| Commercio estero
Il commercio estero soffre di un pesante passivo, poiché le esportazioni, che si basano soprattutto sul caffè, sono inferiori non di poco alle importazioni. Le relazioni commerciali maggiori vengono intrattenute con il Kenya, che contribuisce per primo sia alle esportazioni che alle importazioni. Le vie di comunicazione hanno bisogno di essere ampliate e migliorate, e risultano complessivamente carenti, anche se sono state ricostruite degnamente dopo le distruzioni dei conflitti interni. Mercato nel sud ovest dell'Uganda.
Dal 1986 il governo, con il sostegno di paesi stranieri e di agenzie internazionali, ha iniziato a lavorare al recupero di un'economia decimata dal regime dell'ex presidente Idi Amin e dalle guerre civili che ne sono seguite. Sono state avviate misure di recupero, come una riforma della valuta, l'aumento dei prezzi al produttore sulle esportazioni, l'aumento del prezzo dei prodotti legati al petrolio, e il miglioramento dei salari nei servizi pubblici. La svolta politica punta principalmente al controllo dell'inflazione, all'aumento delle produzioni, e ad un miglioramento di bilancio. Nel 2000 l'Uganda è entrata a far parte del programma Heavily Indebted Poor Countries (HIPC) per una riduzione del debito pari a 1,3 miliardi di dollari.
Fra il 1990 e il 2001, l'economia ugandese ha potuto vantare buone prestazioni basate su continui investimenti nelle infrastrutture, sull'aumento degli incentivi per la produzione e le esportazioni, sulla riduzione dell'inflazione, sul miglioramento graduale della sicurezza interna, e sul ritorno di imprese esiliate. Il continuo coinvolgimento dell'Uganda nella guerra nella Repubblica Democratica del Congo, la corruzione interna al governo, ed il declino nella determinazione del governo nelle riforme pongono però una seria ipoteca sul futuro della nazione. Se dunque sono stati fatti seri progressi, la strada da percorrere per una risoluzione dei più gravi problemi dell'Uganda è ancora lunga.
La crescita attorno al 2001-2002 rimase solida a dispetto del calo continuo del prezzo del caffè, il principale prodotto di esportazione dell'Uganda[21]. Nel 2006 il PIL è cresciuto del 5,3%, e quindi nella media africana, ma fa registrare un miglioramento rispetto al 4% del 2005. Una parte non trascurabile della popolazione vive sotto la soglia di povertà, secondo le ultime stime del 2001 si tratterebbe del 35% degli abitanti. Come già accennato prima si è lavorato molto per la riduzione dell'inflazione, che è passata dal 240% del 1987 al 42% del giugno 1992, e attualmente è al 6%. Mancano dati sulla disoccupazione.
La valuta nazionale è lo scellino ugandese. Cultura
Essendo l'Uganda molto articolato dal punto di vista etnico, l'alto numero di gruppi etnici presenti è naturalmente portatore di culture molto varie. Le numerose etnie influiscono in modo determinante dal punto di vista culturale, molto variegati sono tradizioni e costumi passando da una parte all'altra dell'Uganda; anche la frammentazione religiosa contribuisce ad accentuare tale varietà. Tra i non africani i più influenti sono certamente gli asiatici, che, dopo essere stati espulsi da Idi Amin durante il suo regime, sono in gran parte tornati. Letteratura
Una produzione letteraria ugandese caratterizzata da un attento esame della situazione politica del paese si afferma nel xx secolo con autori anche di fama internazionale come Moses Isegawa, il cui primo romanzo Abyssinian Chronicles, scritto in inglese, ha venduto oltre 100.000 copie. Musica Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Musica dell'Uganda.
La musica popolare ugandese all'inizio era costituita soprattutto da gruppi provenienti da paesi esteri, spesso lo Zaire, le cui canzoni erano in un linguaggio bantu, il Lingala. Negli anni'80 la scena musicale fu dominata da Jimmy Katumba e la sua band, gli Ebonies, che divennero sinonimo di intrattenimento in un paese economicamente in ginocchio.[22]
Negli anni seguenti molte canzoni popolari provennero dall'album Born in Africa di Philly Lutaaya. I musicisti di questi anni rimangono, con le loro canzoni, ancora molto noti sulla scena nazionale: tra essi troviamo anche Jose Chameleon e Juliana Kanyomozi.
Musicalmente, Kampala è il cuore dell'Uganda, in particolare la zona di Wandegeya, dove è nato il kadongo kamu, genere che prende molte caratteristiche dei racconti, espressi come canzoni, accompagnati da una chitarra e, occasionalmente, una batteria. Il maggior artista di questo stile è Abdu Mulaasi. L'Afrigo Band ha dato un grande contributo alla musica nazionale. La loro musica è considerata anche educativa, oltre che di intrattenimento.
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