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"Non posso liberarmi di qualcosa che ancora non posseggo, o non ho fatto o vissuto. La vera liberazione è possibile solo quando ho fatto tutto ciò che potevo fare, quando mi sono completamente dedicato a una cosa e ho partecipato ad essa al massimo. Se mi sottraggo alla partecipazione, sto amputando, in certo qual modo, la parte corrispondente della mia anima. Naturalmente, può accadere che la partecipazione mi costi troppo e ci possono essere buone ragioni per non abbandonarsi a una data esperienza. Ma allora sono costretto a confessare la mia impotenza, e a riconoscere che forse ho trascurato di fare qualcosa di vitale importanza e che non ho adempiuto a un compito. In tal modo compenso la mancanza di un atto positivo con un chiaro riconoscimento della mia incompetenza. Un uomo che non è passato attraverso l’inferno delle passioni non le ha mai superate: esse continuano a dimorare nella casa vicina, e in qualsiasi omento può guizzarne una fiamma che può dar fuoco alla sua stessa casa. Se rinunciamo a troppe cose, se ce le lasciamo indietro, e quasi le dimentichiamo, c’è il pericolo che ciò a cui abbiamo rinunciato o che ci siamo lasciati dietro le spalle, ritorni con raddoppiata violenza." C.G.Jung
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