|
Una donna aspettava un bambino, e aveva voglia di prezzemolo. Vicino a lei stava una strega, una strega famosa, e aveva un orto tutto di prezzemolo. La porta dell’orto era sempre aperta perché di prezzemolo ce n’era tanto, che chi voleva poteva anche donna-prezzemoloprenderselo. La donna che aveva voglia di prezzemolo entrò, si mise a mangiare prezzemolo foglia a foglia, e mangia che ti mangia, finì per fare piazza pulita di mezzo orto. Quando la strega tornò e vide l’orto per metà pelato che non c’era più neanche un filo verde, disse: «Ieh!… Tutto me lo vogliono mangiare… Domani starò di guardia a vedere chi viene».
Torna la donna l’indomani, e si mette a mangiare il resto del prezzemolo. Aveva appena finito di brucare l’ultima piantina, che saltò fuori la strega e disse: «Ieh…! Sei tu che m’hai mangiato tutto il prezzemolo?». La donna si spaventò: «Per carità, mi lasci andare, aspetto un bambino…». «Sì che ti lascio andare – disse la strega, – basta che il bambino o la bambina che ti nascerà, quando avrà sette anni, sia mezzo per te e mezzo per me». E la donna, spaventata, gli disse di sì, pur di poter scappare via.
Le nacque un figlio maschio. Cresce, compie i sei anni, e un giorno, passando dalla strada della strega, questa lo vede e gli dice: «Di’, ricorda a tua madre che ci manca un anno». Il bambino andò a casa e disse: «Mamma, m’ha detto una vecchia che ci manca un anno». «E tu – gli disse – se te lo torna a dire, dille così che è matta».
Al bambino mancavano tre mesi a compiere i sette anni e la strega gli disse: «Dille a tua madre che ci manca tre mesi». E lui: «Cara lei, lei è matta!». E la vecchia: «Sì, sì, vedremo se son matta!».
Dopo tre mesi la vecchia prende il bambino per strada e se lo porta a casa. Lo stende su una tavola, e con un coltello lo taglia in due metà per il lungo, mezza testa e mezzo corpo. A uno di questi mezzi disse: «Tu va’ a casa – e all’altro mezzo disse: – Tu resta come me». Un mezzo resta e l’altro mezzo va a casa. Va a casa e dice a sua madre: «Hai visto Ionut-bimbo-pescatoremamma, cosa mi ha fatto, quella vecchia? E tu dicevi che era matta!». E la mamma dovette aprir le braccia e star zitta.
Questo mezzo ragazzo viene grande e non sapeva che mestiere fare: decide di fare il pescatore. Un giorno va a pescare all’anguillaia e prende un’anguilla lunga quanto lui. La tira su e l’anguilla gli dice: «Lasciami andare che tornerai a pescarmi». Lui la ributta in acqua, butta ancora la rete e la tira su piena d’anguille. Tornò con la barca che traboccava d’anguille da tutte le parti e guadagnò un sacco di quattrini.
Il giorno dopo, ripescò ancora quell’anguilla grande, che gli dice: «Lasciami andare, che per l’amor dell’anguillina, qualunque cosa vorrai, sarà fatto», e lui subito la lasciò. Un giorno, andando come al solito a pescare, passò davanti al palazzo del Re. C’era la figlia del Re al balcone con le damigelle. La figlia del Re vede quest’uomo con mezza testa, mezzo corpo e una gamba sola e scoppia a ridere. Lui alza l’occhio verso di lei e le dice: «Ah, tu ridi… E allora, per l’amor dell’anguillina, la figlia del Re abbia un figlio da me».
Dopo un po’, la figlia del Re si mise ad aspettare un bambino e i genitori se ne accorsero: «Ma com’è questa storia?», le chiesero. «Mah, io non ne so niente», dice la ragazza. «Come? Non ne sai niente? Chi è il padre?». «Davvero, non lo so, non so niente», e nonostante tutte le richieste dei genitori, che le dicevano che parlasse pure, ché la perdonavano, lei continuava a dire di non sapere nulla. Allora cominciarono a maltrattarla, ad avvilirla, e lei non sapeva darsi pace.
segue
|