IL FARO DEI SOGNI

Senza io senza Dio-Il risveglio come necessità

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view post Posted on 21/3/2023, 17:41     Top   Dislike
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Il risveglio come necessità
Il pensiero contemplativo

Lo abbiamo definito intuitivo e contemplativo, ma possiamo definirlo anche pensiero realizzato, poiché il filosofo che si avvale di — o meglio, a cui accade — questa modalità del pensiero, diventa differente dagli altri uomini, anche dai filosofi suoi colleghi, in quanto ha realizzato la verità e quindi adesso vive in verità. Ribadisco che pensiero superficiale e pensiero astratto appartengono entrambi alla sfera razionale, per cui stiamo sempre parlando di un pensiero analitico, mentre il pensiero intuitivo è sintetico e permette una realizzazione diretta della verità.

L'individuo, anche se non ha studiato filosofia nelle università, se riesce a realizzare la verità in maniera intuitiva, si trasforma. Non diventa un essere umano con un pensiero diverso, ma un essere umano diverso nella sua stessa natura. Si tratta di essere e poi fare, non di pensare e poi credere.

In definitiva, non esiste una dottrina della verità circa la coscienza, Dio e l’universo, ma unicamente una realizzazione di coscienza, Dio e universo, una realizzazione che sgorga in maniera diretta e spontanea dal flusso del nostro stesso vivere, una realizzazione che può verificarsi anche in questo istante, mentre leggete.

La verità è un’unica fondamentale consapevolezza primaria sovra-razionale che risponde alle tre domande più importanti: cosa è la mia coscienza? cosa è Dio? cosa è l’universo?

Ciò che chiamiamo verità è la risposta a questi tre quesiti. Le domande sono tre, ma la risposta è unica e, soprattutto, c'è sempre stata, non è qualcosa che la filosofia o la scienza un giorno scopriranno se si impegneranno abbastanza.

Questa consapevolezza primaria — la verità, per l'appunto — non può essere definita in maniera esatta dal pensiero razionale, nemmeno quello astratto, si colloca anche oltre la coscienza di sé, pura e semplice, già presente prima di qualunque pensiero o esperienza. È addirittura già presente prima che pensiamo a lei o tentiamo di afferrarla. Ci sfugge solo perché non le prestiamo mai attenzione, in quanto siamo sempre immersi nel pensiero superficiale e in quello astratto. Ma torneremo più avanti su questo punto.

Al momento mi premeva farvi comprendere quanto sia inutile cercare la verità facendo uso dello stesso tipo di pensiero che utilizziamo quando leggiamo le etichette di un prodotto al supermercato, quando parliamo di calcio o quando commentiamo un film visto alla televisione. Il filosofo può raggiungere ciò che in occidente chiamiamo verità e in oriente chiamano illuminazione, ma per fare questo deve aprirsi a un livello di pensiero che si trova più in profondità rispetto al pensiero superficiale. La vera intelligenza si colloca sul piano intuitivo.

Un pensiero come: "Io credo in Dio" può essere in realtà molto superficiale, ossia far parte di una credenza come tante altre che stabiliamo nel corso della nostra vita. Lo stesso dicasi per: "La mia anima è immortale". Non è infatti il contenuto del pensiero a fare la differenza, non è la profondità del significato, bensì la sostanza di cui è composto, di che “materiale” è fatto quel pensiero.

Un religioso non è diverso da un ateo, se entrambi sono capaci unicamente di pensiero superficiale, costituito cioè di una materia grossolana.

Avere l'intuizione di Dio o l'intuizione di essere un’anima immortale rappresenta ben altra cosa, poiché siamo su un livello del pensiero che è realizzativo e quindi trasformativo. Dal momento in cui mi accade quell’intuizione, io non sarò mai più la stessa persona, in quanto sono stato toccato dalla verità, l’ho contemplata e sono entrato in un differente stato di coscienza.

Heidegger ha parlato chiaramente della differenza tra “pensiero calcolante” e “pensiero meditante” (si veda nello specifico: "Colloqui su un sentiero di campagna") e della difficoltà di dover tradurre in concetti razionali la verità che si è toccata grazie alla contemplazione. Ma Heidegger era un vero filosofo.

L’autentico filosofo, nella sua indagine sulla verità manifesta una disposizione contemplativa che trasforma, guarisce, rasserena e apre a una profondità che il pensiero superficiale non può raggiungere. Una teoria matematica sull’origine dell’universo non può cambiare i rapporti con i tuoi genitori né la tua capacità di amare il tuo partner, ma la realizzazione della verità sì.

L'utilizzo della mente calcolante o di quella astratta non provoca un mutamento esistenziale nell’individuo, mentre l’impiego della mente contemplativa sì.

Questo genere di pensiero richiede un alto grado di predisposizione innata.

Ciò si verifica in ogni campo della vita: che tu sia un lanciatore di giavellotto, un fisico delle particelle, un pittore, un danzatore o un filosofo... devi già nascere con questa predisposizione. Non sono veritieri gli slogan motivazionali: "Tu puoi diventare tutto quello che vuoi!"

No. Tu puoi diventare solo ciò per cui sei portato, ciò per cui sei destinato. Se sei un maschio alto un metro e sessanta centimetri, non farai il giocatore di pallacanestro. Il punto è che non puoi sapere se sei davvero portato per una certa attività finché non provi a svolgerla con il massimo impegno.

D'altra parte, se un giorno vi esprimerete o meno ai livelli di Mozart o di Anatolij Karpov, lo potete capire già dopo le prime lezioni di pianoforte o di scacchi, perché la predisposizione è evidente agli occhi di chi sa guardare.

Detto questo, il pensiero astratto e quello intuitivo vanno allenati con la pratica costante, così come si fa quando si vuole imparare una nuova lingua o una disciplina sportiva. All’indagine sulla verità bisogna quindi dedicare la maggior parte delle nostre energie.

L’apprendistato è lungo e lo sforzo è elevato, ma se un uomo vuole scoprire la verità con tutte le sue forze, non c'è niente che possa impedirglielo. D'altronde, per il filosofo, niente vale la pena di essere vissuto se prima non scopre cosa è lui, cosa è Dio e cosa è l'universo.

Il filosofo si preoccupa di rispondere a queste domande prima ancora che di pagare la bolletta della luce, altrimenti non sarebbe un filosofo ma un uomo come milioni di altri. Leggete molto. Abituate la mente a pensare... o non scoprirete mai la verità. E la verità è magnifica.





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Il pensiero superficiale può sembrare più concreto e più utile, in quanto si riferisce a ciò che è materiale, ma in verità, proprio perché fa riferimento alla materia e al mondo della quantità, indaga unicamente una realtà illusoria, un’immagine sensoriale del mondo, la quale non è oggettiva, bensì differente — nella percezione dei colori, dei suoni, dello scorrere del tempo — per ognuno di noi.

Solo il pensiero intuitivo dà accesso alla verità e si rivela indispensabile per far accadere quel mutamento esistenziale che coinvolge sia l'individuo che la società. Il pensiero calcolante — con le sue scienze e le sue tecnologie — offre un senso di potere unicamente sulla realtà illusoria, ci fa credere cioè di poterla manipolare e tenere sotto controllo attraverso la scienza, quando invece non è di alcun aiuto nel risolvere sia i problemi dell'umanità — se non in maniera temporanea e superficiale — sia i problemi dell’individuo.

La verità sulla vita, sull’universo e sull'uomo va esperita individualmente, non conosciuta intellettualmente o calcolata matematicamente. La verità non posso scrivertela su un foglio e fartela leggere, perché è un’esperienza, non un’informazione.

Le teorie filosofiche partorite con l’aiuto del pensiero astratto la possono tutt’al più indicare, e in questo possono svolgere una funzione molto utile — è ciò che stiamo facendo in questo libro — ma per avere esperienza della verità, che è un differente stato di coscienza, è indispensabile entrare in quello stato di coscienza.

Data di Pubblicazione: 11 agosto 2022





fonte https://www.ilgiardinodeilibri.it/speciali...e-necessita.php

 
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Anche qualora il mondo fosse popolato di personaggi che tramano nell’ombra per rendere schiavi i popoli della terra, ricordatevi sempre che le leggi esterne non violeranno in voi l’ordine interno.
Niente potrà scuotere coloro che hanno consacrato la loro vita al Risveglio e nessun uomo può essere reso schiavo se in verità non è lui stesso a volerlo.
E voi, per quanti sforzi facciate, non potete liberare coloro che piegano la testa digrignando i denti e hanno fatto della schiavitù esterna il loro alibi per il sonno della coscienza.

Salvatore Brizzi

 
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La Libertà si conquista, non si chiede.

- Salvatore Brizzi

 
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"Se una persona o un evento possono renderti felice o infelice, allora tu non sei un uomo libero, sei un servo; sei condannato a vivere sperando che nessuno ti faccia mai niente di male."

(Salvatore Brizzi)

 
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IL SERVITORE PERFETTO
Sei stato creato per aggiungere qualcosa alla vita sulla Terra, non solo per ricavarne il meglio finché vivi. Non sei stato creato unicamente per consumare risorse e beni. La tua vita può fare la differenza, talvolta per una decina di parenti e amici, talvolta per migliaia e migliaia di persone, talvolta solo per una.
La maggior parte dei libri pubblicati oggi ti insegna come ottenere il massimo dalla vita oppure come diventare un leader di successo. Ci sono pochi libri che t'insegnano come dare tutto te stesso o come diventare un servitore perfetto.
La società è un continuo spingerti a goderti la vita... perché la tua vita è breve e poi ti penti di non averla spremuta al massimo. Quasi nessuno ti stimola a far godere la vita agli altri... perché la tua vita è eterna e non ti pentirai mai di essere stato utile a qualcuno.
E voi a quante persone siete utilii?
Salvatore Brizzi

 
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“Se ci dedichiamo con Ardore alla ricerca dell’Io – inteso come la nostra sensazione di essere coscienti – e se questa ricerca diventa l’obbiettivo principe della nostra vita, intorno al quale ruota tutto il resto, allora un giorno, o forse subito, potremmo avere una sorpresa: quell’individuo cosciente di esistere come ente separato dal mondo intorno a lui, in realtà non c’è mai stato!
Ecco… io l’ho detto. E chi ha potuto capirla l’ha capita.”

(Salvatore Brizzi)

 
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"Tu non vedi il mondo, lo rappresenti. Il mondo è soggettivo, è il tuo mondo. Sei il creatore che è scivolato dentro la sua creazione, si è identificato con essa e ora non sa più uscirne. Dedalo si è perduto nel labirinto da lui costruito.
Ciò che percepisci intorno a te non è il presente, ma una cristallizzazione del tuo passato."

( Salvatore Brizzi - Il libro di Draco Daatson)

 
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