IL FARO DEI SOGNI

Storia dell'Africa

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L'Africa coloniale del XIX secolo
Conoscenza dell'interno

Sebbene vaste aree dell'Africa non abbiano avuto contatto con l'esterno per secoli, pensare che il continente sia rimasto isolato da qualsiasi relazione con culture non africane è errato. I conquistatori arabi, e poi i mercanti di cultura e fede islamica, hanno non solo conquistato il nord Africa, ma si sono mossi decisamente verso l'interno, aprendo le tratte trans-sahariane. Le vie del sale, delle spezie, degli schiavi e dell'oro sono rimaste vitali per secoli. Per certi versi, ancora oggi vengono utilizzate sia da commercianti che da turisti. Anche le coste orientali sono state visitate a più riprese da mercanti e viaggiatori arabi. Non si devono dimenticare le visite (1414, ma anche altre due date non meglio definite nel XV-XVI secolo) della flotta imperiale cinese, che ha attraccato in tutti i porti degli odierni Kenya e Tanzania, ma sicuramente anche in altre località.

Le carovane schiaviste arabe penetravano la regione dei Grandi Laghi già dall'XI secolo. È bene ricordare che gli esploratori europei che ‘scoprirono’ l'Africa nel XIX secolo, non fecero altro che ripercorrere queste piste, e che furono spesso aiutati e protetti dagli stessi schiavisti di cui parlavano con ribrezzo nelle loro relazioni alle società geografiche europee.

Rimane comunque vero che gran parte del continente è rimasta inesplorata da non-africani per molto tempo. In Europa, agli inizi del XIX secolo esistevano solo descrizioni di fantasia per quanto riguarda il continente africano al di là della fascia costiera.
Prime esplorazioni europee
Mappa del cartografo portoghese Fernão Vaz Dourado (c. 1520 - c. 1580)

L'interesse europeo per l'Africa venne riacceso nel XV secolo. L'Europa usciva da un periodo di implosione culturale ed era pronta a confrontarsi con altre culture e nuovi spazi. Inoltre, la mediazione con il mondo orientale era sin allora fatta dalle repubbliche marinare italiane, soprattutto la Repubblica di Venezia. Quest'ultima deteneva un monopolio virtuale sui commerci con il mondo arabo. Portogallo e Spagna avevano da poco ottenuto una rinnovata unità interna e sufficienti fondi per sostenere viaggi di esplorazione.

Il Portogallo iniziò la sistematica ricerca della via alle Indie circumnavigando il continente africano. Dai dati raccolti dai vari capitani che si erano avventurati sempre più a sud, i Portoghesi si dimostrarono convinti che esistesse un passaggio a sud verso le Indie. Nel 1434 arrivarono a Capo Bojador (Mauritania), nel 1445 a Capo Verde, nel 1482 al fiume Congo. Nel 1488, Bartolomeo Diaz superò il Capo di Buona Speranza e nel 1498 Vasco da Gama fece la prima vera circumnavigazione del continente arrivando a Sofala (Mozambico) e Malindi (Kenya). Va inoltre ricordato che il Capo di Buona Speranza, da molti considerato il punto più a sud del continente, è invece il punto più a Sud-Ovest. Il punto più a sud è Capo Agulhas, qualche centinaio di chilometri più ad est.
I Portoghesi costruirono vari forti e porticcioli per permettere alle loro navi di attraccare in sicurezza. Sebbene non abbiano esplorato che le zone limitrofe ai loro insediamenti - non esistono ricordi della città di Gedi nei vari rapporti portoghesi, quando questa sorge a soli 20 km da Malindi dove loro avevano uno dei loro centri più grandi del continente, e al tempo Gedi era una città fiorente - i Portoghesi sono stati capaci di organizzare un fiorente mercato di oro, avorio, legname prezioso e schiavi, che venivano dirottati alle loro colonie in Sud America.

Inglesi e olandesi presto seguirono le rotte aperte dai portoghesi e si stabilirono in diverse località della costa africana.
La tratta degli schiavi
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Schiavismo in Africa, Tratta araba degli schiavi e Tratta atlantica degli schiavi africani.
Trasporto di schiavi in Africa, da un'incisione del XIX secolo.

L'Africa è sempre stata un bacino di esportazione di schiavi. Pare che il nome stesso, Africa, derivi da una radice fenicia che significa schiavo. La tratta più antica e continuativa è stata quella controllata dal mondo arabo. Schiavi neri venivano catturati a sud del Sahara e portati ai mercati del nord Africa attraverso il Sahara. Lungo la valle del Nilo, la tratta seguiva il fiume sino a Khartoum, per poi attraversare il deserto e arrivare ad Assuan, e da qui al Cairo. In Africa Orientale, la tratta raggiungeva tutti i paesi della regione dei Grandi Laghi. Gli schiavisti arrivarono persino a costituire dei piccoli regni in Congo e attorno al Lago Malawi. Tra i molti schiavisti, Tippu Tip raggiunse grande notorietà dopo che, ritiratosi nelle sue sterminate piantagioni a Zanzibar, scrisse la sua autobiografia in swahili. La tratta verso i paesi arabi è stata ostacolata dalle potenze europee nella seconda metà del 1800, ma è continuata per lungo tempo. Ancora nei primi anni sessanta si vendevano schiavi africani al mercato di Aden. In tempi più recenti, la schiavitù ai danni delle popolazioni nere del Sudan del Sud è stata denunciata da varie organizzazioni per i diritti umani. In Mauritania, la schiavitù è stata abolita almeno quattro volte nel XX secolo.

La tratta atlantica è stata alimentata dalla richiesta di manodopera a basso prezzo per le piantagioni e le miniere delle Americhe. Questa tratta è stata molto più breve di quella islamica, ma anche molto più devastante dal punto di vista umano. Se è vero che la schiavitù in Africa Occidentale è sempre esistita, non può essere equiparata alla ferocia e metodica messe in campo dagli schiavisti europei nella regione, tuttavia più del 95% degli schiavi fu venduto agli europei da mercanti africani o arabi, molti regni africani si arricchirono grazie alla tratta degli schiavi. La tratta venne messa al bando dal Regno Unito e dagli Stati Uniti nel 1807[50] e nei successivi vent'anni da tutte le altre potenze coloniali europee.[51] Si arrivò quindi alla decisione per una moltitudine di motivi, da un lato umanitari e legati ai diritti umani, infatti l'abolizionismo nasce in Europa molto prima che nelle società africane o arabe, ma si arrivò a questa decisione anche perché toglieva un vantaggio economico ad un continente ormai sfuggito al controllo europeo. Lo stesso si può dire della schiavitù orientale, opposta per mettere in ginocchio l'economia in mano araba più che per veri motivi umanitari.[52]





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Il colonialismo europeo

L'interesse europeo verso l'Africa venne presto romanticizzato come l'impegno del mondo civilizzato a portare civilizzazione e modernità alle popolazioni che vivevano nell'ignoranza e nel buio intellettuale. In realtà, la conquista dell'Africa fu dettata da interessi economici e geopolitici. Non a caso, il primo paese ad entrare nelle mire europee fu l'Egitto, il più avanzato paese extraeuropeo nel raggio di azione di Regno Unito e Francia. Francesi e inglesi si contesero il controllo dell'Egitto dal 1811. La Francia invase poi l'Algeria nel 1830. Le società geografiche europee, sostenute dalle monarchie del tempo, mandarono esploratori a 'scoprire' l'interno dell'Africa. Forti delle relazioni di questi esploratori, le potenze europee iniziarono la corsa all'accaparramento delle zone migliori. Anche i missionari, che cercarono di raggiungere le popolazioni dell'interno, divennero spesso inconsapevoli o sottomessi agenti della colonizzazione. Ogni qual volta i missionari chiesero il sostegno di una potenza europea, dettero un punto di appoggio ai mercanti e ai soldati di tali paesi. Molti sono i casi di intervento europeo a difesa di una missione, intervento che permetteva di stabilire territori franchi sotto la ‘protezione’ di un paese straniero. I capi africani che sottoscrissero tali contratti di protezione non erano in grado di prevedere l'utilizzo che le potenze straniere ne avrebbero fatto, legittimando la loro presenza con trattati di poco valore legale.
Mappa dell'Africa nel 1898

Dopo la Conferenza di Berlino del 1885, le potenze europee decisero quali territori appartenessero a quali paesi. Decisero anche le aree di influenza laddove non vi erano ancora state delle prese di potere formali. Tutto questo fu possibile grazie alle cartine, allora già alquanto dettagliate, e ad una non vaga conoscenza delle materie prime presenti nel continente. Va da sé che Francia e Regno Unito - all'apice della loro potenza - poterono scegliere le zone migliori, lasciando a Italia, Germania e Spagna le briciole. Il Portogallo vide confermati suoi possedimenti, che erano però più immaginari che reali. Infatti, nonostante i molti secoli di presenza, il Portogallo non aveva alcun controllo delle sue colonie oltre una breve fascia costiera. Non aveva neppure una mappatura moderna dei territori sotto il suo controllo.

Leopoldo II del Belgio proclamò lo Stato Libero del Congo (prima in realtà proprietà privata del sovrano) e ne assunse la sovranità, facendolo dunque divenire una colonia del Belgio. La Germania poté utilizzare le sue colonie (specialmente Tanzania e Camerun) solo per un periodo breve, visto che le perse in conseguenza alla sconfitta durante la Prima guerra mondiale. Le varie colonie viaggiarono a velocità diverse. In generale, nessun paese europeo investì molto nello sviluppo delle colonie, spingendo invece i vari territori ad arrivare al più presto all'autosufficienza finanziaria. Scuole, ospedali e infrastrutture furono spesso il frutto di missionari cristiani e di società internazionali per lo sviluppo. In ogni caso, alcune infrastrutture essenziali vennero preparate. Le ferrovie, normalmente a scarto ridotto, iniziarono a penetrare il continente e a permettere il commercio di generi alimentari e minerari con i paesi extra-africani.

Gli europei che vollero partecipare alla colonizzazione ricevettero in genere ampi appezzamenti di terreno o vaste concessioni minerarie. Questo fu particolarmente vero in Kenya, Rhodesia e Sudafrica. La Francia seguì un simile piano in Nord Africa. In Algeria, ad esempio, i coloni venivano considerati francesi a tutti gli effetti, e godevano del sostegno governativo. L'Africa divenne anche il teatro di azioni di guerra durante la Prima e Seconda guerra mondiale. La colonia tedesca del Tanganyika si oppose alla presenza britannica, combattendo sia in campo aperto (battaglia di Tanga) che usando la guerriglia, con le incursioni navali del generale tedesco Paul von Lettow-Vorbeck sul lago Tanganika. Nel secondo conflitto, molti africani parteciparono come fanteria nelle campagne del Nordafrica, delle Ardenne e della Birmania. Inoltre, la guerra in Nordafrica non risparmiò le popolazioni civili estranee al conflitto.
L'Africa postcoloniale del XX secolo
Le indipendenze

L'Europa del dopo guerra non riuscì a mantenere il controllo delle colonie africane. Da una parte, la creazione di quadri preparati e con formazione universitaria aveva involontariamente preparato persone capaci di parlare al potere coloniale allo stesso livello. Dall'altra l'esperienza della guerra aveva aperto gli occhi agli africani. Questi avevano combattuto a fianco dei commilitoni europei senza sfigurare. Anzi, le truppe keniote furono quelle a fare la differenza nella campagna di Birmania. Lo stesso si può dire delle truppe senegalesi alle Ardenne. Inoltre, le nuove idee di democrazia e partecipazione politica spinsero l'opinione popolare europea a favorire l'indipendenza delle nazioni africane.

Il primo paese a raggiungere autogoverno fu l'Egitto nel 1922. Altre nazioni seguirono negli anni cinquanta, con la maggioranza dei paesi che arrivarono all'indipendenza negli anni sessanta. Le colonie portoghesi arrivarono all'indipendenza alla fine degli anni settanta dopo anni di guerra e solo perché la dittatura di Salazar era caduta nel 1974. Gibuti ottenne l'indipendenza dalla Francia nel 1977, e la Namibia dal Sudafrica nel 1990.
Democrazie

I paesi africani che sono giunti all'indipendenza hanno normalmente ricevuto un ordinamento democratico che prevedeva il multipartitismo e la divisione dei poteri giuridico, legislativo e politico. Quasi tutti i paesi africani sono però giunti in poco tempo al monopartitismo e alla presidenza a vita, impedendo quindi un vero sviluppo delle democrazie.

Sotto la spinta dei moti democratici nati alla fine della Guerra Fredda, anche in Africa si ebbe la stagione della primavera delle democrazie (primi anni novanta). Quasi tutti i paesi hanno visto movimenti popolari che hanno obbligato i presidenti a vita a concedere il multipartitismo. Sebbene il cammino democratico non sia ancora finito, si nota come la crescita della società civile stia dando segni incoraggianti di nuova partecipazione popolare alla politica e alla società dei vari paesi africani.





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Cronologia
L'Africa preistorica

3-1 milioni di anni fa: Homo habilis fabbrica i primi utensili in pietra.
1.650.000-10.000 anni fa: comparsa di Homo erectus.
35.000 anni fa: comparsa di Homo sapiens sapiens.

L'Africa delle Antiche Civiltà

5000-4000 a.C.: nella valle del fiume Nilo, nell'odierno Egitto, si costituiscono i due regni dell'Alto Egitto, a Sud, e del Basso Egitto, a Nord.
3100 a.C. ca.: unificazione dell'Egitto (data convenzionale 3150 a.C., ascesa al trono di Narmer).
3000 a.C. ca.: formazione dell'Antico Regno, con capitale Menfi. Costruzione delle piramidi.
2000-1700 a.C. – L'XI dinastia riporta l'Egitto allo splendore; prime manifatture in vetro documentate e adozione dello Shaduf in agricoltura.
1987-1780 a.C. – Medio Regno egizio
1780-1670 a.C. – Secondo periodo intermedio dell'Egitto: la crisi favorisce l'avvento al potere degli Hyksos
1650 a.C. circa – Egitto – Lo scriba Ahmes trascrive un testo più antico nel Papiro di Rhind;
1570-1080 a.C. – Nuovo Regno egizio: le dinastie "tebane" (XVIII, XIX e XX) scacciano gli invasori
Fine del XIII secolo a.C. – Ramesse II si oppone agli Ittiti, soprattutto nella battaglia di Qadeš
1160 a.C. – Ramesse V muore di vaiolo
814 a.C.: fondazione di Cartagine da parte dei Fenici (data tradizionale).
VIII secolo a.C. inizio dell'Età Arcaica presso i cartaginesi
VII secolo a.C. – L'Egitto è sottomesso dagli Assiri
660-525 a.C. – La dinastia saitica dona all'Egitto un ultimo periodo di prosperità
525 a.C. – Cambise riduce l'Egitto ad una provincia dell'Impero persiano
332 a.C. – Alessandro Magno è incoronato faraone d'Egitto.
323 a.C. – Tolomeo Lago fonda la dinastia tolemaica
290 a.C.: costruzione della biblioteca di Alessandria.
280 a.C. ca. Costruzione del Faro di Alessandria
264 - 241 a.C. Prima guerra punica
218 - 202 a.C. Seconda guerra punica
149-146 a.C.: Terza guerra punica, Roma distrugge Cartagine e istituisce la provincia d'Africa.
69 a.C. - 30 a.C., Cleopatra VII regina d'Egitto.
50: espansione del regno etiope di Axum.
30 a.C. finisce la dinastia tolemaica, l'Egitto diviene una provincia romana
90 - 170 ca., Claudio Tolomeo astronomo e matematico greco che vive e lavora ad Alessandria d'Egitto
III e IV secolo cultura di Urewe nella regione intorno al lago Vittoria
429-534: regno dei Vandali in nord Africa.





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L'Africa pre coloniale tra 500 e 1800

788: Marocco, dinastia degli Idrisidi.
800 ca.: regno del Kanem fiorisce attorno al lago Ciad.
868: Ibn Ṭūlūn fonda la dinastia dei Tulunidi in Egitto.
880-900 ca.: massimo splendore del regno del Ghana.
910: dinastia fatimide nell'attuale Tunisia.
1062-1147: dinastia berbera degli Almoravidi.
1075: il regno del Ghana è assoggettato dagli Almoravidi.
1150 ca.: la dinastia Almohade soppianta in nord Africa gli Almoravidi e successivamente passa in Spagna.
1171-1250: Il curdo Saladino fonda la dinastia musulmana degli Ayyubidi in Egitto.
1200 ca.: sorgono alcuni regni cristiani nel Congo.
1248-1254: la Settima crociata colpisce l'Egitto.
1415: con la conquista di Ceuta inizia l'influenza dell'Impero portoghese su varie zone africane.
1440: re Mutoto fonda l'Impero di Monomotapa, con capitale la città di Grande Zimbabwe. Il regno, all'apogeo con il figlio Matope, si estendeva lungo il territorio dell'attuale Zimbabwe e Mozambico, dall'Oceano Indiano al Kalahari lungo la direttrice del fiume Zambesi.
1488: il portoghese Bartolomeu Dias doppia il capo di Buona Speranza.
1493: il regno del Songhai raggiunge il suo apogeo con la dinastia Askia.
1555-63: il mercante di schiavi sir John Hawkins compie il suo primo viaggio tra l'Africa e le Americhe.
1670: nascita del regno di Kaarta nell'alto Niger.
1710-1957: dinastia Husaynide a Tunisi.
1794: i francesi aboliscono la schiavitù nelle loro colonie.
1798-1799: spedizione napoleonica in Egitto; nascita dell'egittologia.

L'Africa coloniale del XIX secolo

1830-1843: conquista francese dell'Algeria.
1844: i Francesi si ritirano dal Marocco (trattato di Tangeri).
1847: la Liberia è il primo stato africano a conquistare l'indipendenza.
1853: fondazione da parte dei Boeri del Transvaal nell'attuale Repubblica Sudafricana.
1859-1869: costruzione del canale di Suez in Egitto.

L'Africa postcoloniale del XX secolo

1936: inizia la segregazione razziale (apartheid) in Sudafrica.
1940: settembre, l'Africa orientale viene coinvolta nella seconda guerra mondiale.
1941: maggio, l'Italia perde il suo impero coloniale in Africa orientale.
1960: indipendenza di molte colonie europee in Africa.
1962: Indipendenza dell'Algeria.
1963: nasce l'Organizzazione dell'Unità Africana.
1969: il colonnello Muʿammar Gheddafi attua un colpo di Stato in Libia.
1975-1976: con la fine del regime fascista in Portogallo raggiungono l'indipendenza le ultime colonie africane dell'Angola e del Mozambico.
1990: Sudafrica, liberazione di Nelson Mandela.
1990: Movimento indipendentista (anti-etiopico) in Eritrea. Indipendenza della Namibia.
1991: le elezioni in Algeria vedono la vittoria del partito islamico; Somalia, è destituito Siad Barre, inizio della dissoluzione del potere statale e della guerra interetnica.
1992: intervento U.S.A in Somalia.
1993: maggio, indipendenza dell'Eritrea.
1993: ottobre, Tentato colpo di Stato Tutsi in Burundi, violenze etniche.
1993: dicembre, Premio Nobel per la pace a Frederik Willem de Klerk e Nelson Mandela.
1994: aprile, Genocidio in Ruanda; le prime elezioni multietniche in Sudafrica sanciscono la fine dell'apartheid: Nelson Mandela presidente.
1994: ottobre, dopo 17 anni finisce la guerra civile in Mozambico.
1996: gennaio, colpo di Stato in Niger.
1997: maggio, colpo di Stato di Laurent-Désiré Kabila in Zaire che cambia nome in Repubblica Democratica del Congo.
1997: maggio, colpo di Stato del maggiore Jolly Paul Koroma in Sierra Leone.
1999: aprile, fine dell'embargo ONU (iniziato nel 1992) in Libia, dopo la consegna degli attentatori di Lockerbie.
1999: aprile-maggio, colpi di Stato in Niger (assassinio del presidente Mainassara) e in Guinea-Bissau (destituzione del presidente João Bernardo Vieira).
1999: aprile, Abdelaziz Bouteflika vince le elezioni presidenziali in Algeria.
1999: dicembre, colpo di Stato in Costa d'Avorio (destituzione del presidente Bédié).

L'Africa del XXI secolo

2000: luglio, XIII conferenza mondiale sull'AIDS in Sudafrica, denuncia della tragica diffusione del virus dell'HIV nel continente.
2000: marzo-dicembre, guerra Eritrea-Etiopia.
2001: gennaio, tentato colpo di Stato nella Repubblica Democratica del Congo (uccisione del presidente Laurent-Désiré Kabila).
2011: luglio, indipendenza del Sudan del Sud.





fonte https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%...he_Civilt%C3%A0

 
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