| Manca qui il sentiero devozionale, il misticismo. Eppure, secondo Crowley, i Fratelli Neri o Fratelli della mano sinistra sono coloro che si chiudono, che rifiutano il loro sangue alla coppa, che hanno calpestato l’Amore nella corsa al desiderio di grandezza. Il rapporto di Crowley con la Teologia ricorda quello di Gurdjieff: conflittuale, in assenza di una dimensione sacrale. Per Crowley gli dei non sono che i nomi dati alle forze della natura, mentre Dio è l’identità ideale della natura più intima dell’uomo. Nel suo pensiero, il Dio supremo sarebbe il Santo Angelo Guardiano di ciascuno (nel suo caso, Aiwass). Peraltro, obiettivo di Crowley era quello di inaugurare la nuova religione del nuovo Eone, che avrebbe preso il posto di qualsiasi religione. Peraltro, Crowley sosteneva che il compito della sua organizzazione dedita alla magia sessuale, l’Ordo Templi Orientis (O.T.O.), fosse «di ricondurre il Cristianesimo al suo originale rango di religione solare-fallica» La struttura dell’O.T.O., come quella della Massoneria, si basa su una serie graduale di iniziazioni o gradi. L’essenza dell’Ordine risiede nei suoi gradi più elevati; stricto sensu solo i membri di questi alti gradi sono considerati membri autentici dell’O.T.O.: VII: l’adorazione del fallo, all’interno o all’esterno di ricettacoli. VIII: manipolazione fuori dai recipienti della vagina e dell’ano. I fluidi sessuali sono miscelati con la saliva e poi frizionati sui tessuti assorbenti dell’ano e del perineo, e le zone delle concordanze esterne dei chakra (plesso solare, cuore, gola, terzo occhio, corona). Possono essere utilizzati anche per impregnare la zona anale interna, e quindi come ‘elisir trino’ (sperma, umori anali, saliva), tornare alla bocca. I fluidi possono essere unguentati sulle palpebre e/o sull’intera colonna vertebrale, equivalente al pilastro mediano dell’Albero della Vita. IX: l’interazione all’interno della vagina, che coinvolge sia il sangue mestruale che le secrezioni della donna eccitata sessualmente. X: impregnazione e fecondazione di un uovo; inteso anche come atto della creazione o di una successione (ad esempio, l’elezione del leader, il Capo Esterno dell’Ordine). XI: duplice – (i) di isolamento nell’ano senza interazione alcuna – (ii) di interazione con escrementi e piccole quantità di sangue (piccole ferite procurate durante i rapporti), muco e, naturalmente, le membrane mucose che portano direttamente al flusso sanguigno. Crowley (diario, 31 marzo 1946) sognò di dare alla luce un feto dall’ano: «Un orribile sogno lucido, fatto tra due normali azioni: partorire un feto per anum. Era un bolo di sangue e viscidume. La più ributtante esperienza qliphotica che abbia mai avuto!» In quanto alle preferenze personali di Crowley a tal riguardo: «Io sono propenso a credere che l’XI grado sia meglio che il IX grado» (diario, 26 agosto 1916); oppure (diario, 1913) ove si parla di un ragazzo innaffiato «da seme schiumeggiante / Mentre l’altro nel suo orgasmo riceve la pioggia» «Non sia per noi una colpa l’aver penetrato terga virili.» «Allorché l’officiante infila il suo Tirso tra le natiche fanciullesche, tutto è compiuto; vieni Sacra Colomba!». In definitiva, tutta la magia sessuale dell’O.T.O. è riconducibile allo sperma, una secrezione di cui avvalersi come se fosse un disco di memoria pre-formattato per caricare procedure e istruzioni ed essere usato a piacimento. Nelle parole di Crowley (diario, 8 agosto 1923): «L’uso industriale del Seme rivoluzionerà la società umana» Nel suo testo di istruzioni pratiche “Amrita” si prescrive l’uso dello sperma per contrastare «asma, bronchite, nevrastenia, obesità, stènosi, alcuni disturbi cardiaci, l’ingrigimento dei capelli, la perdita di interesse per il sesso». Per evitare accuse di mistificazione, l’attuale O.T.O. americano, detto ‘Caliphate’ [‘Califfato’], disconosce l’uso terapeutico di questo ‘Elisir della Vita’, sottolineando che «L’O.T.O. non esercita alcuna attività medica.» (‘Thelema Lodge Newsletter’, Berkeley, settembre 1993). Per fini sacramentali, l’O.T.O. odierno utilizza delle ostie a base di miele, farina e fecce del vino chiamate ‘Pani di Luce’ (che possono comunque contenere piccole quantità di sangue o di liquido seminale: «sarebbe accettabile come ingrediente aggiuntivo la cenere ricavata dalla combustione di ‘Pani di Luce’ preparati secondo le istruzioni di Crowley indicate nel Liber AL III; 23 [-25 ]») (Supreme Grand Council meeting, 3 aprile, 1993). Secondo Crowley, questi ‘Pani’ possono includere fluidi mestruali, benché «nella mia Messa l’Ostia è fatta di escrementi» (diario, 5 luglio 1920); magicamente parlando, il sangue e gli escrementi servono ad attrarre gli spiriti, e lo sperma a mantenerli in vita. Il 30 maggio 1923 Crowley annotò pure nel suo diario che «Il Dalai Lama fa bene a dar da mangiare ai suoi fedeli i suoi escrementi» Tra il 1963 ed il 1967 l’O.T.O. svizzero ha utilizzato un totale di tremila ostie procurate dai crowleyani da un vero convento cattolico. L’incenso era opportunamente fornito dal capo sacrestano della Cattedrale di St. Gallen. E il vino per la Messa direttamente dal Vescovo. Ci sono molti altri elementi nelle dottrine dell’O.T.O. che potrebbero stimarsi pregiudizievoli all’immagine pubblica dell’Ordine: la prescrizione di dover crocifiggere una rana in uno dei rituali di iniziazione collegati all’O.T.O. (nell’ambito del VI grado, anno 1916), l’esortare i membri a considerare tutti quelli al di fuori dell’Ordine come esseri inferiori (1919) (pur tuttavia nella vigente politica dell’O.T.O., 1999, in un Memorandum si avverte che «L’O.T.O. scoraggia i suoi membri a trattare i non appartenenti all’Ordine come esseri inferiori che non possiedono diritti»), gli enunciati palesemente antidemocratici presenti in vari statuti dell’O.T.O., le dichiarazioni antisemite e i testi pregiudicanti il rispetto della libertà di culto, solo per citarne alcuni. Theodor Reuss, colui che nel 1906 fu il fondatore tedesco di questi Templari Orientali, era andato pure oltre: nella comunità O.T.O. L’uso del denaro doveva essere proibito. Ogni accolito al di sopra dei diciotto anni era obbligato a lavorare tutto il giorno; coloro che rifiutavano dovevano essere puniti con il lavoro forzato. Nell’utopico O.T.O. reussiano, ogni bambino doveva essere allevato dall’intera comunità, una comunità in cui medici-sacerdoti, sotto la supervisione dei genitori, avrebbero insegnato ai bambini, fin dalla più tenera età, che gli organi sessuali sono santi. Da qui forse Crowley ricavò l’idea che lo portò a raccomandare che tutti i bambini fin dalla prima infanzia fossero abituati ad assistere ad ogni tipo di atto sessuale. «Lasciate che i bambini educhino se stessi ad essere se stessi. Coloro che li istruiscono secondo le usanze, li storpiano e li rovinano» (‘On the Education of Children’, in: “The Revival of Magick”, Tempe 1998). E sarebbe stata impedita la procreazione a coloro i quali una ‘commissione medica’ avesse ritenuto non essere in grado di generare bambini sani; e chi avesse fatto figli nonostante questo decreto sarebbe stato punito con il lavoro forzato. Queste idee radicali non sono sopravvissute nelle versioni attuali dell’O.T.O., pure ammesso che all’epoca fossero mai state realmente messe in pratica conformemente agli intenti di Reuss. Se il sistema di iniziazioni dell’O.T.O. è una sorta di gretto maneggio burocratico, esiste una sezione associata religiosamente sotto la sua obbedienza: la Gnostic Catholic Church (Ecclesia Gnostica Catholica) di Reuss, che non diventa ufficiale se non al momento in cui Crowley scrive la Messa (1913). Il suo scopo è «ricondurre il Cristianesimo al suo originale rango di religione solare-fallica» (lettera di Crowley a William Bernard Crow, 11 novembre 1944). Una parte importante dell’occultismo contemporaneo, sulla scia di Cagliostro, persegue il sogno di un “corpo di gloria” che dovrebbe garantire l’immortalità e che può essere “costruito” durante la propria vita mortale attraverso tecniche magiche che utilizzano in gran parte l’energia sessuale. Questa tradizione occulta, per molti aspetti diversa da quella in cui si era formato lo gnostico francese Doinel, ha portato alla creazione della “Chiesa Cattolica Gnostica” di Reuss e Crowley. Crowley sarebbe stato consacrato vescovo gnostico da Reuss verso il 1912 (ma l’evento e la data sono molto dubbi). Una “messa gnostica” si celebra anche in varie branche della Fraternitas Rosicruciana Antiqua di Krumm-Heller, in stretto collegamento con una magia sessuale basata sia sulla ritenzione del seme che sulla sua ingestione, e su una forma di orgasmo magico. Si trovano qui le origini di numerose chiese gnostiche sudamericane quasi tutte discendenti da Krumm-Heller. Aggiungiamo che in certi ambienti dell’O.T.O.la trasmissione dell’episcopato gnostico non è sempre soltanto una cerimonia rituale: talora si parla di “trasmissione fisica” dei poteri episcopali collegata alla “trasmissione” dell’XI grado dell’O.T.O., che è il grado della magia omosessuale (maschile). Sono poche le branche dell’O.T.O. che prendono sul serio il collegamento tra XI grado e trasmissione dell’episcopato: ma – quando questo avviene – non vi è da stupirsi se alla dignità episcopale qualche candidato abbia preferito rinunciare, protestandosi umilmente indegno. Nel 1906, il Cavaliere Le Clément de St.-Marcq aveva pubblicato un opuscolo sulla Sacra Spermatofagia, definita ‘L’Eucharistie’. Vi descriveva ciò che Reuss ebbe a definire l’ultimo segreto dell’aspetto religioso dell’O.T.O.: più sperma si ingerisce, più la manifestazione del Cristo si compie dentro di noi, e nessuna donna è necessaria a questo scopo. Il consumo di fluidi sessuali confina con l’antropofagìa, l’assimilazione di individui selezionati che possiedono poteri impressionanti, al fine di neutralizzarli o addirittura servirsene. L’obiettivo Gnostico è di liberare l’uomo dal suo soffocante intreccio con l’universo fisico, ed aiutare il puro Spirito a ritornare al suo potenziale Divino. Una caratteristica comune a tutti gli Spermo-Gnostici all’interno della maggioranza delle tante versioni dell’O.T.O., è la riduzione della sessualità alla pura fisiologia del maschio. L’orgasmo per ragioni puramente di lussuria è evitato, a meno che ci si astenga dalla eiaculazione, o l’intenzione sia tesa a sviarsi dall’orgasmo contingente per concentrarsi su desideri che, date le circostanze, appaiono estremamente prosaici. Lo sperma rimane il punto focale. Al cospetto delle trionfali altezze della supremazia genetica e gnostica del maschio, la femminilità vegeta in una strana terra di nessuno fatta di necessità androgine e di quasi riprovevole inutilità. Il Logos femmina rimane muto. La messa della Chiesa Gnostica Cattolica è certamente una celebrazione delle idee di Aleister Crowleye della sua persona, nonché un’allegoria dell’atto sessuale, l’atto magico per eccellenza. La cerimonia richiede un sacerdote e una sacerdotessa e contiene scarsi riferimenti a Gesù Cristo (alla consacrazione si parla del corpo e del sangue “di Dìo”). Il canone ha una lunga enumerazione di santi che ricorda la messa cattolica tradizionale ma riserva qualche sorpresa perché comprende ogni sorta di personaggi: divinità come Krishna e Priapo; eroi come Ercole, Ulisse, Merlino, Artù, Parsifal; poeti come Catullo e Rabelais; gnostici antichi come Simon Mago, Basilide, Valentino; personaggi storici come Carlo Magno; occultisti, artisti e filosofi da Francesco Bacone a Richard Wagner, da Goethe a Nietzsche, da Paracelso a Eliphas Lévi e Papus. Crowley non dimentica fra i santi del canone sir Richard Burton – l’avventuroso viaggiatore inglese che era stato l’eroe della sua giovinezza -, Theodor Reuss e finalmente … se stesso. La messa gnostica di Crowley può essere letta – e, del resto, è celebrata – a vari livelli. Il rituale prevede che la sacerdotessa “deponga la sua veste”, che il sacerdote rechi una lancia e la sacerdotessa una coppa rituale, che si celebri una comunione sotto forma di “pane” e “vino”. Benché anche una prima lettura del testo renda chiaro che si tratta di una rappresentazione dell’atto sessuale (non priva di baci e abbracci “rìtuali”), in pratica la rappresentazione può essere più o meno simbolica. Si sa infatti dagli scritti di Crowley che la “lancia” e la “coppa del Graal” simboleggiano rispettivamente gli organi sessuali dell’uomo e della donna, e che il “vino” può anche consistere – secondo le istruzioni segrete dell’O.T.O. – in un “elisir” composto da sperma e da secrezioni femminili (sostituite in certe circostanze dal sangue mestruale). Sembra peraltro che la via dell'”alchimia interna” fosse pervenuta a Reuss già prima di Crowley, tramite il suo contatto con Peithmann (che era stato parroco luterano nel South Dakota e aveva frequentato ambienti legati a Randolph) ovvero tramite un contatto con ambienti della Kvmris di Bruxelles (che anche Crowley conosceva), la già citata derivazione belga del Gruppo Indipendente di Studi Esoterici di Papus, dove il già citato Le Clement de Saint-Marcq interpretava l’Eucaristia come rito di magia sessuale (come spiega nel suo L’Eucharistie, pubblicato ad Anversa nel 1928). Negli ambienti crowleyani coesistono peraltro messe gnostiche interamente simboliche e allegoriche – in cui si allude all’atto sessuale, ma non lo si pratica – con cerimonie che forniscono semplicemente un contesto rituale alle pratiche di magia sessuale. In questo secondo caso, sembrerebbe di trovarsi molto lontani non solo dalla Chiesa Gnostica di Doinel, ma anche dagli gnostici antichi. La distanza con questi ultimi, forse, è tuttavia meno grande di quanto si creda se si ricorda che – come scrive uno specialista della gnosi antica, Jean Doresse – già presso gli gnostici dei primi secoli si incontrava una celebrazione rituale dell’unione erotica come negazione della polarità sessuale, segno e simbolo del principio della individuazione e della divisione dell’Uno originario. Non solo: secondo Doresse, talora “l’assoluto rifiuto della procreazione trasformava l’aborto in un rito che si concludeva con la consumazione del feto da parte degli iniziati”; e “non sussiste alcun dubbio” – non troppo lontani da Crowley – anche sull'”utilizzazione dello sperma e dei mestrui per strane comunioni”. Nella Messa Gnostica dell’Ecclesia Gnostica (Aleister Crowley, Gnostic Catholic Mass, ‘Liber XV — Ecclesiae Gnosticae Catholicae Canon Missae’) il Logos è contenuto nell’ostia detta ‘Pane di Luce’. Gli ingredienti sono sperma, sangue e secreto vaginale. Questo ‘Pane di Luce’ è fatto al di fuori del rituale della Messa Gnostica. Ne è data la sua natura in divenire. Consacrato, ma non transustanziato. Nel ‘Pane di Luce’ la divinità è l’’Infante’, propriamente un aspetto di Horus (o una sorta di homunculus) e non di Osiride o dell’affine Cristo. Nella Messa crowleyana, la Trasmutazione è un cambiamento di forma causato dai processi chimici della digestione. Transustanziazione, invece, è un cambiamento di qualità essenziale ma senza cambiamento di forma. Trasmutazione è un processo fisiologico. Transustanziazione è un processo non fisico. Così, un ‘Pane di Luce’ si trasmuta nella preparazione, è approntato allo scopo del «miracolo della Messa»: è lo strumento magico-sessuale della Volontà del partecipante (il rito stesso può essere interpretato come specchio della creazione perpetua dell’Universo). Passaggi simili si possono trovare nell’VIII grado rituale dell’O.T.O.: «e, dacché la carne e la bevanda sono trasmutate in noi tutti i giorni in sostanza spirituale, io credo nel miracolo della Messa […] Questo è il Sangue e il Corpo del Logos» Il consumo dell’ostia è necessario, è un contatto fisico. Si direbbe che non è l’ostia che è cambiata, ma il consumatore dell’ostia, tramite il contatto con la saliva, l’azione del masticare, i succhi gastrici. Questa è la trasformazione, l’unificazione dell’ostia con il consumatore. L’ostia Thelemica trasforma il consumatore, all’opposto di quanto avviene con l’ostia della Chiesa Cattolica Romana. L’ostia della Chiesa Cattolica Romana transustanzia durante la Messa; per accogliere Cristo in presenza reale avviene un cambiamento della sua essenza invisibile che va ‘oltre la sostanza’ delle apparenze e delle qualità chimiche della materia. Se questo avvenisse contemporaneamente come trasmutazione e transustanziazione del corpo e del sangue, l’ostia si trasformerebbe in vera carne sanguinante. Questo tipo di magia sessuale ha informato anche il rito gnostico di Manuel Lamparter (noto come Sar Baphomet e Tau Priscilianus I, e peraltro membro della Fraternitas Rosicruciana Antiqua), legato all’O.T.O. di Bertiaux e alle sue attività in Spagna. Lamparter celebra due tipi di “messa gnostica” che hanno al centro due diversi rituali di magia sessuale: nel primo l’elisir è ottenuto mescolando agli altri elementi nel calice il seme maschile ottenuto mediante un atto “liturgico” di magia autosessuale; nel secondo un sacerdote e una sacerdotessa si congiungono durante la messa e “condividono” le rispettive secrezioni mediante un bacio (“bacio sacro”, tecnica che peraltro – secondo alcune fonti – risalirebbe all’ambiente di Randolph e sarebbe stata nota nelle cerchie di Hargrave Jennings e di S.V. Zanne). Ora, il termine tecnico per indicare il rango vescovile nell’O.T.O., è quello di Vescovo Errante o Episcopus Vagans. Questo titolo non deriva da una qualità del carattere, dalla cultura o da un ruolo teologico. Questi vescovi non sono eletti da una chiesa canonica, non sono proposti per l’ordinazione da un suffraganeo, e non sono legati a una sede episcopale storica o consacrati da un vescovo ufficiale secondo procedura canonica. Un vescovo ‘vero’ non è successore di un singolo apostolo dacché soltanto il collegio episcopale in toto è l’erede del collegio degli apostoli. Ergo, nessun Vescovo Errante ha una vera successione apostolica. Non c’è nessun Spirito Santo nelle consacrazioni di un Vescovo Errante. L’instrumentum consecrationis non ha alcun valore apostolico. Eppure, questo non impedisce ai Vescovi Erranti di fare incetta di attestati e diplomi. In un simile contesto, Reuss nel 1920 cercò invano di fare della Messa Gnostica di Crowley la «religione ufficiale dei Massoni» Ma da nessuna parte nella costituzione dell’O.T.O. è scritto che la carica di Capo Esterno dell’Ordine sia connessa alla potestà di qualsivoglia chiesa. Nella sua introduzione al volume “O.T.O. Liber XV. Ecclesiae Gnosticae Catholicae Canon Missae” (Zürich 1955), lo svizzero Hermann Joseph Metzger rivendicava la «Successione Antiochena-Giacobinica, linea Siro-Malabarese di Mar Athanasius.» Oggi, alcuni corpi dell’O.T.O. (ad esempio, il ‘Caliphate’) tentano di copiare questo schema.
https://mikeplato.myblog.it/2019/02/19/ale...ere-e-pensiero/ fonte
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