| NOTE
[1] Si tenga presente che per i Mormoni Adamo ed Eva prima che peccassero non avevano sangue nelle vene! Superfluo che vi dica che ciò è falso.
[2] Per i Mormoni il giardino d’Eden era situato in Independence, Missouri, nello stesso luogo dove secondo loro sarà costruita negli ultimi tempi la Nuova Gerusalemme (vedi per più dettagli a tale proposito più avanti nel libro). ‘La rivelazione degli Ultimi giorni specifica che come mortale Adamo visse a Adam-Ondi-Ahman, in quella che adesso è Daviess County, Missouri (Dottrina e Alleanze, 107:53-56; 116:1; 117:8). Alcuni dei primi leaders dei Santi degli Ultimi giorni, tra cui Brigham Young e Heber C. Kimball, dichiararono che il Profeta Joseph Smith insegnò loro che il Giardino d’Eden era localizzato in quella che ora è Jackson County, Missouri’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 534). La ragione per cui in seguito la culla della civiltà si spostò nell’area Mesopotamica fu che al tempo del diluvio universale l’arca di Noè fu trasportata dal vento dal continente americano in Asia. Ma tutto ciò è falso perché è scritto: "E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato… E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di là si spartiva in quattro bracci. Il nome del primo è Pishon, ed è quello che circonda tutto il paese di Havila, dov’è l’oro; e l’oro di quel paese è buono; quivi si trovan pure il bdellio e l’onice. Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush. Il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate" (Gen. 2:8,10-14). Come potete vedere, Dio collocò il giardino d’Eden ad Oriente, in Mesopotamia perché là scorrono il Tigri (Hiddekel) e l’Eufrate. Quindi il fatto che dopo il diluvio la terra iniziò a ripopolarsi dalle pendici del Monte Ararat (dove si era posata l’arca di Noè) che si trova sempre in Oriente non è dovuto al fatto che l’arca fu trasportata dal vento dal continente americano in quella parte del mondo.
[3] Joseph Fielding Smith preferisce non parlare della trasgressione di Adamo come di peccato: ‘Io non parlo mai della parte che Eva ebbe nella caduta come di peccato, e neppure accuso Adamo di un peccato. Uno può dire: ‘Bene [ ,] ma non trasgredirono un comandamento?’ Sì. Ma esaminiamo la natura di quel comando e i risultati che ne derivarono (…) E’ vero, il Signore avvertì Adamo ed Eva che nel mangiare il frutto essi avrebbero trasgredito una legge, e questo avvenne. Ma trasgredire una legge non è sempre un peccato ….’. (citato da Hoekema in op. cit., pag. 50-51). Alla luce di questa dichiarazione dunque il peccato di Adamo non fu realmente un peccato!!
[4] In una delle Appendici del suo libro, Talmage cita uno scrittore mormone che dice: ‘Onora tuo padre e tua madre’. Questo fu uno dei dieci speciali comandamenti dati a Israele, durante una grande manifestazione della potenza e della gloria di Dio sul Monte Sinai. Nei passati secoli di tenebre esso pare avere perduto il suo significato per il mondo Cristiano. Essi non sembrano capire che ai primi genitori della razza umana è dovuto l’onore’ (ibid., pag. 476). Nella Encyclopedia of Mormonism si legge: ‘Per i Santi degli Ultimi giorni, Adamo si presenta come uno degli uomini più nobili e grandi… [For Latter-day Saints, Adam stands as one of the noblest and greatest of all men…]’ (vol. I, pag. 15). Leggendo tutte queste dichiarazioni positive nei confronti di Adamo ed Eva non possiamo non far notare il netto contrasto tra i Mormoni e i Testimoni di Geova perché quest’ultimi di Adamo ed Eva dicono che non risusciteranno perché nel giardino d’Eden ricevettero la sentenza di condanna eterna che non gli permetterà di tornare in vita alla risurrezione! Per i Testimoni di Geova dunque Adamo ed Eva si resero colpevoli di una tale colpa da non meritare di risorgere!
Un’altra cosa da dire su Adamo è che, secondo i Mormoni, egli in cielo prima di ‘incarnarsi’ era l’arcangelo Michele: ‘Il Profeta Joseph Smith insegnò che Michele, di cui si parla nella Bibbia (Dan. 10:13; Giuda 1:9; Rev. 12:7), è Adamo’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. I, pag. 15; cfr. Dottrina e Alleanze 107:54). Superfluo dire che questa è l’ennesima impostura insegnata da Joseph Smith. Adamo ebbe il suo inizio nel Giardino d’Eden quando Dio formò il suo corpo dalla polvere della terra e gli soffiò nelle narici un alito vitale. Egli non fu mai l’arcangelo Michele in cielo.
[5] Tenete presente che questa dottrina mormone che dice che questa ‘classe’ di peccatori che hanno commessi peccati senza conoscere il Vangelo non rimane condannata per sempre è collegata all’altra dottrina che concede l’opportunità dopo morti a tutti coloro che hanno peccato senza conoscere il Vangelo, di accettare o rigettare i principi del Vangelo. Vedi dunque le parti dove ho trattato questa dottrina della seconda opportunità per capire bene il nesso esistente tra le due dottrine.
[6] Come abbiamo visto prima, questo passo della Scrittura fu adulterato da Joseph Smith in questa maniera: ‘Niuno può venire a me, eccetto egli faccia la volontà del Padre mio che mi ha mandato’. La ragione è evidente; negare che l’uomo può andare a Cristo solo se il Padre lo attira a Cristo, e sostenere che è in potere dell’uomo andare o non andare a Cristo. Ma le parole di Gesù sono chiare e stabili; solo coloro che il Padre attira vanno a Cristo.
[7] Bruce McConkie la chiama la salvezza che ‘viene per grazia soltanto senza l’obbedienza alla legge evangelica’ (Bruce McConkie, op. cit., 1993, pag. 669). Dunque quando sentite dire ai Mormoni che essi credono che gli uomini vengono salvati per grazia soltanto ricordatevi che essi per salvezza data per grazia soltanto intendono la risurrezione dai morti concessa a tutti.
[8] Per quanto riguarda le suddette parole di Orson Pratt vorremmo fare notare la palese contraddizione esistente nella teologia mormone a riguardo del peccato; perché da un lato, come abbiamo visto, essi negano che gli uomini siano stati costituiti peccatori per il peccato di Adamo, mentre dall’altro dicono che tutti gli uomini saranno redenti dalla maledizione piombata su loro a motivo della trasgressione di Adamo!
[9] Bruce McConkie afferma: ‘La salvezza nel suo vero e pieno significato è sinonimo di esaltazione o vita eterna e consiste nel guadagnare una eredità nel più alto dei tre cieli all’interno del regno celestiale’ (Bruce McConkie, op. cit., 1993, pag. 670). E dato che questa salvezza non si può guadagnare senza la chiesa mormone perché, come vedremo più avanti, solo essa ritiene di avere il vero sacerdozio e tutte quelle dottrine e ordinanze, e l’autorità divina che mettono in grado l’uomo di ottenere la salvezza (perché loro soli possiedono il Vangelo ‘restaurato’), ‘non c’è salvezza fuori dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni’ (ibid., pag. 670).
[10] Alcuni dei peccati di cui uno si ravvede devono essere confessati alle autorità ecclesiastiche (come i vescovi) dei Mormoni. Tra questi peccati ci sono l’adulterio, la fornicazione, il furto, la frode, il falso giuramento. Si noti la somiglianza con la confessione presente nel cattolicesimo romano.
[11] Si tenga presente però che quantunque i Mormoni dicano che il battesimo viene ministrato per la remissione dei peccati, questa la si ottiene con l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo (che loro chiamano anche Confermazione), perché per loro è solo quando si riceve il battesimo con lo Spirito Santo che si ottiene la remissione dei peccati. ‘Mentre il battesimo in acqua simboleggia la purificazione e la risurrezione dalla morte alla nuova vita, la vera purificazione o remissione dei peccati (the actual cleansing or remission of sins) viene per mezzo dell’obbedienza e come un dono da Dio ‘con il fuoco e con lo Spirito Santo’, per mezzo del quale l’individuo è nato da Dio, essendo diventato una nuova creatura’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 557; cfr. Dottrina e Alleanze 19:31).
[12] La dotazione (endowment) ‘è un corso di istruzione, di ordinanze e patti, dato solo nei templi dedicati della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni’ (Encyclopedia of Mormonism, vol. II, pag. 454). Tra gli aspetti della dotazione abbiamo un lavaggio e un unzione cerimoniale, l’indossare le ‘vesti sacre del tempio’, ed un corso di lezioni e rappresentazioni sceniche. La dotazione viene fatta dai Mormoni sia per loro stessi che per i morti.
[13] Facciamo notare che il celebrare la cena del Signore con l’acqua contrasta con quello che Joseph Smith ebbe a dichiarare nella ‘parola di saggezza’ avuta il 27 febbraio 1833: ‘Qualora uno di voi beva del vino o bevande forti, ecco, ciò non è bene, né gradito agli occhi di vostro Padre, salvo quando vi radunate per offrire i vostri sacramenti dinanzi a Lui. Ed ecco, dovrebbe essere vino, sì vino puro dei grappoli d’uva, fatto da voi stessi’ (Dottrina e Alleanze 89:5-6).
[14] Il divieto di bere caffè e tè si fonda sulla ‘parola di saggezza’ di Joseph Smith perché in essa c’è il divieto di bere bevande calde.
[15] Annualmente il fedele mormone deve discutere con il suo vescovo l’ammontare della decima; così in quell’occasione il vescovo mormone si trasforma in una sorta di agente delle imposte che deve appurare se la sua pecora ha dato veramente la decima di tutte le sue entrate.
[16] Vi faccio notare però a riguardo della salvezza individuale alcune cose. Secondo i Mormoni anche i maghi, i fornicatori, gli adulteri, i bugiardi che quando muoiono sono scaraventati all’inferno e soffrono l’ira di Dio fino alla fine del millennio (non accettando l’Evangelo neppure nel mondo degli spiriti), alla fine saranno ‘salvati’ nel cosiddetto regno teleste. Per cui in realtà costoro anche se non ubbidiranno alle ‘leggi ed alle ordinanze del Vangelo’ e non praticheranno la giustizia mentre sono in vita, e non crederanno e non riceveranno (mentre saranno nel mondo degli spiriti) le ordinanze fatte sulla terra in loro favore e non faranno alcuna opera buona saranno ‘salvati’ lo stesso. C’è poi un’altra categoria di peccatori che per i Mormoni saranno ‘salvati’ lo stesso anche se sulla terra non hanno creduto e non hanno ubbidito alle ordinanze del Vangelo e non hanno praticato la giustizia fino alla fine, e sono coloro che muoiono senza conoscere il Vangelo e vanno all’inferno dove però dato che – secondo loro – hanno la possibilità di udire la predicazione del Vangelo, lo accettano in parte, e prima vengono fatti passare in paradiso e poi nel giorno del giudizio saranno salvati nel cosiddetto regno terrestre. Coloro che invece mentre sono all’inferno accettano il Vangelo e, tra le ordinanze fatte per loro, solo il battesimo e l’imposizione delle mani per lo Spirito Santo, passano in paradiso e in quel giorno saranno fatti entrare nel regno celeste ma non al massimo grado. Infine coloro che mentre sono all’inferno accettano il Vangelo e tutte le ordinanze fatte in loro favore, prima passano in paradiso e poi nel giorno del giudizio saranno fatti entrare nel regno celeste alla massima gloria, cioè otterranno l’esaltazione. In realtà quindi questa salvezza condizionata viene offerta anche a coloro che sono andati all’inferno. E’ una salvezza con più gradi perché i Mormoni dicono che tra la gente esistono diversi gradi di fede e di opere. I Mormoni comunque ci tengono a precisare che la salvezza senza l’esaltazione equivale alla dannazione (cfr. Encyclopedia of Mormonism, vol. 1, pag. 353). Ecco perché ho ritenuto che fosse meglio esporre innanzi tutto cosa devono fare gli uomini per ottenere l’esaltazione, la salvezza al massimo grado (che i Mormoni chiamano anche salvezza piena), perché per loro chi non raggiunge l’esaltazione è dannato, anche se nella realtà pure coloro che non la otterranno (esclusi però i figli della perdizione) saranno salvati con qualche grado di gloria (dunque per loro ci saranno dei salvati-dannati). In questa maniera vi verrà più facile capire i diversi livelli di salvezza insegnati dai Mormoni, perché intenderete quali condizioni non hanno soddisfatto coloro (i salvati-dannati) che non otterranno l’esaltazione.
[17] Quando morì Brigham Young le sue ultime parole che furono chiaramente capite furono: ‘Joseph, Joseph, Joseph!’ (A Comprehensive History of the Church [Una Comprensiva Storia della Chiesa], vol. V, pag. 509). Quale differenza con quelle che proferì Stefano prima di spirare: "Signor Gesù, ricevi il mio spirito" (Atti 7:59).
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