La forza economica della Repubblica marinara si manifesta con un impero coloniale ante litteram in senso fortemente e strettamente economico, con basi politiche fatte da una fitta rete di accordi politico-commerciali in tutto il Mar Mediterraneo e il Mar Nero; dense sono le presenze mercantili liguri da Gibilterra sino all'Asia centrale, con testimonianze documentate in una miriade di porti e crocevia commerciali.
Per non citarne che i più importanti:
-Southampton;
i porti delle Fiandre;
Gibilterra, l'area di Siviglia, Cadice e Sanlúcar de Barrameda;
la Provenza;
-la Corsica, come possedimento diretto della Repubblica di Genova per oltre sei secoli, e la Sardegna;
-la costa nordafricana, con Bugia, Biserta, Bona e Tabarca, e l'Egitto a Damietta e Alessandria;
-Cipro, con una lunga occupazione del porto di Famagosta e lo scacco economico alla corona, e Malta;
-tutta la costa mediorientale da Gibelletto, già feudo personale di una famiglia ligure (gli Embriaci), sino all'Armenia, passando per Cesarea, Tiro, Sidone, Giaffa, Beirut, San Giovanni d'Acri;
-l'Anatolia, con la lunga vita della colonia di Chio, e Focea (Fogliavecchia), Metelino, Pera di Costantinopoli, Bursa, Trebisonda, Sinope, Erzurum, Erzincan, Iconio (Konya), Enos, Cesarea d'Anatolia, Savasto (Sivas), Alessandretta;
-la costa romena con Vicina, Moncastro, Chilia, Enisala, Isaccea e la Crimea con Caffa, Soldaia, Cembalo;
-le foci del Don con Tana;
i crocevia asiatici di Astrachan', Saraj, Samarcanda, sino a Culgia (Almaligh, o Armalicco) e alla Cina sud occidentale, con un fondaco documentato sin dinanzi a Taiwan;
-la Mesopotamia, con mercanti e costruttori navali a Baghdad.
Come ha scritto Roberto Sabatino Lopez, gli albori delle marine reali inglese, spagnola e soprattutto francese hanno radici nella scuola ligure, con la chiamata di maestranze dalle Riviere atte a formare maestri d'ascia e arsenali indipendenti.
La Liguria si distinse storicamente anche in epoca mercantile e tardo medioevale per i suoi esploratori (tra i più celebri i fratelli Vivaldi, Leon Pancaldo, Lanzerotto Malocello, Antoniotto Usodimare, oltre al più noto Cristoforo Colombo) e ammiragli (in primis Benedetto Zaccaria, poi Ansaldo De Mari, Oberto Doria, Oberto Spinola, sino ad Andrea Doria).
Sulla terraferma Genova e la sua Repubblica prendono gradualmente il controllo della maggior parte della Liguria, da Levante a Ponente e sconfinando anche in quei territori del Basso Piemonte più vicini al capoluogo genovese, e fino alla caduta dell'ultima città rimasta formalmente libera, Savona, che dopo la distruzione della Cittadella e l'insabbiamento del locale porto definitivamente capitolò nel 1528. Con la fine del mondo coloniale concomitante all'avanzata ottomana (caduta di Bisanzio nel 1453 e di Caffa nel 1475), iniziò per la Liguria una nuova era.
Il periodo che vide protagonisti le figure di Carlo V e dell'ammiraglio onegliese Andrea Doria - quest'ultimo promotore dell'istituzione di una nuova repubblica (la cosiddetta Quinta repubblica) più indipendente rispetto alle due maggiori potenze europee dominanti (Francia e Spagna) - e che coinvolse il territorio ligure sino agli inizi del XVII secolo fu denominato come El siglo de los Genoveses (il secolo dei Genovesi), caratterizzato dal potere finanziario dei banchieri genovesi e dai prestiti alla Corona di Spagna.
A Seicento inoltrato iniziò una nuova e diversa lunga decadenza che si protrarrà per tutto il Settecento, sino al periodo napoleonico e alla rivoluzione industriale, momento della rinascita.
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