IL FARO DEI SOGNI

Kazakistan

« Older   Newer »
  Share  
(((claudio)))
view post Posted on 16/10/2019, 17:05 by: (((claudio)))     Top   Dislike
Avatar

FOUNDER

Group:
Administrator
Posts:
108,738
Reputation:
+1,695

Status:


Cultura: generalità

Paese in cui l'impronta dell'Unione Sovietica si è rivelata più marcata e influente che altrove, il Kazakistan da diversi anni sta tentando di smarcarsi da questa presenza ancora tangibile, anche e soprattutto a livello culturale e linguistico. Benché usi e pratiche tradizionali restino molto sentite e diffuse fra la popolazione kazaca (dal ruolo sociale fondante della famiglia alle tipiche case-yurte, aspetti ereditati dalle tribù nomadi, al vestiario, alla cucina, alle musiche), abitudini e modi di vita “moderni” si sono diffusi parallelamente al processo di sviluppo economico avviato dall'indipendenza. Nel Paese vi è una florida attività culturale, fatta di spettacoli teatrali, in cui ai temi tradizionali si affianca l'attualità locale o internazionale, opere e balletti (di tradizione kazaca, russa o coreana), scuole d'arte, festival e rassegne musicali, dove è possibile assistere a esibizioni con strumenti tradizionali (dombra e kobyz, soprattutto) e concerti pop o rock. Per la musica colta la sede più prestigiosa è la Filarmonica Centrale di Almaty. La scena artistica novecentesca ha avuto in Abylkhan Kasteyev (1904-1973) uno dei protagonisti maggiori, annoverabile tra i veri fondatori della pittura moderna kazaca. Tra le eredità architettoniche più apprezzabili, ci sono senza dubbio i palazzi governativi degli antichi khanati, mentre i luoghi di maggior fascino nel Paese sono Taraz, città ricca di castelli, templi, necropoli, e Almaty, la più viva delle città kazache con alcuni musei di rilievo quali il Museo centrale di Stato, il Museo degli strumenti musicali kazachi, il Museo della Repressione. La capitale Astana, a dispetto del titolo, non offre particolarità di rilievo culturale. Nota a parte meritano i siti che l'UNESCO ha inserito nel patrimonio dell'umanità: il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi (2003) e i Petroglifi e paesaggio archeologico di Tamgaly (2004). Nonostante i kazachi non vivano la dimensione religiosa in maniera profonda e sentita, una delle ricorrenze più partecipate è il Nauryz, celebrazione islamica; a questa si aggiungono il giorno della Vittoria (9 maggio), la festa della Repubblica (25 ottobre) e la festa dell'Indipendenza (16-17 dicembre); a queste occasioni spesso si accompagna la presenza di musicisti e cantanti che si esibiscono in sfide musicali o canore di antica origine popolare.Il cinema ha vissuto un progressivo crescendo. Negli anni Sessanta Shaken Ajmanov (1914-1970), autore di La Terra dei padri (1966) è stato una figura di riferimento, unendo temi della storia nazionale a riflessioni intimiste. Nella sua scia una nuova generazione di autori è sorta a fine secolo, tra cui K. Salykov (n. 1952) regista di Balcony (1988) e R. Abdrashitov (n. 1970) che ha diretto L’isola della rinascita (2004). Un nome su cui si è posato l'interesse internazionale è la regista Gulshad Omarova, autrice di Schizo (2006), film vincitore di premi in festival europei, asiatici e nordafricani. Del 2005 è Nomad - La stirpe dei kazaki in un film, diretto da autori non kazachi ma qui prodotto e risultato il più costoso della storia cinematografica nazionale, oltre a essere stato candidato al Golden Globe.



segue

 
Web  Top
8 replies since 20/2/2018, 23:23   160 views
  Share