| Florence Lawrence
Florence Lawrence, nata Florence Annie Bridgwood (Hamilton, 2 gennaio 1890 – Beverly Hills, 28 dicembre 1938), è stata un'attrice e inventrice canadese naturalizzata statunitense.
Grazie alla trovata di indicarla come "The Biograph Girl" (la ragazza della Biograph), divenne la prima attrice cinematografica accreditata a cui il pubblico si affezionò, inaugurando lo star system, per cui è riconosciuta come "la prima stella del cinema".[1] Nella sua seppur breve carriera apparve in più di 270 film, lavorando per diverse compagnie di produzione, con altri appellativci quali "The Imp Girl" o "The Girl of a Thousand Faces".
Biografia I primi anni
Nata Florence Annie Bridgwood a Hamilton nell'Ontario, era figlia di un'attrice di vaudeville, Charlotte A. Bridgwood che, col nome di Lotta Lawrence, era prima attrice e direttrice della Lawrence Dramatic Company. Suo padre, George Bridgwood, morì nel 1898 quando Florence aveva 8 anni. La madre e i tre figli si trasferirono allora a Buffalo, nello stato di New York. Florence frequentò lì le scuole, sviluppando le sue doti atletiche praticando alcuni sport, tra cui l'equitazione e il pattinaggio. Finite le scuole, la ragazza raggiunse la madre e la sua compagnia teatrale che però si sciolse poco dopo a causa di problemi interni. Nel 1906, Florence e sua madre si trasferirono a New York. Inizio della carriera: cinema e teatro
Molti furono i canadesi che diventarono pionieri della nuova industria cinematografica. Una di questi fu Florence Lawrence che, nel 1906, a vent'anni, girò il suo primo film per la Vitagraph, per cui, nel 1907, girò altre 38 pellicole, dopo che le audizioni che aveva fatto a Broadway avevano avuto scarso successo. La Edison Manufacturing Company la scelse per il ruolo della figlia di Daniel Boone nel film Daniel Boone; or, Pioneer days in America anche grazie al fatto che sapeva cavalcare. Le riprese vennero fatte in esterni, in pieno inverno, e Florence e sua madre, che avevano avuto tutte e due una parte nel film, vennero pagate 5 dollari al giorno per due settimane.
Nel 1907, sempre per la Vitagraph, ricoprì il ruolo di Moya, una ragazza irlandese in un film da un rullo. Per un breve periodo ritornò al teatro, con il ruolo da protagonista in Seminary Girls, dove recitava anche sua madre, nella sua ultima interpretazione teatrale. Dopo una tournée negli Stati Uniti durata un anno, Florence decide di farla finita con quella vita da zingara. Nella primavera del 1908 ritornò alla Vitagraph dove fu la protagonista di The Dispatch Beare. Nei cinque mesi seguenti prese parte a 11 film, grazie soprattutto alle sue doti di cavallerizza. Carriera cinematografica Biograph Studios
Alla Vitagraph c'è un giovane attore, Harry Solter, che cerca una ragazza giovane e bella che sappia anche cavalcare per un film della Biograph sotto la direzione di David Wark Griffith. Griffith, capo della Biograph, nota la bella bionda in uno dei film della Vitagraph. All'epoca gli attori non venivano citati nei titoli e Griffith ci mette un po' per ritrovare Florence per poi fissarle un appuntamento. Alla Vitagraph, lei prende 20 dollari alla settimana: Griffith gliene offre 25 e Florence passa alla Biograph. Nel 1908, con Griffith gira almeno 60 film. Alla fine dell'anno si sposa con Harry Solter.
Florence ottiene molto presto una grande popolarità, ma siccome il suo nome non viene pubblicizzato, gli ammiratori scrivono allo studio chiedendo di lei. Il suo viso viene riconosciuto soprattutto dopo la sua interpretazione di Resurrection, ma la Biograph la cita solo come "The Biograph Girl", la ragazza della Biograph. Negli anni iniziali del cinema, il nome degli attori del muto non era conosciuto perché i proprietari delle case di produzione temevano che la popolarità potesse stimolare gli attori a chiedere dei compensi più alti. Florence continua a lavorare per la Biograph anche nel 1909, ricevendo uno stipendio il doppio del normale. La sua popolarità aumenta con la serie dei film di Jones, il primo serial di commedie dove interpreta il ruolo di Mrs. Jones in 12 film.[1] Independent Moving Pictures Company
La coppia Lawrence/Solter decide di cercare lavoro altrove, scrivendo alla Essanay Film Manufacturing Company, ma i capi dello studio contattato girano le loro richieste alla Biograph che, venuto a sapere del loro tentativo, decide di licenziarli entrambi. Ambedue liberi, Florence e il marito nel 1909 trovano lavoro alla Independent Moving Pictures Company of America (IMP). La compagnia, fondata da Carl Laemmle (che ne è proprietario, fondatore e presidente), è alla ricerca di attori e cineasti esperti. All'epoca, l'industria cinematografica è controllata da un potente monopolio, che detiene tutti i diritti legali nella produzione e nella distribuzione dei film. La IMP, il cui marchio è un piccolo diavolo rosso, non è membro del Patent Group e opera, quindi, al di fuori della legge. La compagnia deve trovarsi le sale disposte a sfidare il monopolio dove poter proiettare i propri film ed entra nel mirino delle rivendicazioni legali dei suoi potenti nemici. La IMP riesce a sopravvivere soprattutto per merito della popolarità di Florence Lawrence, popolarità nata anche per merito delle idee di marketing di Laemmle.
Avendo bisogno di una star, Laemmle, per attirare Florence e il marito, promette di far di lei la prima interprete con il nome sulle locandine di un film. Il produttore, per pubblicizzare la sua diva, fa girare la voce che Florence sia rimasta uccisa in un incidente stradale a New York. Dopo aver attirato l'attenzione dei media, pubblica sui giornali una smentita accompagnata dalla foto della Lawrence. Le didascalie dicono che l'attrice è viva, sta bene ed è in procinto di girare The Broken Oath, il nuovo film della IMP, diretta dal marito Harry Solter. Il produttore organizza per la sua attrice una visita a Saint Louis in modo da rassicurare i suoi ammiratori che possono vederla e ammirarla dal vivo. Nasce così lo star system e il nome di Florence Lawrence diventa familiare a tutto il pubblico cinematografico.
Tuttavia, la fama dell'attrice è tale che i dirigenti degli studi cominciano a preoccuparsi di eventuali rivendicazioni salariali, scoprendo che i loro timori non sono infondati. Laemmle riesce ad attirare alla IMP William V. Ranous, uno dei migliori registi della Vitagraph. Ranous viene presentato a Lawrence e a Solter, e i tre cominciano a lavorare insieme. Florence e il marito lavorano per la IMP undici mesi, girando cinquanta film. Lubin Studios
Partono, quindi, per un viaggio in Europa, in vacanza. Tornati negli Stati Uniti dopo il viaggio, Lawrence e Solter passano a una società cinematografica diretta da Siegmund Lubin (Siegmund "Pop" Lubin), descritto come "il produttore cinematografico più saggio e più democratico della storia". Florence, in coppia con Arthur V. Johnson, gira, sotto la direzione di Lubin, quarantotto film.
Quando, alla fine degli anni dieci, Florence Lawrence lascia la IMP per passare ai Lubin Studios, permette alla sua conterranea, la diciannovenne canadese Mary Pickford, di prendere il suo posto come diva dell'IMP. Victor Film Company
Nel 1912, Florence e Harry Solter si mettono in affari con Carl Laemmle, formando la loro propria compagnia. Laemmle dà loro completa libertà artistica per una compagnia dal nome Victor Film Company, pagando Florence Lawrence 500 dollari la settimana come attrice e dando a Solter 200 dollari come regista. Gli studi vengono stabiliti a Fort Lee nel New Jersey, mettendo in produzione numerosi film con protagonisti Florence e Owen Moore, prima di passare alla nuova Universal Pictures nel 1913.
Con questa nuova prosperità, Florence realizza il sogno della sua vita, comperando 50 acri di terreni, dandosi anche al giardinaggio, coltivando rose, cosa che le dà molta gioia. Nell'agosto del 1912, ha delle controversie con il marito a causa della madre di Florence. Harry se ne va in Europa, da dove le invia numerose lettere in cui le annuncia i suoi piani per suicidarsi. Nel novembre del 1912 i due si rimettono insieme e Florence annuncia la decisione di ritirarsi dalle scene.
segue L'incidente, il crollo di Wall Street, il suicidio
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