IL FARO DEI SOGNI

Chipewyan – La cattura del Sole

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view post Posted on 24/12/2023, 16:59     Top   Dislike
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Naumovski-sole-laccio




C’erano una volta un fratello e una sorella che vivevano da soli nella foresta, procurandosi il cibo con la caccia e la pesca. Ogni giorno la sorella si recava nel bosco e sistemava, ben tesi tra gli alberi, i lacci per catturare la selvaggina. Fagiani, pernici, lepri Naumovski-sole-lacciobianche e perfino linci, erano le sue prede.

Un giorno, i due cominciarono ad accorgersi, non senza preoccupazione, che le giornate si andavano accorciando e le notti si succedevano ad intervalli di volta in volta più ravvicinati.
Il Sole scompariva solo per un attimo: non faceva in tempo a spuntare ad Oriente che spariva ricadendo sul disco terrestre verso sud-ovest, là dove si trova la bocca della terra.

I due fratelli erano atterriti, poiché avvertivano che la terra si andava raffreddando e, di quel passo, ogni forma di vita si sarebbe estinta.
Decisero perciò di provvedere e, dopo una lunga discussione, escogitarono un piano per costringere il Sole a compiere l’intero suo giro.

Il giorno seguente, la sorella si recò nuovamente nella foresta; questa volta legò fra le cime degli alberi più alti i lacci più lunghi e resistenti che aveva con sé; quindi riprese la via di casa.
Quando tornò nel bosco a controllare la sua trappola, vide sulla cima di un abete la figura tonda del Sole che, preso al laccio, era divenuto violaceo e stava per soffocare.

Invano il Sole tentava di liberarsi, ma più si agitava, più il laccio lo stringeva.
La ragazza avvertì subito il fratello e, insieme, accorsero per impadronirsi dell’astro ormai preso in trappola.
Allora il Sole, temendo per la sua vita, li supplicò dicendo: «Lasciatemi andare, vi prego. Se mi risparmiate la vita, prometto che prolungherò la mia corsa, allungherò le giornate e diffonderò di nuovo luce, calore e vita sulla terra».

Solo a questo patto lo lasciarono andare.
Ed è da allora – così si racconta – che il Sole compie nel cielo il suo intero giro e lo si vede risplendere a lungo sulla volta celeste.

***


Gli «intrecci di spago», come fa notare Lévi-Strauss, in tutta la vasta area in cui erano diffusi – dal Circolo Polare Artico fino alla California – ovunque rispondono allo stesso Precup-sole-girasolesimbolismo «astronomico». Essi, servono, a seconda dei casi, ad allungare e/o ad accorciare le giornate prendendo al laccio il Sole, stringendo o allentando la «corda».
Il simbolo dev’essere antichissimo, se lo si trova all’opera perfino tra i Maori della Nuova Zelanda. Il Sole, la Luna e tutti gli astri del cielo, per quanto distanti possano essere dalla nostra terra, sono legati al nostro stesso destino, e ne condividono la trama più o meno nascosta. Le relazioni che corrono tra loro sono «a immagine e somiglianza» delle nostre stesse relazioni.

Il simbolo è antichissimo: noi e le stelle abitiamo lo stesso mondo. E non siamo solo noi a essere legati mani e piedi. Non solo noi siamo appesi al Filo delle tre Moire. Una sola «necessità» ci stringe, tutti.
È perciò un vero peccato che, di questo sapere arcaico, tutto ciò che avanza è una misera rubrica degli oroscopi.
Quel Filo è «il vincolo infrangibile» degli antichi testi orfici, è «il vincolo del cielo e della terra» che anche il Ninurta assiro tiene in pugno dacché ha preso al laccio il Sole.


https://lartedeipazzi.blog/2018/12/26/chip...ttura-del-sole/
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