IL FARO DEI SOGNI

Categoria:Gruppi etnici in Birmania

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(((claudio)))
view post Posted on 5/7/2022, 18:14 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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I hmong nel Laos
Laos: ragazze hmong si adoperano in un tradizionale gioco con la palla per attrarre i maschi

Nel 1960, durante la guerra civile laotiana, conosciuta anche come "guerra segreta", molti hmong furono reclutati dalla CIA statunitense in un piano generale di difesa del Laos contro gli attacchi dell'esercito Nord-Vietnamita e dei loro alleati del Pathet Lao. Il generale hmong Vang Pao fu posto dalla CIA a capo della Military Region II (MR2), composta principalmente da truppe irregolari hmong ed incaricata di compiere azioni di disturbo contro i ribelli. I quartieri generali di Vang Pao si trovavano a Long Cheng, conosciuta anche come Lima Site 20 Alternate (LS 20A). Al culmine delle sue attività, Long Cheng divenne la seconda città più grande del Laos, con una popolazione stimata di circa 300.000 abitanti, di cui 200.000 hmong. Long Cheng fu una micronazione all'interno dello stesso Laos, con le sue banche, l'aeroporto, le scuole, i militari, gli uffici e molti altri servizi sociali di chiaro stampo occidentale. Prima della fine della guerra, Long Cheng non si trovò più sotto il controllo del generale Vang Pao.

Alla fine del conflitto, che si concluse con il trionfo del Pathet Lao, gli oltre 30.000 Hmong che avevano aiutato gli americani furono considerati dei traditori dal governo ed insieme a migliaia di altri connazionali, per non essere sterminati, lasciarono in massa il paese. Erano stati abbandonati dal loro comandante, il generale Vang Pao, fuggito negli Stati Uniti con i più alti ufficiali.[3] Entro la fine del 1975, furono oltre 40.000 i profughi hmong che attraversando le montagne ed il Mekong riuscirono a raggiungere la Thailandia,[4] dove vennero accolti in campi profughi. Secondo fonti americane, sono state più di 100.000 le vittime hmong della persecuzione del governo laotiano.[5] Gli attentati messi in atto dai hmong per ritorsione alla politica governativa, portarono nel 1977 all'internamento del re Savang Vatthana e di gran parte della famiglia reale, accusati di collaborare con gli attentatori, in un campo di rieducazione del nord del paese, dove lo stesso re morì qualche anno dopo. Le azioni di guerriglia hmong sono state una delle preoccupazioni maggiori dei vari governi laotiani che si sono succeduti dopo la fine della guerra civile.[6]

Si stima che tra il 1975 ed il 1982, furono 53.700 i hmong ed i rappresentanti di altre etnie che ottennero asilo politico negli Stati Uniti,[7] dove si è così formata una grossa comunità hmong. Dopo i primi anni di accoglienza, vennero poi rifiutati i visti di ingresso negli USA. Durante gli anni novanta, le Nazioni Unite, con il supporto dell'amministrazione di Bill Clinton, cominciarono a forzare il ritorno di molti rifugiati hmong nel Laos. La decisione fu molto controversa, perché le rappresaglie governative contro i hmong non si erano concluse. A questo ritorno forzato si opposero i conservatori americani e gli attivisti per i diritti civili. Nel 1995, in un articolo del National Review, Michael Johns etichettò la decisione di far ritornare i veterani hmong nel Laos come un raggiro politico[8]. Secondo una stima del 2000, erano 169.000 i hmong rifugiati negli USA.[5] La pressione sull'amministrazione Clinton per riaprire le porte del paese ai hmong ebbe successo, e nel 2003 il governo statunitense riprese ad autorizzarne l'immigrazione. Nel dicembre di quell'anno, 15.000 rifugiati hmong in Thailandia si trasferirono negli USA.[5]

La comunità internazionale ha fatto poco per risolvere il problema hmong. L'Unione europea pubblicò, il 31 gennaio 2007, una dichiarazione di protesta in favore dei 153 profughi hmong in Thailandia che stavano per essere forzatamente deportati in Laos.[9] Il 15 maggio 1997 gli Stati Uniti hanno ufficialmente riconosciuto il ruolo che ebbero durante la Guerra Segreta con una statua commemorativa dei contributi statunitensi e hmong al conflitto, eretta nel cimitero nazionale di Arlington, in Virginia.

Una porzione significativa di hmong oggi segue ancora lo stile di vita dei vietnamiti nord-occidentali. Per facilitare il turismo di massa in queste regioni, negli anni novanta, molti hmong furono introdotti allo stile di vita occidentale ed i loro abiti tradizionali stanno scomparendo.
I hmong negli Stati Uniti

Nel 2010 vivevano negli Stati Uniti circa 260.000 hmong, la maggior parte in California, Minnesota, Wisconsin, e Carolina del Nord. Le concentrazioni maggiori si trovano nelle città di Fresno, Minneapolis, Madison e Milwaukee. Il censimento statunitense del 2000 rivela che solo il 40% dei hmong sopra i 24 anni aveva il diploma di scuola superiore, questo perché molti arrivano negli USA già adulti. In Laos la maggioranza dei hmong sono semplici agricoltori e non hanno accesso alle scuole nazionali. Sebbene siano una delle minoranze etniche asiatiche più povere degli Stati Uniti, una seconda generazione nata negli USA si sta portando agli stessi livelli di altre minoranze etniche per quanto riguarda l'istruzione, e molti sono diventati dei professionisti.

Anche se molte famiglie parlano ancora la lingua originale hmong, molti giovani si stanno rapidamente ambientando agli usi e costumi statunitensi. Negli ultimi anni, si sono formate associazioni con lo scopo di preservare la lingua e la cultura hmong.
Esponenti celebri

Bi Gan (毕赣), regista, sceneggiatore, poeta e fotografo.





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Hmong#I_hmong_nel_Laos

 
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