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La grande paura di aver perso il proprio tempo, di aver perso chissà quali occasioni, è una paura che, ad un certo punto, assale quasi tutte le persone che ho incontrato come terapeuta.
Ma credo che sia una paura condivisa anche da molte persone che non intraprendono un percorso di crescita personale. Da dove viene la paura di aver perso tempo?
Quando si intraprende un percorso terapeutico di crescita personale, si comincia a conoscere sé stessi, e, inevitabilmente, si scoprono anche i tanti condizionamenti cui si è stati sottoposti durante il proprio sviluppo.
Spesso si comprende come il proprio comportamento sia stato una conseguenza di tali condizionamenti.
Ci si rende conto che anche alcune delle scelte fatte, sono state condizionate.
La scelta di rinunciare a parti di sé, a parte della propria realizzazione o alla soddisfazione di un proprio bisogno, sono determinate dall’amore che si prova per la propria famiglia, ed è, solitamente, una scelta inconscia.
Si teme di ferire le persone amate, o di perdere il loro amore, e, spesso, anche questo timore è inconsapevole.
Non c’è mai nessuna intenzione malevola, né da parte di chi condiziona (i genitori o altre persone molto significative), né di chi è condizionato: tale processo è per tutti i partecipanti assolutamente inconscio.
Quindi, di fatto, è impossibile sottrarvisi, almeno fino a quando non giunge all’età della ragione.
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