| Il sannyasi può possedere soltanto un vaso per l'acqua, una ciotola per le elemosine, una borsa a tracolla, un paio di sandali, uno scialle rattoppato, un perizoma, un anello di erba kusha, un 105 Parama Karuna Devi asciugamano per il bagno e una singola stoffa come abito. Deve rinunciare a qualsiasi altra cosa. (13- 14) Deve dormire sulla riva sabbiosa di un fiume, o all'entrata di un tempio. Non deve sottoporre il corpo ad estremi di dolore o di piacere. (15) Deve usare acqua pura per bere, lavarsi e fare il bagno. Non deve rallegrarsi quando viene lodato, né arrabbiarsi quando viene insultato. (16) La sua ciotola per le elemosine deve essere fatta di foglie, e userà come detergente dell'argilla fresca. (17) Accontentandosi di queste minime necessità, controllerà i sensi e ripeterà i sacri mantra. Il saggio deve realizzare il significato dell'Om. (18) Dal Brahman ha avuto origine lo spazio, dallo spazio l'aria, dall'aria il fuoco, dal fuoco l'acqua, dall'acqua la terra. Questi elementi primari hanno origine dal Brahman, l'immortale, indistruttibile ed eterno, in cui io prendo rifugio rispettosamente. (19) “In me, che sono l'oceano della felicità pura, si alzano e ricadono le onde dell'universo suscitate dal vento del gioco dell'illusione. (20) Non sono attaccato al corpo, proprio come il cielo non è attaccato alle nuvole. Non mi identifico dunque con il corpo né quando sono sveglio, né quando sogno, né quando dormo profondamente. (21) Come lo spazio, io sono al di là della comprensione intellettuale, sono differente dal corpo come il sole è differente dagli oggetti che illumina. Io sono sempre immutabile e senza limiti come l'oceano. (22) Io sono Narayana, il distruttore di Narakasura. Io sono Shiva, il distruttore di Tripurasura. Io sono il Purusha, il Signore Supremo, la consapevolezza indivisa, il testimone di ogni cosa, che non ha superiori. Sono libero dall'ahankara e dal mamatva - l'identificazione materiale e il senso di possesso.” (23) Il sannyasi si impegnerà nella pratica dello yoga per unire il Prana con l'Apana. Ponendo le mani sul perineo, mordendo delicatamente la lingua leggermente esposta, con gli occhi appena socchiusi fissi nello spazio, fermamente stabilito sul terreno, chiuderà le porte dei sensi di percezione. (24-25) La sede di Shiva è il Brahman trascendentale, che viene realizzato attraverso la via dello yoga, facilitato dalla pratica compiuta nelle vite precedenti. (26) Con l'aiuto dei sensi esteriori e interiori, lo splendore della realizzazione raggiunge il cuore sostenuta dall'energia vitale; quando penetra la sommità del cranio raggiunge il Brahman imperituro. (27) Coloro che raggiungono il livello trascendentale alla sommità del cranio non tornano più a rinascere, perché conoscono il Brahman inferiore e quello superiore. (28) Le qualità degli oggetti osservati non toccano chi li osserva senza identificarsi con essi, e così le caratteristiche di un uomo di famiglia non toccano chi rimane libero interiormente e stabile nella consapevolezza, proprio come una fiamma che non vacilla nel vento. (29) “Io potrò viaggiare sulla terra o sull'acqua, ma non sarò toccato dalle loro qualità proprio come lo spazio in un vaso non è toccato dalle qualità del vaso. (30) Io sono libero dall'azione, dal cambiamento, da parti e forme, da fantasie e da desideri. Sono eterno e indipendente, libero dalla dualità. Io sono la forma di tutti gli esseri e tutto ciò che esiste, trascendo ogni cosa, sono l'unica conoscenza suprema e la felicità indivisa dell'Atman. (31-32) Vedendo in ogni cosa soltanto l'Atman, senza secondi o opposti, gustando la felicità dell'Atman, rimango libero dalle proiezioni mentali.” (33) Mentre cammina, si ferma, siede, si distende e così via, il saggio che trova piacere nell'Atman vive 106 Le 108 Upanishad come desidera. (34) Maitreya Upanishad Om! Che il mio corpo, la mia parola, il prana, gli occhi, le orecchie, la vitalità e tutti sensi si rafforzino. Il Brahman delle Upanishad è tutto ciò che esiste. Che io possa non negare mai il Brahman, né il Brahman dimenticarmi. Che non ci sia oblio o rinnegamento, almeno da parte mia. Che le virtù proclamate nelle Upanishad risplendano in me, che sono devoto all'Atman. Om! Che ci sia pace in me! Che ci sia pace nell'ambiente in cui vivo! Che ci sia pace nelle forze che agiscono su di me! (Invocazione) Il re Brihadratha incoronò il figlio maggiore e si ritirò nella foresta, stanco della vita mondana e considerando l'impermanenza del corpo materiale. Nella foresta si dedicò alle austerità più elevate, salutando il sole con le braccia alzate. Quando furono trascorsi mille anni, il Deva del Sole andò da Brihadratha, simile a fuoco che arde senza fumo, sotto l'aspetto di Sakayanya Rishi. Gli disse, "Alzati, e scegli una benedizione." Inchinandosi a lui, il re disse, "Signore, so che tu conosci la verità. Ti prego, parlami della conoscenza dell'Atman." "O discendente di Ikshvaku, non mi fare questa richiesta perché non posso soddisfarla. Chiedi qualsiasi altra cosa." Chinandosi a onorare i piedi di Sakayanya, il re recitò i versi seguenti: (1.1) "Perché dovrei parlare di altre cose? Gli oceani si prosciugheranno, le montagne saranno polverizzate, la stella polare e gli alberi si sposteranno, la terra verrà sommersa e i Deva perderanno la loro posizione. Che senso ha perseguire i desideri e godere dei sensi in questa vita materiale, che dipende dal senso di dualità, per poi tornare ripetutamente a rinascere? Signore, tu sei in grado di sollevarmi a un livello superiore. Io sono come una rana nel pozzo di questo mondo: aiutami. (1.2) Questo corpo materiale nasce dall'unione sessuale e non ha una propria consapevolezza. In realtà è abominevole, perché esce dall'orifizio attraverso il quale si urina, è pieno di ossa e carne e avvolto di pelle, contiene feci, urina, aria, bile, muco, midollo, grasso, secrezioni e altre cose disgustose. Poiché mi trovo in un corpo di questo tipo, ti supplico di aiutarmi." (1.3) Molto compiaciuto, il grande Sakayanya Rishi disse, "O re Brihadratha, gioiello della dinastia di Ikshvaku, tu conosci l'Atman, hai eseguito brillantemente i tuoi doveri e sei famoso con il nome di Marut. Cosa posso dirti? (1.4) Gli oggetti definiti dal suono e dal tatto sono un pericolo evidente, perché il Jivatman incarnato nei cinque elementi può attaccarsi ad essi dimenticando lo scopo supremo. (1.5) Attraverso l'austerità si arriva a conoscere la natura virtuosa dell'essere, che rende stabile la mente. La concentrazione della mente permette di realizzare l'Atman, e realizzando l'Atman si previene la ricaduta nel ciclo di morti e rinascite. (1.6) Proprio come il fuoco si placa quando ha consumato tutta la legna, la mente diventa tranquilla nella sua origine quando ha esaurito le proprie attività. (1.7
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