| Primi anni
Ravel nacque nella città basca di Ciboure, in Francia, vicino a Biarritz, a 18 chilometri dal confine con la Spagna. Suo padre, Pierre-Joseph Ravel, era un ingegnere colto e di successo, un inventore e un produttore, nato a Versoix vicino al confine franco-svizzero.[7][n 1] Sua madre, Marie, nata Delouart, era di origini basche ma cresciuta a Madrid. Verso la fine del diciannovesimo secolo, Joseph l'aveva sposata nonostante fosse al di sotto del proprio status - Marie era illegittima e appena istruita - ma il matrimonio era felice.[10] Alcune delle invenzioni di Joseph ebbero successo, tra queste un primo motore a combustione interna e una famigerata macchina da circo, il "Whirlwind of Death", un giro della morte che fu una grande attrazione fino a un incidente mortale al Circo Barnum e Bailey nel 1903.[11]
Entrambi i genitori di Ravel erano cattolici romani; Marie era una libera pensatrice, un tratto ereditato dal figlio maggiore.[12] Maurice fu battezzato nella chiesa parrocchiale di Ciboure sei giorni dopo la sua nascita. La famiglia si trasferì a Parigi tre mesi dopo e lì nacque un figlio più giovane, Édouard: era legato a suo padre, che alla fine seguì nella professione di ingegnere. Maurice era particolarmente devoto alla madre; la sua eredità basca-spagnola ebbe una forte influenza nella sua vita e nella sua musica. Tra i suoi primi ricordi c'erano canzoni popolari che lei gli cantava.[13] La casa non era ricca, ma l'ambiente famigliare era confortevole e i due ragazzi ebbero un'infanzia felice.[14]
Ravel senior era felice di portare i suoi figli nelle fabbriche per vedere gli ultimi dispositivi meccanici, ma aveva anche un vivo interesse per la musica e la cultura in generale.[15] Più avanti nella vita Ravel ricordava: "Durante la mia infanzia ero sensibile alla musica. Mio padre, molto più colto in questa arte rispetto alla maggior parte dei dilettanti, ha saputo sviluppare i miei gusti e stimolare il mio entusiasmo in tenera età".[16] Non ci sono prove che Ravel abbia ricevuto un insegnamento scolastico generale ufficiale nei suoi primi anni; il suo biografo Roger Nichols suggerisce che il ragazzo potrebbe essere stato educato principalmente da suo padre.[17]
Quando aveva sette anni Ravel iniziò le lezioni di piano con Henri Ghys, un amico di Emmanuel Chabrier; cinque anni dopo, nel 1887, iniziò a studiare armonia, contrappunto e composizione con Charles-René, allievo di Léo Delibes.[17] Senza essere un bambino prodigio, era un ragazzo eccezionalmente portato per la musica.[18] Charles-René scoprì che la concezione della musica di Ravel era naturale per lui "e non, come nel caso di tanti altri, il risultato di uno sforzo".[19] Le prime composizioni conosciute di Ravel risalgono a questo periodo: variazioni su un corale di Schumann, variazioni su un tema di Grieg e un unico movimento di una sonata per pianoforte.[20] Sono arrivate fino a noi solo in forma frammentaria.[21]
Nel 1888 Ravel incontrò il giovane pianista Ricardo Viñes, che divenne non solo un amico per la vita, ma anche uno dei principali interpreti delle sue opere e un importante collegamento tra Ravel e la musica spagnola.[22] I due condividevano un apprezzamento per Wagner, la musica russa e gli scritti di Poe, Baudelaire e Mallarmé.[23] All'Esposizione Universale di Parigi del 1889, Ravel fu molto colpito dai nuovi concerti sinfonici russi diretti da Nikolai Rimsky-Korsakov.[24] Questa musica ebbe un effetto duraturo sia su Ravel che sul suo contemporaneo più anziano Claude Debussy, così come il sound esotico del gamelan giavanese, sempre udito durante l'Esposizione.[20]
Émile Decombes subentrò come insegnante di pianoforte di Ravel nel 1889; nello stesso anno Ravel diede la sua prima esibizione pubblica.[25] A quattordici anni prese parte ad un concerto alla Salle Érard insieme ad altri allievi di Decombes, tra cui Reynaldo Hahn e Alfred Cortot.[26] Conservatorio di Parigi
Con l'incoraggiamento dei suoi genitori Ravel fece domanda per entrare nel più importante istituto musicale francese, il Conservatoire de Paris. Nel novembre del 1889, suonando musica di Chopin, superò l'esame per l'ammissione alla classe preparatoria di pianoforte gestita da Eugène Anthiome.[27] Ravel vinse il primo premio al concorso per pianoforte del Conservatorio nel 1891, ma per il resto non si distinse come studente.[28] Tuttavia questi anni furono un periodo di notevole progresso nel suo sviluppo come compositore. Il musicologo Arbie Orenstein scrive che per Ravel gli anni 1890 furono un periodo "di immensa crescita... dall'adolescenza alla maturità".[29] outdoor group photograph of a small class of students with their professor La classe di piano di Charles de Bériot nel 1895, con Ravel a sinistra
Nel 1891 Ravel passò alle classi di Charles-Wilfrid de Bériot, per il pianoforte, e di Émile Pessard per l'armonia.[25] Fece progressi solidi anche se non spettacolari, con il particolare incoraggiamento da parte di Bériot ma, nelle parole della studiosa musicale Barbara L. Kelly, "gli si poteva insegnare solo alle sue condizioni".[30] Il suo successivo insegnante Gabriel Fauré lo capì, ma in generale non era accettabile per l'atteggiamento tradizionalista del Conservatorio degli anni 1890.[30] Ravel fu espulso nel 1895, non avendo più vinto premi.[n 2] Le sue prime opere per sopravvivere sono di questi giorni da studente: Sérénade grotesque, per pianoforte, e Ballade de la Reine morte d'aimer,[n 3] una melodia ambientata su una poesia di Roland de Marès (entrambi del 1893).[20]
Ravel non fu mai uno studente così diligente in piano com'erano i suoi colleghi come Viñes e Cortot.[n 4] Era chiaro che come pianista non li avrebbe mai eguagliati e la sua ambizione prevalente era quella di essere un compositore.[28] Da questo punto si concentrò nella composizione. Le sue opere di quel periodo comprendono le canzoni Un grand sommeil noir e D'Anne jouant de l'espinette su versi di Paul Verlaine e Clément Marot,[20][n 5] e le pièces per pianoforte Menuet antique e Habanera (a quattro mani), quest'ultima infine incorporata nella Rapsodie espagnole.[33] In questo periodo Joseph Ravel presentò suo figlio a Erik Satie, che si guadagnava da vivere come pianista di café. Ravel fu uno dei primi musicisti, Debussy era un altro, a riconoscere l'originalità e il talento di Satie.[34] I costanti esperimenti di Satie nella forma musicale furono d'ispirazione per Ravel, che li considerava "di inestimabile valore".[35] portrait of middle-aged man with white hair and moustache Gabriel Fauré, insegnante e sostenitore di Ravel
Nel 1897 Ravel fu riammesso al Conservatorio, studiando composizione con Fauré e prendendo lezioni private di contrappunto con André Gedalge.[25] Entrambi questi insegnanti, in particolare Fauré, lo consideravano moltissimo e furono influenze chiave sul suo sviluppo come compositore.[20] Mentre il corso di Ravel progrediva, Fauré riferì "un netto guadagno della sua maturità... che coinvolgeva la ricchezza dell'immaginazione".[36] La posizione di Ravel al Conservatorio era tuttavia minata dall'ostilità del direttore, Théodore Dubois, che deplorava la visione musicalmente e politicamente progressista del giovane.[37] Di conseguenza, secondo un compagno di studi, Michel-Dimitri Calvocoressi, era diventato "un bersaglio, contro il quale tutte le armi erano buone".[38] Scrisse alcune opere basilari mentre studiava con Fauré, tra cui l'ouverture Shéhérazade, ouverture de féerie e una sonata per violino, ma non vinse premi e quindi fu espulso di nuovo nel 1900. Come ex studente gli fu permesso di frequentare le lezioni di Fauré come "auditeur" non partecipante, fino ad abbandonare definitivamente il Conservatoire nel 1903.[39]
Nel 1899 Ravel compose il suo primo pezzo che sarebbe diventato largamente conosciuto, anche se inizialmente ebbe un impatto modesto: Pavane pour une infante défunte ("Pavane per una principessa morta").[40] In origine era un lavoro per pianoforte solista, commissionato dalla Princesse de Polignac.[41][n 6] Nel 1897 diresse la prima esecuzione dell'ouverture Shéhérazade, che ebbe un'accoglienza mista, con fischi che si mescolavano agli applausi del pubblico e recensioni poco lusinghiere da parte della critica. Uno descrisse il pezzo come "un esordio sconvolgente: un goffo plagio della scuola russa" e definì Ravel un "debuttante di mediocre talento... che forse diventerà qualcosa se non qualcuno tra circa dieci anni, se lavora sodo".[42][n 7] Un altro critico, Pierre Lalo, pensava che Ravel mostrasse talento, ma era troppo in debito con Debussy e avrebbe dovuto invece emulare Beethoven.[44] Nel corso dei decenni successivi Lalo divenne il critico più implacabile di Ravel.[44]
Dall'inizio della sua carriera, Ravel sembrava serenamente indifferente al biasimo o all'elogio. Chi lo conosceva bene credeva che questo non fosse una posa, bensì un atteggiamento assolutamente genuino.[45] L'unico giudizio sulla sua musica che apprezzava veramente era il proprio, perfezionista e severamente autocritico.[46] A vent'anni era, secondo le parole del biografo Burnett James, "controllato, un po' distaccato, intellettualmente parziale, portato alle canzonature bonarie".[47] Si vestiva come un dandy ed era meticoloso per il suo aspetto e il suo comportamento.[48] Orenstein osserva che, basso di statura,[n 8] di struttura leggera e ossuto nei lineamenti, Ravel aveva "l'aspetto di un fantino ben vestito", la cui grande testa sembrava adeguatamente abbinata al suo intelletto formidabile.[49] Durante la fine del 1890 e nei primi anni del secolo successivo, Ravel era barbuto alla moda del giorno; dalla metà degli anni trenta era ben rasato.[50]
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