| Istituzioni Il Parlamento di Vanuatu.
Il Parlamento di Vanuatu è unicamerale e ha 52 membri, eletti ogni 4 anni tramite voto popolare. Il leader del principale partito nel Parlamento è eletto di solito come Primo Ministro di Vanuatu, e capo di governo. Il capo di Stato, il Presidente di Vanuatu, è scelto ogni 5 anni dal parlamento e dai presidenti dei 6 governi di provincia. Un'altra istituzione prevista dalla Costituzione è quella del Consiglio Nazionale dei Capi[16] (localmente chiamato Malvatu Mauri), composto da membri eletti dai capi distrettuali e che ha funzioni consultive su tutto ciò che riguarda le abitudini e tradizioni dell'arcipelago. Ordinamento scolastico
La percentuale di analfabetismo fra gli adulti era pari al 26% nel 2005[19], la più alta del continente dopo Papua Nuova Guinea. Vista la popolazione esigua è insolito che questo indice statistico sia così alto; va però notato che è stato fatto molto per ridurlo, basti pensare che pochi anni prima equivaleva al 36%, dieci punti in più. I progressi in questo campo hanno permesso un notevole incremento dell'Indice di Sviluppo Umano.
A Port Vila e in altri tre centri, vi sono Campus universitari dell'Università del Pacifico del Sud. Nel campus di Port Vila, noto come Emalus Campus, ha sede la facoltà di Giurisprudenza. Sistema sanitario
La situazione sanitaria permette una durata della vita discreta: 67 anni in media, 65 per gli uomini e 69 per le donne. I dati sulla mortalità infantile sono drammatici, recentemente stimati al 4,7%; l'indice di mortalità è invece contenuto, al 6,2%. L'incremento demografico è elevato, dunque è difficile far fronte alle esigenze sanitarie di tutti.
Economia Mercato a Port Vila.
L'80%[7] circa della popolazione si occupa di agricoltura di sussistenza o su piccola scala, principalmente coltivazione di noci di cocco o di altri prodotti per l'esportazione. Il prodotto principale è la copra (che costituisce il 35% delle esportazioni del piccolo stato) seguita da legname, bovini e cacao. Più recentemente è cresciuta l'esportazione di estratti della radice di kava. In aggiunta a ciò il governo ha mantenuto lo status (già esistente al momento dell'indipendenza) di paradiso fiscale e centro finanziario off-shore. Sono circa 2000 le istituzioni registrate che offrono una vasta gamma di servizi finanziari, legali o assicurativi off-shore. Nel 2002 in seguito a pressioni internazionali riguardanti il riciclaggio di denaro vi è stato un aumento dei controlli sul settore finanziario.
Comunque, per la bassa imposizione fiscale attuata ed, in particolare, per l'assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, Vanuatu è annoverata tra i cosiddetti "paradisi fiscali". Infatti (unitamente alle Filippine, Isole Cook, Liberia, Isole Marshall, Montserrat, Nauru, Niue, Panamá, Belize, Brunei, Costa Rica, Guatemala e Uruguay) sono le 14 giurisdizioni che, in base all'ultimo Rapporto del giugno 2010 dell'Organizzazione con sede a Parigi, ancora figurano nella cosiddetta lista grigia dell'Ocse sotto la voce tax haven e centri finanziari.[20] Anche il sistema fiscale italiano, col Decreto Ministeriale 04/05/1999, l'ha inserita tra gli Stati o Territori aventi un regime fiscale privilegiato, nella Black List (o lista nera), ponendo quindi limitazioni fiscali ai rapporti economico commerciali che si intrattengono tra le aziende italiane ed i soggetti ubicati in tale territorio.
Il 75% delle esportazioni di prodotti agricoli riguardano l'olio di cocco, la kava, la copra e i bovini; l'agricoltura contribuisce per oltre il 20% del PIL (dato del 2006). Vanuatu rivendica una zona economica esclusiva di 735893 km², ciò nonostante solo pochi ni-vanuatu si dedicano alla pesca per la quale vengono rilasciate concessioni a flotte straniere. La crescita economica nel 2006 è stata pari al 3,4% quasi interamente determinata dal settore dei servizi, in particolare dal turismo. Altri settori rilevanti sono quello edile (15,7%), il commercio all'ingrosso e al dettaglio (12,4%), e il mercato immobiliare (11,2%). Si è registrato un miglioramento nei risultati dell'agricoltura in seguito ad una diminuzione dei prezzi locali della copra. Un accordo chiamato Recognized Seasonal Employer (RSE) permette a lavoratori poco qualificati ni-vanuatu di lavorare stagionalmente in Nuova Zelanda; a partire dal giugno 2007 si attendono da questo programma entrate per circa 20 milioni di vatu, la moneta locale.
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