Pubblicazioni
In seguito al suo debutto, il personaggio ha svolto una lunga serie di apparizioni occasionali su Fantastic Four Annual n. 5 (novembre 1967), Tales of Suspense n. 97-99 (gennaio-marzo 1968), The Avengers n. 52 (maggio 1968), vari numeri di Daredevil, Astonishing Tales n. 6-7 (giugno-agosto 1971) e Fantastic Four n. 119 (febbraio 1972) cambiando brevemente nome in "Leopardo Nero" (Black Leopard) per evitare associazioni col movimento omonimo, dopodiché gli viene interamente dedicato il quinto numero del secondo volume di Jungle Action (luglio 1973) che, pur essendo in realtà la ristampa di una storia tratta da The Avengers n. 62 (marzo 1969) incentrata su Pantera Nera, ha fatto apripista al ciclo di avventure dedicate all'eroe e durato per i successivi diciannove numeri della testata (settembre 1973-novembre 1976) coi testi di Don McGregor e i disegni di Rich Buckler, Gil Kane, e Billy Graham. La serie, acclamata dalla critica[11], ha visto gli esordi come inchiostratori di Klaus Janson e Bob McLeod, contraddistinguendosi per essere strutturata in due archi narrativi, il primo dei quali, "La rabbia della pantera" (Panther's Rage), è considerato "la prima graphic novel Marvel" in quanto, secondo la criticaː «[...] È il primo fumetto creato dall'inizio alla fine, come un romanzo completo. Eseguito in due anni di pubblicazioni su Jungle Action (dal 6 al 18), Panther's Rage è un romanzo di 200 pagine che viaggia fino al cuore della nazione africana di Wakanda, una nazione devastata da una rivoluzione contro il suo re, T'Challa, la Pantera Nera[12]»; mentre il secondo, più breve, ha affrontato l'allora controverso tema del Ku Klux Klan.
Il fumettista e produttore afroamericano Dwayne McDuffie ha elogiato la serie definendola praticamente priva di difetti[11] tuttavia, nonostante la popolarità riscossa anche tra gli studenti collegiali, le vendite di Jungle Action sono sempre rimaste piuttosto basse[13] motivo per il quale la Marvel ha tentato di rilanciare il personaggio dedicandogli la sua prima testata autonoma, Black Panther, e coinvolgendovi il suo co-creatore Jack Kirby che, però, tutt'altro che entusiasta all'idea di tornare a lavorare su un suo vecchio personaggio[14], lascia la serie dopo soli 12 numeri affidandola a Ed Hannigan, Jerry Bingham e Roger Stern, i quali non riescono a impedirne la cancellazione dopo il quindicesimo numero, nel maggio 1979, pubblicando dunque le storie che avrebbero dovuto essere i successivi tre numeri su Marvel Premiere n. 51-53 (dicembre 1979-aprile 1980). In seguito, tra luglio e ottobre 1988, viene pubblicato il secondo volume di Black Panther, una miniserie di quattro numeri scritta da Peter B. Gillis e disegnata da Denys Cowan, mentre da febbraio a dicembre 1989 sull'antologia bisettimanale Marvel Comics Presents McGregor riprende in mano il personaggio di Pantera Nera assieme a Gene Colan per poi pubblicare la miniserie Black Panther: Panther's Prey (settembre 1990-marzo 1991) e progettare un quinto capitolo della sua "saga di Pantera Nera" intitolato Panther's Vows che, tuttavia, non è mai stato realizzato[13]. Nel 1998 Christopher Priest e Mark Texeira realizzano una terza serie dedicata a Pantera Nera recuperando numerosi antagonisti creati da McGregor e riportando alla ribalta il personaggio, da Priest ritenuto eccessivamente trascurato[15]. Gli ultimi tredici numeri della suddetta serie vedono inoltre il protagonista venire rimpiazzato da un poliziotto multirazziale, Kasper Cole, poi divenuto Tigre Bianca.
Il quarto volume delle avventure di Pantera Nera, durato 41 numeri (aprile 2005-novembre 2008), è stato disegnato per i primi sei da John Romita Jr. e scritto per i primi trentotto dal regista Reginald Hudlin che, non reputando il titolo particolarmente orientato ai lettori afroamericani, ne ha aumentato l'impronta realistica citando come sue principali influenze il personaggio di Batman, i film di Spike Lee e la musica di Sean Combs[16]. Il successo della serie ha fatto sì che Hudlin realizzasse anche i primi sette numeri della successiva (aprile-ottobre 2009), in cui il titolo di "Pantera Nera" passa alla sorella di T'Challa, Shuri[17], mentre gli ultimi cinque (novembre 2009-marzo 2010) vengono affidati al team creativo composto da Jonathan Maberry e Will Conrad[18][19]. Il personaggio è inoltre uno dei protagonisti della miniserie in sei numeri Doomwar (aprile-settembre 2010) e sostituisce Devil in qualità di protettore di Hell's Kitchen nei numeri dal 513 al 523 di Daredevil (febbraio-novembre 2011) portando la testata a venire brevemente ribattezzata Black Panther: The Man Without Fear[20]. Nel 2016 il giornalista Ta-Nehisi Coates e il disegnatore Brian Stelfreeze vengono incaricati della realizzazione di un sesto volume di Black Panther[21].
Nel 2017, la scrittrice afrofuturista Nnedi Okorafor ha scritto la serie Black Panther: Long Live the King.[22]
A febbraio 2018, Christopher Priest, Don McGregor e Reginald Hudlin hanno contribuito ciascuno con una storia al Black Panther Annual n. 1.
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