IL FARO DEI SOGNI

Solo le persone pie si rivolgono a Krisnha

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di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Fondatore-Acarya
dell’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna





Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada



na mam duskritino mudhah
prapadyante naradhamah
mayayapahrita-jnana
asuram bhavam asritah



“Gli stolti, gli ultimi tra gli uomini, coloro la cui conoscenza è stata rubata dall’illusione e coloro che hanno una natura atea e demoniaca sono tutti miscredenti e non si arrendono a Me.”
–Bhagavad-gita 7.15



Una vita empia, senza fede, non ci aiuta a progredire. Dobbiamo evitare le attività malvagie. Secondo gli sastra, le Scritture vediche, i pilastri su cui si basa una vita empia sono quattro.



suta uvaca
abhyarthitas tada tasmai
sthanani kalaye dadau
dyutam panam striyah suna
yatradharmas catur-vidhah



Suta Gosvami disse: “Alla richiesta di Kali, Maharaja Pariksit gli permise di stabilirsi in quei luoghi dove si trovavano il gioco d’azzardo, le sostanze intossicanti, la prostituzione e l’abbattimento degli animali.”
(Srimad-Bhagavatam 1.17.38)



Questi quattro tipi di attività empie sono ritenuti i pilastri di una vita dedita al peccato. Uno di questi è il sesso illecito. Ovunque nelle società umane c’è un sistema, un metodo civile per la vita sessuale: il matrimonio. Il matrimonio è come un permesso per l’attività sessuale. Nello Srimad-Bhagavatam (11.5.11) è affermato, loke vyavayamisa-madya-seva nitya hi jantor na hi tatra codana: “In questo mondo materiale l’anima condizionata è sempre incline al sesso e al consumo di carne e di intossicanti. Perciò le Scritture religiose non incoraggiano mai veramente tali attività.”

Per le anime condizionate mangiare, dormire, fare sesso e difendersi sono necessità del corpo. Nel mondo spirituale queste quattro cose brillano per la loro assenza. Là non c’è necessità di mangiare, di dormire, di fare sesso, di difendersi. Questa è la vita spirituale. Per progredire nella vita spirituale dobbiamo limitare volontariamente queste richieste del corpo. Questo si chiama tapasya. Nel nostro Paese in particolare, molte persone sante, elevate, molti saggi e perfino re, eliminarono volontariamente queste richieste del corpo. Rinforzare artificialmente queste richieste del corpo non ci aiuta nella vita spirituale. Per un uomo, lo stri-sanga, la compagnia di una donna, è una richiesta del corpo. Amisa, dal verso sopra citato, significa cibo non vegetariano. Carne, pesce, uova vengono chiamati amisa e madya significa vino, liquori.

Tutte le anime condizionate hanno un’inclinazione naturale per il sesso, gli intossicanti e il consumo di carne. Perfino le formiche hanno queste tendenze. Psicologi e medici esperti hanno scoperto che perfino la formica ha queste stesse inclinazioni. Esistono i tamasika-purana, i Purana per le persone soggette all’influenza dell’ignoranza, in cui a coloro che desiderano mangiare la carne si raccomanda di sacrificare una capra alla dea Kali prima di mangiarla. La missione di Buddha fu quella di far cessare l’uccisione degli animali. Ahimsa paramo dharmah: “La non violenza è il principio religioso più elevato.” Buddha è apparso mosso dalla compassione per i poveri animali. C’è una descrizione delle attività di Buddha fatta da un poeta Vaisnava, Jayadeva Gosvami. Pregando Buddha egli dice:



nindasi yajna-vidher ahaha sruti-jatam
sadaya-hridaya darsita-pasu-ghatam
kesava dhrita-buddha-sarira
jaya jagadisa hare



“O mio Signore, o Dio, Persona Suprema, tutte le glorie a Te! Tu sei misericordiosamente apparso nella forma di Buddha per condannare i sacrifici di animali indicati nella letteratura vedica.”



Buddha è apparso per porre fine all’uccisione di animali, ma poiché nei Purana ci sono alcuni principi regolatori per l’uccisione degli animali, ha dovuto negare l’autorità dei Veda. Altrimenti coloro che sono interessati all’uccisione di animali potrebbero trovare qualche giustificazione: “Qualche volta nei Veda è ammessa l’uccisione di animali.” Questa non è però un’istigazione a continuare ad ucciderli. Potete capirlo da un esempio appropriato. Il governo può aprire un negozio di liquori, ma questo non significa che il governo incoraggia le persone a bere liquori. L’idea è che se il governo non consentisse ad alcuni ubriaconi di bere, questi potrebbero creare disordini. Distilleranno i liquori in modo illecito.

Per controllarli, il governo apre dei negozi di liquori i cui prezzi sono altissimi. Se il costo è di una rupia, l’ufficio delle imposte lo farà pagare sessanta rupie. L’idea non è d’incoraggiare ma di scoraggiare. Il concetto è quello del proibizionismo, perlomeno nel nostro Paese. Nello stesso modo, le concessioni che gli sastra danno per la vita sessuale o per mangiare la carne o per bere non sono fatte per istigare – “Continuate pure a farlo quanto più potete.” No. In realtà queste concessioni sono fatte per scoraggiare.

Quindi, per progredire spiritualmente nella vita abbiamo bisogno di una conoscenza di base. Abbiamo bisogno di sapere come condurre la nostra vita per avanzare nella coscienza di Krishna. Perciò abbiamo queste proibizioni: non fare sesso illecito; non mangiare carne, pesce o uova; non prendere intossicanti ivi compresi fumare le sigarette e bere il tè, e non giocare d’azzardo. Queste prescrizioni sono necessarie.






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Quattro Tipi di Persone Pie

Krishna dice, catur-vidha bhajante mam janah sukritino ’rjuna “Quattro categorie di uomini virtuosi si avvicinano a Me con devozione.” (Bhagavad-gita 7.16) Sukriti indica quelli che vivono in modo pio e questi sono i principi fondamentali per vivere una vita pia: non fare sesso illecito, non mangiare carne e via dicendo. L’attività sessuale è necessaria, ma negli sastra viene regolata: “Potete fare sesso con vostra moglie sposata con rito religioso e non altrimenti.”

In verità, l’attività sessuale nel matrimonio non è necessaria ma è solo consentita. Nello stesso modo, non è necessario bere il vino, ma per coloro che sono viziati, che desiderano bere, per loro il governo apre, con un gran numero di restrizioni, un negozio di liquori. I Gosvami di Vrindavana erano persone sante, ideali. Di loro si dice che avessero vinto le necessità del corpo. Sconfiggere il sonno, l’attività sessuale e il desiderio del cibo – questo è ciò che si richiede.

Vita pia significa ridurre gradualmente le richieste non necessarie del corpo. Questa è la vera essenza di una vita pia. Come Krishna dice, catur-vidha bhajante mam ... sukritinah “Coloro che vivono in modo pio Mi adorano.” Quelli invece che non vivono in modo pio sono chiamati duskritina, empi. Se si pratica una vita dedita al peccato non è possibile comprendere Krishna. Nella Bhagavad-gita (7.28) Krishna dice:



yesam tv anta-gatam papam
jananam punya-karmanam
te dvandva-moha-nirmukta
bhajante mam drdha-vratah



“Le persone che furono virtuose nelle loro vite precedenti e in questa vita, le cui azioni colpevoli sono state completamente estirpate, sono libere dalla dualità nata dall’illusione e Mi servono con determinazione.”



Punya-karma o agire in modo pio significa non cedere al sesso illecito, a diete non vegetariane, al gioco d’azzardo e all’uso d’intossicanti. Le quattro categorie di persone che adorano Krishna sono gli arta, gli artharthi, i jnani e i jijnasuh. Mi spiego. Arta significa coloro che soffrono. In questa vita materiale abbiamo molte sofferenze che vengono generalmente classificate come tri-tapa, tre tipi di sofferenza – causate dal corpo, dalla mente e dagli altri esseri viventi. Siamo sempre in mezzo alla sofferenza; è così. A causa però dell’effetto coprente di maya, l’illusione, pensiamo di essere felici anche se soffriamo. Artharthi significa colui che desidera il guadagno materiale. Si presuppone che i grihastha, le persone sposate, siano arta e artharthi.

I tyagi, coloro che praticano la rinuncia, si suppone che siano jnani (coloro che conoscono le cose come sono) e jijnasuh (i curiosi). I grihastha vengono detti bhogi o goditori dei sensi e i brahmacari e i sannyasi sono tyagi. Per i jnani che cercano Dio non c’è motivo di essere messi in una condizione di sofferenza o nella necessità di denaro. Essi cercano Dio per amore di Dio. Vogliono comprendere la natura di Dio. Athato brahma jijnasa, essi pongono domande sul Brahman e i jijnasuh, i curiosi appartengono anch’essi alla categoria dei jnani. I jnani e i jijnasuh sono migliori degli arta e degli artharthi, ma anche gli arta, che soffrono e gli artharthi, che hanno bisogno di denaro, avvicinano Krishna. Krishna dice bhajante mam: “Essi adorano Me” – non un qualsiasi essere celeste.

Dunque quattro categorie di uomini che vivono in modo pio si avvicinano a Krishna, perché non hanno alcuna alternativa per mitigare la sofferenza se non avvicinarsi a Dio. In realtà le nostre invenzioni o i nostri mezzi per mitigare la sofferenza non funzionano. Per esempio, quando un uomo è malato, in generale per guarire ha bisogno di un medico e di una buona medicina, ma gli sastra dicono che in verità questi sono mezzi che non possono contrastare la malattia, perché si riscontra che una persona che soffre di un certo tipo di malattia muore nonostante sia curato da un medico di prima classe e gli siano somministrate medicine di prima classe. Perché? Perché manca la sanzione della Persona Suprema. Se non sono approvati da un guru o da Dio, i nostri mezzi di contrasto alla malattia, anche se molto efficienti non saranno risolutivi. Ci sono molti esempi.

Molti anni fa, forse lo sapete, qualcuno aveva costruito una nave forte e robusta, chiamata Titanic. Veniva garantito che non sarebbe mai affondata. Molti uomini importanti americani partirono con il primo viaggio di quella nave, ma esso affondò. Nonostante tutte le precauzioni scientifiche, nonostante tutti i grandi cervelli che erano dietro alla costruzione del Titanic, essa affondò. Poiché la loro formazione è sukritina, le attività pie, gli arta e gli artharthi sanno che senza l’aiuto di Dio non è possibile mitigare nessuna delle nostre condizioni di sofferenza o di necessità. Quindi gli arta e gli artharthi, che hanno un’inclinazione alla vita pia, si avvicinano a Dio: “Krishna, per favore, aiutami,” ma questa non è pura devozione.






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La Pura Devozione

Essere puri devoti significa non avere desiderio di vantaggi materiali. Il canto del mantra Hare Krishna non dovrebbe essere fatto per mitigare la nostra condizione di sofferenza. Un puro devoto non si aspetterà mai vantaggi materiali dall’adorazione di Krishna o dal canto del Suo santo nome. Desiderare vantaggi materiali dal canto costituisce uno dei dieci tipi di offesa durante il canto. Per raggiungere la pura devozione ci vuole tempo. Tuttavia negli sastra è raccomandato:



akamah sarva-kamo va
moksa-kama udara-dhih
tivrena bhakti-yogena
yajeta purusam param



“L’uomo intelligente, che sia pieno di desideri materiali, che sia privo di ogni desiderio o che desideri la liberazione, deve con tutto se stesso adorare Dio, il Tutto Supremo e Assoluto.”
(Srimad-Bhagavatam 2.3.10)



I sarva-kama, pieni di desideri materiali, sono come gli arta che si trovano sempre in condizioni di sofferenza. I moksa-kama sono coloro che desiderano la liberazione. Anche loro chiedono qualcosa. Anche i siddhi-kami che desiderano le perfezioni materiali, chiedono qualcosa, ma il puro devoto non chiede niente.



anyabhilasita-sunyam
jnana-karmady-anavritam
anukulyena krisnanu
silanam bhaktir uttama



“Perché una persona sviluppi il puro servizio devozionale, deve essere priva di ogni desiderio materiale, della conoscenza ricavata dalla filosofia monistica e dell’azione interessata. Il devoto deve costantemente servire Krishna con animo favorevole come Krishna desidera.”
(Bhaktirasamrita-sindhu 1.1.11)



L’esempio della pura devozione si trova tra gli abitanti di Vrindavana. Krishna rivelò i Suoi divertimenti trascendentali a Vrindavana e le gopi e i mandriani erano gli esempi più elevati da seguire per diventare puri devoti. Krishna diceva: “Quattro categorie di persone pie Mi adorano,” e Arjuna diceva, param brahma param dhama pavitram paramam bhavan: “Tu sei Dio, la Persona Suprema, la suprema dimora, il più puro, la Verità Assoluta.” (Bhagavad-gita 10.12) Quando Arjuna comprese la Bhagavad-gita comprese anche Krishna e disse: “Krishna, Tu sei la Persona Suprema; Tu sei il rifugio supremo; Tu sei pavitram, il più puro.” Senza essere pavitram – senza essere pii e liberi dalla contaminazione delle attività materiali – nessuno può avvicinare Krishna. Così è.

Krishna però è così gentile da ordinare: “Anche se avete desideri materiali, potete prendere rifugio in Me. Non prendete rifugio in nient’altro. Abbandonatevi a Me.” Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja: “Non dovete dipendere da nient’altro. Io vi proteggerò.” (Bhagavad-gita 18.66) Dobbiamo aver fede nelle parole di Krishna e deporre la nostra totale fede e devozione ai Suoi piedi di loto. Questo ci renderà felici e ci farà progredire nella coscienza di Krishna fino ad ottenere lo scopo più elevato della vita, tornare a casa da Dio.


Fondato sulla Gita

Questo movimento per la coscienza di Krishna è basato sulla purezza degli insegnamenti della Bhagavad-gita. Non è una cosa costruita. Come avete sentito per molti giorni il nostro principio fondamentale è la Bhagavad-gita. Non è che abbiamo costruito qualcosa, visto che ci sono così tanti metodi costruiti apposta. Se veramente c’impegniamo con serietà nella coscienza di Krishna, come è garantito dal Signore Supremo, Sri Krishna, nella Bhagavad-gita, siamo certi di ottenere il risultato al di là di ogni dubbio. Krishna ci rassicura, ma sucah: “Non dubitare. Abbandonati a Me. Io mi prenderò cura di te.” Questo è l’insegnamento dato in tutta la Bhagavad-gita. Man-mana bhava mad-bhakto madyaji mam namaskuru: “Pensa sempre a Me, diventa Mio devoto, adoraMi e offriMi i tuoi omaggi.” (18.65)

Mam eva ye prapadyante mayam etam taranti te: “Questa Mia energia divina, costituita dalle tre influenze della natura materiale, è difficile da superare. Ma coloro che si abbandonano a Me ne varcano facilmente i limiti.” (7.14) Aham hi sarva-yajnanam bhokta ca prabhur eva ca: “Io sono l’unico beneficiario e l’unico oggetto del sacrificio.” (9.24) In questo modo noi nella Bhagavad-gita troveremo che Krishna è la Persona Suprema. Krishna è l’Assoluta Persona di Dio e le Sue istruzioni sono qui nella Bhagavad-gita. Per quanto possibile in questi otto giorni abbiamo cercato di convincervi e se voi cooperate con noi allora il risultato sarà raggiunto velocemente. Se però, tornati a casa, non farete niente dopo aver ascoltato tutte queste istruzioni di Krishna, esse non vi saranno d’aiuto.

Naturalmente ogni uomo sano di mente rifletterà su questi punti. Ed è ciò che gli sastra consigliano. Grazie ad una buona compagnia, ascoltando i devoti, ci purifichiamo, ci concentriamo su Krishna. Colui che applica gli insegnamenti di Krishna, progredisce nella vita spirituale, verso lo scopo ultimo della vita stessa – tornare a casa, da Dio. Il pianeta di Krishna, Krisnaloka, esiste. Dalla Bhagavad-gita (8.20) avete appreso che oltre a questa natura materiale esiste un’altra natura detta sanatana-dhama, la dimora eterna. Là vi sono innumerevoli pianeti spirituali chiamati Vaikunthaloka, proprio come ci sono innumerevoli pianeti in questo universo materiale. Tutto ciò è reale. Se avete fede negli sastra, dovete impegnarvi nel percorso della coscienza di Krishna per ritornare nel mondo spirituale.

Esiste un mondo spirituale. Poiché siamo anime spirituali se non ritorniamo nel mondo spirituale non possiamo avere né felicità né gioia reali. Così è. Tutte queste informazioni ci sono date in modo molto esplicito. Non cercate di comprendere la Bhagavad-gita per mezzo di cattive interpretazioni o per mezzo di cattivi commenti. Cercate di comprendere la Bhagavad-gita Così Com’è e ne trarrete beneficio. Questo è ciò che vi chiediamo. Oggi completiamo questa cerimonia, ma se ce ne sarà l’opportunità, potremo continuare lo studio della Bhagavad-gita Così Com’è e se Krishna ce ne lo permetterà cercheremo di servirvi di nuovo e sempre di più.

Vi ringrazio moltissimo.





fonte http://www.bbtitalia.com/index.php?option=...pada&Itemid=118

 
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