(((claudio))) |
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| Il pensiero superficiale può sembrare più concreto e più utile, in quanto si riferisce a ciò che è materiale, ma in verità, proprio perché fa riferimento alla materia e al mondo della quantità, indaga unicamente una realtà illusoria, un’immagine sensoriale del mondo, la quale non è oggettiva, bensì differente — nella percezione dei colori, dei suoni, dello scorrere del tempo — per ognuno di noi.
Solo il pensiero intuitivo dà accesso alla verità e si rivela indispensabile per far accadere quel mutamento esistenziale che coinvolge sia l'individuo che la società. Il pensiero calcolante — con le sue scienze e le sue tecnologie — offre un senso di potere unicamente sulla realtà illusoria, ci fa credere cioè di poterla manipolare e tenere sotto controllo attraverso la scienza, quando invece non è di alcun aiuto nel risolvere sia i problemi dell'umanità — se non in maniera temporanea e superficiale — sia i problemi dell’individuo.
La verità sulla vita, sull’universo e sull'uomo va esperita individualmente, non conosciuta intellettualmente o calcolata matematicamente. La verità non posso scrivertela su un foglio e fartela leggere, perché è un’esperienza, non un’informazione.
Le teorie filosofiche partorite con l’aiuto del pensiero astratto la possono tutt’al più indicare, e in questo possono svolgere una funzione molto utile — è ciò che stiamo facendo in questo libro — ma per avere esperienza della verità, che è un differente stato di coscienza, è indispensabile entrare in quello stato di coscienza.
Data di Pubblicazione: 11 agosto 2022
fonte https://www.ilgiardinodeilibri.it/speciali...e-necessita.php
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