IL FARO DEI SOGNI

Categoria:Inventori giapponesi

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Momofuku Andō


Momofuku Andō (安藤 百福 Andō Momofuku?; Chiayi, 5 marzo 1910 – Ikeda, 5 gennaio 2007) è stato un inventore e imprenditore giapponese che ha fondato l'azienda Nissin Foods.

È noto per aver ideato e commercializzato i noodle istantanei, pietanza tradizionale giapponese a base di ramen e minestra di pollo o verdure ottenuta con un particolare procedimento di precottura e disidratazione. Questi noodle sono confezionati in pratici contenitori di polistirolo che ne consentono il consumo immediato, previa aggiunta di acqua calda.

Biografia
Cup Noodles

Andō nacque come Go Pek-Hok (吴百福?) nel 1910 da una agiata famiglia cinese di Kagi-cho (ora Chiayi) nell'isola di Formosa, a quel tempo possedimento giapponese e oggi isola più importante di Taiwan. Dopo la morte dei genitori fu cresciuto a Tainan-cho (l'attuale Tainan) dai nonni, che possedevano un piccolo negozio di stoffe e che lo ispirarono, all'età di 22 anni, ad avviare a Taipei una sua impresa personale nel campo tessile investendo 190.000 yen.

Nel 1933 Andō si recò a Osaka, dove aprì un'impresa di abbigliamento mentre studiava materie economiche alla Ritsumeikan University. Dopo la seconda guerra mondiale divenne cittadino giapponese e si trasferì definitivamente in Giappone, dove continuò a frequentare la Ritsumeikan University e contemporaneamente fondò una piccola azienda di merchandising, sfruttando l'eredità della famiglia.

Nel 1948 fu riconosciuto colpevole di evasione fiscale e dovette scontare due anni di reclusione. Nella sua biografia Andō spiegò che l'incriminazione era dovuta al fatto che aveva finanziato borse di studio per gli studenti, circostanza che a quel tempo costituiva una forma di evasione fiscale.[1] A seguito delle perdita della sua attività per una serie di bancarotte a catena che interessarono il settore tessile, Andō fondò una piccola impresa a conduzione familiare che produceva sale (e che sarebbe diventata la Nissin Food) nella città di Ikeda, nella prefettura di Osaka.

Con il Giappone ancora alle prese con la carestia del dopoguerra, il Ministero della Salute del tempo cercava di incoraggiare la popolazione a consumare pane di grano che era fornito dagli Stati Uniti. Andō si chiese come mai fosse incoraggiato il consumo di pane anziché di ramen, molto più consoni alla dieta giapponese. La risposta del ministero fu che le aziende produttrici di ramen erano ancora troppo piccole e deboli per sostenere i fabbisogni nazionali. Questo atteggiamento spinse Andō a provare a sviluppare una produzione di noodle in proprio. Questa esperienza lo convinse che: «Ci sarà la pace sulla terra quando i popoli avranno abbastanza da mangiare».[2]

Il 25 agosto 1958, all'età di 48 anni, dopo mesi di prove ed errori nella sperimentazione del suo metodo di “frittura istantanea”, Andō lanciò sul mercato la prima confezione di noodles precotti e disidratati a preparazione istantanea. Il gusto originario all'aroma di pollo di quella preparazione fu chiamato “Chiken Ramen”. In principio questo prodotto fu considerato una pietanza di lusso con un prezzo di 35 yen, circa sei volte superiore alle tradizionali pietanze a base di noodles del tempo (udon e soba).

Nel 1964, alla ricerca di un modo per promuovere l'industria dei noodle istantanei, Andō fondò la Instant Food Industry Association[3], che gettò le basi per una competizione di mercato equa e di qualità, introducendo diversi requisiti standard come le date di impacchettamento, quelle di scadenza ed i livelli di riempimento sulle confezioni. Il 18 settembre 1971 Andō iniziò la distribuzione del suo prodotto più famoso, i Cup Noodles, con la trovata vincente di utilizzare un contenitore di polistirolo alimentare. Con la riduzione dei prezzi le pietanze istantanee divennero un boom di mercato.

Andō fu anche il presidente della International Ramen Manufacturers' Association. In suo onore sono stati realizzati il Museo del ramen istantaneo, con ingresso libero, ad Ikeda ed il Cup Noodle Museum a Yokohama, dove, al suo interno, i visitatori possono prepararsi i loro noodle preferiti con una ricca varietà di ingredienti.[4]

Secondo il Financial Times l'invenzione dei Cup Noodles, ideata da Andō all'età di 61 anni, fece aumentare significativamente la popolarità dei noodles istantanei oltreoceano. Egli aveva osservato che gli statunitensi usavano mangiare i noodles tagliandoli in due, mettendoli in una scodella, versandovi sopra acqua calda ed utilizzando normali forchette anziché le bacchette. Questo lo ispirò nella scelta e nell'utilizzo della classica confezione attuale, costituita da un contenitore in polistirolo rastremato verso il fondo che potesse aiutare a contenere la pietanza mantenendola calda e che si è rivelata il mezzo più idoneo al consumo del cibo. La praticità e comodità della confezione e l'economicità della soluzione avrebbe reso immediato il consumo del cibo: bastava aprire il coperchio ed aggiungere acqua calda. Tutto ciò ha fatto la fortuna della Nissin.

Andō è morto per arresto cardiaco il 5 gennaio 2007 nell'ospedale di Ikeda, all'età di 96 anni,[5] lasciando la moglie Masako e tre figli. Andō ha sempre sostenuto che il segreto della sua lunga vita è stato giocare a golf e mangiare Chicken ramen quasi ogni giorno. Si dice che abbia mangiato Instant ramen fino al giorno prima della morte.
Successo dell'invenzione

Nel 2005 una particolare confezione sottovuoto dei suoi prodotti è stata anche portata sullo Space Shuttle Discovery dall'astronauta giapponese Soichi Noguchi.[6] Al 2007 il Chicken ramen era ancora venduto in Giappone al prezzo approssimativo al dettaglio di 60 Yen (circa un terzo del prezzo più economico per un piatto di noodle in un ristorante giapponese). Nel 2009 la domanda dei prodotti precotti sul mercato mondiale raggiunse il livello di 98 miliardi di confezioni.
Onorificenze
Giapponesi
Medaglia d'Onore con nastro blu - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'Onore con nastro blu
— 1977
Ordine del Sacro Tesoro - Cavaliere di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria Ordine del Sacro Tesoro - Cavaliere di II Classe
— 1982
Medaglia d'Onore con nastro viola - nastrino per uniforme ordinaria [[Medaglia d'onore (Giappone)#Medaglia con nastro viola|Medaglia d'Onore con nastro viola]]
— 1983
Ordine del Sole Levante - Cavaliere di II Classe[7] - nastrino per uniforme ordinaria [[Ordine del Sol Levante#II Classe|Ordine del Sole Levante - Cavaliere di II Classe[7]]]
— 2002
Estere
Sezione vuota

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Thailandesi
Ordine del Direkgunabhorn di IV Classe - nastrino per uniforme ordinaria Ordine del Direkgunabhorn di IV Classe
— 2001





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Momofuku_And%C5%8D

 
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Gorō Hasegawa



Gorō Hasegawa (長谷川 五郎 Hasegawa Gorō?; Mito, 19 ottobre 1932 – Kashiwa, 20 giugno 2016) è stato un inventore giapponese, ideatore del gioco da tavolo Othello e presidente della Japan Othello Association.
Biografia

Nativo di Mito[1] (Ibaraki), Hasegawa ideò il concetto alla base di Othello quando ancora frequentava la scuola locale[2]. Traendo ispirazione dai tappi di bottiglie di latte con cui era solito giocare durante l'infanzia[3], modificò leggermente le regole dell'antesignano Reversi[4] utilizzando le pedine bianche e nere di un altro gioco da tavolo tradizionale, il go[2].

Nonostante il gioco fosse divenuto molto popolare tra gli studenti della sua scuola, Hasegawa dovette attendere fino al 1973 per vedere pubblicata la sua creazione, quando mostrò la sua idea al produttore di giocattoli Tsukuda[2]. Nel frattempo lavorò anche per un'azienda medica[2]. Nel marzo del 1973 Hasegawa istituì la Japan Othello Association e nell'aprile dello stesso anno si tenne il primo torneo a livello nazionale[5]. Il nome Othello fu scelto dal padre di Gorō, Shirō Hasegawa, che si ispirò alla omonima tragedia di William Shakespeare[1].

Gorō Hasegawa morì il 20 giugno 2016 nella sua casa a Kashiwa, nella prefettura di Chiba, all'età di 83 anni[2].
Opere

(EN) How to Win at Othello, A Harvest/HBJ Book, 1977, ISBN 978-0156422154.





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Kenji Kawakami


Kenji Kawakami (Prefettura di Nara, 1946) è un inventore giapponese, che ha inventato il chindōgu, l'arte dell'idea inutile.

Ha un laboratorio nel centro di Tokyo.

Ha fondato la International Chindōgu Society (società internazionale chindōgu), il cui attuale presidente è Dan Papia.
Opere

In Giappone ha pubblicato quattro libri. Due sono stati tradotti in inglese e in altre lingue:

101 Unuseless Japanese Inventions: The Art of Chindōgu
99 More Unuseless Japanese Inventions





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Ken Kutaragi


Ken Kutaragi (久夛良木 健 Kutaragi Ken?; Tokyo, 2 agosto 1950) è un informatico e inventore giapponese.

Kutaragi è tra i principali ideatori della console da gioco PlayStation, creata agli inizi degli anni 1990 e prodotta in seguito dalla Sony Computer Entertainment.
Biografia

Kutaragi entrò in Sony come semplice dipendente, dedicandosi principalmente alla creazione di una console per videogiochi per l'azienda. Dopo il successo mondiale ottenuto nel 1994 con la prima PlayStation, Kutaragi divenne il presidente del settore Entertainment, carica mantenuta per circa 13 anni, fino a dicembre 2006, quando rassegnò le dimissioni e lasciò il posto al suo vice Kazuo Hirai.

Attualmente Kutaragi è presidente onorario della Sony, ed essendo stato tra i principali ideatori della nota console, in Giappone viene spesso chiamato dai fans "Papà PlayStation".





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Yoshiro Nakamatsu


Yoshiro Nakamatsu (中松 義郎 pron. Nakamatsu Yoshirō; Tokyo, 26 giugno 1928) è un inventore giapponese.

Noto anche come Dr. Nakamats (maths significa matematica in inglese), ha all'attivo più di 4000 brevetti, ed avrebbe dato in licenza 16 brevetti alla IBM.[senza fonte] Tuttavia molte delle sue invenzioni sono basate su teorie originali non validate scientificamente, e secondo alcuni detrattori non funzionerebbero.

Talvolta viene presentato (erroneamente) come l'inventore del Floppy disk; in realtà nel 1979 la IBM, che vendeva floppy disk in Giappone, al fine di evitare conflittualità, stipulò con lui un contratto per l'utilizzo di alcuni suoi brevetti registrati nel 1952, riguardanti (ma indirettamente), il Floppy disk. Successivamente, fraintendendo l'oggetto del contratto, qualcuno ha considerato Nakamatsu l'inventore del Floppy disk.

Laureato all'Università di Tōkyō, ha all'attivo quattro tesi di laurea e ha dichiarato che non smetterà mai di studiare.

Nel 2005 ottiene il premio Ig Nobel per la nutrizione, per aver fotografato e analizzato retrospettivamente ogni cibo che ha mangiato nell'arco di 34 anni (pratica che continua tuttora).

Nel 2009 è protagonista del documentario "The invention of Dr. Nakamats" di Kaspar Astrup Schröder[1] che parla della sua vita, delle sue invenzioni e del suo metodo. Nel film l'inventore spiega che ci sono molti modi per creare nuove invenzioni. Egli dichiara che il suo metodo prevede un'immersione sott'acqua in apnea; quando il cervello è in mancanza di ossigeno allora raggiunge la sua massima attività. Negli 0.5 secondi prima di morire si crea uno spiraglio in cui nascono le nuove idee. Per questo scopo ha infatti creato un blocco note utilizzabile sott'acqua.[senza fonte]

Egli ha dichiarato di voler vivere ben 144 anni grazie all'attenta dieta, composta da un solo pasto al giorno di circa 700 Kcal e ad uno stile di vita che prevede palestra giornaliera e soltanto 4 ore di sonno.





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Yoshiro_Nakamatsu

 
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Toyoda Sakichi


Toyoda Sakichi[1] (豊田 佐吉?; Kosai, 14 febbraio 1867 – Kosai, 30 ottobre 1930) è stato un inventore e imprenditore giapponese, chiamato anche "Re degli inventori giapponesi", considerato il padre della rivoluzione industriale del suo paese. Fondatore della Toyota Industries, da cui deriverà l'attuale multinazionale Toyota, grazie all'opera successiva del figlio Kiichirō.





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Gunpei Yokoi


Gunpei Yokoi, a volte accreditato come Gumpei Yokoi (横井軍平; Kyoto, 10 settembre 1941 – Komatsu, 4 ottobre 1997), è stato un autore di videogiochi e inventore giapponese, uno dei più importanti per la storia di Nintendo e dell'intera industria dei videogiochi[1].

È inventore della croce direzionale (ancora oggi utilizzata sulla maggior parte dei controller), famoso per aver creato le saghe di Metroid, Kid Icarus e Super Mario Land, e le console Game & Watch, Game Boy, Virtual Boy e WonderSwan.


Biografia
Origini e formazione
Ultra Machine (1967), una lanciapalle giocattolo progettata dal gruppo di Yokoi

Si laureò in ingegneria elettronica all'Università Dōshisha e fu assunto nel 1965 da Nintendo, che all'epoca produceva giochi da tavolo e giocattoli; l'azienda era ancora piccola e guadagnava soprattutto dalla produzione di tradizionali carte da gioco giapponesi Hanafuda e di Mah Jong. Il compito iniziale di Yokoi fu la supervisione della catena di montaggio delle carte, un impiego poco adeguato al suo titolo di studio, ma vicino alla sua abitazione[1].

Il presidente di Nintendo Hiroshi Yamauchi visitò la fabbrica in cui lavorava Yokoi e notò casualmente uno dei prototipi di giocattolo che era stato ideato e costruito da Yokoi per intrattenersi durante il suo tempo libero. Yamauchi decise di far sviluppare il giocattolo come prodotto vendibile. Si trattava di un piccolo braccio estensibile per afferrare oggetti, che fu commercializzato con il nome di Ultra Hand (1966), e fu un successo enorme. Yokoi fu fondamentale nella trasformazione della Nintendo da produttore di carte ad azienda di giocattoli specializzata[1].
Sviluppo di videogiochi
Ball, il primo Game & Watch
Il Game Boy

Negli anni '70 la Nintendo comprese che il futuro era nell'elettronica e nel 1977 entrò nel settore videogiochi con le console Color TV Game. Gunpei Yokoi, che nel frattempo era divenuto direttore della divisione Nintendo Research & Development 1 (R&D1), ebbe l'idea di sviluppare dei nuovi sistemi di gioco elettronico portatile, che divennero i Game & Watch. Si dice che fu ispirato in treno, quando andava ogni giorno al lavoro, dai passeggeri che vedeva giocherellare per passare il tempo con le calcolatrici elettroniche, oggetti che allora stavano diventando molto comuni. La linea Game & Watch, macchinette a gioco singolo con schermo LCD abbinate a orologio e sveglia, fu lanciata nel 1980 e divenne un'icona di tutto il decennio[2].

Un'idea innovativa di Yokoi, nata proprio come sistema di comando di alcuni dei Game & Watch, è la croce direzionale, una sorta di joystick schiacciato, formato da quattro pulsanti uniti da premere con un solo pollice. La croce è poi divenuta uno dei comandi fondamentali nel mondo dei controller da gioco[2].

Yokoi supportò il più giovane Shigeru Miyamoto all'inizio della sua carriera alla Nintendo spiegandogli molto sul game design. Yokoi portò alcune idee di Miyamoto all'attenzione del presidente Yamauchi, una delle quali venne approvata e divenne poi il celebre arcade Donkey Kong (1981)[3]. Yokoi collaborò con Miyamoto anche nel design del classico Mario Bros. (1983), proponendogli alcune idee come il multigiocatore, la possibilità di cadere indenni dall'alto e lo stordimento dei nemici attraverso il pavimento[4].

La naturale evoluzione dei Game & Watch, sempre opera del gruppo diretto da Yokoi, fu la console portatile Game Boy (1989), con videogiochi intercambiabili su cartuccia. L'ampio catalogo di giochi per Game Boy era molto simile a quello del NES, precedente console da tavolo della Nintendo. Il Game Boy fu un altro enorme successo e un'icona degli anni '90[2].

Con Yokoi la divisione R&D1 contribuì a molte produzioni hardware come R.O.B. e produsse videogiochi di successo tra i quali Metroid, Kid Icarus e Super Mario Land[5].
Il Virtual Boy

Il primo grosso fallimento di Yokoi arrivò con lo sviluppo del Virtual Boy (1995), innovativa console a realtà virtuale, che però fu un costoso insuccesso di vendite, il più cocente fallimento in ambito hardware della storia della Nintendo[5]. Yokoi avrebbe voluto dedicare più tempo e risorse al Virtual Boy, ma Nintendo spinse per affrettare la pubblicazione per dedicare più risorse allo sviluppo del Nintendo 64[6].

L'ultimo progetto di Yokoi alla Nintendo fu lo sviluppo del Game Boy Pocket, edizione più compatta del Game Boy[5].
Ritiro da Nintendo

Yokoi lasciò la Nintendo il 15 agosto 1996, dopo oltre trent'anni di lavoro. Il ritiro di Yokoi viene spesso correlato al fallimento del Virtual Boy[5], ma secondo un portavoce della Nintendo of America era già da tempo intenzione di Yokoi mettersi in proprio, e l'azienda era dispiaciuta del suo abbandono[7].

L'11 settembre 1996[8] Yokoi fondò una propria casa di sviluppo chiamata Koto Laboratory (KOTO Co. Ltd.)[9]. Questa strinse un fruttuoso accordo con la Bandai, che voleva lanciare una propria console portatile in concorrenza al Game Boy. Per ironia della sorte, il progetto fu inizialmente affidato a Yokoi che era proprio il padre del Game Boy. La console sarebbe poi divenuta la WonderSwan (1999), uscita un anno e mezzo dopo la morte di Yokoi, con poco successo nonostante le caratteristiche notevoli[5]. La Koto Laboratory collaborò al design dell'hardware della WonderSwan[10], è ancora attiva al 2022 e ha realizzato vari hardware e videogiochi[9][11], tra cui Gunpey (1999), il cui titolo è dedicato alla memoria di Gunpei Yokoi.
Morte accidentale

Yokoi morì il 4 ottobre 1997 a 56 anni, a causa di un incidente d'auto, mentre stava viaggiando sull'Autostrada Hokuriku insieme a Etsuo Kiso della Nintendo. Dopo un tamponamento con un camioncino di fronte, i due lasciarono l'auto per ispezionare i danni e furono colpiti da un'auto di passaggio; Yokoi fu ferito gravemente e morì due ore dopo, mentre Kiso, il guidatore del camioncino e le due persone sull'altra auto rimasero solo feriti[12][13].
Riconoscimenti

Nel 2003 Gunpei Yokoi ricevette il premio alla carriera postumo alla terza edizione dei Game Developers Choice Awards[14].
Nel 2009 GameTrailers lo mise tra i 10 più grandi creatori di videogiochi[15].
Nel 2016 circa IGN lo mise al quinto posto nella classifica dei più grandi creatori di videogiochi[16].





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Gunpei_Yokoi

 
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