|
Montelupone è un comune italiano di 3 421 abitanti[1] della provincia di Macerata nelle Marche. Il comune conserva il suo aspetto medievale, caratterizzato dalle mura, le quattro porte d'ingresso e l'originale pavimentazione in pietra.
Geografia fisica
Il comune di Montelupone sorge sulla cima di un colle, a un'altitudine di 272 metri s.l.m., e si estende per 34 km². Il territorio è prevalentemente collinare, ad eccezione della frazione di San Firmano che si trova nella zona pianeggiante, dove scorre il fiume Potenza. Montelupone confina, oltre che con Macerata e Recanati, anche con Potenza Picena, Montecosaro e Morrovalle. Origini del nome Esso risale all'epoca romana: Montis Luponis o Mons Lupia, nel tempo si è modificato in "Monte Lupone" fino ad arrivare ad oggi Montelupone.
Storia
Storia e leggenda caratterizzano le origini di Montelupone. Secondo alcuni studiosi essa sarebbe stata fondata da un compagno di Ercole Libico che, disperdendosi a causa di una tempesta, approdò nella zona del mare Adriatico dove sfocia il fiume Potenza. Così nacquero i centri di Porto Recanati, Recanati, Potenza Picena e Montelupone.[4]
Mentre altri sostengono che questa cittadina abbia origini dalla famiglia romana Lippia: i discendenti, Lippo e Lupo, scelsero questo territorio per costruire le loro ville. Nel corso del tempo sono stati rivenuti reperti archeologici risalenti al VI secolo a.C., epoca della Civiltà Picena. Ciò conferma il fatto che la zona di Montelupone era abitata ben prima della nascita del Comune. Tra i resti romani possiamo trovare:
una Stele romana, che si trova in località Cervare, è un manufatto di forma parallelepipeda, altro 7 metri circa, essa costituisce una parte di un monumento funerario; grosse rocce di colonne, migliaia di tegole e piccoli dadi in pietra, un cippo di Apollo con monete romane in oro e argento, denari repubblicani; scheletri e vasi di terra di colore scuro, collane d'osso, frecce, laterizi, statuine; resti di dimore e ville romane, tombe paleocristiane; Necropoli in Contrada Castelletta con frammenti di laterizi ed ossa umane; fornace romana che misura 2,60 x 3,17 m.
Inoltre questo paese subì l'invasione barbarica dei Visigoti nel 408 e poi quella dei Vandali e Ostrogoti. In seguito, nel 729 iniziò il controllo della Chiesa. Nel 980 circa, grazie alla nobildonna della famiglia Grimaldi, venne realizzato il monastero adiacente all'Abbazia di San Firmano. Per un periodo di tempo ci fu grande sviluppo culturale, infatti il monastero di San Firmano diffuse il suo controllo ad un vasto territorio, che si estendeva oltre gli attuali confini comunali. Tuttavia esso subì le lotte atroci fra le fazioni guelfe e ghibelline, restando attivo fino al XV secolo. Montelupone divenne Comune nel 1150 circa, come testimonia un antico documento; in effetti nel 1202 partecipò alle trattative per la firma della Pace di Polverigi, al fianco di Fermo, contro Ancona e Recanati. Molti personaggi celebri affermarono il loro potere su Montelupone:
nel 1258 il paese venne conquistato da Percivalle Doria, vicario di Re Manfredi; dal 1294 si susseguirono Tebaldo Mainetti e il Chiavelli; nel XIII secolo si costituirono alleanze tra Comuni sia per questioni territoriali e richieste di autonomia sia per rafforzare le proteste contro le tassazioni. Nel 1353 si stabilì nel paese Fra Moriale che depredò e saccheggiò i centri marchigiani limitrofi; nel 1363 ci fu Pierfrancesco di Brancaleone, signore di Casteldurante (Urbania); dal 1407 dominarono i Malatesta di Rimini e restarono al potere finché Francesco Sforza conquistò Montelupone (1433-1447).
Questo paese rimase sotto la sovranità del vescovo di Pausola e quindi di Fermo fino all'elezione, nel 1585, di Papa Sisto V. L'anno dopo, egli fondò la nuova Diocesi di Loreto, nel quale volle includere anche Montelupone in segno di devozione verso la Vergine e riconoscenza nei confronti della comunità francescana locale, della nobiltà e del popolo. In generale il Seicento e Settecento furono secoli difficili, caratterizzati da disuguaglianze sociali profonde e numerose calamità naturali (terremoti, carestie, temporali, grandinate). Nel 1798, con la prima soppressione degli ordini religiosi e la confisca delle opere d'arte da parte dell'esercito di Napoleone, la cittadina ebbe il privilegio di ospitare la famiglia Leopardi di Recanati, in fuga dalla propria città; proprio in questo anno nacque il famoso poeta Giacomo Leopardi. Nell'Ottocento la storia di Montelupone si intreccia con quella dello Stato Pontificio, di cui faceva parte, subendo e partecipando ai processi che condussero all'Unità d'Italia. Per di più le popolazioni maceratesi, in seguito al Congresso di Vienna, presero parte alle varie cospirazioni. In particolare Montelupone fu sede di uno dei primi focolai della Carboneria: si svolsero delle riunioni nel palazzo Basvecchi (poi Emiliani) tra cospiratori marchigiani e romagnoli. Alla fine prepararono un'imminente rivolta che avrebbe dovuto effettuarsi a Macerata nella notte del 24-25 giugno del 1817, ma la polizia soffocò questo tentativo rivoluzionario e furono arrestate numerose persone. Nel 1860 le truppe francesi dei generali Lamoricière e De Pimodan da Roma, in marcia per fermare l'avanzata piemontese, sostarono a Montelupone prima di muovere all'ultima disfatta di Castelfidardo. Quest'ultima si concluse con la vittoria piemontese e perciò segnò l'annessione delle Marche al Regno di Sardegna, ossia l'unificazione dell'Italia. Nel 1861 l'economia monteluponese poggiava essenzialmente su un'agricoltura dominata da aziende a conduzione diretta e mezzadrile, conobbe poi uno sviluppo demografico fino ai primi anni del Novecento. Durante la Prima Guerra Mondiale era attivo un Comitato di Mobilitazione Civile, vi era una piccola fabbrica di proiettili e alcuni lavoranti confezionavano divise per i soldati. Il periodo tra le due guerre fu contrassegnato da una profonda crisi economica e sociale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Montelupone fu colpita da una bomba e in aggiunta nel 1944, un battaglione di militari tedeschi effettuò un rastrellamento su tutto il territorio comunale. Come se non bastasse, il paese fu occupato dalle truppe tedesche che, in ritirata dinanzi l'avanzare degli alleati, colpirono la Chiesa di Santa Chiara. Per finire il Comune di Montelupone venne liberato il 30 giugno 1944 dagli alleati polacchi.
segue simboli
|