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Maitreya fece la sua apparizione alla corte di Kuru . Il re Dhritarashtra , con suo figlio, ricevette rispettosamente quel Muni, con offerte dell'Arghya e altri riti. Il re si rivolse rispettosamente al saggio:
“O santo! Il tuo viaggio dal Kuru-jangala è stato piacevole? Quegli eroi, i cinque Pandava, vivono felici? Hanno intenzione di rimanere fuori il loro tempo ? L'affetto fraterno dei Kaurava sarà mai compromesso?
Maitreya ha detto:
“Iniziando un pellegrinaggio ai diversi santuari, sono arrivato a Kuru-jangala, e lì ho visto inaspettatamente Yudhishthira nei boschi di Kamyaka. Molti Muni erano venuti lì per vedere Yudhishthira dall'anima elevata, che dimorava in un Ashram ascetico, vestito di pelle di cervo e con riccioli arruffati. Fu lì che seppi del grave errore commesso dai tuoi figli e della calamità e del terribile pericolo sorto dai dadi che li avevano sopraffatti. Pertanto, è che sono venuto da te, per il bene dei Kaurava, poiché il mio affetto è grande per te e sono felice con te! Non è giusto che i tuoi figli debbano, per nessun motivo, litigare tra loro, tu e Bhishmavita. Sei il palo a cui sono legati i tori e sei competente a punire e premiare! Perché trascuri allora questo grande male che sta per sopraffare tutto? Per quei torti che sono stati perpetrati nella tua corte, che sono anche simili agli atti di miserabili emarginati, non sei ben considerato tra gli asceti!
Quindi, rivolgendosi all'adirato principe Duryodhana , l'illustre Rishi Maitreya gli si rivolse con queste dolci parole:
“O Duryodhana dalle braccia possenti! Ascolta quello che ho da dire per il tuo bene! Cerca di non litigare con i Pandava! Considera il tuo bene come quello dei Pandava, dei Kuru e del mondo! Tutti i Pandava sono eroi di grande valore in guerra, dotati della forza di diecimila elefanti, con corpi duri come il fulmine, tenuti saldi dalle loro promesse e orgogliosi della loro virilità! Hanno ucciso i nemici dei celestiali, quei Rakshasa capaci di assumere qualsiasi forma a volontà, come quelli guidati da Hidimba e Kirmira! Quando se ne andarono da qui, quel feroce Rakshasa Kirmira ostruì il loro cammino notturno proprio come una collina inamovibile. Proprio come una tigre uccide un piccolo cervo, Bhima, che prima di tutto dotato di forza, e sempre felice di combattere, uccise quel mostro. Considera anche come, durante la sua campagna di conquista, Bhima uccise in battaglia quel potente guerriero, Jarasandha, che possedeva la forza di diecimila elefanti. In relazione a Vasudeva e avendo i figli del re Drupada come cognati, quale umano si impegnerebbe ad affrontarli in battaglia? Che ci sia pace tra te e i Pandava! Segui i miei consigli e non abbandonarti all'ira!”
Così ammonito da Maitreya, Duryodhana cominciò a schiaffeggiarsi la coscia che ricordava la proboscide dell'elefante, e sorridendo cominciò a grattare il terreno con il piede. Il malvagio disgraziato non disse una parola, ma chinò la testa. Vedendo Duryodhana offrirgli così un affronto grattando silenziosamente la terra, Maitreya si arrabbiò. Come se fosse stato incaricato dal destino, Maitreya, il migliore dei Muni, sopraffatto dall'ira, decise di maledire Duryodhana! Poi, con gli occhi rossi di rabbia, Maitreya, toccando l'acqua, maledisse il malvagio figlio di Dhritarashtra, dicendo:
“Poiché, disprezzandomi, ti rifiuti di agire secondo le mie parole, raccoglierai presto il frutto di questa tua insolenza! Nella grande guerra che scaturirà dai torti da te perpetrati, il potente Bhima ti spaccherà quella coscia con un colpo della sua mazza!
Quando il Muni ebbe parlato così, il re Dhritarashtra iniziò a pacificare il saggio, in modo che ciò che aveva detto potesse non accadere. Ma Maitreya disse:
“O re! Se tuo figlio conclude la pace con i Pandava, questa mia maledizione non avrà effetto, altrimenti deve essere come ho detto!”
segue
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