista fisica. Un oggetto viene visto come esso è, da ogni lato nello stesso tempo, e l'interno di un solido è altrettanto chiaramente accessibile alla vista quanto il suo esterno; è pertanto ovvio che un osservatore inesperto di questo nuovo mondo si trovi in considerevole difficoltà nel cercare di capire che cosa egli stia realmente vedendo, e le difficoltà diventano ancora più grandi quando tenta di riferire le sue visoni con il linguaggio ordinario, che è assolutamente inadeguato a questo scopo. Un buon esempio del tipo di errore nel quale facilmente si incorre è la frequente inversione dei numeri che l'osservatore ha letto nella luce astrale, cosicché egli potrebbe riportare, diciamo, 139 al posto di 931, e così via. Per uno studente di occultismo, preparato da un Maestro esperto, questo errore sarebbe impossibile, a meno che agisca con negligenza o spinto da eccessiva fretta , poiché un tale allievo deve attraversare un lungo e articolato corso di preparazione nell'arte di vedere correttamente. Il Maestro, o in certi casi alcuni degli allievi più avanzati, lo pongono prima, più e più volte, di fronte a tutti i tipi possibili di illusioni, domandandogli “Cosa vedi?” Qualsiasi sua risposta sbagliata viene quindi corretta e le cause dell'errore vengono spiegate, fino a che, gradualmente, il neofita acquisisce una tale sicurezza e una tale confidenza nei confronti dei fenomeni del piano astrale da superare ampiamente qualsiasi insicurezza possibile anche nella vita fisica. Ma egli deve imparare non solo a vedere correttamente, ma anche a riportare da un piano all'altro con accuratezza i ricordi di quello che ha visto; e per aiutarlo in questo, viene allenato a portare la sua coscienza senza discontinuità dal piano fisico all'astrale o al devachanico e ritorno; fino a che non raggiunge questa capacità, infatti, esiste sempre la possibilità che i suoi ricordi possano venire parzialmente persi o distorti durante l'intervallo buio che separa i suoi periodi di coscienza sui vari piani. Quando il potere di trasportare la sua coscienza sarà perfettamente acquisito, l'allievo avrà il vantaggio di poter usare tutte le facoltà astrali, non solo mentre è fuori dal suo corpo durante il sonno o la trance, ma anche quando è completamente sveglio, alle prese con la vita fisica. E' abitudine di alcuni Teosofi parlare con disprezzo del piano astrale, e trattarlo come se fosse assolutamente non meritevole di attenzione; ma questa mi sembra un'opinione piuttosto scorretta. Sono sicurissimo che ciò a cui noi dobbiamo aspirare è il puro piano spirituale, e sarebbe assolutamente disastroso per qualsiasi studente disdegnare tale evoluzione, accontentandosi del raggiungimento della coscienza astrale. Il Karma di alcuni è tale per cui essi sono in grado di sviluppare, prima di tutte, le pure facoltà spiritualisaltando momentaneamente, a piè pari, al di là del piano astrale; e quando successivamente fanno la conoscenza dello stesso, essi hanno, se il loro sviluppo spirituale è stato perfetto, l'immenso vantaggio di immergervisi dall'alto, con il sostegno di una visione spirituale che non può essere tratta in inganno e una forza spirituale alla quale nulla può resistere. E', comunque, un errore supporre, come alcuni scrittori hanno fatto, che questo è il solo, o addirittura il metodo comunemente adottato dai Maestri della Saggezza con i loro allievi. Quando è possibile questo ci risparmia molti problemi, ma per la maggior parte di noi tali progressi a passi da giganti vengono impediti dai nostri falli e dalle nostre follie del passato: tutto quello che noi possiamo sperare è di conquistare la nostra strada, lentamente, passo dopo passo, e poiché il piano astrale si estende vicino al nostro mondo, fatto di materia più densa, è abitualmente nelle connessioni con esso che possono avere luogo le nostre prime esperienze extracorporee. Questo piano è perciò interessante per quelli come noi che non sono principianti in questi studi, e per i quali una chiara comprensione dei suoi misteri può spesso essere di grande importanza, non solo perché ci mette in grado di capire molti dei fenomeni presenti nelle sedute spiritiche, nelle case stregate, etc, che sarebbero altrimenti inesplicabili, ma anche perché ci mette in grado di proteggere noi stessi e gli altri da possibili pericoli. Il primo contatto con questa straordinaria regione avviene in vari modi. Alcuni, soltanto una volta nella loro vita, sotto l'azione di influssi particolari divengono sufficientemente sensitivi da riconoscere la presenza di uno dei suoi abitanti, e forse, poiché questa esperienza non si ripete, arrivano col tempo a credere che in quell'occasione furono vittime di allucinazioni; altri si trovano sempre più frequentemente a vedere o sentire cose alle quali quelli attorno a loro sono sordi o ciechi; altri ancora - e questa forse è l'esperienza più comune di tutte, incominciano a ricordarsi con sempre maggiore chiarezza quello che hanno visto o sentito sugli altri piani durante il sonno. Tra coloro che studiano questi argomenti, alcuni cercano di sviluppare la visione astrale tramite le sfere di cristallo o altri metodi, mentre quelli che hanno l'inestimabile vantaggio di essere sotto la guida diretta di un maestro qualificato, saranno condotti la prima volta in quel piano sotto la sua speciale protezione, che continuerà fino a che, attraverso l'utilizzo di vari test, egli si sarà accertato che l'allievo è protetto da quei pericoli e da quelle esperienze terrifiche che potrebbe probabilmente incontrarvi. Ma, in qualsiasi modo accada, la prima percezione reale che tutti noi siamo nel mezzo di un grande mondo pieno di vita attiva, della quale la maggior parte di noi ciò non di meno è completamente inconsapevole, non può tuttavia che essere l'inizio di un'epoca memorabile nella vita di un uomo. Così abbondante e così multiforme è la vita del piano astrale che la prima impressione che se ne ha è assolutamente stupefacente per il neofita; e anche per il più esperto investigatore non è un compito facile tentare di classificarla e catalogarla. Se ad un esploratore di qualche sconosciuta foresta tropicale venisse richiesto non solo di dare un resoconto completo del paese che ha attraversato, con i dettagli accurati delle piante e dei minerali del luogo, ma anche di specificare il genere e le specie di ogni miriade di insetti, uccelli, animali e rettili che egli ha visto, egli potrebbe ben ritrarsi, spaventato dalla grandezza dell'impresa: eppure anche questo non fornisce un adeguato confronto con la difficoltà dell'investigatore psichico, perché nel suo caso la materia è ancora più complicata, prima di tutto per la difficoltà di riportare correttamente i ricordi, da quel piano a questo, di ciò che egli ha visto, in secondo luogo per l'assoluta inadeguatezza del linguaggio comune ad esprimere la gran parte di quello che ha da riferire. Comunque, proprio come un esploratore del piano fisico comincerebbe probabilmente il suo resoconto di un paese attraverso una qualche sorta di descrizione generale del suo scenario e delle sue caratteristiche, così sarà bene iniziare questo inadeguato schizzo del piano astrale cercando di dare qualche idea dello scenario che costituisce lo sfondo di queste attività meravigliose e in continuo cambiamento. Anche qui, al principio, ci confrontiamo con una difficoltà pressoché insuperabile, rappresentata dalla estrema complessità dell'argomento. Tutti coloro che vedono pienamente questo piano concordano che il tentare di fornire, a quelli i cui occhi sono ancora chiusi, una vivida immagine di questo scenario astrale, sia come parlare ad un cieco della meravigliosa varietà di colori di un tramonto – dato che, per quanto dettagliata ed elaborata possa essere la descrizione, non vi è alcuna certezza che il concetto offerto alla mente dell'ascoltatore sia una adeguata rappresentazione della realtà.
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