Istria contemporanea
Dopo la disgregazione della Jugoslavia gli stati sovrani di Croazia e Slovenia hanno mantenuto nell'area istriana i confini delle rispettive repubbliche federali. Tra Croazia e Slovenia si è aperta una disputa confinaria riguardo alla linea di demarcazione in corrispondenza del Vallone di Pirano, con ripercussioni sul confine marittimo tra i due stati.
Dall'adesione della Slovenia all'Unione europea sono stati aboliti i controlli frontalieri tra Italia e Slovenia, rendendo la porzione settentrionale dell'Istria uno spazio senza barriere di confine.
Il 1º luglio 2013 la Croazia ha aderito all'Unione europea, ma vi sono stati controlli alle frontiere fino al 1º gennaio 2023, giorno in cui la Croazia è entrata ufficialmente nella zona Schengen.
La moneta che circola nell'Istria è l'euro e, fino al 2023, nell'Istria croata la kuna.
L'Istria resta legata per motivi storici, geografici e culturali al Friuli-Venezia Giulia e al Veneto. Le due regioni italiane prevedono dei capitoli di spesa nei propri bilanci a sostegno della minoranza italiana e per il mantenimento delle memorie storiche istro-venete.
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Etnie
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La regione istriana è stata storicamente sede di popoli diversi. Nel periodo asburgico il Litorale austriaco includeva un'ampia popolazione di italiani, croati, sloveni ed in minor numero valacchi/istro-rumeni, serbi e montenegrini; le statistiche del tempo tuttavia non sono sovrapponibili alle categorie nazionali odierne.
Secondo i risultati del discusso censimento asburgico del 1910 (che includeva anche parti del Carso, della Liburnia, nonché alcune isole del Quarnaro), su 404 309 abitanti della regione istriana, 168 116 (41,6%) parlavano serbo-croato, 147 416 (36,5%) parlavano italiano, 55 365 (13,7%) parlavano sloveno, 13 279 (3,3%) parlavano tedesco, 2998 (0,7%) parlavano altre lingue; 17 135 (4,2%) erano gli stranieri (a cui non veniva chiesta la madrelingua).
Generalmente, gli italiani erano maggioritari sulla costa occidentale e in alcune località dell'entroterra, mentre sloveni e croati erano maggioritari in tutte le località dell'entroterra - salvo alcune eccezioni - e sulla costa orientale[29].
Secondo il censimento 2002, a sessant'anni dall'esodo giuliano dalmata, nei tre comuni dell'Istria slovena (Isola, Pirano, Capodistria) vi erano un totale di 56 482 sloveni, 6426 croati e 1840 italiani.
Secondo il censimento del 2011, nell'Istria croata, il 68,3% degli abitanti erano croati, 6,03% italiani, 3,46% serbi, 2,95% bosniaci, 1,15% albanesi, 1,96% non definiti.
Coloro che si definivano solamente "istriani" erano il 12,11%.
A questi si aggiungano gli istriani dei due comuni rimasti sotto la sovranità italiana - Muggia e San Dorligo - che secondo l'unica rilevazione etnica ufficiale disponibile (1970) risultano essere 8671 italiani, 7497 sloveni, 5 croati, 42 tedeschi e 623 di altre etnie o stranieri.
Segue