IL FARO DEI SOGNI

Non siamo provette.

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view post Posted on 28/4/2024, 09:58     Top   Dislike
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Ho trovato un metodo eccezionale per curare la peggiore malattia del nostro secolo, il caffè uccide le cellule del cancro, l'ho visto con i miei occhi al microscopio e lo dicono anche gli studi.
Potrebbe essere un articolo firmato dall'ormai mitico (e lanciato verso nuove e prestigiose avventure) prof. Massimo Della Serietà, ma visto che l'argomento è serio, parlerò seriamente.
Partiamo dall'inizio.

La cellula è un complesso insieme di strutture che compone tutto il nostro corpo, dalla punta dei capelli fino al tallone, siamo semplicemente un enorme "puzzle" di cellule che formano organi, li ricoprono, producono sostanze, ormoni, trasmettono impulsi nervosi, elettricità, scambiano informazioni ed altro ancora. Tutto questo avviene grazie a strutture ancora più piccole, quelle che permettono alle cellula di funzionare: piccole formazioni che sono dentro alla cellula, altre che stanno all'esterno, organuli come i mitocondri, strutture come i recettori.
Come qualsiasi unità vivente, la cellula ha un ciclo di vita, nasce, si riproduce e muore ed ogni cellula lo fa ad una velocità diversa, con scopi diversi, in modo diverso, dipende dal suo ruolo ed ogni fase della sua vita è regolata in maniera precisa, perfetta.

Cellule normali. Notare come si "affianchino" una con l'altra in modo perfetto.

Sono i geni che dicono alla cellula cosa deve fare e quando deve finire il suo ciclo vitale, le dicono pure di stare attenta a non "invadere" il terreno delle altre cellule, pensate: quando una cellula ne tocca un'altra, sa che non deve più crescere (si chiama "inibizione da contatto") o intralcerebbe pericolosamente il lavoro ed il compito della cellula vicina. Come nei compiti anche nell'aspetto le cellule si assomigliano, ma ogni cellula appartiene ad una famiglia, così le cellule del sistema nervoso si somiglieranno ma avranno un aspetto molto diverso di quelle della cute, le cellule del pancreas saranno molto simili anche nella caratteristica di produrre certe sostanze, ma profondamente diverse dalle cellule del sangue, che quelle sostanze non devono produrle, non è il loro compito.
Noi esseri umani siamo davvero un miracolo di perfezione: riflettendoci è già è incredibile la possibilità di comandare un arto o un movimento con "la sola forza del pensiero", ma è del tutto fantastico ciò che accade all'infuori della nostra volontà, la respirazione, il battito cardiaco, la circolazione del sangue, siamo una "macchina" che nessun genio al mondo potrebbe riprodurre.
Ma le cose non vanno sempre bene.
E' proprio perché siamo frutto di migliaia di anni di evoluzione e di miglioramenti (in fondo siamo il meglio del meglio esistente al mondo) che ogni tanto qualche meccanismo si inceppa e non funziona come dovrebbe.
La cellula, che normalmente sa benissimo cosa deve fare, lo dimentica, i suoi meccanismi si inceppano e non seguono le regole che dovrebbero, invece di morire, quando opportuno, continua a vivere, invece di fermarsi alla presenza di altre cellule vicine continua a crescere una sull'altra, una sorta di "voracità" incontrollata ed incontrollabile, questo perché i geni che regolano le loro funzioni diventano (o sono sempre stati) difettosi, sono danneggiati, perdono le loro proprietà. Le cellule anormali travolgono l'architettura di un organo, ne trasformano la forma, la funzione, invadono gli organi vicini, letteralmente "impazziscono", diventano cellule tumorali.

Tumore della pelle. Notare la crescita "disordinata" delle cellule.

In una sorta di "ribellione" alle leggi della fisiologia, la cellula del cancro non ha più alcuna regola, vive in maniera anarchica ed egoista, si riproduce velocemente senza tenere conto di chi ha vicino, copre e distrugge le "sorelle" normali, non muore, distrugge l'organismo che fino a quel momento ha aiutato a vivere e trasforma il suo scopo di vita altruistico (lavorare in sintonia con le altre cellule per far vivere l'organismo a cui appartiene) in uno scopo egoistico (lavorare per il suo esclusivo interesse danneggiando tutto ciò che la circonda).
E' talmente incredibile la follia della cellula tumorale che è possibile vederla. Al microscopio le cellule tumorali sono diverse, anche profondamente, da quelle normali, reagiscono diversamente, si colorano in modo diverso, a livello "macroscopico" (cioè visibile ad occhio nudo) rendono l'organo colpito irriconoscibile, lo trasformano, lo distruggono (la parola cancro deriva dall'aspetto di certe lesioni tumorali che ricorda le zampe del granchio).


segue

 
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view post Posted on 1/5/2024, 10:10     Top   Dislike
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Per questi motivi (e per altri ancora) fermare il cancro non è facile, le cellule tumorali non sono estranee e non vivono all'esterno del corpo, sono parte di noi, vivono grazie a noi e la loro tipica invasione (che può essere localizzata o a distanza) non sempre permette una rimozione della malattia. Il fatto di riuscire ad invadere organi vitali, vasi sanguigni e linfatici, può rendere impossibile estirpare alla radice il male e quando non è possibile farlo (con la chirurgia ad esempio) l'unico tentativo possibile è utilizzare farmaci, sostanze velenose che distruggano quante più cellule tumorali possibili. Per questo motivo le terapie per il cancro sono molto aggressive, spesso ricche di effetti collaterali, il cancro non è un gioco né un'influenza e necessita di maniere forti per essere vinto. Ma perché allora ogni tanto si legge di sostanze apparentemente "banali" con la capacità di uccidere le cellule tumorali? Perché la maggioranza delle medicine alternative che proclamano di poter guarire da vari tumori, sono evidenti bufale?

Se chiedessi come si può uccidere un essere vivente, è chiaro, le risposte sarebbero le più varie: sparandogli, avvelenandolo, colpendolo con un corpo contundente ed in decine di altri modi.
Ma come si uccide una cellula tumorale?
Bella domanda...una cellula è un'unita vivente e può essere uccisa utilizzando gli stessi mezzi che si utilizzerebbero per uccidere un uomo: un esplosivo la farebbe saltare in aria, il fuoco la brucerebbe, una sostanza velenosa la eliminerebbe per sempre.
Ma allora perché non uccidere la cellula tumorale con una pistola? Oppure con un litro di benzina o con del cianuro?
Semplicemente perché per uccidere lei dovremmo uccidere l'organismo che la ospita.
Serve allora qualcosa che, uccidendo la cellula "malata", non uccida l'intero organismo ma è chiaro che per fare questo non possiamo usare un mezzo troppo potente ma nemmeno un inutile mezzo troppo "debole", serve una via di mezzo, qualcosa di molto potente ma non tanto da uccidere un uomo. Ecco che nascono i chemioterapici: talmente potenti e tossici per la cellula, ma non sufficientemente tossici da uccidere un uomo.
Così la medicina si serve di diverse armi (che dipendono dal tipo di tumore, dalla sua estensione, grandezza, localizzazione, eccetera). La chirurgia tende a rimuovere la "massa" tumorale, la chemioterapia prova a fare "piazza pulita" di ciò che resta e quando non si può operare è possibile utilizzare la chemioterapia o la radioterapia per arrivare dove non arriva la mano dell'uomo. Quando serve si possono utilizzare sostanze antiormonali, anticorpi, immunostimolanti, varie forme di energia (come il calore) ed altro.
L'estrema difficoltà nel distruggere tutte (e solo) le cellule del tumore può fare comprendere perché sia così difficile (quando non impossibile) sconfiggere questa malattia, ma nonostante tutto i passi avanti, gli effetti positivi ed i successi della medicina, sono eloquenti.
Sicuramente un giorno troveremo di meglio, ma noi abbiamo già "di meglio" rispetto ai nostri avi di pochi anni fa, i passi avanti ci sono e sono evidenti e se analizziamo i tumori che non hanno altra cura che quella chemioterapica (quelli del sangue, ad esempio, che non si possono certo operare) persino la tanto bistrattata chemioterapia ha dimostrato di funzionare più che egregiamente.


Sopravvivenza da Leucemia acuta in bambini (0-14 anni): negli anni '60 del 4% negli anni '90 dell'80% (anni 2000: 90,4%)

Si deve migliorare, è chiaro e probabilmente i nostri discendenti guarderanno alla nostra epoca come ad un'era di preistoria della medicina, ma oggi, rispetto a poche decine di anni fa, di cancro si guarisce e non è una cosa così scontata, per niente.
Nonostante questa realtà, periodicamente sembra che escano fuori incredibili risultati su una o l'altra sostanza che "uccida" le cellule tumorali, con il consueto corollario di commenti stupefatti su una o l'altra molecola usate dal ciarlatano di turno che finalmente avrebbe avuto la "rivincita" sulla medicina o avrebbe previsto il futuro con le sue scoperte. Succede anche con la medicina "seria", non sono rari i titoli di giornali che parlano di "nuova molecola contro il cancro", ma non è sempre una notizia veritiera.

Quando leggi che un noto farmaco o una vitamina "uccide le cellule tumorali in una provetta", ricorda: lo fa anche una pistola. (sottotitolo: Ora, se questo uccide solo le cellule tumorali in una provetta, puoi essere sicuro che questo possa essere un grande traguardo per chiunque soffra di cancro della provetta). Da xkcd.com
Praticamente tutte le sostanze "velenose" per l'uomo, distruggono le cellule tumorali così come tutto ciò che ha un'azione dannosa in generale: se "fanno male" all'organismo intero, qualche azione dannosa da qualche parte ci sarà. Ma questo risultato si puo ottenere anche con sostanze apparentemente innocue, il limone uccide le cellule cancerose in provetta, così come il bergamotto (un altro agrume) o il pompelmo, ma anche la propoli (un prodotto di lavorazione delle api), il pomodoro o certi tipi di fungo velenoso. Varie piante come un tipo di senna, il peperoncino, l'orchidea ed una specie di alloro, persino il caffè di cui ho parlato all'inizio.

Non sto ad elencare le prove che consentono di stabilire come la fiamma ossidrica o l'acido cloridrico possano distruggere completamente le cellule tumorali. Se poi usassimo un'esplosione nucleare il risultato sarebbe evidente e totale, piazza pulita.


Ma allora, perché non usiamo queste possibilità contro i tumori?
Perché non facciamo mordere un malato di tumore da un serpente velenoso, visto che il veleno di serpente uccide le cellule tumorali?
Perché noi esseri umani siamo complicati, diversi da quelli che percepiamo di essere. Il nostro organismo assimila, cambia, metabolizza, estrae, espelle queste sostanze, in una marea di meccanismi e trasformazioni che possono comportare una fortissima differenza tra la sostanza che "entra" nel corpo e quella che "arriva" dove desideriamo e spesso ciò che "arriva" sull'organo che ci interessa non ha più nulla a che vedere con la sostanza di partenza. La molecola iniziale, inoltre, può essere troppo tossica per il corpo umano o, trasformata, perdere del tutto le sue proprietà "benefiche".
L'entità di un'azione "sperimentale" (in provetta) e "clinica" (sul malato) di una sostanza, può essere quindi completamente diversa, quando non opposta a quella osservata inizialmente.
Per questo motivo gli studi "in vitro" (in provetta), hanno un'utilità limitata, servono a controllare gli effetti della sostanza studiata, ad analizzarne il comportamento, a confermare o meno un'ipotesi, sono solo il primo passo: se una sostanza mostra attività antitumorale in provetta, il passo successivo potrebbe essere quello di comprenderne i motivi e di sfruttarli nell'uomo, di trovare altre sostanze simili ma più funzionanti o meno tossiche, di estrarre un principio attivo o uno che all'interno dell'organismo non si trasformi vanificando gli effetti benefici, di capirne il meccanismo e trasferirlo in altri esperimenti, insomma, un risultato in provetta non sarà quasi mai identico a quello che si otterrebbe somministrando la stessa sostanza "in vivo" (quindi all'organismo vivente) ma è una prima ipotesi, una tessera del grande puzzle.
Altre volte si può procedere con un secondo passo, osservando ciò che provoca la sostanza che ha mostrato effetti benefici in provetta sulle cavie animali (quindi su un organismo vivo, più simile all'uomo di un gruppo di cellule in provetta), notarne la tossicità, gli effetti collaterali e poi, se confermato un vantaggio terapeutico, provare a trasferirlo nell'uomo e così si spiega anche l'enorme fatica ed il tempo necessario per trasformare un'ipotesi in esperimento e questo in cura, quando tutto va bene. Se tutti questi passaggi (che durano anni, anche decenni) confermano le proprietà in provetta, si può arrivare anche all'uso clinico, come è successo per alcuni chemioterapici che derivano direttamente da piante che diedero nei lontani anni '70 alcuni risultati positivi "in vitro" o per altri che derivano da batteri e che hanno subìto lo stesso percorso sperimentale. Insomma quando una molecola "funziona", prima di parlare di "cura per l'uomo" bisogna controllare se questa molecola cura il cancro che colpisce la nostra specie (e capire quale cancro potrebbe curare), non se uccide le cellule neoplastiche, sono due concetti (basilari) totalmente differenti.

Impariamo allora questo concetto:





segue La capacità di uccidere le cellule tumorali di una sostanza non equivale necessariamente a quella di curare i tumori umani.

 
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view post Posted on 3/5/2024, 09:56     Top   Dislike
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La capacità di uccidere le cellule tumorali di una sostanza non equivale necessariamente a quella di curare i tumori umani.


Questo significa che ogni volta che si legge "scoperta nuova molecola anticancro", non si può cantare vittoria né si deve pensare che quella molecola sia per forza utile all'uomo. Bisogna leggere lo studio, comprenderlo, attenersi ai suoi scopi ed ai suoi limiti. Lo studio può essere anche del tutto inutile come esperienza singola ma rappresentare un passo importante nella costruzione di una teoria, può servire a chi l'esperimento lo ripeterà o a chi da quell'esperienza ne trarrà altre idee o può dimostrare come una sostanza apparentemente promettente, in realtà non riesca a danneggiare le cellule tumorali neanche in vitro (figuriamoci "in vivo"). Questo è il cammino del metodo scientifico.

L'operazione di "cultura scientifica" e "buon senso" utile a comprendere il valore di uno studio non è per tutti. Spesso i giornalisti cercano il titolo ad effetto, altre volte sono solo ignoranti e non capiscono ciò che stanno descrivendo, altre volte ancora sfruttano l'argomento per appoggiare una o l'altra cura alternativa. Una notizia interessante, un'ipotesi utile, è resa spazzatura, disprezzata e svalutata perché diventa (per ignoranza o malafede) una prova a favore di una tra le tante false cure che si trovano su internet. Ma a volta è l'incapacità comunicativa degli studiosi a far stravolgere il significato di una novità scientifica.

Abbiamo distrutto il dieci per cento di cellule tumorali in una cavia "Trovata la cura per il cancro" Non abbiamo trovato la cura per il cancro, ci muoviamo solo più velocemente verso un trattamento del futuro "Scoperti i viaggi nel tempo" Ma vaff**** "Scienziato aggredisce giornalista"



Un esempio (recente, ma ne esistono decine) di come interpretare male una notizia scientifica trasformandola in una di cronaca rosa è quella relativa alla scoperta ("naturalmente" segreta e censurata secondo qualcuno) di una nuova molecola anticancro da parte di "ricercatori precari" italiani.
La scoperta, anche questa volta, è relativa ad una molecola (il maltolo, presente per esempio nel malto) che, sempre "in vitro" (con prove anche su cavie animali), riesce a bloccare le cellule cancerose. I ricercatori, italiani e non precari, sono stati inondati di messaggi e mail stupite ed hanno dovuto chiarire anche nella loro pagina professionale come stanno realmente le cose, ovvero che la loro scoperta è solo il primo passo del lungo cammino della scienza. Ah! La notizia è talmente segreta da essere stata pubblicata pure sui giornali, su internet e, cosa più importante, in riviste scientifiche, alla faccia della segretezza e della notizia "censurata".

Anche qui, oltre alla bufala della censura, brucare un "campo di malto" purtroppo non salverà nessuno dal tumore.

Ricordate quindi che, se è vero che una tanica di benzina ucciderà inesorabilmente le cellule del tumore in una provetta, berla o, peggio ancora, versarsela addosso è morte sicura per gli ingenui che lo fanno, vittime perfette dei ciarlatani.
Un invito dunque ai divulgatori compulsivi di link e bufale, informatevi su ciò che divulgate siete un mezzo di disinformazione o peggio il mezzo pubblicitario (gratuito) preferito dai truffatori.

Alla prossima.



fonte www.medbunker.it/search/label/sperimentazioni

 
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