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| Gli esami scientifici di questo oggetto hanno evidenziato che si tratta di un antichissimo oggetto artificiale composto di una lega in metallo estremamente complessa. Lo studioso Gheorghita ha rilevato che la lega è composta da 12 diversi elementi, dei quali l'alluminio è presente con la maggiore quantità (89 %). Gli studi scientifici del reperto, tra cui lo studio dell'ossidazione del reperto, e l'averlo trovato accanto a resti di animali preistorici porta a ritenere che sia vecchio di alcuni milioni di anni. In particolare, la presenza di uno strato consistente di ossido d'alluminio fa ritenere scientificamente che il reperto risalga ad epoche remote. Qualsiasi tipo di studio effettuato sul reperto ha rivelato la sua natura artificiale ed antica, che comunque è già abbastanza evidente dal suo aspetto esteriore, dai fori presenti sul reperto e dalla lega di alluminio con cui è composto. Basti pensare che l'alluminio non si trova libero in natura, ma combinato in alcuni minerali e soltanto 100 anni fa e stata messa a punto la tecnica necessaria alla sua lavorazione.
Gli studi sul reperto hanno evidenziato sin da subito il fatto che fosse parte di un meccanismo, che nella sua parte superiore doveva esserci un'asta di forma circolare. Tenendo conto dell'analisi di tutte le particolarità dell'oggetto, gli scienziati hanno ritenuto che il reperto fosse una sorta di dispositivo di atterraggio di un veicolo volante, di dimensioni ridotte, come i moduli lunari o la sonda Viking. A riprova di ciò, ci sarebbero sia la forma dell'oggetto, sia i due fori ovali, sia i graffi nella parte inferiore e agli angoli, come pure la composizione del materiale, vale a dire all'alluminio leggero. In sostanza il reperto risulta essere il piede di una gamba meccanica di atterraggio di un oggetto volante. Sicuramente tale piede metallico appartiene ad una delle varie astronavi aliene che sin da epoche remote visitano ed operano sul nostro pianeta, e si tratta solo di uno dei tanti oggetti artificiali complessi che sono stati rinvenuti al giorno d'oggi.
Il teschio di un bisonte preistorico esposto al museo di paleontologia di Mosca, venne rinvenuto ad ovest del fiume Lena, nella Repubblica Socialista autonoma di Jakuzia, ed ha un foro circolare sulla fronte che solo un proiettile di un arma da fuoco poteva causare. Essa è una ferita vecchia come il bisonte, poiché il processo di ricalcificazione in atto ai suoi orli esclude che sia stato sparato al cranio in tempi recenti, e conferma che il bisonte preistorico sopravvisse allo sparo. Un cranio neandertaliano (venuto alla luce nei pressi di Broken Hill, in Rohodesia) presenta il foro d‟entrata e di uscita di un proiettile.
Nel 1881 il geologo H. Stopes trovò una conchiglia lavorata con volto umano rudimentale, eppure riconoscibile, inciso sulla superficie esterna. Questa conchiglia fa parte della formazione Red Crag, in Inghilterra, del Pliocene, risalente ad oltre due milioni di anni. Pitture rupestri in Australia esseri con scafandri, con tonache, con caschi che mostrano solo gli occhi, con guanti e scarpe nere. Nella storia fenicia di Sanconiatone da Berite, viene menzionato un aeromobile di forma allungata e stretta (serpente) con le eliche. Popoli antichi abbastanza evoluti come gli egiziani, i greci ed i romani annotavano meticolosamente tutti gli eventi che accadevano e fra questi ci sono molte cronache riguardanti veri e propri avvistamenti di astronavi aliene, prevalentemente di forma sigariforme, sferica o discoidale, descritte come colonne di fuoco, nuvole luminose, sfere infuocate e così via, che sorvolavano e compievano manovre su antiche città. La cosa più interessante è che anche molti storici famosissimi dell'antichità riportano tali avvistamenti. Alcune statuette in terracotta copte, risalenti al VII secolo d.C, mostrano dei riconoscibilissimi alieni Grigi.
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