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| A livello territoriale, la quota di famiglie in povertà energetica è considerevolmente diminuita nelle Isole, anche in conseguenza di un inverno più mite rispetto alla media degli ultimi 30 anni. È invece aumentata nelle altre macroaree, in particolare al Sud e nel Nord-Est (figura 3, pannello a sinistra). La condizione di povertà energetica caratterizza in particolar modo le famiglie che risiedono nei piccoli centri e nelle aree suburbane, dove risulta in crescita, mentre è sostanzialmente stabile nelle grandi aree urbane (figura 3, pannello a destra).
Figura 3 – La povertà energetica in Italia
Le politiche di contrasto
Nel momento in cui questo articolo è stato scritto, i contenuti della proposta di legge di bilancio 2023 non erano ancora stati definiti. Sulla base delle indiscrezioni di stampa, sembra che il Governo Meloni voglia proseguire nel segno della continuità con il precedente Governo Draghi. Ad ogni modo, senza di informazioni dettagliate, è difficile fare una valutazione accurata delle singole proposte. Tuttavia, può offrire utili spunti di riflessione la disamina delle misure già esistenti.
Nel corso del 2021 il legislatore è intervenuto diverse volte per calmierare i prezzi finali di elettricità e gas, stanziando circa 5 miliardi di euro per ridurre le bollette delle famiglie. In particolare, a partire da luglio 2021 sono stati eliminati gli oneri generali di sistema per l’elettricità, riducendo l’Iva e potenziando gli strumenti del bonus elettrico e gas. Questi ultimi sono stati radicalmente modificati, tanto da potersi definire come degli strumenti sostanzialmente diversi dalla versione in vigore dal 2009: i nuovi bonus elettrico e gas differiscono dai precedenti per gli importi (cresciuti sensibilmente) e per la modalità di accesso, divenuta automatica per gli aventi diritto.
In base ai dati diffusi da Arera, alla fine del 2021 risultano assegnati 2,5 milioni di bonus elettrici (0,8 milioni nel 2020) e 1,5 milioni di bonus gas (0,5 milioni nel 2020) e una spesa complessiva di competenza pari a circa 700 milioni di euro, più che triplicata rispetto ai 211 milioni del 2020 (Arera, 2022 e 2021), e in ulteriore crescita alla fine del 2022 (a oltre 2 miliardi di euro).
In base a simulazioni condotte su un modello della domanda energetica delle famiglie italiane, gli interventi del Governo hanno avuto un effetto limitato sul contenimento della spesa dei nuclei più vulnerabili. Ciò sembra discendere dalla natura degli aiuti attivati del 2021, che sono stati spesso universali e non indirizzati specificatamente alle famiglie in povertà energetica. Elaborazioni sui più recenti dati dell’Indagine sulla spesa delle famiglie indicano una bassa sovrapposizione tra beneficiari dei bonus e le famiglie in povertà energetica, confermando i risultati delle analisi precedenti e suggeriscono di procedere a una rivisitazione degli strumenti.
Come intervenire
I limiti delle politiche fin qui attuate denotano la necessità di intervenire sugli strumenti esistenti. Per le misure contro il “caro-energia” – in vigore ormai dal luglio 2021 – si profila un problema di sostenibilità per il costo rilevante che ricade sulla fiscalità generale. Più efficaci risulterebbero iniziative mirate alle famiglie vulnerabili, che rappresentano poco meno della metà del complesso degli aiuti nel biennio 2021-2022. Andrebbero invece risparmiate le risorse pubbliche destinate alla compensazione di alcune voci della bolletta che probabilmente vanno a beneficio di famiglie a basso rischio di povertà energetica. Ad esempio, si potrebbero ripristinare gli oneri generali di sistema per le case diverse dall’abitazione principale.
Per quanto riguarda il bonus elettrico e gas, in un’ottica di maggiore razionalizzazione, le modifiche potrebbero essere: 1) accorpamento dei due strumenti in unico “bonus energia”; 2) erogazione diretta in conto corrente dei beneficiari, per ridurre i costi di sistema e dare accesso al beneficio anche alle famiglie non collegate alla rete gas; 3) discretizzazione degli importi erogati per evitare gli effetti soglia; 4) rivisitazione dell’Isee per migliorarlo come strumento della prova dei mezzi .
fonte https://lavoce.info/archives/99052/cosa-fa...rta-energetica/
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