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| Enkidu si rivolge alla porta (37-64) [Commento]
Enkidu sollevò i suoi occhi, alla porta rivolge la parola come [ ]:
"O porta di montagna, sei proprio insipiente
non hai intelligenza; Eppure io per venti leghe ho selezionato per te il legno, finché non ho trovato uno splendido cedro. Nessun legno può eguagliarti, la tua altezza è di sei spanne, la tua larghezza di due spanne, 40 la tua soglia, il tuo cardine superiore e il tuo stipite inferiore sono fatti di un solo legno; ti ho fatto io, io ti ho portato a Nippur;
ricorda, o porta, io ti ho fatto un favore, e ciò era una buona azione fatta per te; io stesso ho sollevato l'ascia, ti ho tagliato, 45 il cindolo ho trascinato fino al tempio di Shamash, nel tempio di Shamash ti ho innalzato [ ] [ ] io stesso ti ho posto come porta di Shamash; [ ] 50 ti ho lavorato e fatto degna degli dei; e ad Uruk [ ]. An e Ishtar e [ ] poiché [ ].
Ora, o porta, sono stato io che ti ho fatto, 55 sono stato io che ti ho portato a Nippur. Eppure il re che verrà dopo di me, passerà attraverso di te, Gilgamesh passerà attraverso i tuoi stipiti, egli cancellerà il mio nome e vi apporrà il proprio".
Egli (=Enkidu) abbatté la porta e la ridusse in pezzi. 60
Preoccupazione di Gilgamesh (65-86) Egli però ascoltava le sue parole e subito [ ], Gilgamesh ascoltava le parole di Enkidu suo amico, ed i suoi occhi si riempirono di lacrime. Gilgamesh aprì la sua bocca, così parlò ad Enkidu:
"Tu eri sempre così magnanimo e costante, amico mio, tu avevi senno, ma ora sei cambiato! 65 Perché, amico mio, il tuo cuore ha detto cose insensate? Il sogno che tu hai avuto è prezioso, ma la paura è grande; le tue labbra tremolano come mosche; la paura è grande, ma il tuo sogno è prezioso: 70 essi hanno predetto dolore per l'uomo. Io andrò e offrirò preghiere a grandi dei; io andrò alla ricerca della tua dea, implorerò il tuo dio; per Enlil, il consigliere, il padre degli dei, ti farò una statua d'oro senza badare a spese 75 [ ] non ti preoccupare, l'oro sarà abbondante".
Le parole che egli pronunciò non erano come acqua di pozzo, le parole che egli pronunciò non tornarono indietro, non erano cancellabili, il suo effluvio (di parole) non tornò indietro, non era cancellabile. 80 Ma l'amico non ascoltava le parole di Gilgamesh, mentre attorno a loro due la gente si accalcava come fossero uccelli.
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segue
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