IL FARO DEI SOGNI

Ethos

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Claudio Orciani1
view post Posted on 24/1/2024, 06:56 by: Claudio Orciani1     Top   Dislike
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L’Ekadashi è una pratica yoga parte del calendario vedico, che è un calendario lunare, a differenza del nostro, gregoriano, che è solare, ed indica l’undicesimo giorno dopo la luna piena e l’undicesimo dopo la luna nuova. In un anno ci sono 24 Ekadasi, più due in Adhika Masa (mese santo per gli Indù), infatti ogni mese vedico contiene due Ekadasis: in tutto l’anno avremo così 24 date di Ekadasi.
La parola Ekadashi proviene dal sanscrito dove eka ha il significato di uno, dasam di dieci. Ekadasi è un giorno propizio, dedicato e consacrato all’adorazione, alla meditazione ed al digiuno. Nella tradizione yogica il digiuno è sentito infatti come una necessità religiosa, oltre che come una “necessità fisica”. Nella letteratura vedica si parla del digiuno come fonte di salute, splendore e benedizioni per una lunga vita.

Gli yogi affermano che per mantenere la loro bellezza e ottenere il dono di una vita lunga e felice, devono digiunare nei giorni propizi. Gli yogi affermano che le malattie (tutte) siano una risposta all’alimentazione e agli stili di vita; ma è un dato di fatto che mangiamo male e poltriamo, che sono le due facce della stessa medaglia. Infatti il digiuno è sempre stato il metodo più istintivo che usano gli animali per guarire dalle malattie. Quando un animale è ammalato non riuscirete a farlo mangiare perché sa che le sue capacità di guarigione vengono danneggiate se mangia. Cercherà un luogo calmo e non prenderà cibo finché starà di nuovo bene. Le upanishad vediche affermano che quando si permette agli organi di digestione di riposarsi un processo di purificazione prima e di rigenerazione dopo vengono attivate. Questo processo di rigenerazione continua per tutto il tempo del digiuno e questo si conclude con chiari segni. La causa comune a tutte le malattie è l’enervazione e l’accumulazione delle tossine entro il corpo (la tossiemia). Eliminata la tossiemia e la conseguente accumulazione di scarti, tutti sintomi di malattia scompaiono come per magia. L’essere umano appartiene al regno animale, il suo sangue è “alcalino”; il che significa che per mantenere uno stato di salute deve consumare cibi alcalini e perlopiù vegetali e crudi.
Tornando al digiuno è detto upavasa, che significa "tenere la mente attaccata al Signore". Nella tradizione yogica il digiuno è sentito infatti come una necessità religiosa, oltre che come una necessità igienica. Nella cultura vedica le celebrazioni augurali erano sempre precedute da un periodo di digiuno; gli sposi dovevano digiunare prima delle nozze, e anche gli stessi Principi reali erano tenuti ad osservare il digiuno, prima di salire al trono.

“Il digiuno può salvarti la vita”.
-Herbert Shelton.

Nella letteratura vedica si parla di digiuno come fonte salute e pulizia del sangue; lunga vita, chiarezza di mente e sensi fisici sviluppati. Si genera una sensazione di benessere per l’obiettivo raggiunto e si sviluppa una certa tolleranza verso la frustrazione. Le persone che digiunano sono solite mostrare maggiore tranquillità, autocontrollo e sensibilità verso se stessi. Alcune leggende vediche affermano che una persona quando smette di mangiare per lunghissimi periodi potrebbe sviluppare sensi psichici in quanto le cellule neurali interscambiano informazioni con molta più velocità ed efficienza avendo chiarezza mentale sviluppando l’intelligenza, sensi psichici, la parapsicologia, la telepatia e la chiarovegenza.

“Controllo e disciplina nel cibo sono fondamentali. Seguite una dieta pura e vegetariana. Il digiuno è una grande pratica”.
- Mahavatar Babaji.

“lo “Spirito” sospinse Gesù (Yehoshua) nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano”.
-Matteo 1,12-15.

“Dio è al di là di ogni nome e di ogni forma, ma pochi possono pretendere di aver raggiunto questo livello di coscienza. I rituali di adorazione rimangono quindi una pratica fondamentale di preparazione e purificazione.”
- Mahavatar Babaji.

 
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