IL FARO DEI SOGNI

I borghi isolati da visitare ad agosto

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Non c’è bisogno di compiere un’Odissea per raggiungere una spiaggia tropicale dall’altra parte del mondo o un’isola deserta per ritrovarsi finalmente da soli.

Se non vi piace il mare e la vita da spiaggia, ma desiderate la tranquillità delle ore solitarie o di alcuni giorni lontani dal mondo basta andare alla scoperta dei tanti borghi isolati disseminati dal nord al sud dello stivale. Arroccati su rupi rocciose, circondati dalla campagna e dalla natura incontaminata, spesso difficili da raggiungere, ecco dieci borghi isolati da visitare ad agosto in Italia. Luoghi magici fuori dal tempo.
I borghi isolati da visitare ad agosto

Ulassai, Sardegna
Campomaggiore vecchio, Basilicata
Chamois, Valle d’Aosta
Chiusa, Trentino-Alto Adige
Abbadia San Salvatore, Toscana
Savogno, Lombardia
Monteviasco, Lombardia
Stavoli di Moggio Udinese, Friuli-Venezia Giulia
Civita di Bagnoregio, Lazio
Pentedattilo, Calabria




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Ulassai, Sardegna



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Ulassai è un borgo-museo al centro dell’Ogliastra, nella parte centro-orientale della Sardegna. incastonato a quasi 800 metri d’altezza fra tacchi calcarei, Ulassai è dominato dai pinnacoli rocciosi del Bruncu Pranedda e del Bruncu Matzei ed è immerso in un ambiente naturale tra i più spettacolari dell’isola.

Il borgo concilia architettura cittadina, natura e opere d’arte. Da non perdere a Ulassai, la Stazione dell’Arte, una vecchia stazione ferroviaria convertita in straordinario museo che espone le opere della celebre artista contemporanea Maria Lai, nata a Ulassai nel 1919 e scomparsa nel 2013.

La zona è considerata inoltre un paradiso per gli appassionati di arrampicata su roccia e trekking. Qui si trova l’oasi faunistica di Girisai, dove si aprono spettacolari grotte, come is Lianas. E soprattutto la grotta di su Marmuri, “il marmo”: un complesso di caverne con sale che raggiungono i 35 m di altezza. La si può esplorare soltanto prendendo parte a una visita guidata, che prevede un percorso di 1 km attraverso un meraviglioso mondo sotterraneo ricco di stalattiti, stalagmiti e laghetti.

A poca distanza da Ulassai si trova poi la Scala di San Giorgio: una gola dalle pareti verticali che prende il nome dal santo che nel 1117, secondo la leggenda, avrebbe ordinato alla montagna di aprirsi per consentirgli di passare e continuare la sua predicazione. Dalla sommità si apre una vista spettacolare sulla vallata. Nei dintorni di Ulassi troverete infinite testimonianze preistoriche, tra cui la più importante è il nuraghe s’Ulimu (1500-900 a.C.), a 700 metri d’altitudine: due massicce torri unite da una spessa cortina. Si trova vicino a otto domus de Janas, un dolmen, tre tombe di Giganti e tre villaggi nuragici. Ben conservati sono anche nuraghe Pranu, complesso di Nuragheddu, fortezza di Seroni e il villaggio megalitico di Seddorrulu.




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Campomaggiore vecchio, Basilicata





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Campomaggiore nacque come villaggio di epoca romana, fondato sul modello di un accampamento militare, di cui rimangono alcuni ritrovamenti archeologici nelle località Chiapparro e La Macchia. Il borgo nei secoli vide passare Arabi, Bizantini, Normanni e Angioini.

Diventato feudo, Campomaggiore fu assegnato nel 1673 da re Filippo IV alla famiglia Rendina che prese a cuore il borgo e ne vide il potenziale agricolo. Il conte Teodoro Rendina, infatti, decise nel 1741 di far diventare Campomaggiore città dell’utopia. Il conte chiamò allora Giovanni Patturelli, architetto allievo di Luigi Vanvitelli, che progettò un’innovativa struttura urbanistica ispirata alle teorie utopistiche dei pensatori illuministi Charles Fourier e Robert Owen. La città venne strutturata a scacchiera intorno alla Piazza dei Voti, baricentro di tutto lo schema urbano, e vennero realizzati il palazzo dei Rendina, il municipio, la caserma dei Carabinieri Reali, la nuova chiesa parrocchiale e le strutture atte a ospitare i servizi e le botteghe per la comunità. Il conte inoltre promise a chi si stabiliva a Campomaggiore un lotto di venti palmi per la costruzione della casa, terra da coltivare e altri benefici.

In cambio i coloni si impegnavano a versare dei tributi in natura o in denaro e a svolgere dei lavori per i loro signori. L’intero abitato fu progettato per ospitare milleseicento abitanti e dar vita a un paese utopico dove non esistesse la povertà. Fu un esperimento d’avanguardia sociale improntato agli ideali di uguaglianza e libertà, durato 140 anni, che ebbe purtroppo una tragica fine. Nel 1885 una frana distrusse Campomaggiore, mandando in frantumi il sogno di pace e prosperità. Così il nuovo centro abitato venne costruito a 4 circa chilometri dall’antico borgo. Oggi la città dell’utopia rivive in uno spettacolo che si tiene ogni anno a fine agosto e attraverso un percorso artistico tra i ruderi che possono essere visitati tutto l’anno.





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Chamois, Valle d’Aosta



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Situato a 1815 metri d’altitudine, nella media valle del Cervino, Chamois è il comune più alto della Valle d’Aosta ed uno fra i più alti d’Italia. In questo paese abitato da un centinaio di persone le automobili sono bandite.

Qui si arriva solo in funivia, con partenza da Buisson, al costo di un biglietto di un tram. I più allenati potranno raggiungerlo a piedi con la mulattiera o dal paese di La Magdeleine, percorrendo il sentiero chiamato percorso energia, una passeggiata adatta a tutti percorribile a piedi, o in bicicletta grazie anche al servizio di bike sharing attivo nei mesi estivi. È un comune pioniere nel turismo a mobilità dolce, che fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi: una trentina di località sparse su sei nazioni che promuovono vacanze ecologiche. Chamois, dunque, è la meta ideale per una vacanza green all’insegna dello sport. Tra i tanti sentieri di trekking da esplorare non perdete quello che vi porta al Lago di Lod o al panoramico Col de Nana (2775 m), per godervi una spettacolare vista sul Cervino.





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view post Posted on 18/8/2022, 10:07     Top   Dislike
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Chiusa, Trentino-Alto Adige



chiusa

Mura merlate, chiese gotiche e tesori artistici caratterizzano la piccola città di Chiusa, situata nella media Valle Isarco a 523 metri di altitudine. Antico borgo medievale e uno dei Borghi più belli d’Italia, Chiusa è anche soprannominata la città degli artisti. Tra il 1874 e il 1914 più di 300 artisti arrivarono a Chiusa dopo la scoperta che il borgo fosse il luogo natale del più grande poeta medievale tedesco, Walther von der Vogelweide.

A più o meno 10 km a sud della città dei vescovi di Bressanone e a 30 km a nord di Bolzano, Chiusa comprende le frazioni di Gudon, Lazfons, Pardello e Verdignes. Il borgo che conta circa 5 mila abitanti ha uno splendido centro storico, con vicoli stretti e intricati, sontuosi palazzi e negozi di artigianato. Ma il gioiello del borgo è il monastero di Sabiona, l'abbazia benedettina situata su un'alta collina che troneggia sulla città, uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio del Tirolo. In bici potreste raggiungere Chiusa ed esplorare i pendii soleggiati della valle, tra vigneti e castagneti, rupi, masi sparsi e pascoli verdeggianti. Godrete di magnifiche viste sulle Alpi Sarentine e le Dolomiti.





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view post Posted on 21/8/2022, 17:37     Top   Dislike
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Abbadia San Salvatore, Toscana

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Sul versante senese del monte Amiata sorge Abbadia San Salvatore, un borgo medievale a 822 metri d’altitudine, perfetto per chi ama la montagna tutto l’anno. La storia del paese inizia con quella dell’antica abbazia, fondata nel 750 dal re longobardo Ratchis, diventata per molto tempo fulcro del potere esercitato dai monaci sul territorio. Attorno all’abbazia si è sviluppato il centro storico che i badenghi chiamano semplicemente “paese vecchio”.

Passeggiando tra vicoli e porte in pietra prestate attenzione agli incantevoli scorci che si aprono sulla Val d’Orcia. Abbadia San Salvatore è conosciuto anche come rinomato centro minerario che fino alla metà degli anni ’70 ha ospitato una delle miniere di mercurio più produttive al mondo, i cui resti sono ancora visibili salendo verso la vetta del Monte Amiata. “Città delle fiaccole” viene anche chiamata Abbadia per la tradizionale fiaccolata che si svolge alla vigilia di Natale.





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view post Posted on 25/8/2022, 17:13     Top   Dislike
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Savogno, Lombardia

Un borgo fantasma della Lombardia, incastonato tra le cascate della Val Bragagna, a 932 metri di altezza, in provincia di Sondrio. Savogno è un delizioso paesino medievale che conserva ancora le mura in pietra, i loggiati in legno, le stalle, il torchio per l’uva, le fontane e il forno per il pane.

È interessante l’antica chiesa parrocchiale del 1465 dedicata a San Bernardino, che custodisce affreschi del periodo e un campanile di forme rinascimentali. Oggi però il paese è disabitato da quando nel 1968 fu definitivamente abbandonato a causa del progressivo spopolamento della zona, ad eccezione del suo unico abitante. Solo in estate Savogno torna a essere abitato dai vecchi residenti, che durante l'anno si trasferiscono a valle. Savogno inoltre è raggiungibile solo a piedi lungo una ripida mulattiera di circa 3000 gradini. Nessuna strada porta al paese, tranne la Bregalone-Savogno, a transito limitato. In mancanza del pass rilasciato dal comune di Piuro, non resta che percorrere la salita a piedi immersa nel terrazzo naturale delle cascate dell'Acquafraggia. La fatica è ripagata dalla magia di un luogo fuori dal tempo.





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view post Posted on 29/8/2022, 16:55     Top   Dislike
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Monteviasco, in provincia di Varese, è conosciuto come il “borgo appeso a un filo”, perché non è raggiunto da alcuna strada, ma solamente da una funivia. Altrimenti il borgo è raggiungibile attraverso un ripido sentiero composto da 1442 scalini.

Questo incantevole borgo isolato si trova nel cuore delle Prealpi Varesine e a due passi dal confine con la Svizzera. Monteviasco, nel comune di Curiglia, è uno di quei paesini di montagna dove sviluppo, turismo e tecnologia non sono mai riusciti a imporsi. Nel 1751 il borgo contava 286 abitanti, in epoca fascista ne aveva 334, oggi invece ha solo 5 residenti. Vi ritroverete quindi a passeggiare tra casette in pietra, una piccola chiesa parrocchiale e numerosi sentieri che conducono agli alpeggi nei dintorni. Monteviasco infatti è una meta frequentata da appassionati di trekking e natura, oltre che meta di pellegrinaggio diretto al Santuario della Madonna della Serta.



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Stavoli di Moggio Udinese, Friuli-Venezia Giulia




Stavoli di Moggio Udinese è un altro dei borghi più isolati d’Italia. È una piccola frazione di Moggio Udinese, immersa nelle Prealpi Carniche, in provincia di Udine. Nel 2018 la teleferica che collegava questo borgo arroccato a 588 metri di altitudine si è rotta a causa di un drammatico incidente.

Le risorse economiche per sistemarla non sono state ancora reperite e da allora, non c’è più un mezzo di trasporto veloce che colleghi la frazione con il centro di Moggio Udinese. Perciò l’unico modo per raggiungere il borgo è a piedi attraverso un sentiero di montagna che parte da Campiolo Alta e costeggia il Torrente Glagno. Il percorso dura 35 minuti circa ma vale la pena scoprire questo suggestivo paesino. Abitato fino agli anni ’50 da famiglie di contadini, Stavoli è oggi perlopiù disabitato, anche se si intravede qualche casa ristrutturata con il camino acceso e il giardino fiorito. Esplorando le viuzze del borgo vedrete una bella fontana inaugurata nel 1911 e parecchie foto storiche che illustrano com’era la vita degli abitanti nei primi anni del ‘900.





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Civita di Bagnoregio, Lazio



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Uno dei Borghi più Belli d’Italia, Civita di Bagnoregio è immersa nel paesaggio fiabesco della valle dei Calanchi, tra il lago di Bolsena e la valle del Tevere, caratterizzata dall’erosione e dalle frane delle pareti di tufo della sommità del monte su cui poggia.

Ecco perché Civita di Bagnoregio è conosciuta come la città che muore. È un borgo di origine etrusca, arricchito dall’architettura medievale e rinascimentale, unito al resto del mondo da un ponte pedonale che sembra sospeso tra le nuvole, accessibile solo a piedi pagando un biglietto d’ingresso. Una volta arrivati passerete sotto la scenografica Porta Santa Maria che vi farà accedere al cuore del paesino.

Nella piazza principale spicca la mole della Chiesa di San Donato, dall’aspetto cinquecentesco, ma sorta su un preesistente tempio pagano. Visitate poi il Palazzo Vescovile e il mulino risalente al XVI secolo. Così esplorate gli stretti vicoli del villaggio tardomedievale dove si alternano piazzette, cortili, bifore e portali.





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view post Posted on 7/9/2022, 10:48     Top   Dislike
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Pentedattilo, Calabria



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Sulla rupe del Monte Calvario sull’Aspromonte sorge Pentedattilo, una frazione di Melito di Porto Salvo, in Calabria. Il paese prende il nome dalla forma della rupe del monte: una gigantesca mano con cinque dita (dal greco pente, πέντε, ovvero cinque e dactilo, δάκτυλο, cioè dito).

Proprio sotto questo monte fu edificato prima il castello, e poi tutto intorno il borgo antico, immerso in un paesaggio naturale straordinario. Pentedattilo venne fondato nel IX secolo a difesa del territorio reggino dalle incursioni dei Saraceni. Durante il periodo greco-romano, Pentedattilo fu un grande centro economico e un importante centro militare, grazie alla sua posizione strategica, dalla quale controllava le vie per raggiungere l’Aspromonte. Durante la dominazione dei Bizantini invece il borgo visse un lento declino. Diventato territorio dei Normanni nel XII secolo, fu trasformato in baronia e affidato al controllo di diverse famiglie. Nel 1783 Pentedattilo fu gravemente distrutto da un terremoto, uno degli eventi che portò al suo completo spopolamento. La popolazione continuò a spostarsi verso Melito Porto Salvo fino al Risorgimento, a causa delle costanti minacce di alluvioni e terremoti.

Proprio per questo, il vecchio borgo ne divenne frazione nel 1811. Abbandonato fino a poco tempo fa, il paese fantasma oggi è rinato grazie a nuove attività commerciali e turistiche. Le antiche case in pietra, circondate dai fichi d’india, sono diventati alloggi di alberghi diffusi. Artigiani e artisti hanno aperto botteghe del legno, del vetro e della ceramica. Inoltre si può visitare il Museo delle tradizioni popolari e ciò che resta del castello. Interessante anche la Chiesa dei Santi Corifei Pietro e Paolo di probabile origine bizantina. Pentedattilo oggi ospita anche eventi come il Paleariza, dedicato alla musica etnica e popolare, e il Pentedattilo Film Festival.





fonte https://travel.thewom.it/italia/borghi-ago...ampaign=default

 
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