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Presentazione
Roma, 1998
Cari fratelli nel Signore, ecco un altro libro confutatorio che Dio mi ha concesso di scrivere per voi. Le eresie in esso confutate sono quelle dei Mormoni, gente questa che come i Testimoni di Geova e tanti altri si presentano come Cristiani (e difatti il nome ufficiale dell’organizzazione religiosa di cui fanno parte è ‘Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni) ma in realtà non lo sono perché annunciano un altro Vangelo e di questo vi renderete conto leggendo quello che insegnano. Ho fiducia nel Signore che questo scritto vi aiuterà a conoscere meglio i Mormoni, a guardarvi da loro e a rispondergli in maniera appropriata quando verranno a voi.
La grazia sia con voi
Butindaro Giacinto
Capitolo 1
Storia
JOSEPH SMITH
I Mormoni sono i seguaci di Joseph Smith. Costui nacque nel 1805 in Sharon, nello Stato del Vermont, da Joseph e Lucy Smith. Nel 1815 circa, quando lui aveva circa 10 anni, la famiglia si stabilì a Palmyra, nello Stato di New York. Quando poi lui raggiunse i quindici anni, quattro membri della sua famiglia si unirono alla Chiesa presbiteriana; precisamente furono sua madre Lucy, i suoi fratelli Hyrum e Samuel Harrison e sua sorella Sophronia. Lui era indeciso se unirsi ai Presbiteriani, ai Metodisti o ai Battisti. Cominciò a propendere verso i Metodisti infatti Joseph Smith dice: ‘Io sentii qualche desiderio di unirmi a loro’ (Perla di gran prezzo, Estratti dalla Storia di Joseph Smith, 8); ma tanto era, a suo dire, la confusione e tante erano le lotte in mezzo alle differenti denominazioni che fu impossibile per un giovane come lui arrivare ad una conclusione certa su chi aveva ragione e chi aveva torto. In questo stato d’animo si domandava chi avesse ragione fra le diverse chiese. Un giorno lesse nell’epistola di Giacomo queste parole: "Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata" (Giac. 1:5). Queste parole lo colpirono perché lui aveva bisogno proprio di sapienza in quel momento per decidere a chi unirsi. Un giorno si ritirò nel bosco a pregare, era la primavera dell’anno 1820. Improvvisamente, Smith dice: ‘Vidi una colonna di luce esattamente sulla mia testa, più risplendente del sole, che discese gradualmente fino a che cadde su di me’ (Perla di gran prezzo, op. cit., 16), e proseguendo dice: ‘Vidi due Personaggi, il cui splendore e la cui gloria resistono (defy) ad ogni descrizione, che stavano sopra di me nell’aria. Uno di loro mi parlò, chiamandomi per nome e disse, rivolgendosi all’altro: ‘Questo è il Mio Diletto Figliuolo. Ascoltalo!’ (ibid., 17). Egli domandò allora ai Personaggi quale fosse la ‘setta’ che avesse ragione e a quale egli si dovesse unire. Quale fu la risposta? Smith dice: ‘Mi fu risposto che non dovevo unirmi a nessuna di esse, perché erano tutte sbagliate; e il Personaggio che si rivolse a me disse che tutti i loro credi erano un abominazione nel suo cospetto’ (ibid., 19). Questa fu la prima ‘visione’ che ebbe Joseph Smith. Nel 1823 egli ebbe una seconda ‘visione’. Un personaggio con una veste bianca, glorioso oltre ogni dire, gli apparve nella sua stanza da letto. Egli gli disse che era un messaggero mandato da Dio, e che il suo nome era Moroni. Smith afferma che questo Moroni gli disse che Dio aveva un’opera da fargli compiere, e che il suo nome sarebbe stato conosciuto in male e in bene fra tutte le nazioni, razze e lingue (cfr. Perla di gran prezzo, Estratti dalla Storia di Joseph Smith, 33). Questo Moroni gli disse pure che esisteva un libro nascosto, scritto su tavole d’oro, che dava un resoconto degli abitanti del continente americano e della loro origine. ‘Disse pure che vi era contenuta la pienezza del Vangelo eterno, tale e quale era stato consegnato dal Salvatore a quegli antichi abitanti’ (ibid., 34), ed oltre a ciò che assieme al libro nascosto vi erano ‘due pietre in archi d’argento, e queste pietre, fissate ad una corazza, costituivano il cosiddetto Urim e Thummim’ che Dio ‘aveva preparate per la traduzione del libro’ (ibid., 35. Il libro infatti era scritto in una lingua chiamata Egiziano riformato). Dopo di ciò, Smith dice che questo essere celeste gli citò delle profezie dell’Antico Testamento. Tra queste gli citò, con alcune variazioni, le seguenti parole di Malachia: ‘Ecco, io ti rivelerò il Sacerdozio per mezzo della mano di Elia il profeta, prima della venuta del grande e terribile giorno del Signore’ (ibid., 38). Ed anche le parole di Gioele del secondo capitolo dal versetto 28 fino alla fine dicendogli che ‘questo non era ancora adempiuto, ma doveva esserlo presto’ (ibid., 41). Mentre questo Moroni stava parlando, a Smith fu mostrato il posto esatto dove erano depositate le tavole. Il giorno dopo Smith andò sul luogo mostratogli nella visione, vi trovò le tavole e l’Urim e il Thummim, ma non gli fu permesso di prenderli perché gli fu detto dal messaggero che il tempo di rendere pubbliche le tavole non era ancora giunto, e che non sarebbe arrivato prima di quattro anni a cominciare da quel giorno. Giunse poi il giorno che Smith poté impossessarsi delle tavole e dell’Urim e del Thummim. Era il 22 Settembre 1827. Il messaggero gli fece l’ingiunzione di proteggerle e gli disse che gliele avrebbe dovuto restituire. Cominciò allora a tradurre le tavole; la traduzione di quelle tavole costituisce il Libro di Mormon. Questo libro fu stampato e pubblicato nel 1830; esso costituisce per i Mormoni il libro più importante che esiste sulla faccia della terra perché contiene la pienezza del Vangelo. Ma oltre a queste ‘visioni’ di Smith ce ne sono delle altre che bisogna riferire, perché anch’esse contribuirono in maniera decisiva alla costituzione di questa pseudochiesa. In una di queste, nel mese di maggio del 1829, a Joseph Smith ed a Oliver Cowdery apparve Giovanni Battista il quale (agendo sotto la direzione di Pietro, Giacomo e Giovanni) conferì loro il sacerdozio di Aaronne. In un’altra ‘visione’ invece (avuta in seguito) apparvero loro Pietro, Giacomo e Giovanni i quali gli conferirono un sacerdozio superiore, quello di Melchisedec. Con il conferimento di questi due sacerdozi, fu – per i Mormoni – restaurato sulla terra il vero sacerdozio. (Smith in seguito ebbe ancora molte ‘rivelazioni’ che contribuirono alla formazione delle dottrine dei Mormoni; ma di esse parleremo specificatamente più avanti).
segue
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