| 2. Dove vive il New Age: i Centri Servizi Spirituali
9 Una seduta presentata come yogica, per esempio, è costituita dai seguenti passaggi: asana (posizion (…)
9Le piccole imprese del sacro. I Centri sono degli spazi polifunzionali che offrono una pluralità di beni di salvezza mediante una forma nuova di fruizione e di accesso. Nel campo religioso pongono prodotti nuovi, di tipo sincretista9, utilizzati sia da utenti occasionali che da professionisti della ricerca spirituale. La realizzazione di un’offerta strutturata e variegata di beni di salvezza provenienti da diversi territori religiosi ed ambiti culturali è decisivo nel processo di istituzionalizzazione del settore sincretista, nel senso che viene ritagliato nello spazio pubblico un settore operativo e un’identità sociale che si pone a metà strada tra campo religioso tout court e campo economico dell’industria culturale e del tempo libero. La delimitazione di questo campo diventa così compito del gruppo degli specialisti.
10I Centri trasformano in impresa razionale l’offerta dei beni di salvezza, costituendosi operatori economici in grado di offrire una gamma eterogenea di servizi in modo continuativo, secondo programmi prestabiliti. Questi Centri coordinano singoli operatori utilizzandoli come soci o come imprese di subappalto, commercializzando servizi e trasformandosi così in luoghi d’incontro ed in organizzatori della domanda e dell’offerta. Si tratta prevalentemente di piccole organizzazioni ad ambito locale, strutturate sul territorio in modo reticolare, che non sono dipendenti da o associate ad organizzazioni internazionali. Hanno un raggio d’azione locale, calibrano l’offerta salvifica sulla base della congiuntura socioculturale e del contesto socioeconomico, operano sul mercato secondo modalità flessibili. Riferimenti spirituali e dottrinali, circuiti di appartenenza, curriculum spirituali ed esperienze formative degli specialisti sono internazionali; ma struttura ed ambito d’operatività sono a misura ridotta, locali, agili e si identificano molto spesso con singoli imprenditori religiosi.
10 Per olistica (dal greco holos: totale) nel New Age s’intende una visione delle cose inglobante, sin (…)
11Le piccole imprese del sacro si collocano nel campo religioso sottolineando autonomia e sganciamento istituzionale. Insistono nel presentarsi con una propria identità – caratterizzata dalla condivisione del paradigma olistico10 – e con una propria proposta religiosa che nasce dal curriculum degli specialisti, che realizzano una personalizzazione dell’offerta. Un elemento della logica che ispira l’agire di questi imprenditori è appunto questo: essere scelti dagli utenti non tanto per l’appartenenza ad organismi di grandi dimensioni e per l’identificazione con precise dottrine religiose, ma quanto piuttosto per le proprie capacità e competenze personali, per la propria «credibilità spirituale» e ricchezza curriculare (professionalità).
12Nonostante l’esistenza di organizzazioni che razionalizzano l’offerta religiosa, non siamo però di fronte a organismi burocratizzati o centralizzati; anzi. Il campo neo-sincretista regionale, in continua trasformazione sia per composizione che per fisionomia, è composto da una miriade di attori individuali che sovente si incrociano nella rete dei «centri», ma che agiscono individualmente e occupano qualsiasi tipo di spazio. Si collocano ad esempio in questa prospettiva flessibile ed adattiva i seminari di tipo divulgativo e promozionale (stage, workshop), le conferenze di presentazione a scopo sperimentale. Queste attività, chiamate non a caso «momenti», rappresentano una peculiare modalità di funzionamento e uno dei mezzi più usati per la collocazione e la promozione dei prodotti di salvezza. Presentati come incontri informali, sono caratterizzati da una scarsa visibilità dell’organizzazione e da una logica della sperimentazione, e costituiscono il settore verso il quale converge la clientela occasionale. L’invisibilità dell’organizzazione in effetti garantisce privacy ed autonomia, l’ideale per fare sperimentazioni senza investire troppo di sé, senza identificarsi in qualche cosa e legarsi agli altri.
11 Il ricavo del gestore della palestra è dato dalla differenza tra la somma pagata dall’utente al ges (…)
13Anche le strategie di inserimento nel mercato seguono questa traiettoria globale e sono orientate ad una mobilitazione totale: seminari Reiki, workshop bio-transenergitici e percorsi di arte-terapia si effettuano nelle biblioteche comunali, nelle sedi dei quartieri, nelle biblioteche civiche, nelle strutture di servizio degli enti locali, nelle associazioni culturali e nei circoli ricreativi (uisp, arci, aics) e perfino nei patronati delle parrocchie. Ma c’è di più: molte organizzazioni di tipo sportivo come le palestre propongono insieme ai tradizionali percorsi legati al fitness, prodotti afferenti all’area delle pratiche yogico-meditative, delle medicine alternative e delle scienze esoteriche. L’organizzazione di queste attività nelle strutture sportive è curata, tramite appalto o affidamento, da uno specialista esterno che vende la propria prestazione11.
14Gli specialisti sono contemporaneamente promotori, fondatori, co-fondatori, soci o fornitori di più centri ed evidenziano una forte mobilità orizzontale e verticale. I prodotti immessi nel mercato ed i relativi messaggi promozionali sono determinati dagli interessi e dai curricoli spirituali individuali di un ceto di specialisti che non costituisce un gruppo unitario e che non elabora collettivamente né l’ortodossia né le strategie di mercato. Ciascuno infatti opera, per quanto riguarda l’elaborazione dei prodotti e le modalità organizzative, in maniera autonoma. Le relazioni che intercorrono tra gli specialisti sono orientate allo scambio di esperienze per arricchire i curricoli e di informazioni per migliorare le strategie d’inserimento, allo stesso tempo esistono le tradizionali relazioni di concorrenza. Essi mantengono singolarmente relazioni con i propri riferimenti di formazione spirituale, nazionali o internazionali, ovvero centri di formazione dei formatori. L’acquisizione del riconoscimento nel mercato (distinzione) e del rispetto della propria professionalità (credibilità) si basa sulla disponibilità di capitale simbolico al quale gli specialisti possono attingere, capitale che si forma durante la fase del consumo e dell’utenza, ovvero quando costoro erano clienti.
15Il ceto degli specialisti evidenzia due tratti comuni: a) omogeneità nei curricoli formativi, nelle biografie e negli interessi spirituali; b) tendenza ad allargarsi e a rinnovarsi continuamente, in virtù del «fai da te» operato dagli utenti, che diventano specialisti o comunque scorgono un potenziale campo d’investimento professionale o di militanza. L’autogestione del sacro, la pluralizzazione della pratica senza confini e la soggettivizzazione-globalizzazione delle credenze costituiscono dunque la premessa per l’espansione continua degli specialisti. La mancanza all’interno del campo neo-sincretista di un’autorità di legittimazione e di controllo che segna i confini simbolici e le regole organizzative comporta i seguenti effetti: a) l’elaborazione dei prodotti segue la logica della modernizzazione e della sperimentazione, rientra cioè nel processo di innovazione che caratterizza l’economia di mercato; b) gli utenti hanno la possibilità di essere coinvolti nella produzione, nel consumo, nella formazione e nella didattica dei beni di salvezza.
16Regola fondamentale del mercato, anche quello simbolico, è distinguersi. Cioè mettere sul mercato un prodotto simile a quello dei concorrenti (senza che la clientela lo sappia) ma senza confondersi con la massa degli altri fornitori. A sua volta l’azione distintiva non deve essere esagerata, poiché si rischia di essere percepiti come troppo lontani e diversi (uscita dal mercato). Relativamente al campo neo-sincretista dell’area presa in esame si osserva che la conciliazione della funzione distintiva con la credibilità, si realizza mediante strategie comunicative dove scattano contemporaneamente meccanismi di difesa («non siamo una setta», «non è una religione»), e di coinvolgimento (prospettive di salute e di salvezza). La strategia di legittimazione ricorre a risorse simboliche concorrenziali in grado di costituire un sapere terapeutico alternativo e di sovvertire l’ordine simbolico stabilito; gli specialisti, infatti, valorizzano i prodotti mettendone in luce questi caratteri: efficacia soteriologica, provenienza esotica, marginalità rispetto alla cultura occidentale. Costoro gestiscono e valorizzano la condizione di estraneità e di marginalità del proprio sapere terapeutico come una risorsa di legittimazione e di mobilitazione. Attraverso il recupero, la riappropriazione e la rielaborazione di tecnologie di salvezza periferiche o sconosciute si avvia il processo di costituzione del capitale iniziale e di sostituzione del capitale religioso tradizionale, da cui avviare l’offerta e legittimare la propria esistenza sul mercato simbolico. La marginalità storica dei prodotti e la marginalità sociale degli specialisti rappresentano quindi sia una quota del capitale simbolico che una posizione privilegiata da cui criticare la modernità o aspetti specifici di questa. La marginalità costituisce così, attraverso la riappropriazione autonoma del sacro, un luogo franco per relativizzare le istituzioni del mondo moderno (scienza, razionalismo, tecnicismo) e per mettere in discussione alcuni degli effetti più preoccupanti della modernità, specie quella economica e ambientale. Per consolidare la propria autonomia, il campo neo-sincretista utilizza appunto il principio dell’erranza delle credenze e delle tradizioni, che consente la riabilitazione dei saperi nella civiltà occidentale marginali e, a sua volta, la riabilitazione degli specialisti.
12 E. Pace, Credere nel relativo, Utet, Torino, 1997, cap. ii. 13 P. Bourdieu, Genèse et structure du champ religieux, «Revue Française de Sociologie», 1971, xii, pp (…)
17La figura dello specialista in cose spirituali in tal modo cambia. Si presenta più come imprenditore di beni di salvezza su base terapeutica, che non capo carismatico che organizza un sistema di credenza. Illustra atteggiamenti e comportamenti adatti per le varie situazioni (igiene del corpo e della mente, cura di sé), fornisce risposte efficaci a problemi pratici, chiarisce dubbi attraverso una razionalizzazione-semplificazione della complessità ricorrendo all’unità della realtà e del mondo, vale a dire facendo immaginare unito cioè che in realtà è separato e differenziato12. La realizzazione di un relazione d’utenza – con la conseguente «fine dell’appartenenza» – corre parallela alla sostituzione della funzione profetico-carismatica del maestro con la funzione terapeutica dello specialista, che assume così nuovi caratteri: a) «medicalizzazione» della manipolazione dei beni di salvezza – l’altra faccia della contestazione della medicina ufficiale, sotto l’aspetto sia tecnologico che istituzionale –; b) tecnicizzazione e specializzazione del capitale simbolico13; c) caduta della carica eversiva; d) riorganizzazione del corpo degli specialisti, di cui sono cambiate credenziali e composizione sociale: giovani psicoterapeuti, psicologi e operatori della mente in genere, cultori dei saperi naturali, componente femminile numerosa.
18Struttura della comunicazione e strategie di mercato. Abbiamo visto che il New Age – e al suo interno specialmente il settore dell’arte-terapia – occupa lo spazio pubblico seguendo una strategia globale, come un vettore rivolto in tutte le direzioni. Approfondendo l’aspetto promozionale emerge che la divulgazione dei messaggi segue una doppia strategia. Una, utilizza i quotidiani locali – specialmente nella sezione dedicata agli avvenimenti culturali e ricreativi – e le pubblicazioni «alternative» ed espressamente New Age a carattere nazionale. Per gli imprenditori, però, i quotidiani locali sono strumenti che non consentono un controllo completo del messaggio, poiché il giornale ha potere discrezionale sull’opportunità di pubblicare e sul contenuto della pubblicazione, a meno che non venga acquistato uno spazio pubblicitario. Nel caso di promozione nelle riviste specializzate non viene esercitato nessun controllo del messaggio, ma è richiesto il pagamento di una tariffa pubblicitaria; inoltre questa modalità presenta altri svantaggi: primo, gli utenti occasionali non le leggono assiduamente; secondo, la pubblicità ha un raggio nazionale mentre l’attività dello specialista ha un raggio locale (territorialità). Con la seconda strategia, che si basa sull’utilizzo di volantini e locandine e che attiva una promozione diretta, capillare, locale, gli specialisti bilanciano gli inconvenienti sopracitati. Questa modalità offre la possibilità di controllare il contenuto e la direzione del messaggio, sfruttando le potenzialità linguistiche, visive e simboliche. Luoghi privilegiati di deposito o di affissione dei messaggi risultano essere gli informagiovani, le librerie tradizionali e le librerie specializzate, i locali e i ristoranti «alternativi», le zone dei centri storici, le sedi delle facoltà universitarie, e soprattutto – sia come luogo di incrocio di esperienze che come punto di divulgazione – le erboristerie ed i negozi biologici.
19Il campionario dei messaggi mette in luce uno schema comunicativo basato su quattro assi narrativi. 1) Innanzitutto la collocazione del prodotto salvifico, tracciandone la storia e fornendo il riferimento dell’area culturale e religiosa. Ciò fa supporre che il pubblico abbia una certa dimestichezza ed una discreta conoscenza, nel senso che sa riconoscere tecniche e tradizioni religiose. 2) Poi la descrizione delle caratteristiche del prodotto salvifico: cosa è e cosa si fa. Si spiega in cosa consiste la pratica, quali passaggi sono previsti e quali tecniche vengono usate. 3) La spiegazione degli obiettivi e dei benefici del prodotto di salvezza; qui si insiste sulla certezza dei benefici e dei risultati, che si possono «vedere» in modo immediato. 4) Infine la funzione diagnostica, individuale e sociale.
14 D. Léger, Le comunità apocalittiche neorurali in Francia, in M. Augé, C. Herzlich (a cura di), Il s (…)
20Gli specialisti offrono chiavi di lettura per comprendere origine del male e del disagio, indicando fattori negativi, malattie da cui guarire e relative tecnologie di salvataggio. Mediante la drammatizzazione degli effetti negativi causati dal paradigma sociale, costoro manifestano la loro capacità esorcistica e si pongono come commentatori e sistematizzatori della storia14. Ad esempio quando mettono in discussione i valori e la logica della civiltà occidentale, sottolineano che esiste un nucleo vitale che non può essere compresso all’infinito e formulano – implicitamente – una critica alla relazione individuo-società.
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