IL FARO DEI SOGNI

Omeopatia animali e bambini

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view post Posted on 21/12/2023, 08:50     Top   Dislike
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Se l'omeopatia è solo effetto placebo, come fa a funzionare anche sugli animali o sui bambini?

È una delle obiezioni più comuni quando un omeopata si scontra con la mancanza di effetto evidenziata dagli studi scientifici. Ma se l'omeopatia fosse un placebo come risulta da qualsiasi studio ben fatto, come mai funziona con gli animali? E sui bambini?
Questi non si fanno "convincere" o condizionare, i risultati evidentemente sono reali.
Chi ascolta questa risposta (e non conosce bene le scorciatoie logiche e verbali) spesso non sa come rispondere.
Cerchiamo allora di capire se l'affermazione che l'omeopatia funziona sugli animali (iniziamo da loro) è vera. Ma partiamo da lontano.
In Gran Bretagna (dove le cure omeopatiche sono rimborsate dal servizio sanitario nazionale), solo 50 veterinari su oltre 20.000, risultano "omeopati" (lo 0,25%), pochissimi. Nell'aprile 2005 l'associazione europea dei veterinari emanò un comunicato nel quale sottolineava che in veterinaria devono essere utilizzati metodi scientifici e non altri senza prova di efficacia, inclusa l'omeopatia. L'uso dei rimedi ultradiluiti negli animali dunque, è poco più di un mito divulgato più dalle aziende omeopatiche che dai medici veterinari. Chi conosce il trasporto e l'affetto che si può provare nei confronti di un animale, può comprendere come l'aspettativa e l'illusione di prendersi cura del proprio cucciolo siano strumenti potentissimi utili a "guarire" l'apprensione del padrone e, per conseguenza, la malattia passeggera dell'animale. Altre volte il dichiarare un animale come "guarito" dall'omeopatia risponde soltanto ad un'esigenza di mercato, quella di un pubblico (di nicchia ma sempre presente) che richiede trattamenti "olistici" (termine che non ha alcun significato scientifico) per qualsiasi cosa succeda nella vita, comprese le malattie dei propri animali.

Che gli animali non siano condizionabili è una sciocchezza, non servirebbero studi scientifici (che comunque esistono) ma la semplice osservazione: non si capisce infatti perchè gli animali non dovrebbero subire l'effetto placebo che è un processo inconscio per definizione e non volontario, per assurdo anzi gli animali potrebbero essere ancora più soggetti agli effetti del placebo anche per un semplice meccanismo di condizionamento.
Se abituiamo il nostro cane ad abbaiare ogni volta che gli mostriamo un cappello, questo non vuol dire che i cappelli causano l'abbaiare del cane, così come se lo addestriamo a darci la zampa dopo un colpetto che gli diamo sulla testa questo non può farci concludere che i colpetti nella testa dei cani causino uno scompenso neurologico che si trasmette tramite il sistema simpatico e si esprime in una contrazione muscolare che fa tendere i muscoli della zampa verso la nostra mano. Lo abbiamo semplicemente addestrato, condizionato.
Uno dei primi (e più noti) esempi di condizionamento animale è quello di Pavlov.
Non è un caso che l'effetto placebo sembra mediato da una sostanza (si chiama dopamina) che è legata ai meccanismi del piacere e della ricompensa e che le aree cerebrali coinvolte nei risultati del placebo sono quelle più ricche di recettori per questa sostanza, presente anche negli animali. Sono note risposte evidenti da parte degli animali al semplice effetto placebo: esperimenti hanno mostrato come sia possibile avere una risposta immunosoppressiva addirittura superiore a quella ottenuta con i farmaci (ciclofosfamide) in animali esposti ad uno stimolo di condizionamento ed al placebo o addirittura ottenere un aumento di sopravvivenza al trapianto cardiaco e le prove di questo fenomeno sono evidenti.

Prima leggenda smentita quindi: gli animali sono condizionabili e rispondono perfettamente all'effetto placebo.
Ma qualcuno ha studiato gli effetti dell'omeopatia negli animali? Certamente e gli studi più raffinati confermano quanto si sa sull'omeopatia: non funziona più di un placebo. Se l'animale non ha alcuna malattia importante, prendersi cura di lui lo fa "stare meglio": è più vivace, mangia con appetito, il decorso della malattia è meno violento. Se invece l'animale ha una malattia incurabile o grave non ci sarà omeopatico capace di guarirlo. Sembra una banalità ma è esattamente quello che succede negli esseri umani.

Ma a proposito di malattie degli animali, recentemente l'attenzione si è concentrata sulle mastiti (infezione delle ghiandole mammarie) delle mucche da latte, infiammazione molto frequente in questi animali costretti a condizioni di vita stressanti e spesso innaturali, l'Unione europea vorrebbe stanziare con due milioni di euro una sorta di esperimento sulle mucche: curarle con l'omeopatia visto che l'uso indiscriminato di antibiotici può essere pericoloso (e questo è vero).
Su cosa si basi questa geniale intuizione non lo sappiamo, visto che gli studi e le prove mostrano il solito effetto placebo dell'omeopatia nella cura della mastite delle mucche (e non solo in questa, l'omeopatia non funziona nemmeno per altre malattie). Per essere precisi poi, dovremmo chiedere agli omeopati come facciano a "personalizzare" i rimedi omeopatici (questo è uno dei pilastri dell'omeopatia, che non cura "la malattia" ma "l'individuo"...anche la mucca quindi), di cosa si discute con una mucca? Come si fa a capire il suo carattere?
En passant c'è da dire che l'Animal Welfare Act, l'insieme di leggi che regolano i diritti degli animali negli Stati Uniti, proibisce di utilizzare trattamenti non scientifici nelle cure veterinarie di malattie gravi. Ma le nostre mucche sono europee.



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view post Posted on 23/12/2023, 17:56     Top   Dislike
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A prescindere dalla loro provenienza però, si sa che preparati omeopatici nelle mucche da latte, paragonate al placebo non hanno modificato per niente la percentuale di cellule animali nel latte (che sono un segnale del grado di infezione). L'omeopatia paragonata al placebo ed agli antibiotici ha dato risultati ancora più interessanti.

L'antibiotico funzionava l'omeopatia no (nulla di strano fin qui).

Ma la cosa più interessante è che due terzi degli animali del gruppo omeopatico e del gruppo placebo, sono migliorati clinicamente dopo una settimana allo stesso modo. Se non avessimo avuto un gruppo di controllo con il placebo la ricerca avrebbe concluso che l'omeopatia funzionerebbe nelle mucche con mastite, la maggioranza di loro in una settimana stanno meglio. In realtà sono migliorate nello stesso periodo di tempo anche con l'acqua semplice, in parole povere: anche "curare per finta" una mucca la fa migliorare ma non quanto curarla davvero. E' uno dei meccanismi di "funzionamento" dell'omeopatia e si rileva anche nell'essere umano.
Se curi un'allergia con l'omeopatia per sei mesi (molte cure omeopatiche sono "casualmente" prolungate nel tempo) è altamente probabile che con i cambi di stagione (ma anche di alimentazione, vita all'aria aperta, contatti, temperature ed abbigliamento) l'allergia migliori o sparisca del tutto. Anche se non avessimo assunto nulla quindi saremmo "guariti". La differenza tra omeopatia e non assumere nulla? Il portafogli molto più leggero e la sicurezza di essere stati condizionati.
Il continuo riferimento all'omeopatia che funzionerebbe con gli animali quindi non ha alcuna base nè sostegno scientifico. Lo dicono anche gli omeopati, in una metanalisi (più o meno lo studio che riassume ed analizza le conclusioni degli altri studi sul tema) sull'uso dell'omeopatia in veterinaria: funziona come un placebo.

Tutto questo è casomai un sintomo di quanto siano condizionabili i proprietari più degli animali. L'omeopatia funziona su di loro, non sui loro amici a quattro zampe: credono di curarli, la malattia a volte passa (quando può risolversi spontaneamente) e loro sono contenti di averli curati. Lo dice anche un veterinario inglese in una lettera inviata ad un giornale che discuteva proprio dell'argomento: "ogni buon veterinario conosce il potere che possiede nel proprio ambulatorio".
È lo stesso che possiedono molti omeopati: convincere di curare fa stare meglio, anche se la cura non esiste.
Ma c'è anche un altro argomento simile. L'omepatia funziona sui bambini, impossibile quindi invocare l'effetto placebo, i bambini non sono suggestionabili.

Fortunatamente non è vero. Chi è genitore sa che prendersi cura del proprio pargolo è la migliore medicina che esista. Basta poco: la voce della mamma, qualche carezza ed il decorso delle malattie benigne del bambino scorrono come devono, si autolimitano. Quando invece la malattia è grave non esiste omeopatico che possa migliorarla o guarirla.
Il difficile in questi casi è curare l'ansia del genitori.
L'effetto placebo sui bambini ha una doppia valenza. Non funziona solo direttamente sul piccolo da curare ma anche su mamma e papà.
La convinzione che si stia facendo qualcosa, che ci si occupi del bambino, che si somministra "un medicinale", tranquillizza il genitore, lo rilassa e gli fa vivere i disturbi tipici dell'infanzia con molta meno apprensione ed ansia.
E' per questo che molti medici, di fronte ad una mamma eccessivamente preoccupata o ipocondriaca, prescrivono granuli omeopatici (che come sappiamo sono semplicemente delle caramelline di zucchero) pur di farla sentire più tranquilla.
Provare a curare una malattia grave con l'omeopatia è assolutamente pericoloso.
Che i bambini siano particolarmente sensibili all'effetto placebo è stato notato anche sperimentalmente.
In Francia, un gruppo di ricercatori ha analizzato gli studi sui farmaci antiepilettici. Negli studi i farmaci sperimentati erano paragonati ad un placebo (per misurarne le differenze di risultato) e ciò che si è visto è che nei vari studi, i bambini più piccoli mostravano più sensibilità (quindi più effetti) al placebo rispetto a quelli più grandi. In poche parole il placebo, negli studi analizzati, è più efficace (per più del 50%) nei bambini piuttosto che nei ragazzi.

Traducendo quello che ci dicono gli studi scientifici, l'omeopatia è in grado di "curare" ciò che si cura da solo mentre non ha alcuna efficacia nelle malattie ed il colmo è che non è facile trovare risultati nemmeno in patologie di tipo psicosomatico o neurologico che potrebbero trarre vantaggio da un condizionamento psicologico. La storia dell'omeopatia efficace con i bambini quindi è l'ennesima leggenda diffusa senza alcuna base reale. In una malattia incurabile per la medicina, l'uso dell'omeopatia ha un solo risultato: maggiori spese. Anche nei bambini.
Un esempio può essere la cura della dermatite atopica, una patologia della pelle che non ha cure specifiche (quelle disponibili al massimo procurano sollievo dai sintomi o miglioramenti passeggeri) e che guarisce quasi sempre dopo qualche anno dalla comparsa. La medicina fallisce, l'omeopatia pure ma quest'ultima costa quasi il doppio della prima.

In effetti sarebbe stato piuttosto singolare che l'omeopatia avesse effetti sui bambini e sugli animali senza averne sugli umani adulti, il meccanismo del presunto funzionamento non ha nulla a che vedere con i misteriosi poteri pubblicizzati dagli omeopati, effetto placebo e fede, bastano ed avanzano per convincere il più ansioso dei genitori ed il più ostinato degli allevatori.
Un aneddoto proviene proprio da un veterinario. Un signore gli porta il suo cane per un controllo. Il povero animale è in brutte condizioni, ferite cutanee, escoriazioni, zone senza pelo. Il veterinario propone degli esami ma il proprietario del cane non vuole spendere soldi e così il veterinario deve limitarsi ad un esame superficiale ed ad una biopsia cutanea.
Con pochi dati per interpretare la malattia dell'animale, il veterinario le prova tutte. Prescrive farmaci, trattamenti ma niente, il cane non guarisce.
Il proprietario allora decide di cambiare tattica, annuncia al veterinario che si recherà dal suo omeopata e così sparisce.
Dopo qualche mese il veterinario vede di nuovo cane e padrone. "Guarda qui che risultati" esclama il signore, tutto merito del mio omeopata che è riuscito dove tu non hai saputo ottenere nulla. Il veterinario resta stupito: il cane aveva un aspetto pessimo, sicuramente peggiore di quando lo aveva controllato la prima volta. Restò senza parole.
Concluse così che pur se il cane non era migliorato, per il suo proprietario lo era e questo era sufficiente a renderlo soddisfatto, per lui era guarito.
Questo fenomeno è comunissimo (qui altri casi raccontati dal veterinario di prima) e capita a tutti i medici, parecchie volte. Convincersi di essere migliorati, chiudere la porta alla realtà (dura) e preferire una rassicurante "guarigione virtuale" che oggettivamente non esiste.

Quando si ha una malattia serve una medicina, quando la malattia non ha cure non sarà certo l'omeopatia a cambiarne il decorso.
L'appello quindi è sempre valido: non utilizzate prodotti omeopatici per curare le malattie. Se amate questa pratica per qualsiasi motivo (rilassante, tranquillizzante, emozionante) e non state davvero male, siate liberi di spendere tutti i soldi che volete, in questi casi l'unico effetto collaterale conosciuto è il portafoglio che perde di consistenza.
Fatevi furbi comunque, basta comportarsi esattamente come il proprietario della più grande azienda omeopatica al mondo, Christian Boiron, che quando ha una malattia si cura con farmaci veri.



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view post Posted on 25/12/2023, 09:58     Top   Dislike
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