Magica magica Emi (魔法のスターマジカルエミ Mahō no sutā Majikaru Emi?, lett. "La stella della magia Magical Emi") è un anime mahō shōjo, prodotto dallo Studio Pierrot e trasmesso in Giappone su Nippon Television tra il giugno 1985 e il febbraio 1986[1]. In Italia è stato trasmesso su Italia 1 tra l'agosto e l'ottobre 1986.
La serie gode anche di una trasposizione manga, distribuita dalla Shogakukan parallelamente alla trasmissione, e di tre OAV.
Magica magica Emi è la terza serie della saga delle maghette dello Studio Pierrot, ed è preceduta da Evelyn e la magia di un sogno d'amore e seguita da Sandy dai mille colori.
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Trama
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(JA)
«プリット パラリン リリカル パラポラ マジカル~! (Puritto. Pararin ririkaru parapora majikaru~!)»
(IT)
«Gira e spera, il desiderio si avvera!»
(Formula magica di Magical Emi)
Mai è una ragazzina di 10 anni con la passione per i trucchi di magia e l'arte della prestidigitazione in generale. Figlia di una ex maga e di un pasticciere, Mai sogna di diventare un giorno una famosa e brava prestigiatrice, come il suo idolo Emily Howell, una leggendaria maga degli anni trenta, e di poter entrare a far parte del gruppo dei Magic-Art, compagnia di maghi creata dai suoi nonni.
Un giorno durante il trasloco dei nonni, in una grande villa vicino al negozio di famiglia, la ragazzina nota una sfera di luce che solo lei sembra riuscire a vedere.
Rincorsa per tutta la casa, la sfera di pura energia va a infilarsi in un particolare specchio portatile a forma di cuore che proprio poco prima il premuroso nonno aveva regalato alla bambina. Mai, guardando nello specchio, nota che la sua immagine non viene riflessa e che al suo posto sembra esserci un'altra dimensione fatta di tante sfere lucenti.
Una strana creatura, fuoriuscendo dal piccolo specchio e infilatasi in uno più grande, materializza uno strano braccialetto che rotea fuori dallo specchio fino a infilarsi sul suo polso: il folletto cerca di spiegare alla ragazzina che con esso potrà realizzare il suo sogno che lui vede già riflesso nello specchio. La bambina però, non riuscendo a vedere niente per la troppa luce, costringe Moko, questo il nome del folletto, a infilarsi nel corpo di un peluche dalle sembianze di uno scoiattolo volante, trovato fra le scatole della stanza, dando così vita al buffo e tenero pupazzo.
Senza troppe domande il simpatico essere convincerà Mai a provare i suoi poteri, che la bambina userà per la prima volta proprio per salvare e chiudere uno spettacolo dei Magic-Art, trasformandosi in una bella e abile prestigiatrice che lei stessa ribattezzerà con il nome di Magical Emi.
La carriera di Magical Emi comincia così per caso grazie anche all'aiuto del signor Bartolomeo, produttore televisivo, che assistendo per caso allo spettacolo dei Magic-Art rimane sbalordito dalla bravura e dal fascino della misteriosa maga, captandone subito il grande talento e il successo assicurato per gli share televisivi.
Per Mai sembra essersi avverato il sogno di sempre, iniziando così a vivere tante belle e impegnative giornate come Magical Emi.
La ragazzina arriverà a debuttare persino come idol, unendo ai giochi di prestigio anche delle melodiose canzoni, rendendo le sue performance sempre più appariscenti e spettacolari.
Trascorsi l'estate e l'autunno, dopo numerosi spettacoli al confine tra veri incantesimi e illusionismo, Magical Emi e i Magic-Art vengono invitati a partecipare separatamente al "Premio Emily - Magic Festival", un concorso per lanciare nuovi talenti nel mondo della magia. Il verdetto finale vedrà i giovani dei Magic-Art accaparrarsi un premio speciale della giuria per la gioia di tutti, mentre la fatidica statuetta andrà alla Magical Emi che, per la prima volta, si sentirà demotivata e distaccata dalla compagnia, avendo ricevuto un premio solo grazie alla fittizia magia dei suoi poteri.
Al party organizzato per festeggiare i vincitori, i nonni della ragazzina annunciano inoltre lo scioglimento della compagnia, dal momento che ormai non hanno più nulla da insegnare ai loro ragazzi, fissando l'ultimo spettacolo per il 28 febbraio. Mai non distinguendo più bene la realtà dal sogno s'interroga sul futuro della carriera di Emi, domandando a Moko che cosa sia per lei Magical Emi e che cosa farà quando rimarrà sola.
Nonostante il folletto le dica che Emi non è altro che il suo sogno che lui vede riflesso nello specchio, la bambina non sembra convinta e un giorno guardando dei vecchi filmati di Emily Howell, arriva pian piano alla matura e difficile scelta di rinunciare ai suoi poteri, pur non essendone obbligata, consapevole che solo in tal modo avrebbe potuto davvero impegnarsi per diventare Magical Mai. Il dolce Moko le augura così buona fortuna non ricordandole però che, così facendo, avrebbe dovuto dire addio anche a lui.
Arrivati al malinconico 28 febbraio, tutti fremono per vedere l'ultimo spettacolo della compagnia che dà il meglio di sé, fino al gran finale in cui Emi, ritrasformandosi in Mai davanti a tutti, scompare per sempre insieme a Moko ormai tornato sfera di luce dileguatasi nello specchio.
Tutto è finito e Mai stringendo lo specchio e il pupazzo inanimato a sé, dà un ultimo struggente sguardo di addio all'immagine della Magical Emi, rimasta ancora per qualche secondo sul grande schermo elettronico esterno al teatro.
Segue