| Lingue Nel paese si parla la lingua armena nella variante dell'orientale, diffuso anche nella comunità armena dell'Iran. Nel paese sono diffuse diverse minoranze linguistiche e gran parte della popolazione armena parla come seconda lingua il russo. Religioni Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa apostolica armena, Chiesa armeno-cattolica, Chiesa cattolica in Armenia e Chiesa evangelica armena.
L'Armenia è un paese a maggioranza cristiana. La Chiesa armena vanta una tradizione antichissima, che risale al III secolo d.C. (l'Armenia è considerata la prima nazione al mondo ad aver adottato, nel 301, il cristianesimo come religione ufficiale). La Chiesa Apostolica Armena professa un cristianesimo di tipo miafisita, orientale, e non esattamente in linea con le tesi conclusive del Concilio di Calcedonia. Fortemente conservatrice e ritualistica, la Chiesa armena è per questo vicina a quella copta, a quella ortodossa siriaca e a quella Ortodossa in generale. Esistono poi piccole minoranze di protestanti evangelici, di cattolici (i quali fanno riferimento alla Chiesa armeno-cattolica, il cui centro spirituale è Bzoummar, in Libano) e di praticanti gli antichissimi culti tradizionali. Gli Yazidi, che vivono nella zona occidentale del paese, praticano una particolare religione nota come "yazidismo". I curdi e gli azeri che un tempo vivevano nel paese praticavano l'Islam; tuttavia molti di essi hanno abbandonato l'Armenia in seguito al conflitto con l'Azerbaigian. Dal canto suo, a causa della guerra l'Armenia ha ricevuto numerosi profughi armeni in fuga dall'Azerbaigian. Numericamente[11] i cristiani ortodossi armeni rappresentano il 93% della popolazione, il 2% appartiene ad altre confessioni e lo yazidismo è praticato dall'1%. Il restante 4% dichiara di non seguire alcun culto religioso. Cultura Ballerini armeni. Letteratura Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura armena.
La letteratura scritta nacque nel V secolo d.C. sospinta dalla cultura cristiana, in sostituzione di quella tradizione orale già diffusa da almeno dieci secoli.[12] I padri della letteratura armena furono Mastots e Sahak il Grande, fondatori dell'Accademia denominata Scuola dei Traduttori, che si accostò alla letteratura religiosa greca. Se nei secoli seguenti si impose il carattere storiografico assieme agli argomenti religiosi, ben rappresentati dalla poetessa Sahakduxt, intorno al XII secolo rifiorì una letteratura popolare, basata su tematiche amorose, morali e religiose. Nel Settecento si diffuse la cultura letteraria Mechitarista, basata sulla congregazione del monaco Mechitar e legata alla cultura greca. Negli ultimi due secoli, gli scrittori armeni hanno descritto la realtà della drammatica storia del popolo, e tra di essi si annovera il poeta e patriota Hovhannes Tumanjan e i poeti e intellettuali della diaspora Arsciak Ciobanian e Hrand Nazariantz. Arte Arte figurativa
Le più antiche tracce di elementi artistici, per così dire proto-armeni risalgono al III millennio a.C., e già nel II millennio la lavorazione dei metalli raggiunse un buon livello tecnico, come hanno attestato i reperti rintracciati nei pressi di Kirovakan: coppe d'oro con raffigurazioni di animali, boccali d'argento, braccialetti e armi. Al I millennio, appartengono invece vasi con bassorilievi, statue monolitiche di notevole altezza raffiguranti animali e soprattutto il pesce, simbolo della fecondità.[13] L'arte armena subì una forte influenza ellenistica, nel periodo che intercorre fra il III secolo a.C. e il III secolo d.C., durante il quale fiorì la scultura di statue rappresentanti divinità, di cui è un pregevole esempio la testa della dea Anahit. L'arte armena attese il Medioevo per creare una fisionomia più originale, che si manifestò attraverso monumenti funerari e decorazioni architettoniche; tra gli esempi più tipici di arte armena, di questo periodo, vanno ricordate le "pietre-croci", dette katchkar[14]. Anche la pittura visse una fase di espansione, come dimostrano i numerosi affreschi e mosaici contenuti nelle chiese. Dal XV secolo si svilupparono scuole di pitture culminate con quella della famosa famiglia Hovnatanyan, che operò dal XVII al XIX secolo. Negli ultimi due secoli l'arte armena ha risentito dell'influenza degli indirizzi dell'arte russa e sovietica. Architettura Poche tracce sono restate dell'architettura proto-cristiana e quindi il primo periodo fertile documentabile risale al VII secolo, con la costruzione di molte chiese e la presenza di elementi che precorrono l'architettura medioevale, come il gusto del verticale, del dinamismo, della smaterializzazione degli spazi interni. In questo periodo vennero costruite le chiese longitudinali a cupola, a pianta centrale, a perimetro rettangolare, a pianta quadriconca, che mostrano soluzioni talvolta in anticipo rispetto all'Occidente. Le costruzioni sono state erette, soprattutto, grazie alla pietra vulcanica, lavorata con molta accuratezza all'esterno. Non mancano le decorazioni scultoree alle pareti, così come le soluzioni innovative esemplificate dall'uso dei tamburi, decorati da finestre per reggere le cupole, che anticipò il gusto bizantino, oppure l'uso particolare delle arcate cieche che anticipò l'architettura romanica.[13] Già nel 1925, Aleksandr Tamanian disegnò i piani urbanistici di molte città armene come Leninakan (oggi Gyumri), Nor bayazet (ora Gavar) o Etchmiadzin nel 1927. Ma Tamanian è meglio conosciuto e famoso per la sua trasformazione della capitale, Erevan, con Nikoghayos Buniatian, in uno stile tipicamente neo-armeno. Anna Ter-Avetikian, la prima armena ad esercitare la professione di architetto, ha lavorato con loro.
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