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| Economia
Il Paese è tra i meno sviluppati dell'Oceania; nel 2007 il PIL era di 30 ml $ USA e il PIL pro capite di 2.811 $ USA. Il settore primario occupa un quarto della forza lavoro, mentre secondario e terziario occupano complessivamente il restante 75%. L'economia è basata sull'agricoltura, che partecipa alla formazione del PIL per il 16,6%: in particolare, sono diffuse coltivazioni di palma da cocco (da cui si ricava copra, unica merce d'esportazione) e agricoltura di sussistenza (frutta e verdura); la pesca è decisamente sviluppata, anche per la vendita di licenze a flotte straniere, e fiorente è la raccolta del corallo rosa. § Il Paese importa prodotti alimentari, animali, macchinari, combustibile e manufatti. Principali partner commerciali per le esportazioni sono Germania, Italia e Figi; per le importazioni, Figi, Giappone, Cina, Australia e Nuova Zelanda. Nel 1991 sono stati scoperti alcuni giacimenti di metalli pregiati, a est di Niulakita, ma il settore secondario (13,6% del PIL) è caratterizzato soprattutto dalla presenza di piccole aziende tessili e alimentari. Il turismo è limitato, a causa dello scarso sviluppo delle infrastrutture (8 km di strade nel 2002) e dei collegamenti; sono comunque attivi nel Paese un porto, a Funafuti, e un aeroporto internazionale. Lo Stato si regge sugli aiuti della Gran Bretagna che, durante gli anni Ottanta, si è associata a Nuova Zelanda e Australia nella costituzione di un fondo di sviluppo inteso a garantire a Tuvalu un margine d'indipendenza finanziaria, sulle rimesse degli emigrati e sull'emissione di francobolli per collezionisti. Nel 2000 la cessione del suffisso “.tv” a una società californiana ha significato una crescita del PIL pari al 50%: grazie all'ingresso del capitale straniero, gli abitanti del Paese hanno visto impennarsi il reddito pro capite, con un conseguente miglioramento dello stile di vita. In crescita anche i servizi finanziari offshore, agevolati dalle limitate norme anti-riciclaggio. Complessivamente, il terziario partecipa alla formazione del PIL per il 69,8%. Storia
Le isole Ellice, scoperte tra il 1781 (da A. Maurelle), il 1819 (da Ch. Wilkes), e gli anni successivi, furono dichiarate nel 1892 protettorato britannico unitamente alle isole Gilbert. Nel 1915 formavano la Colonia della Corona delle Gilbert ed Ellice, amministrata dall'Alto Commissario per le Isole del Pacifico Occidentale. Nel maggio del 1975 le Ellice si staccavano dalle Gilbert e assumevano il nome di Tuvalu; nel 1978 ottenevano l'indipendenza nell'ambito del Commonwealth. Negli anni Ottanta, abbandonate dagli Stati Uniti le pretese territoriali su alcuni atolli, Tuvalu ha consolidato i propri rapporti internazionali, sia con i Paesi della regione, insieme ai quali si è fatto promotore del trattato di Rarotonga per la denuclearizzazione del Pacifico meridionale (entrato in vigore nel 1986), sia con l'Unione Europea. Sono state espresse peraltro proposte favorevoli alla completa emancipazione dalla Gran Bretagna, da perseguire attraverso l'abolizione dell'istituzione del governatore e la trasformazione di Tuvalu in uno Stato repubblicano. Nel settembre 2000 è entrato a far parte dell'ONU.
fonte www.sapere.it/enciclopedia/Tuvalu.html
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