| Politica Politica interna
Dalla fine dell'apartheid e il suffragio universale all'inizio degli anni 90, la forza politica dominante è l'African National Congress (ANC), peraltro diviso in correnti.
Le elezioni generali del 1994 videro prevalere l'ANC (62,65% e 252 seggi) sul Partito Nazionale (NP: 20,39% e 82 seggi), ex-partito guida dei bianchi, e sul Partito della Libertà Inkatha (IFP: 10,54% e 43 seggi), partito degli zulu. Solo altri 4 partiti entrarono in Assemblea Nazionale, con 23 seggi in totale. L'ANC optò per un governo sostenuto dai tre maggiori partiti. L'Assemblea Nazionale elesse presidente Nelson Mandela (ANC).
Nelle elezioni generali del 2 giugno 1999 si rafforzò l'ANC (66,35% e 266 seggi) e crollò il NNP (ex-NP: 6,87% e 28 seggi), superato dal Partito Democratico (DP: 9,56% e 38 seggi), ex-opposizione durante l'apartheid, e dal IFP (8,58% e 34 seggi), mentre si affermò l'interrazziale Movimento Democratico Unito (UDM: 3,42% e 14 seggi). Altri 8 partiti entrarono in Assemblea Nazionale, con 20 seggi in totale. L'ANC confermò l'alleanza di governo con il NNP e l'IFP. Thabo Mbeki (ANC) fu eletto presidente. L'Union building, sede dell'esecutivo del Sudafrica
Le elezioni generali del 14 aprile 2004 videro l'ulteriore rafforzamento dell'ANC (69,69% e 279 seggi) e della Alleanza Democratica (DA, ex-DP: 12,37% e 50 seggi) e l'indebolimento dell'IFP (6,97% e 28 seggi) e dell'UDM (2,28% e 9 seggi) e soprattutto del NNP (che confluì nell'ANC nel 2005). Altre 8 liste entrarono in Assemblea Nazionale, con 34 seggi in totale. L'ANC decise di governare da solo. Thabo Mbeki (ANC) fu rieletto presidente.
Dalle elezioni del 2004 il governo dell'ANC gode di una vasta maggioranza e di un appoggio da parte di altri partiti minori, come ad esempio il Partito Comunista Sudafricano e dalla Confederazione sindacale più importante nel paese, il Congress of South African Trade Unions (COSATU). I punti di disaccordo interni ai movimenti sindacali relativi alle politiche del lavoro e della distribuzione del reddito sono passati in secondo piano al momento delle elezioni, per poi riaccendersi nel periodo post-elettorale. Il governo è stato accusato di non tener fede a quanto annunciato durante la vasta campagna elettorale con lo slogan “crescita, impiego e ridistribuzione (growth, employment and redistribution – GEAR), che di fatto ha lasciato indietro la redistribuzione, eccezion fatta che per la élite legata al Governo a livello provinciale e nazionale. Cyril Ramaphosa, attuale presidente del Sudafrica
Nelle elezioni generali del 22 aprile 2009 si è avuta la vittoria dell'ANC, anche se indebolita dalla recente scissione del Congresso del Popolo (CoPe), e il rafforzamento della DA. Jacob Zuma (ANC) è stato eletto presidente.
L'attuale politica interna è volta soprattutto alla lotta all'AIDS e alla criminalità, che ha raggiunto, specie nelle grandi città, livelli insostenibili. Altro punto delicato che il governo si trova costantemente ad affrontare è quello della tutela delle diverse etnie, tutte molto gelose della propria autonomia. Anche il problema della corruzione ai vertici dell'ANC, che ha il monopolio del potere politico, ha causato notevoli dissidi.
Sebbene vari analisti siano d'accordo nel predire un futuro relativamente roseo per il paese, sono ancora molti i problemi che il Sudafrica si trova a affrontare, e molti di questi (soprattutto la violenza, il divario sociale ricchi-poveri e l'AIDS) rischiano di destabilizzarlo fatalmente. La riequilibratura tra lo standard di vita della minoranza bianca e quello della maggioranza nera è ancora un'utopia, con metà della ricchezza concentrata nelle mani del 10% della popolazione. Le leggi di “discriminazione positiva” per garantire delle quote ai neri non hanno prodotto i risultati sperati (il differenziale tra i più ricchi e i più poveri continua ad aumentare), così come la riforma agraria che continua a essere la questione più dibattuta.
Il periodo di assestamento successivo alla fine del potere bianco dura ancora oggi, e i risultati si fanno sentire: in 12 anni il paese ha perso 29 posizioni nell'indice di sviluppo umano, il 40% della popolazione vive ancora sotto la soglia di povertà, il lavoro nero e la criminalità fioriscono soprattutto nelle townships di periferia.
Il Sudafrica presenta una società ancora troppo divisa lungo le linee di appartenenza razziale ove, se la parte nera della popolazione dispone di gran parte del potere politico, quella bianca (integrata dalla élite che ha consentito il mantenimento dello status quo) esercita un notevole controllo su quello economico. L'ANC ha in cantiere una serie di provvedimenti legislativi che dovrebbero consentire alla popolazione di colore di disporre di una considerevole parte del potere economico e finanziario, secondo il cosiddetto Black Economic Empowerment (BEE), che prevede il possesso di quote azionarie e la presenza nei Consigli di amministrazione da parte della popolazione di colore. I principali problemi del Sudafrica sono, al momento attuale, un elevatissimo tasso di disoccupazione, il 26,7% al settembre 2005, una criminalità violenta e dilagante e un costante aumento della diffusione dell'HIV/AIDS. L'AIDS rappresenta una vera piaga sociale, che colpisce quasi il 30% dei Sudafricani. Vedi anche Diffusione dell'HIV in Sudafrica. Dal 2009, grazie al governo di Zuma, la situazione sanitaria è in miglioramento. Il trattamento dell'AIDS con farmaci anti-retrovirali è aumentato dal 40% al 60%, e la trasmissione dell'infezione da HIV tra madre e feto si è dimezzata. Il nuovo piano si propone di arrivare all'80% di copertura terapeutica dei pazienti e di dimezzare la mortalità per tubercolosi, malattia fortemente associata all'AIDS. Dal 2012 il governo sudafricano ha istituito l'assicurazione sanitaria nazionale (National Health Insurance) per garantire a tutti i cittadini sudafricani l'assistenza sanitaria essenziale. L'iniziativa è partita con 10 distretti e prevede di estendersi in tutto il paese per il 2018.
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