IL FARO DEI SOGNI

America meridionale

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(((claudio)))
view post Posted on 28/10/2021, 17:00 by: (((claudio)))     Top   Dislike
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La decolonizzazione

Nel corso del 1808 le pressioni dell'imperatore francese Napoleone Bonaparte scatenarono una serie di eventi che peggiorarono ulteriormente la già compromessa situazione spagnola. Carlo IV di Spagna abdicò al trono in favore del figlio Ferdinando VII, il 19 marzo 1808, dopo i moti di Aranjuez, e più tardi, il 5 maggio 1808, la Spagna fu costretta a cedere il trono a Napoleone che designò suo fratello, Giuseppe I, come nuovo re di Spagna. Questo provocò una reazione popolare in Spagna, conosciuta come Guerra d'indipendenza spagnola, che, tanto in Spagna che in America, portò a costituire delle commissioni regionali che promossero la lotta contro gli invasori francesi al fine di riconsegnare al legittimo monarca il trono. Tuttavia, molte di queste commissioni vennero viste con sospetto dalle autorità spagnole, temendo che potessero essere filo-francesi. Di questo periodo furono importanti le azioni di Antonio Nariño a Bogotà (che aveva pubblicato la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino), il movimento di Juan Picornell, la congiura di Manuel Gual e José María España, e il fallimento militare della spedizione di Francisco de Miranda in Venezuela.
Guerre di Indipendenza
Il Sudamerica nel 1884
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Guerre d'indipendenza ispanoamericana.

Il processo delle Guerre d'indipendenza ispanoamericana iniziò con la Rivoluzione di La Paz nel 1809 nell'Alto Perù e culminò con l'occupazione della fortezza del Callao nel 1826.

Nel 1817 il generale José de San Martín attraversò le Ande per sconfiggere i realisti in Cile e successivamente si diresse a Lima, al fine di colpire il centro del potere spagnolo. La spedizione subì gravi perdite causa le situazioni estreme in cui si trovò ad operare: l'altezza media dei picchi montuosi collocati tra i 3 000 e i 4800 m, le malattie, la larghezza media delle strade (talvolta anche di soli 30 cm), la temperatura che scendeva tra i −15 e i −20 °C durante la notte fece sì che, dei 5 400 uomini che componevano l'esercito, ben 300 morirono lungo la strada. Arrivarono solo 5 000 muli dei 9 200 partiti, e 500 cavalli dei 1 500 iniziali. Allo stesso tempo San Martin dirigeva le 6 colonne che attraversarono le montagne in diversi punti, con l'obiettivo di confondere e di disperdere le forze realiste. Quando arrivò in Cile, l'esercito patriota sotto il comando dello stesso San Martín, trionfò nella battaglia di Chacabuco. Con questa battaglia si iniziò a scrivere la storia dell'emancipazione del Sudamerica. Tale azione verrà completata da parte delle azioni militari avviate dal liberatore Simón Bolívar nel nord del continente, che raggiunse una decisiva vittoria nella battaglia di Boyacá.
San Martín e Bolívar durante la Conferenza di Guayaquil.
Il caso del Brasile

Un atto indispensabile per far emergere il Brasile come uno Stato nazionale fu la creazione, dopo le guerre napoleoniche, della capitale a Rio de Janeiro elevandolo così a status di regno del Brasile, un regno nel Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve (1807 – 1821). Al dissolversi pacificamente di questo regno fece seguito l'Impero del Brasile. L'indipendenza fu proclamata nel 1822 dal figlio del re del Portogallo. Don Pedro I del Brasile stabilì una monarchia costituzionale fino a quando fu proclamata la repubblica nel 1889.
Ventesimo secolo

Nel corso del ventesimo secolo nel Sudamerica si insediarono diverse dittature e salirono al potere molti uomini forti. Ma verso la fine del secolo la maggior parte del continente di fatto era retto da governi eletti democraticamente, anche se non in tutti i casi si vennero a stabilire istituzioni di carattere duraturo. Lo sviluppo economico di Argentina, Brasile, e Uruguay contribuirono all'inizio del Novecento ad attrarre un gran numero di immigrati, soprattutto provenienti da Europa e Asia. Solo in misura molto minore la nuova ondata migratoria interessò il resto del continente, mentre talune aree ne furono totalmente escluse. Il Canale di Panama aperto nel 1914 ebbe un impatto economico-sociale notevole per il Sudamerica.

La Guerra del Chaco (1932 – 1935) combattuta tra la Bolivia e il Paraguay per il controllo del fiume Paraguay, si concluse con la vittoria di quest'ultimo. Fu una guerra tra due dei paesi che rimasero fra i più poveri del Sudamerica lungo tutto il Novecento. Durante la prima e la seconda guerra mondiale, il continente rimase al sicuro dall'ondata distruttiva che aveva colpito Europa, Asia e Africa, il che comportò una nuova ondata migratoria di migliaia di profughi. Con la fine del conflitto, il 30 aprile 1948, si fonda l'Organizzazione degli Stati Americani a Bogotà. Il 9 aprile era stato assassinato il leader popolare Jorge Eliécer Gaitán sempre a Bogotá, che portò la Colombia ad un conflitto politico che durò per il resto del secolo.

La guerra fredda ebbe conseguenze significative sul suolo americano. Nel primo semestre del 1960 la rivoluzione comunista a Cuba, guidata da Fidel Castro e Che Guevara, diresse la politica del paese verso l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), divenendo un alleato incondizionato a scapito degli interessi geostrategici degli Stati Uniti. Si pose un ferreo blocco economico all'isola. Fra gli anni sessanta e settanta alcuni governi, in Argentina, Brasile, Cile, Uruguay, furono allontanati o rovesciati da una serie di dittature non allineate.

Con la fine della Guerra Fredda, e con la caduta del muro di Berlino, il continente ha visto affacciarsi il neoliberismo, un insieme di proposte politico-economiche con l'accento sulla libera circolazione dei capitali e la privatizzazione delle imprese pubbliche. A questi processi contribuirono la Banca Mondiale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Fondo Monetario Internazionale (FMI).





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