IL FARO DEI SOGNI

Femminismo & Ritorno della Dea

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view post Posted on 6/11/2021, 10:49     Top   Dislike
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Di recente un mio post sulle riforme grammaticali che, in chiave femminista, vorrebbero imporre i neologismi “sindaca”, “ministra”, ”assessora”, etc., ha generato un acceso dibattito nei commenti.

Traggo spunto per una sintetica trattazione sul significato evolutivo della “questione femminile” che oggi tanto spazio occupa nell’ambito della cultura di massa.

Per capire il fenomeno del femminismo contemporaneo, dobbiamo prima di tutto comprendere un meccanismo basilare della psiche.

Facciamo un esempio: vi è mai capitato di imporvi una dieta, di iniziarla e di portarla avanti dapprima con grande disciplina, per poi trovarvi, dopo qualche settimana, a svuotare il frigorifero in preda ad un raptus, compromettendo tutto il lavoro svolto?

Questo è il meccanismo di cui stiamo parlando: la psiche, nel suo funzionamento meccanico, si muove producendo un’alternanza di opposti. Prima emerge l’aspetto maschile della disciplina, che pretende di dominare tutto il sistema: ci imponiamo la più ferrea delle diete e iniziamo a praticarla con determinazione inflessibile; l’aspetto femminile, legato al sentire ciò di cui abbiamo voglia e alla ricerca del piacere, viene completamente schiacciato, ad esempio attraverso una rimozione incondizionata di tutti gli alimenti che ci davano soddisfazione, ossia che esprimevano l’elemento éros. A furia di essere schiacciato, il femminile è costretto a riemergere in modo repentino e violento, schiacciando a sua volta nell’inconscio la disciplina maschile e prendendo il sopravvento: è la volta dell’assalto al frigo… O alla pasticceria!

Se restiamo all’interno della meccanicità questa altalena può andare avanti letteralmente all’infinito. Maschile e femminile si inseguiranno e si combatteranno per tutta la nostra vita, e noi continueremo a ricominciare la dieta e a fallire. E questo potrebbe accadere per tutti gli obiettivi che ci prefiggiamo, come in una sorta di perpetuo girone infernale.





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view post Posted on 8/11/2021, 10:18     Top   Dislike
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Per uscire da questo cortocircuito, è necessario che intervenga un processo di consapevolizzazione volontario. È cioè necessario svolgere intenzionalmente un lavoro su di sé. Solo se riusciamo a produrre in noi uno stato di attenzione cosciente e volontaria, possiamo infrangere il muro della meccanicità; solo se siamo presenti possiamo osservare la parte maschile e quella femminile contemporaneamente, senza reprimere nessuna delle due, e senza prendere le parti di nessuna delle due. Creando un contenimento consapevole, le due istanze psichiche saranno trattenute nel “vaso alchemico” della coscienza sino a fondersi in una nuova sostanza. Una sintesi interna che ci permetterà di produrre un’intenzione integrata: ad esempio una dieta che contempli sufficiente disciplina da risultare efficace, ma anche sufficiente flessibilità da permettere al principio di piacere di esprimersi.


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Le dinamiche cui soggiace la psiche individuale, sono le medesime che governano la psiche collettiva. Anche la parabola evolutiva dell’umanità, si è infatti espressa attraverso l’alternarsi di due estremi.

Se andiamo abbastanza indietro nella storia, scopriamo infatti che tutte le civiltà attraversarono dapprima una fase Matriarcale. Il Matriarcato corrisponde a uno stato di coscienza in cui predominano gli aspetti femminili: la pulsione, la sensazione e la fusione con il tutto furono al centro delle forme primitive di spiritualità, che venerava ed esprimeva le energie materiche dell’esistenza, identificate con l’immagine della Dea Madre o “Madre Terra”.

Ne seguì, come reazione, una fase Patriarcale. Il Patriarcato portò allo scoperto e valorizzò per la prima volta gli aspetti maschili della coscienza: l’intelletto, la disciplina, il senso di separazione volto a produrre l’individualità, la connessione con le Forze dello Spirito, riunite in Dio-Padre o “Padre Celeste”.

Una prima tappa del percorso evolutivo, nella quale l’umanità era ancora per lo più dormiente, ha richiesto che queste due forze della coscienza -il femminile ed il maschile- emergessero separandosi l’una dall’altra. Solo se sperimentiamo il buio e la luce come realtà separate, comprendiamo il senso dell’uno e dell’altra.

Sia il Matriarcato che il Patriarcato sono stati necessari, uno come conseguenza dell’altro. Tuttavia entrambi hanno generato e mantengono uno stato di squilibrio. Il Matriarcato ha soffocato le forze maschili della coscienza, generando l’emersione violenta del Patriarcato. Il Patriarcato, liberando il maschile dalla repressione, ha però finito con il soffocare il femminile.

Se non interverrà una trasformazione della coscienza collettiva, attraverso il lavoro consapevole dei singoli, la psiche resterà nel suo stato meccanico e a questa fase Patriarcale seguirà una nuova fase Matriarcale, non meno sbilanciata e repressiva, anche se in senso opposto.





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view post Posted on 10/11/2021, 19:15     Top   Dislike
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Le istanze, sovente rabbiose, del femminismo contemporaneo, sono le avvisaglie di questa svolta. Vediamo già come, rapidamente, si passi dalle giuste rivendicazioni del genere femminile oppresso, a forme incipienti di condanna e di negazione del maschile: pensiamo alle celebrità donne, che non perdono occasione per dipingere gli uomini, nei loro discorsi pubblici, come aggressori e molestatori; alle affermazioni oggi di moda, cui pure si prestano molti relatori e insegnanti uomini, su “le donne più evolute degli uomini”; non da ultimo il dilagare di una cultura dell’immanenza, ossia di una cultura che ammette solo gli aspetti materiali (dunque femminili) della vita, negando in toto la dimensione dello Spirito. Un Benigni che parla del Cantico dei Cantici come di un testo esclusivamente erotico (mi riferisco al recente spettacolo di Sanremo), senza nemmeno accennare al suo senso spirituale e metafisico, incarna uno scompenso uguale e contrario a quello generato a suo tempo dai Padri della Chiesa, che decantavano il valore spirituale del testo biblico, sorvolando interamente sul senso letterale.

Il punto però è affermare anche il valore della donna, accanto a quello dell’uomo; anche il valore della Materia, accanto a quello dello Spirito: non perdere nuovamente il maschile per contrapporgli il femminile.

Questo è il momento cruciale in cui un lavoro consapevole di sviluppo della coscienza può fare la differenza tra il ritorno a una fase di squilibrio, e l’ennesimo alternarsi della scissione maschile\femminile, e l’entrata invece in una Terza Fase di Integrazione, dove l’umanità vivrà lo stato di coscienza anticipato dal Cristo, l’Androginato (di cui la cultura gender rappresenta l’intuizione all’ottava bassa):

D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna. Infatti, come la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna e ogni cosa è da Dio. (-1Cor 11, 11-12)

Infatti, solo attraverso la vibrazione della Presenza e dell’Amore Cristico, potremo trasformare e integrare le energie psichiche attualmente in circolo e generare uno stadio della coscienza del tutto nuovo, dove la natura materiale e spirituale saranno unite nella coscienza del Cristo, rappresentata dallo Sposalizio delle due persone di Yeshua e Myriam, Gesù e Maddalena, simboli della parte maschile e femminile che, come osservato da Jung, si uniscono nell’individuo per generare la coscienza del Sé, ossia la coscienza totale dell’essere umano.

Questo passerà prima per un recupero dei culti alla Dea Madre e per una rinnovata valorizzazione del femminile e della Donna, processo che dovrà però portare non a una regressione matriarcale, bensì all’unione delle qualità materne e paterne nell’Unica Divinità, elevando la Coppia a livello della Coscienza Monoteistica (intesa in senso spirituale, e non confessionale).





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view post Posted on 12/11/2021, 11:16     Top   Dislike
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Spunti di lavoro:

individuare dentro di noi tutti quei modi di pensare che, anche implicitamente, sottendono una disparità tra uomo\donna, maschile\femminile
fare attenzione a come parliamo, cogliendo la sottile differenza che passa tra l’affermare le qualità maschili e lo svilire le qualità femminili, e vice-versa
fare scelte basate sul riequilibrio delle istanze interne: se mi sento teso tra il desiderio di intraprendere una dieta ferrea e la golosità, posso ad esempio disciplinare sì la mia dieta, ma contemplando dei giorni di sgarro, oppure mettere particolare attenzione nell’individuare quei cibi che, pur attenendosi ai criteri della dieta, mi diano anche sufficiente soddisfazione
evitare di soffocare ciò che sentiamo sulla base di un ragionamento, ma anche evitare di tralasciare il ragionamento quando emerge un sentire: produrre cioè dentro di noi sia la consapevolezza di ciò che sentiamo, sia un pensiero coerente che spieghi come e perché ci sentiamo in un certo modo
presenza: creare per mezzo della pratica quotidiana un “testimone”, un centro interiore che sappia osservare in modo distaccato le diverse componenti della psiche, senza parteggiare per l’una o per l’altra e insieme contenendole entrambe
assicurarci di creare uno stile di vita che dia sufficiente spazio al lavoro spirituale e ai piaceri materiali, senza sbilanciarsi eccessivamente in un senso o nell’altro





fonte https://alessandrobaccaglini.com/femminism...orno-della-dea/

 
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