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| Con l'immagine sotto riportata vorrei fare notare che non esistono solo studi delle mani e del volto, ma anche mappe di parti interni di organi, come ad esempio la mappa del cuore di una donna pubblicata da D.W. Kellog fra il 1833 e il 1842.
La mappa del cuore di una donna, D.W. Kellog 1833-1842
Tornando alla Chirologia, si deve considerare che ogni individuo ha sulle proprie mani un certo numero di linee e nessun altro ha le mani uguali identiche a quelle di una persona.
Generalmente la Medicina moderna è propensa a credere che i dermatoglifi dei palmi delle mani sono del tutto casuali. Ma lo scienziato Lyall Watson, a tal proposito, scrisse: "Dev'esserci comunque qualche altro principio che governa la loro forma esatta e l'apparenza continuamente mutevole delle rughe più piccole" (Watson L., Supernatura, BUR, Milano 1981). Poi Watson narra: "C'è un drammatico resoconto di un imbianchino che cadde da una grande altezza e soffrì di una forte commozione cerebrale, rimanendo incosciente per due settimane... in queste condizioni tutte le pieghe della sua mano scomparvero come se fossero state cancellate con una spugna; e in seguito, quando riprese conoscenza, le linee riapparvero gradualmente. (...) La struttura esatta delle impronte palmari, come quella del battito cardiaco o del campo vitale, sembra dipendere dal mantenimento di segnali provenienti dal cervello, in quanto le linee della mano incominciano a spezzarsi quando gli impulsi cessano, al momento della morte". Diverse ricerche, condotte da medici esperti e senza paraocchi, hanno provato la relazione tra certi particolari segni della mano e determinate patologie. Un recente studio in Inghilterra, che consisteva nell'esaminare la mano di persone morte violentemente, ha confermato certe teorie chirologiche, tra cui, la linea della vita improvvisamente spezzata. Nel 1967, in Giappone, alcuni medici studiarono un gran numero di malati e raccolsero duecentomila impronte palmari. La loro conclusione fu che vi erano evidenti correlazioni tra le linee palmari e le malattie di cui soffrivano queste persone. Lyall Watson sostiene che questi dottori giapponesi: "sono in grado di dire, con una occhiata al palmo, se un paziente è affetto, o è stato affetto recentemente, da malattie organiche come la deficienza tiroidea, la deformazione spinale, e le disfunzioni del fegato e dei reni. Essi affermano inoltre che è possibile predire con un alto grado di accuratezza se un particolare paziente ha probabilità di contrarre malattie infettive come la tubercolosi e forse anche il cancro" (Ibid.).
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