| Nubia
Piramidi nubiane a Meroe
Etimologicamente, il termine "Nubia" deriva dall'antico egizio "NWB", che significava "oro", essendo concentrata nella regione l'estrazione di gran parte del prezioso metallo, dai tempi più remoti fino ai primi secoli dell'era cristiana, tanto che, in età ellenistica, nel pieno deserto nubiano, accanto alle miniere maggiormente prolifiche sorse la città di Berenice Pancrisia, recentemente portata alla luce da una spedizione archeologica italiana (1989).
Non disponiamo di notizie certe del periodo protostorico della Nubia, se non da scarsi ritrovamenti archeologici. Nel periodo arcaico e nel periodo classico, è praticamente impossibile separare la civiltà nubiana da quella egizia, in quanto la Nubia fu più volte vassalla (ed - in certuni periodi - pure annessa al potente regno egizio). Fino al 280 a.C., addirittura, la scrittura nubiana era il geroglifico. Tutte le fonti storiche di cui disponiamo sul paese sono di provenienza egizia. Dai dati più recenti sembra emergere che, prima dell'avvento del regno unitario del faraone Narmer, l'Alto Egitto estendeva il suo territorio circa fino alla Terza Cateratta, quindi comprendente gran parte della Nubia classica e l'intero Dodecascheno.
Da sempre i faraoni tentarono direttamente o indirettamente di controllare le miniere ed i commerci che transitavano attraverso la Nubia (una via delle spezie, che partiva dalla regione di Punt, localizzabile presso le attuali Somalia ed Eritrea, nonché dal Regno di Axum, nell'attuale Etiopia, raggiungeva l'Egitto attraverso la regione di Kush e la città nubiana di Kerma, nella Nubia a ridosso del confine egizio).
Intorno al 2600 a.C., preso a modello il regno egiziano, sorse il primo regno nubiano protokushita, il Regno di Kerma, che raggiungerà l'apice del suo splendore verso il 1800 a.C. con commerci diretti verso l'Arabia (forse verso la città di Ubar, nell'Oman), verso l'Africa interna, verso l'Egitto e verso i nomadi degli attuali stati del Ciad, Niger e Mali. Nubiani erano anche gran parte dei mercenari che combattevano nelle file dell'esercito egizio, assieme a Siriani, Garamanti ed a Libici. Frequenti furono le spedizioni militari egizie nel corso dell'Antico Regno e Kerma si trovò più volte invasa dalle armate egizie all'epoca della fine dell'Antico Regno stesso. In questo periodo sono anche attestati i rapporti commerciali tra Kerma e i vicini Regni sudarabici (il Regno di Saba in primis), insediati nell'attuale Yemen. Con l'avvento del Medio Regno in Egitto, riprese l'espansionismo faraonico verso meridione e Kerma divenne uno Stato vassallo. Ma, alla caduta del Medio Regno, il Regno di Kerma iniziò ad espandersi verso settentrione, arrivando a controllare il territorio egizio fino alla città di Syene (l'attuale Assuan). La nascita del Nuovo Regno dell'Egitto segnò la fine del Regno di Kerma, che venne annesso definitivamente al regno egizio. Thutmose I completò, infatti, la conquista della Nubia nel 1520 a.C., spostando il confine meridionale del regno egiziano alla Quinta cataratta sul Nilo.
Il vuoto di potere in Nubia non durò, però, a lungo, in quanto iniziò ad affermarsi il regno di Kush. La parabola ascendente dei Kushiti inizia attorno al 2100 a.C., in una zona dell'Alto Nilo al riparo dalle mire espansionistiche degli Egizi. Attorno al 1700 a.C., Kush annetté un'intera regione situata all'incirca presso le attuali città di Dongola e di Atbara nell'odierno Sudan. Nel 1580 a.C. l'Egitto invase una prima volta Kush. Finché l'Egitto fu potente, Kush si espanse unicamente verso meridione, anche se non sono tuttora noti i suoi confini in queste regioni. Addirittura alcuni ipotizzano che potessero comprendere il corso del Bahr al-Jebel nella conca paludosa del Sud, il Bahr al-Ghazal e le attuali regioni del Kurdufan e del Darfur. All'inesorabile e lento declino dell'Egitto, corrispose un'affermazione progressiva di Kush. Già nel 1320 a.C. inizia l'espansione verso settentrione, nell'attuale regione egiziana di Abu Simbel. Ma, verso il 1000 a.C., venne raggiunta la zona di File e di Elefantina. La piena indipendenza dall'Egitto venne conquistata nel 784 a.C. I commerci erano molto fiorenti, tanto che alcuni storici sono portati a ritenere che il biblico territorio di Ofir, sede delle Miniere di re Salomone, corrispondesse proprio alla regione di Kush. Faraoni nubiani
Addirittura la XXV dinastia egizia (la "Dinastia dei Faraoni Neri"), che regnò dal 762 a.C. al 656 a.C., quando fu abbattuta dall'invasione degli Assiri, era nubiana d'origine. Infatti, il re kushita Kashta (821 a.C. - 759 a.C.), figlio di un alto sacerdote tebano esule nel 951 a.C. presso Kush, (i sacerdoti tebani furono cacciati dai faraoni d'origine libica), approfittando dell'anarchia imperante in Egitto, invase il paese e si fece incoronare faraone a Menfi. Suo figlio Piankhi (783 a.C. - 714 a.C.), eliminò progressivamente tutti i pretendenti al trono. Fu l'apogeo del regno kushita. I suoi successori infatti non furono molto abili. Le continue scaramucce di confine tra Egitto ed il potente Impero Assiro, lungo il Torrente d'Egitto (attuale fiume al-ʿArīsh), fecero precipitare la situazione. Il re assiro Assurbanipal (691 a.C. - 627 a.C.) rase al suolo Tebe (671 a.C.) e sconfisse ripetutamente l'armata egiziana. Il faraone Tenutamon nel 656 a.C. fu costretto ad abbandonare definitivamente l'Egitto ed a rifugiarsi nella natale Nubia. I rapporti tra Nubia ed Egitto, progressivamente, declinarono, sebbene nel 591 a.C. l'Egitto occupò militarmente per breve tempo la Nubia fino a Napata. Per prevenire ulteriori attacchi kushiti, i faraoni stanziarono sul confine meridionale gli Ebrei filoegizi che fuggirono da Gerusalemme l'8 luglio 587 a.C., prima della caduta in mano dei Babilonesi di re Nabucodonosor (634 a.C. - 562 a.C.), in seguito alla rivolta del re Sedecia (654 a.C. - 586 a.C.). Un tentativo fallito d'invasione della Nubia avvenne, invece, verso il 523 a.C. ad opera dei Persiani. Nel frattempo, i kushiti ritennero maggiormente sicura la posizione di Meroe come capitale in sostituzione di Napata, troppo esposta alle incursioni dall'Egitto. Il re Harsiotef (427 a.C. - 369 a.C.) fu l'ultimo ad utilizzare l'alfabeto egizio. I suoi successori iniziarono ad adottare il meroitico, oramai largamente diffuso a livello popolare. Il trasferimento della capitale fu concluso da re Arkekamani, attorno al 265 a.C.. Nel frattempo, i rapporti con l'Egitto caduto prima sotto il dominio persiano (525 a.C. - 332 a.C.) divennero più ridotti. I rapporti commerciali con i Tolomei furono invece buoni. Molto meno, all'inizio, furono invece i rapporti coi Romani, tanto che nel 24 a.C. un'incursione meroitica della regina Candace provocò una situazione di guerra: un'orda nubiana si spinse sino a File e saccheggiò il tempio di Iside e ne riportò a Meroe alcune statue di Augusto, che gli archeologi hanno ritrovato recentemente. I Romani ricacciarono gli invasori verso sud fino a Napata che distrussero. Candace chiese e ottenne di trattare direttamente con Ottaviano e ottenne di segnare il confine tra Roma e Meroe a Maharraka nel 22 a.C.. Il patto di pace coi Meroiti tenne fino al 270.
I rapporti tra l'Impero Romano e i Nubiani furono ottimi. Due centurioni compirono addirittura nel 66 un viaggio esplorativo alla ricerca delle sorgenti del Nilo (che dissero nascere da due alte montagne, probabilmente nella regione del Bahr al-Ghazal o forse addirittura nell'Uganda[23]). Nel 395 l'Impero romano d'oriente ereditò l'Egitto e fece costruire numerose fortezze confinarie in Nubia, quale quella di Ikhmindi ma senza particolari conflitti. Anche coi Bizantini furono buone le relazioni diplomatiche, tanto più che, nel frattempo, la Nubia era divenuta cristiana proprio per la sua vicinanza all'Egitto (280 - 310). Da quegli anni, tuttavia, il regno di Kush divenne vassallo del meridionale regno di Axum. Re Ezana III di Axum (294 - 356), convertitosi al cristianesimo (323), represse una rivolta cancellando definitivamente il regno di Kush nel 352.
Il cristianesimo ("Chiesa delle cateratte") sopravvisse fino al 1317 nella Nubia, quando oramai l'Egitto era stato islamizzato da secoli. Sulle ceneri del Regno Kushita sorse, nel 580 il regno cristiano di Makuria, che resistette all'islamizzazione assai tenacemente fino al 1272.
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