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Diritti animali, ecco le iniziative da tener d’occhio

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Le iniziative delle associazioni animaliste che riguardano i diritti animali sono tante. E tutte validissime. Ecco le più significative e importanti
Diritti animali

I diritti animali sono imprescindibili in una società civile.
Spesso, però, vengono dimenticati e sottovalutati.
Nel panorama delle iniziative delle associazioni animaliste abbiamo scelto quelle più importanti e attuali nel momento storico che stiamo vivendo.

Nel panorama sempre più composito dei diritti animali ogni giorno c’è un tassello – nel bene o nel male – da aggiungere e commentare. Mai come in questi ultimi temi, infatti, le associazioni animaliste sono state impegnate a fronteggiare gli assalti, i problemi, le incongruenze legislative che una società, “dalla parte degli animali” solo a parole, esprime nei confronti dell’ambiente che ci circonda e dei suoi abitanti. Abbiamo pensato, quindi, di stilare un elenco delle azioni più incisive e importanti che in questi ultimi mesi riguardano i nostri amici a quattro zampe e che hanno bisogno di essere supportate ed evidenziate nell’ottica di un rapporto migliore con quello che ci circonda. E con chi abita, insieme a noi, il pianeta terra.
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I diritti animali degli orsi in Trentino sono ormai calpestati da anni © Pixabay
I diritti animali degli orsi in Trentino

Che gli orsi siano una specie resiliente ormai è noto da tempo. Ma quello che sta succedendo in questi ultimi anni in Trentino non può essere taciuto né dimenticato e certo dimostra come l’accanimento umano stia, a poco a poco, minando una specie atavicamente presente nell’ecosistema. Abbiamo già affrontato in diversi articoli la triste situazione in cui versano gli orsi detenuti al Casteller. E non è questo il luogo per parlare nuovamente della vicenda dell’orsa JJ4, ritenuta responsabile dell’aggressione al runner Andrea Papi. Ma è importante, a questo punto, conoscere quello che stanno facendo in merito le associazioni animaliste per proteggere e salvaguardare gli orsi del Trentino. L’Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali – riassume quello che sta accadendo in una dichiarazione di Valentina Bagnato, responsabile delle relazioni internazionali: “In questi giorni abbiamo ottenuto le indicazioni sulla procedura da adottare per l’eventuale trasferimento dell’orsa JJ4. Si tratta di un procedimento minuzioso e attento alla salute e al benessere dell’animale di cui abbiamo informato il Ministero, garantendo la sicurezza nel trasporto, il controllo sanitario e la gestione del soggetto. Naturalmente per la nostra associazione sarebbe preferibile una nuova immissione in natura, ma se non sarà possibile questa sembra essere una delle soluzioni da valutare. L’Oipa potrebbe anche avviare una raccolta fondi per sostenere almeno in parte le spese per l’operazione”.

Intanto l’ufficio legale dell’associazione ha depositato alla Procura della Repubblica di Trento la denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale annunciata dopo il ritrovamento del corpo dell’orso M62 tra il Lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. E la morte di un giovane esemplare potrebbe configurare l’ipotesi di “reato di uccisione di animale” ai sensi dell’art. 544 bis del Codice penale. D’altra parte, è del 10 maggio una dichiarazione preoccupante del consigliere trentino Ivano Job che, durante la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi del presidente della Giunta Maurizio Fugatti, ha affermato che se “non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora”. Non dimentichiamo che chiuso nel Casteller da anni c’è M49, detto anche “Papillon” per i suoi tentativi di evasione, e rischia di finirci anche MJ5, se catturato. Anche quest’ultimo, come JJ4, è oggetto dei decreti di abbattimento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Insomma, la persecuzione degli orsi trentini non sembra destinata a finire a breve. Ma le associazioni animaliste stanno reagendo duramente e c’è da sperare che l’ondata di sdegno per quel che accade faccia cambiare il seguito delle cose. A beneficio degli orsi, ma anche della salute del nostro ecosistema.



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Il triste destino delle razze brachicefale

Sono di moda. E tanto. Parliamo dei cani e dei gatti brachicefali, quelli per intenderci con muso quasi inesistente, grandi occhi sporgenti, orecchie minuscole. Creature completamente fuori dagli standard morfologici della specie, destinate a una vita di malattie e problemi fisici che, spesso, condannano a una morte precoce. E proprio sui brachicefali c’è da segnalare la campagna di Sara Turetta e di Save the Dogs, l’associazione di cui è presidente. “Bulldog inglesi e francesi, carlini, ma anche gatti persiani o scottish fold sono alcune delle razze preferite da vip e influencer come Chiara Ferragni e Federica Pellegrini. Profili con milioni di followers che inevitabilmente rendono questi animali di gran moda, innescando comportamenti di emulazione. L’ultimo in ordine di tempo a esporre il proprio quattrozampe è Gianni Morandi, che nei giorni scorsi si è fatto immortalare su Instagram con un gattino di razza british shorthair, facendo letteralmente impazzire i suoi fan. Ma cosa hanno in comune tutti questi animali? Appartengono alla categoria dei brachicefali, cioè a quelle razze in cui il muso risulta schiacciato e il cranio tondo, caratteristiche somatiche frutto di una selezione genetica che ha un unico scopo: rispondere a canoni estetici che piacciono e che quindi incrementano le vendite”.
carlino con coperta
Cani con occhi grandi e sporgenti e muso prognato possono somigliare a teneri pelouche, ma la loro salute è compromessa © Pixabay

Alle dichiarazioni dell’associazione animalista fa seguito Ermanno Giudici, blogger e scrittore: “Sono proprio le razze brachicefale, selezionate per assomigliare a eterni cuccioli con sembianze umane che, secondo i veterinari di tutto il mondo, hanno i maggiori problemi a condurre una vita normale. L’esistenza di molti di questi animali è penosa e i medici ne sono i primi testimoni, perché sono migliaia i quattrozampe di questo tipo che hanno bisogno di cure importanti per poter sopravvivere, quando non addirittura di interventi di chirurgia plastica per poter respirare”. Non solo. L’esposizione mediatica delle razze brachicefale ha determinato una crescita di allevamenti amatoriali totalmente privi di controllo, che vanno ad alimentare il traffico illegale di cuccioli in arrivo dai paesi dell’Est Europa, proprio per far fronte a una domanda crescente che sembra non tener conto dei diritti animali e dei modi per preservarne salute e benessere.




https://www.lifegate.it/diritti-animali-le...a-tener-docchio
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